Sky
Vittorio vb Bertola
Wandering on the Web since 1995

Sat 20 - 13:50
Hello, unidentified human being!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
about me
about me
site help
site help
site news
site news
license
license
contact me
contact me
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
old blogs
old blogs
personal
documents
documents
photos
photos
videos
videos
music
music
activities
net governance
net governance
town council
town council
software
software
help
howto
howto
internet faq
internet faq
usenet & faqs
usenet & faqs
stuff
piemonteis
piemonteis
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
ancient software
ancient software
biz
consultancy
consultancy
talks
talks
job placement
job placement
business angel
business angel
sites & software
sites & software
admin
login
login
your vb
your vb
register
register

Archivio per il giorno 20 Maggio 2006


sabato 20 Maggio 2006, 19:57

M come merdamonio

Vi devo confessare, con un po’ di vergogna, che oggi la mia partecipazione a questo matrimonio è stata decisamente da dimenticare.

Non credo che serva farne un lungo racconto; forse può bastare qualche highlight in collegamento dallo studio. Come quando stamattina verso le cinque, non riuscendo più a tenere a bada i miei fantasmi, ho capito che l’unico modo per dormire ancora un po’ era una sorsata del vino del Lidl; oppure quando in chiesa, mentre la messa era già sulla via del decollo, mia mamma mi ha inseguito e strattonato per presentarmi una ragazza con cui secondo lei dovrei fidanzarmi, nonchè i di lei genitori, e di cui mi stava “casualmente” parlando da settimane. Inutile dir che io, preso in questa specie di commedia di Gilberto Govi cinquant’anni in ritardo, non ho potuto far altro che spallucce; a quel punto, anche mi fosse stata presentata Nicole Kidman sarebbe stato uguale. Ma un bel “FATTI I CAZZI TUOI” gridato forte verso mia mamma è comunque uscito qualche tempo dopo.

Peggio ancora il pomeriggio, in cui, relegato a un tavolo con i miei colleghi di lavoro, due quindicenni, e una ragazza simpatica su cui si è subito avventato il mio collega baccaglione, la conversazione si è rivelata frizzante come un elenco del telefono, e la mia unica compagnia è stata la bottiglia dell’Arneis. Dopo un po’, avendo esaurito sia la capienza alcoolica che la presenza di spirito, ho dovuto escogitare altri strumenti; prima un lungo giro alla toilette, appena in tempo per perdermi i primi; poi una seduta meditativa sul portico, a guardare il panorama lontano di Mondovì, e calcolare mediante le formule di fisica del liceo quanto tempo avrebbe impiegato un corpo di dimensioni approssimativamente simili al mio a cadere giù dal ponte ferroviario (Mondovì, simbolicamente, sarebbe un posto adatto per morire).

Quindi ho dormito un po’ con la faccia sul tavolo, sono tornato dentro in tempo per agganciare i secondi, ma in breve il sonno, aiutato dal Barbera, l’ha di nuovo avuta vinta; e ho appena avuto il tempo di accorgermi brevemente delle risate generali, e di realizzare quindi l’elevata densità di stronzi in sala. Non volendo affatto seguire il mio istinto e spaccare la faccia a qualcuno degli altri invitati, ho preferito andare a dormire all’esterno, su una panchina; cosa abbastanza inutile, perchè i saccenti impaludati si sono presto espansi anche là. Quindi, al risveglio, ho semplicemente deglutito il San Simone e atteso l’inevitabile fine.

Ad ogni modo, si trattava di un matrimonio misto celebrato da un prete giovane, e la messa è risultata per questo molto simile a un talk show; non mi avrebbe sorpreso l’arrivo improvviso di Maria de Filippi per intervistare gli intervenuti a proposito del senso della vita. Eppure, anche in questo caso il prete non si è risparmiato tutte le ipocrite sparate sull’amore dono del Signore e su tutte le meravigliose conseguenze di tutto ciò; e se una parte di me vorrebbe poterci credere ancora, la mia esperienza di vita mi ha insegnato a non fidarmi più.

Più ho amato, e più sono stato ferito, sfruttato, ingannato, usato senza pietà; e che ciò sia stato fatto per calcolo o più facilmente per inesperienza, poco cambia il risultato. Più ho avuto bisogno di aiuto, e meno l’ho avuto dalle persone a cui ho dato; mentre invece ne ho avuto da persone a cui probabilmente non ho mai restituito abbastanza, a dimostrazione del fatto che le relazioni umane sono per definizione inique e dolorose.

Forse la morale che ne devo trarre è che l’amore non esiste, e che ognuno di noi deve badare innanzi tutto, con sommo cinismo, agli interessi e ai desideri propri. O forse è che (pur con tutta la sincera contentezza per chi è così fortunato da poterne godere) non devo più accettare inviti a matrimoni.

divider
sabato 20 Maggio 2006, 08:45

Auguri

Auguri a Nicola e Paola, oggi sposi.

divider
 
Creative Commons License
This site (C) 1995-2024 by Vittorio Bertola - Privacy and cookies information
Some rights reserved according to the Creative Commons Attribution - Non Commercial - Sharealike license
Attribution Noncommercial Sharealike