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giovedì 9 Giugno 2011, 10:52

La ndrangheta, Fassino e le primarie del PD

Abbiamo tutti sempre saputo che la politica e lo Stato, anche al Nord, sono pesantemente infiltrati dalle mafie. E però, leggere nero su bianco le conversazioni dei politici con i capi della ndrangheta torinese è terribile, fa male al cuore; a maggior ragione perché ad essere coinvolti sono nomi eccellenti di tutti gli schieramenti, Fassino compreso.

Da una parte, nel PDL, li hanno proprio in casa: come Nevio Coral, il potente ex sindaco e padre dell’attuale sindaco di Leinì, un mese fa candidato a sindaco di Volpiano, arrestato perché pare andasse a cena con l’intero clan organizzando di piazzare uomini delle cosche nelle istituzioni; e come il consigliere comunale di Orbassano Luca Catalano, nipote del boss Giuseppe Catalano considerato il capo dei capi in città, che porta la Porchietto, allora candidata presidente della Provincia, a incontrare lo zio nel suo bar.

Dall’altra, nel PD e nell’IDV, li chiamano continuamente per chiedergli voti: e qui al centro della storia c’è la ndrangheta rivolese. Tutti sanno che Rivoli è in mano alla ndrangheta, io ne parlo nel mio blog da anni; eppure questi cascano dal pero. Il protagonisti sono il consigliere regionale Nino Boeti, ex sindaco di Rivoli, e l’onorevole Mimmo Lucà, da vent’anni deputato DS/PD di Rivoli, che stando alle carte dell’indagine hanno contatti con Salvatore “Giorgio” De Masi, capo della ndrangheta rivolese e di altre zone della cintura.

Lucà, in particolare, meno di sei mesi fa incontra De Masi al bar Massaua, per parlare delle primarie per il sindaco di Torino; e gli chiede direttamente i voti per Fassino. Il giorno del voto, De Masi gli racconta che ha fatto il suo lavoro, ma che la cosa è stata difficile perché anche Gariglio ha chiesto i voti dei “calabresi”, per tramite di Mangone.

Posso anche capire che Fassino non ne sapesse niente, lui ha chiesto a tutti i capicorrente di trovare voti e poi ognuno ha seguito i suoi canali, e questi della ndrangheta non sono certo gli unici che ha preso, anzi. Però Boeti, Lucà e De Masi sono tutti paesani, tutti calabresi della Locride e dintorni. Ovviamente non tutti i calabresi sono affiliati alle ndrine – tra l’altro pure uno dei nostri eletti è di quelle parti – ma è credibile che persone che fanno politica a Rivoli da trent’anni e che vengono da quello stesso ambiente, dunque lo conoscono bene, per trent’anni non abbiano mai un dubbio, non sappiano chi è De Masi? Una persona che già un anno fa, ben prima dell’episodio citato, era sui giornali per gli stessi motivi? In un Comune in cui già da anni le inchieste sulle infiltrazioni della ndrangheta si susseguono?

E non ci dicano che in campagna elettorale si stringono migliaia di mani, si chiede il voto a chiunque, non si può sapere con chi ci si incontra. E’ vero, ma il beneficio del dubbio può valere al massimo per la Porchietto, alla sua prima campagna elettorale, se veramente si è limitata a farsi scarrozzare per dieci minuti in quel bar; ma per Lucà e Boeti, che chiamano attivamente queste persone, che dicono tranquillamente di frequentarle da anni, non c’è niente da giustificare: se anche non si fossero mai accorti di niente, sarebbero perlomeno troppo stupidi per sedere nelle istituzioni.

Stessa cosa per Gaetano Porcino, uno dei capi dell’IDV torinese, anche lui di Reggio Calabria, ex consigliere comunale di Torino ora onorevole, che ha appena piazzato in Comune il figlio; le sue intercettazioni non sono ancora uscite, ma è scritto che anche lui parlava con De Masi. E poi c’è ancora gente che vota IDV per difendere la legalità…

Forse questi comportamenti non sono reato in sé, non lo so, valuterà la magistratura; sul piano politico, però, è necessario che i tre partiti coinvolti prendano provvedimenti, dimostrino che le collusioni con la ndrangheta non sono tollerate al loro interno. Fassino, Bersani, Di Pietro, Ghigo e così via, sostengono di non averci niente a che fare? Allora facciano piazza pulita subito, e chiedano a queste persone di dimettersi immediatamente da ogni carica pubblica.

Altrimenti avremo la prova che ci prendono in giro, la conferma che la ndrangheta influenza le istituzioni, e – dato che la ndrangheta vive di cemento, edilizia e grandi opere – anche i dubbi sull’incredibile insistenza del PD torinese nel far partire gli appalti del Tav, sulla vera storia dei proiettili che girano, non potranno che aumentare; perché sappiamo quel che non vogliamo vedere, cioé che delle coalizioni che amministrano Torino e il Piemonte, di destra o di sinistra che siano, fa spesso parte anche il partito della ndrangheta.

[tags]ndrangheta, mafie, criminalità, politica, voto di scambio, fassino, lucà, boeti, coral, porchietto, rivoli, torino, tav[/tags]

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17 commenti a “La ndrangheta, Fassino e le primarie del PD”

  1. rccs:

    Attento a chi stringi le mani anche tu. Non si può mai sapere…

  2. .mau.:

    una domanda. Ma al Fatto hanno anche fatto un esposto o una denuncia, o si sono limitati a scrivere sul giornale? Sennò la magistratura perché mai dovrebbe indagare? solo perché l’appuntato ha letto il Fatto?

  3. Pippo:

    Io però non ho capito una cosa.
    Al momento che scrivo gli esponenti politici non sono indagati.
    Allora perché sono uscite foto e intercettazioni?
    Mi spiego.
    Vado in un bar ed un mio conoscente/parente mi presenta una terza persona. In quel momento i Carabinieri scattano una foto.
    Io ho appena stretto una mano mica posso chiedere la fedina penale a tutti quelli che incontro!
    Il mio è eccesso di garantismo?
    Il procuratore Caselli è persona degna ed espertissima, perciò in conferenza stampa quello che ha detto ieri non lo ha detto a caso.
    Ma ripeto, allora perché gli esponenti politici non sono indagati?

  4. vb:

    @.mau.: A parte che il primo giornale (almeno online) a uscire con le intercettazioni di Lucà è stato il Corriere e non il Fatto, è l’opposto: queste intercettazioni provengono dalle ordinanze di custodia cautelare eseguite ieri (dunque sono pubbliche, almeno così mi risulta).

    @Pippo: Chiedere voti alla ndrangheta può anche non essere un reato e dunque non dare il via a un’indagine, ma ha una rilevanza sul piano politico… e in questo caso non si tratta di “ho incontrato uno sconosciuto e gli ho stretto la mano”, ma di una persona che entrambi i politici rivolesi dicono tranquillamente di conoscere e frequentare da molti anni. Loro dicono di non aver mai saputo che fosse legato alla ndrangheta, io mi chiedo se ciò sia credibile oppure no, anche visto che nel luglio 2010, cioè sei mesi prima dell’episodio tra Lucà e De Masi, il nome di quest’ultimo era già pubblicamente e chiaramente legato alla ndrangheta rivolese…

    (vedi anche: http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/271842/ )

  5. Yo:

    Chissà come mai, anche se sono esponenti del PdL ad essere maggiormente implicati, come al solito tu attacchi quelli del PD (e basta leggere il titolo per capirlo)

  6. vb:

    Il PDL è un partito fondato da una persona, Marcello Dell’Utri, le cui relazioni con la mafia sono conclamate e riconosciute con una condanna: nessuno si sorprende di certe cose. Diverso è il coinvolgimento di partiti “teoricamente antimafia” come PD e IDV. In più, Fassino è il sindaco del Comune in cui io sono stato eletto ed è un esponente politico un pelino più importante di Nevio Coral e Luca Catalano… in un paese normale i titoli sarebbero tutti per lui, e infatti è così in molti giornali, tranne naturalmente La Stampa che mena il can per l’aia parlando di edilizia e di Bordighera…

  7. .mau.:

    @vb: tu hai messo un link al Fatto, ho immaginato fossero loro ad aver aperto le danze. Se la magistratura se ne occupa già, tanto meglio.

  8. Antonio Fucile:

    Per Vittorio: anche se i giornali riportano diversamente, credo proprio che il cognome del presunto boss sia Demasi, tutto attaccato. Infatti ero in classe alle elementari a Rivoli con un bambino che aveva questo cognome e che immagino sia imparentato (tanti elementi me lo fanno supporre: anche il padre del bambino lavora tutt’ora nell’edilizia come il presunto boss; il cognome si pronuncia allo stesso modo; stiamo sempre parlando di Rivoli e dintorni). Come avresti fatto senza la mia pignoleria di giornata?
    Colgo l’occasione dell’intervento di Pippo per provare a sgombrare il campo da “equivoci” che si susseguono da molti anni. Se sarò poco chiaro, ditemelo. Queste foto ed intercettazioni servono prima di tutto a provare che i presunti boss avevano un’influenza sull’andamento della vita sociale torinese: ad esempio, contribuivano a determinare l’esito delle elezioni. Il giudice le ha riportate per questo motivo e affinchè dunque gli avvocati possano difendere compiutamente i propri assistiti: altrimenti, avrebbe infranto la legge (e la Costituzione). Gli organi di stampa vedono questi documenti pubblici e li riportano all’attenzione dei lettori: spero abbiano letto davvero tutto e abbiano usato la massima onestà, ma se fossero stati disonesti non possiamo incolpare di ciò il giudice. Infine: il provvedimento del giudice serviva a stabilire tutta una serie di azioni improrogabili (arresti e sequestri, principalmente), dovute per legge in presenza di certi elementi; può darsi che qualche altro politico sia attualmente indagato senza che ci siano i presupposti per arrestarlo.

  9. Marco:

    Ciao Vittorio, Ti ricordi quello che Ti avevo scritto qualche giorno prima delle elezioni riguardo al tuo post sulla cementificazione dell’area Alenia ? Se vai a rileggerlo ADESSO, ossia dopo che hai ulteriormente preso coscienza del PROBLEMA, capirai che da quando siedi laggiù nel profondo nord TI DEVI GUARDARE DA TUTTI !!! Ora che sei dentro puoi VERIFICARE DI PERSONA E RIFERIRE A TUTT NOI (ED ALLA MAGISTRATURA) COSA FANNO QUEI QUATTRO BADOLA. Solo così M5S sarà credibile.

  10. Claudio C.:

    Scusate l’ignoranza in materia, ma cosa vuol dire nella pratica “chiedere i voti dei calabresi”? Quanti voti di calabresi residenti a Torino sarebbe in grado di pilotare De Masi, che è pure di Rivoli se ho ben capito?

  11. Antonio Fucile:

    @ Claudio C.
    Non ne ho la più pallida idea. Lo chiediamo a Lucà?

  12. Polemico74:

    Ma se sai tutto tu vai a fare denuncia no?
    Impara a fare opposizione da grandi politici del passato come Pasquale Cavaliere invece di scrivere sul blog quello che gia’ sappiamo tutti.

  13. Antonio Fucile:

    Anche nei commenti bisogna sottostare ai voleri di polemico74 (e fìrmati come si deve, almeno!) o i suoi consigli sono rivolti soltanto al gestore del blog?

  14. Pippo:

    Concludendo potremmo dire che a essere ottimisti siamo… rovinati!
    Poco tempo fa ho rivisto il film del 1963 dal titolo “gli onorevoli”. È famoso per la parte di Totò ed il suo personaggio Antonio La Trippa.
    Insomma passano gli anni e gli intrallazzi invece che diminuire aumentano.
    Forse aveva ragione Grillo che qualche anno fa diceva “tedeschi invadeteci di nuovo ma questa volta per salvarci!”.
    Forse basterebbero anche solo i francesi.

  15. xiaota:

    …….e poi partecipiamo a ‘missioni umanitarie” armate per esportare questa bella democrazia………….

  16. Polemico74:

    Antonio Fucile, esprimo semplicemente la mia opinione, pero’ capisco che per voi del m5s tutto cio’ che non e’ allineato alle vostre idee merita solo dei vaffanculo…

    Tra l’altro a proposito di vecchia politica vedo che i candidati in piu’ liste (comune, circoscrizione) per poi lasciare il posto ai signori nessuno vige anche nel m5s, vero Chiara Appendino?

  17. Antonio Fucile:

    Polemico74, io ho letto soltanto degli imperativi, modo verbale che cozza con l’esprimere “semplicemente un’opinione”. In secondo luogo: impara a rispettare chi non conosci, quindi non rivolgerti a me come “voi del m5s” (non c’è bisogno del plurale maiestatis, troppa grazia).

 
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