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mercoledì 12 Marzo 2008, 18:24

Un cielo su Torino

Oggi è una giornata bellissima, con un cielo terso spazzato dal vento, una luce abbagliante e le montagne sullo sfondo, immerse però in nuvole lontane. E’ in queste situazioni che a Torino si respira il gelo che scende dalle Alpi, e si vive una strana contraddizione tra il sole che splende e l’odore di freddo che incombe. Anche se c’erano venti gradi, erano venti gradi freddi: come a suggerire che sì, oggi fa caldo, ma domani tornerà la coda dell’inverno.

Dal balcone di casa mia si vede tutto insieme: la città che prosegue ordinatamente e a lungo, ma che finisce per sbattere contro la corona insormontabile delle montagne.

DSC02427.JPG

E’ dalle montagne che il freddo si dilata in spire invisibili, e nasconde già il sole. Cosa ci sia dietro la coltre nuvolosa, non è certo: potrebbe esserci la Valle di Susa, ma anche la Nuova Zelanda o l’intera Terra di Mezzo.

E’ per questo che Torino, apparentemente chiara e di immediata comprensione, nasconde in realtà ogni genere di magia: perché è proprio quando la figura è semplice, come un cerchio su un piano cartesiano, che può nascondere le maggiori complessità.

[tags]torino, nuvole, montagne, piano cartesiano, magia[/tags]

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4 commenti a “Un cielo su Torino”

  1. D# AKA BlindWolf:

    Qui a La Barca il vento è tiepido (o è una mia impressione?).

    Comunque una delle cose che apprezzo di più di Torino rispetto al mio paesello natìo è che sotto la Mole il vento sa di montagna.

  2. paolo:

    Mi piacciono le montagne di Torino.

    Sospetto anche che si debba loro un ringraziamento per averci evitato localmente l’ insorgere di mascelloni volitivi. Qui non basta salire su uno sgabello o affacciarsi ad un balcone per sembrare grandi.
    Se lo fate sembrate ridicoli.

    Non sara’ sufficiente, pero’ aiuta.

  3. Mir:

    Si’, e’ vero: qui non basta il fumo ci vuole anche una buona dose di arrosto.
    Questo e’ rassicurante, per dirla con le parole di un libro di Messori/Cazzullo proprio su Torino : “Senza l’Italia, Torino sarebbe stata pressapoco la stessa, ma senza Torino l’Italia sarebbe stata molto diversa”.
    Ed e’ proprio cosi’: nel bene e nel male questa citta’ vive di vita propria.

  4. vb:

    Onestamente penso che, al giorno d’oggi, Torino senza l’Italia vivrebbe decisamente meglio. Ma senza nessuna pretesa di superiorità; semplicemente perché le nostre amministrazioni locali, con tutte le pecche e i circoli chiusi che spesso contesto, sono sempre parecchio più efficienti di quelle nazionali, di qualsiasi colore esse siano; nè potrebbe essere diversamente, nell’era del “glocal”.

 
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