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domenica 15 Luglio 2007, 09:18

Traffic, day 4

Come può cominciare la serata del più atteso concerto dell’estate cittadina (a parte il giapponese a nastro all you can eat)? Beh, è facile; percorrendo via Lessona già in ritardo in mezzo al traffico, cercando di azzeccare un parcheggio impossibile – le auto già sin sui marciapiedi, alla milanese – e poi spaventarsi vedendo piombare da una via laterale una macchinina rossa a tutta velocità; la macchinina rossa inchioda proprio sul bordo della via, io mi giro per mandare affanculo il guidatore, e… ehi, è Fabbrone! Pensate che figo sarebbe stato inaugurare il concerto con un CID tra blogger torinesi: in tutta la blogosfera cittadina non si sarebbe parlato d’altro, men che meno del concerto.

Comunque, sono le dieci passate quando, con un colpo di genio, mollo la macchina nel parcheggio del Pam di via Crevacuore, lasciato incautamente incustodito, e a cui pochi avevano pensato; così arriviamo relativamente in fretta alla Pellerina, dove però il concerto di Battiato è già iniziato. Non è un problema aver perso i gruppi di supporto, ossia un paio di carneadi (per quanto Ivan Segreto sia passato abbastanza spesso sulle radio) e i Subsonica; certo che non potrò il mattino dopo dire “mi’ raga, visto che fighi i Subsonica l’altra sera?”. Però mi spiace perdere il Maestro, e allora ci infiliamo nella folla strabordante, un muro che comincia già duecento metri prima dell’ingresso nel vascone della Pellerina; tanto che entro cinque secondi perdiamo i nostri amici.

Finiamo così a vedere il concerto circa sulla luna, tipo a ottanta metri dal maxischermo che sta dietro il mixer a cinquanta metri dal palco. Sarà anche per questo, sarà perchè a quella distanza Battiato è un puntino e la gente intorno è più che altro intenta al coma etilico o a dirsi quanto erano fighi i Subsonica, ma il concerto stenta a decollare.

Battiato fa i pezzi degli ultimi dischi, che a me piacciono molto, ma certo non sono materiale di massa; in più, li vuol rifare uguali come nel disco, il che vuol dire che suona con le basi. Il palco è astronautico, la batteria chiusa in una galera di plexiglass perchè non disturbi i mille microfoni attorno, e poi tonnellate di strumentisti, compreso un quartetto d’archi, una seconda batteria elettronica, manciate di chitarristi e di accompagnatori, pile di tastiere, e almeno due portatili, di cui uno è un iBook identico al mio. I problemi sono due: il primo è che il Maestro, soverchiato da tanta complessità, fa fatica a capire e spesso attacca a cantare fuori tempo; il secondo è che, a forza di sentir sovraincisioni e vocine che emergono dal vuoto, non è chiaro in che misura io stia davvero vedendo un concerto, e quanto invece un playback alla Top of the Pops.

L’unico episodio degno di nota in una prima mezz’ora raffinata ma fredda – a parte la cover di Ruby Tuesday – è l’ingresso sul palco di Sgalambro, che si esibisce nientepopodimenoché nella Canzone della galassia; peccato che sia tradotta maluccio e cantata peggio, perché la trovata è comunque eccellente. Ah, e poi Battiato cerca di mettere in evidenza una delle sue band di sostegno – le MAB, un quartetto di donne che si lavano poco i capelli – facendogli suonare un loro pezzo; e queste attaccano una roba che poteva stare tranquillamente in Powerslave nel 1984. Ok, a me gli Iron Maiden piacciono, e la cantante è effettivamente potente di voce come Bruce Dickinson, carica di energia come Bruce Dickinson, e sexy come Bruce Dickinson; però non so se fare heavy metal venticinque anni in ritardo sia una grande idea. Complimenti però per la grinta.

Comunque, dopo un po’, finalmente succede il miracolo: Battiato attacca una Tra sesso e castità che rapisce, e fa seguire al doloroso pensante Chissà com’è la tua vita oggi / Chissà perché avrò abdicato la scena magnifica di un temporale di luci nel tratto tempestoso del pezzo. Subito dopo, insieme a un buon terzo dei centomila presenti (gli altri erano lì essenzialmente per il casino), canta La cura, e a me viene per la prima volta lo strano pensiero che sia una canzone da dedicare a se stessi; ad ogni modo, è una canzone talmente perfetta che completa i dieci minuti che valgono la serata.

Di lì a poco, peraltro, anche il Maestro si scioglie, e attacca con i classici che accontentano la folla: Voglio vederti danzare e Cuccurucucu; poi la fine teorica; e poi, come bis, L’era del cinghiale bianco e Centro di gravità permanente. Cosa volere di più? Beh, praticamente tutti i brani del periodo 1979-1983, ma non sottilizziamo.

E’ mezzanotte, quindi è finita? No, perché c’è la sorpresa finale; quando Battiato termina i bis, attacca un terribile martellamento di cassa, e dopo tre minuti salgono sul palco loro: i Subsonica! I Take That sabaudi attaccano subito una lagna mortale, in pratica cinque minuti di tastierone effetto seta con sopra Samuel che miagola frasi ad effetto. Poi continuano con Disco Labirinto, che almeno è un gran pezzo; penso che l’abbiano scelto perchè è in sette, per non sfigurare. Il problema è che i Subsonica, messi su un palco dopo Battiato, sembrano finti, finti come musicisti, finti come autori e finti come persone; è come se dopo aver mangiato un gran tagliere di formaggi italiani ti mettessero sul piatto una bella confezione colorata e accattivante, però piena di sottilette. Samuel, per ribadire la propria figaggine, scende dal palco per gridare “Su ‘ste maniiiiii!!!” – e quello lo grida bene, quasi come Toni C. in curva Maratona – e poi, tornando su a favor di camera, spara uno sputazzo olimpico in primo piano. Ma si può?

La cosa peggiora ancora, perchè trascinano sul palco Battiato e, in suo onore, “suonano” Up patriots to arms. La suonano come… ecco, avete presente quando siete in sala da tre ore, e mancano cinque minuti, e avete esaurito i pezzi, e allora qualcuno dice “dai, improvvisiamo, proviamo a suonare X”, dove X è un pezzo molto famoso di un’altra band, che però non tutti si ricordano e quindi lo si suona un po’ a orecchio, come viene? Ecco, questa è l’impressione che mi ha dato la versione dei Subsonica di Up patriots to arms (anche se, intendiamoci, non dubito che loro l’abbiano coscienziosamente preparata per una settimana; e a pensarci bene forse questo aggrava le cose). In più, hanno scelto proprio il pezzo in cui Battiato si lamenta della vacuità della musica commerciale moderna; forse pensavano di essere autoironici, o forse non l’hanno proprio capito; fatto sta che Battiato, canticchiando Non è colpa mia se esistono spettacoli con fumi e raggi laser / se le pedane sono piene di scemi che si muovono, guarda il tarantolato Samuel e si trattiene a stento dal ridere.

Sarebbe finita qui, se non fosse per le scene da panico per andar via, dovute alla bella idea di aver ristretto a un budello di due metri, a forza di stand e bancarelle, la principale via d’uscita per centomila persone. Certo che organizzativamente ‘sto Traffic fa proprio schifo; l’annunciatrice giuliva urla che si sono superate le duecentomila presenze in quattro giorni (stima effettuata col Bracciomatic), e tu pensi che invece di considerarti uno spettatore un tanto al chilo per il comunicato stampa finale, forse dovrebbero avere un minimo di rispetto per te e per gli artisti, e organizzare il tutto in modo che la musica si senta, il pubblico ci veda, e nessuno rischi di essere calpestato. Anche costasse dieci euro l’ingresso.

[tags]traffic, torino, festival, battiato, mab, subsonica[/tags]

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18 commenti a “Traffic, day 4”

  1. Fabrizio:

    Potevi chiamarmi, per farmi perdedonare ti avrei fatto parcheggiare ;-)

  2. vb:

    Ma non è stato grave, solo buffo…

  3. Lobo:

    Just remember that you’re standing on a planet that’s evolving…

    Fede

  4. AndreaC:

    “I Take That sabaudi attaccano subito una lagna mortale, in pratica cinque minuti di tastierone effetto seta con sopra Samuel che miagola frasi ad effetto.”

    Era “Fetus” di F. Battiato :)

  5. vb:

    Sempre lagna mortale era, almeno nella loro interpretazione…

  6. AndreaC:

    …e devi sentire la pallossissima versione di Battiato! :)

  7. MCP:

    Tsk, ‘sti giovani d’oggi che si annoiano dopo pochi minuti di Fetus! Se attaccava L’Egitto prima delle sabbie che facevate? :P

  8. Mir:

    Ma no ma no, non stropicciarmi i Subsonica cosi’, che’ anche se son dei zamurroni li aveva notati all’inizio la nientepopo’dimenoche Antonella Ruggero.
    E poi quante sudate che ci ho fatto in discoteche insospettabili come l’Hiroshima o il Cafe Blue il venerdi
    stretti stretti a ballare anche i Red Hot Chili Peppers, in mezzo a donne sbracate e etiliste il giusto! Un groviglio umano sudato caldo e palpitante. Su, su, coltiviamo un po’ il minotauro ch’e’ in ognuno di noi.
    Poi, comunque, sul fatto che quest anno l’abbiano organizzato male son daccordo. Compresi i venditori ambulanti di birre con tanto di compressorino portatile che affumicavano la platea e venivano mandati a cagare un minuto si e uno no! PRICELESS!
    Comunque (cronaca zarra), quando han terminato Up Patriots to arms ho pensato “Ale’, ora il Gran Vecchio si ritira, e noi ci si sbraca..” Macche’! L’annunciatrice giuliva “Grazie per essere stati qui e la serata continua ai Murazzi..”. E ho sentito una carica di vaffanculo, e poi.. via, tutti nel budello delle bancarelle : 2007, Fuga dal Traffic Turin Festival!

  9. Mike:

    Io c’ero… essendo arrivato prima delle nove mi son visto anche il concerto di Antony and The Johnsons. Che non erano malaccio. In ogni caso i Subsonica non han suonato prima di Battiato, ma han fatto solo quella parte di bis “estesi”.
    Per i commenti su Fetus… quando era uscito il disco era il 1972 e Battiato lo aveva usato per cambiare completamente genere musicale e spiazzare la critica musicale, con l’uso massiccio di elettronica e tastiere.

    Per le MAB, caruccie… ma se fanno il metal di 25 anni fa che c’e` di male? Anche i Metallica fan lo stesso…

    Per l’organizzazione… beh, lasciamo perdere… anche io mi son trovato bloccato all’uscita, e non e` stata una bella senzazione.

    Per poi quel che riguarda i venditori di birre con puzzolente generatore… ma non gli costava di meno una bella batteria deep charge da 100 Ah?

  10. giaggio:

    i carrozzoni degli schifosi dai panini puzzolenti sono una maledizione per l’organizzazione di traffic, anche perché vendono il vetro che provoca problemi una volta calpestato. Sono in realtà una questone di ordine pubblico mal gestita dai vigili urbai Il Traffic quest’anno ha ricevuto il plauso organizzativo da parte di tutte le produzioni straniere, per efficienza organizzativa. Ed è responsabile dell’area. nessuno si aspettava 70.000 persone per la serata di battiato, che si è svolta senza problemi. p.s Fetus è un gran pezzo, per intenditori veri. Come i subsonica.

  11. vb:

    Giaggio: Pensa che fino alle ultime tre parole pensavo fossi serio…

    Comunque io non mi riferivo ai carrozzoni dei panini, ma agli stand che stavano tra la vasca e la piscina, e alle bancarelle che stavano dietro la piscina verso l’uscita principale di corso Appio Claudio. Lì, a fronte di 50-100.000 persone, è già stretto di suo – non dovrebbe esserci proprio un bel niente.

    Per quanto riguarda l’organizzazione, almeno potrebbe evitare gli insopportabili venditori di birre con compressore nel mezzo della vasca, che coprono la musica…

  12. elena:

    Non è che ci volesse una gran fantasia ad immaginarsi settantamila persone la serata finale di battiato in un concerto estivo gratuito. Eppure se quelli dell’organizzazione sono così contenti del loro lavoro così unanimemente applaudito e così allergici alle critiche, beh, che se la godano, soddisfatti come sembrano e sicuri che non sia migliorabile. Alla fine del concerto ho visto persone entusiaste di venire schiacciate tra la massa e le bancarelle, quindi perchè lamentarsi?
    Per i subsonica, beh, mi limito a tacere nel coro di laudeamus, del resto non ho pretese di essere un’intenditrice… Sui compressori deambulanti non solo sono assordantemente rumorosi, ma pure sufficientemente pericolosi, ma evidentemente gli omini (o i loro datori di lavoro) sono abbondantemente coperti da assicurazione, vero?

  13. giaggio:

    dicevo che avendoci lavorato da faticatore conosco un po’ le cose e il traffic è responsabile solo della vasca. la commissione ha preteso il restringimento area con transenne , a mio avviso più pericolose che altro. tutti i carrozzoni e gli stand fuori dalla vasca sono puro spontaneismo, che i vigili urbani hanno (è uno scandalo) problemi a contenere. Agli orgnanizzatori del festival che dallo scorso anno hanno impedito con blocchi di cemeno l’accesso dei camion bancarelle all’area sono pervenute minaccie di morte tramite svariati oggetti da taglio. I tip in questione non sono proprio modelli di una pubblicità del bagnoschiuma e agiscono nella pura illegalità, attraverso cavilli di vario genere. Per quanto riguarda i bar in area, magari qualcuno è anche contento di potersi godere una bibita dopo 4 ore di concerti. L’unica cosa possibile data la crescita della manifestazione(da quest’anno la prima in italia) sarebbe cambiare il luogo. ma dove?

  14. vb:

    Il problema non sono gli stand della birra ufficiali, anche se forse – dal lato piscina – si potrebbero mettere un po’ meno in mezzo al passaggio; il problema maggiore è che bisognerebbe riuscire a evitare l’ingresso in vasca dei venditori ambulanti con compressore, che disturbano davvero. In teoria ci sono solo un paio di ingressi, anche se capisco che ci si intrufoli.

    I paninari in realtà non hanno dato fastidio, ma le bancarelle sono invece un serissimo problema di ordine pubblico, messe dove erano; oltretutto a un certo punto sono state quasi rovesciate dalla folla che tracimava, con conseguenti litigi tra i gerenti e i passanti…

    Sull’altro posto, ma l’arena rock davanti alla Continassa che la costruiscono a fare? Capisco che il parco sia suggestivo, però oltre le ventimila persone secondo me è insostenibile. Oppure, un parco meno angusto e più prativo, come la Colletta o come la stessa Pellerina dall’altro lato della Dora.

  15. giaggio:

    la colletta ha qualche cazzo di pennuto protetto che gli ambientalisti non vogliono turbare con i db. e l’area pellerina in quel punto forma un anfiteatro naturale, che degrada verso il palco. comunque s le cifre retano quelle almeno i baacconi ambulanti dovrebbero farli sparire. concordo.

  16. MCP:

    Satvo giusto guardando i video del Traffic su Youtube… non me lo credevo che lo zio Franco riuscisse ancora a convincere 70mila a urlare in coro Sveglia Kundalini!

  17. paolo:

    Ho visto il concerto di Battiato ieri sera a Vicenza e non son d’accordo su come hai trattato con aria di spocchiosa superiorità le MAB… secondo me hanno uno stile molto particolare e non capisco perchè non si possa suonare heavy metal nel 2007… mah! Inoltre penso che Battiato sia da lodare per come ha dato fiducia a queste ragazze, dimostrando di essere uno sperimentatore incallito e di non fossilizzarsi mai! Sarebbe stato facile vivere di rendita riproponendo sempre gli stessi arrangiamenti invece magari rischiando di essere criticato preferisce sperimentare nuove soluzioni sonore e affiancare ai suoi vecchi collaboratori dei giovani talenti… BRAVO!

  18. giaggio:

    you su you tube mi sono goduto il maestro che accennna divertitissimo passetti di danza sui pezzi dei subs.

 
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