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venerdì 21 Aprile 2006, 01:55

Il grande partito della grande coalizione

Era il sogno di Guzzanti, e potrebbe diventare realtà: il grande partito della grande coalizione, ossia il Partito Democratico, la “Cosa 3” che dovrebbe mettere insieme DS, Margherita e la “società civile”.

Questa sera sono andato alla grande riunione dei grandi promotori, che vedeva schierati alcuni figuri di varia estrazione, da Gad Lerner all’ex sindaco di Biella Susta, tutti a favore della nascita del grande partito, e anzi appellanti all’iscrizione alla neonata associazione “Per il Partito Democratico – Piemonte” (siori venghino, tessere a dieci euro). Certo, non s’è capito bene lo scopo di fare il piddì, se non quello di riciclare un po’ di gente che è stata trombata nei DS o nella Margherita e ora cerca di risalire sulla giostra; ma s’è fatto un gran parlare di primarie, innovazione, e forzaprodi.

Tuttavia, la scoperta per me più piccante della serata è stata quella dei partiti (tutti, di entrambe le coalizioni) che sono andati negli scorsi mesi a bussare alle banche, scontandosi non il fatturato, ma i sondaggi: difatti, post elezioni ogni partito ha diritto a millanta milioni di euro in proporzione ai voti ricevuti, e tanto vale farseli anticipare da una banca amica in modo da spenderli subito. Peccato che i partiti che hanno preso meno del previsto si ritrovino ora coi debiti da pagare, e nessuna lira per farlo; ma non temete, è pronto un decreto per creare un fondo di garanzia che ripiani i suddetti debiti, a spese nostre ovviamente (non stanno forse lavorando per noi?). Ho anche scoperto che un posto sicuro alla Camera nel centrosinistra costava 110.000 euro; un ottimo prezzo, se confrontato coi 250.000 che chiedeva Forza Italia.

Nel frattempo, mi sono trovato davanti alla telenovela del mio amico Davide, che, lasciata la Margherita per lievissimi dissensi con i seguaci di Ciriaco Rutelli, fino a oggi pomeriggio figurava tra i candidati alle comunali del listone dell’Ulivo, in quota “non allineati”, con tanto di citazione su Repubblica. Peccato che, per un gioco di veti incrociati, all’ora di cena i DS abbiano preteso la sua testa. Dopo uno scambio di SMS con il luogo segreto in cui Chiampa & friends stavano discutendo le candidature, gli è stato detto che avrebbe potuto candidarsi se fosse stato donna; al che, sventata la mia impulsiva intenzione di tagliarmi i coglioni pur di farmi candidare, abbiamo fermato un paio di donne a caso in sala e gli abbiamo offerto una candidatura alle comunali nell’Ulivo.

Ma non temete, a mezzanotte l’Ulivo ha deciso di sospendere la discussione, perchè non si riusciva ad arrivare all’accordo, e concentrarsi sulle circoscrizioni; e all’una hanno sospeso anche quella, perchè non ci si accordava nemmeno lì.

E intanto, io e Davide siamo rimasti pensierosi a considerare l’opzione nucleare, quella di una candidatura nei “Moderati… come te”. Che, detto per inciso, sono sì ex di Forza Italia, ma sosterranno Chiamparino.

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