Sky
Vittorio vb Bertola
Wandering on the Web since 1995

Thu 28 - 13:10
Hello, unidentified human being!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
about me
about me
site help
site help
site news
site news
license
license
contact me
contact me
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
old blogs
old blogs
personal
documents
documents
photos
photos
videos
videos
music
music
activities
net governance
net governance
town council
town council
software
software
help
howto
howto
internet faq
internet faq
usenet & faqs
usenet & faqs
stuff
piemonteis
piemonteis
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
ancient software
ancient software
biz
consultancy
consultancy
talks
talks
job placement
job placement
business angel
business angel
sites & software
sites & software
admin
login
login
your vb
your vb
register
register
sabato 26 Aprile 2008, 10:01

Il V2-Day è il messaggio

Come avete visto, questo blog ha deciso di dedicare un ampio spazio al V2-Day (che finisce qui, se non altro perché sarò offline fino a domani sera). Ciò non tanto perché io condivida completamente la manifestazione: da anni scrivo che Grillo è luci ed ombre, e se va ammirato il suo coraggio nel denunciare senza giri di parole le abbondanti storture e vergogne della nostra classe politica – ripagato da notevoli ritorni anche economici, ma onestamente non credo che Grillo lo faccia per soldi -, sentire centomila persone che urlano in coro “vaffanculo!” fa un po’ preoccupare per il futuro della nostra democrazia.

Non va però dimenticato che Grillo è l’effetto, non la causa; è l’effetto di un sistema politico bloccato, incapace, corrotto, e che dimostra di non reagire a nulla a meno che non si arrivi alle piazze urlanti, ai lanci di monetine o alle rivoluzioni giudiziarie. E’ l’effetto di un sistema mediatico in cui i giornali fanno i titoli su Peter Falk seminudo per strada o sul tyrannosaurus antenato del pollo, e che ha abbandonato la stessa idea che si possa fare una inchiesta giornalistica o che si possa dire qualcosa di scomodo, limitando l’informazione sulle richieste e sulle necessità della gente al fatto che (ultim’ora!) il 28% delle donne italiane pagherebbe fino a 5000 euro per una notte di sesso con Massimo Giletti.

In un sistema del genere, dove migliaia di persone provano continuamente a denunciare piccoli e grandi problemi e non hanno il minimo spazio sui media, l’unico modo di far emergere un messaggio rivoluzionario è quello di Grillo: un mix di provocazione, verità, esagerazione, comicità, showbusiness, piazze piene e slogan facili. Sarà populista, sarà demagogico, ma, signori intellettuali con la puzza sotto il naso e signori politici che vi cagate sotto, è la logica conseguenza dell’Italia ignorante, delusa e sfruttata che voi, destra e sinistra a braccetto, avete costruito negli ultimi trent’anni. E perlomeno è un fenomeno violento soltanto a parole; non provoca la violenza vera, anzi sublima in gestacci ed in amare risate la rabbia che altrimenti veramente rischierebbe uno sfogo alla maniera degli anni ’70, e anzi che probabilmente lo farà, se il tentativo di Grillo di provocare cambiamenti radicali non avrà successo.

Per questo, sapendo che i media di regime avrebbero minimizzato, io mi son fatto un punto d’onore di pubblicare qui sopra più informazioni possibili, il meno mediate possibili. Non sono un giornalista, ma credo di aver fatto, ieri, più giornalismo io che tre quarti dei giornalisti che erano in quella piazza. Sta poi ad ognuno scegliere da che parte stare, se da quella di Grillo o da quella della contromanifestazione ufficiale; o meglio ancora, stare dalla parte di se stessi, appoggiando Grillo quando dice qualcosa di condivisibile, e criticandolo quando non lo fa.

Sono quindi rimasto molto deluso dal fatto che la blogosfera ne abbia parlato così poco, e soprattutto così male: per una volta che Internet doveva supplire al silenzio dell’informazione ufficiale, dimostrando il proprio fondamentale ruolo di promozione del pluralismo e della libertà, i bloggherz erano impegnati a montar foto e filmini sì, ma solo quelli delle marchette e del relativo catering offertogli da Microsoft. Ho molto apprezzato che ne abbia parlato .mau. che di Grillo non è certo un fan, ma che come me ha visto il problema; ho apprezzato anche che lo stesso Mantellini si sia chiesto come mai se ne parlasse poco, anche se poi si è pure lui concentrato sulle tartine di Steve Ballmer. Per carità, le PR aziendali sono legittime ed ognuno scrive di ciò che vuole, ma a che serve avere blog seguitissimi, se davanti a un Paese che affonda ci si rifugia nel parlar di fuffa e di quanto è stato bello ingoiarsela? E ha senso interpretare il blogging come una brutta copia del giornalismo piccino di questi anni, da regalino e marchetta?

Spero che queste mie considerazioni non provochino offesa, ma riflessione. Purtroppo, non si è visto in rete un grande dibattito sul rapporto tra informazione, politici, cittadini e nuovi media; ha riscosso più successo il tentativo, fondato ma anche velenoso, di screditare la manifestazione sostenendo che le firme raccolte non saranno valide. Ma chi se ne frega! Il mezzo è il messaggio, il punto fondamentale di ieri non è se abolire o no l’ordine dei giornalisti, è che centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza per provare a cambiare l’Italia, senza alcun battage pubblicitario e con tutti i media contro e quasi sempre in chiarissima cattiva fede.

Queste persone pongono una richiesta politica che poi, come sappiamo tutti benissimo, è la stessa di milioni di persone che ieri non erano in piazza e che, obtorto collo e turandosi il naso, hanno votato Veltrusconi con scarsa convinzione. E’ questa richiesta politica che va capita, documentata, affrontata. Si possono anche annullare le firme, ma, in un paese civile, un movimento di piazza così ampio per abolire la legge Gasparri provocherebbe l’immediata abolizione della legge Gasparri, o perlomeno una pronta discussione in Parlamento su come accogliere queste istanze; non ci sarebbe nemmeno bisogno del referendum.

Per cui, per favore, smettiamola di guardare il dito e cominciamo a guardare le nostre responsabilità. Di cittadini, che hanno il diritto e il dovere di fare qualcosa per salvare il proprio Paese. E in particolare di blogger e di esperti di Internet, visto che è la rete a rompere gli schemi ed è la rete a rendere possibile una vittoria contro un regime che controlla tutti gli altri media; almeno finché non troveranno il modo di imbavagliarla.
[tags]v2day, grillo, media, blog, italia[/tags]

divider

17 commenti a “Il V2-Day è il messaggio”

  1. sisifo:

    senza contare che nello stesso articolo mostrano anche gran dimestichezza con i numeri cito: ben 1 donna su 4 (37% del campione)

  2. D# AKA BlindWolf:

    @vb: è difficile che io concordi al 100% con un messaggio di circa 1000 parole. Ma in questo caso sottoscrivo il tuo post fino all’ultima virgola.

  3. D# AKA BlindWolf:

    Per quanto riguarda la raccolta firme: la data (altamente simbolica) del 25 Aprile per il V2-day è stata divulgata nell’autunno scorso; l’incompatibilità causa elezioni politiche è avvenuta in seguito con la caduta improvvisa (?) del governo in inverno. O si spostava la data del V2-day o si spostava la data di raccolta firme o si correva il rischio dell’annullamento (con relativa possibilità di lamentarsi per il piacere dei propri fans).

  4. filo:

    sì, sì, ma comunque, così come scrivi tu, una piazza gremita che a comando grida “vaffanculo” sa un po’ d’adunata fascista e mi mette il terrore

  5. D# AKA BlindWolf:

    @vb: anzi, ti aggiungo una parola: “onestamente non credo che Grillo lo faccia solo per soldi”. Il fattore economico non è di certo secondario, anche se penso che Grillo sia in buona fede e faccia e dica cose in cui crede.

    @filo: vero, ma ad ogni comizio un po’ caldo (o in ogni stadio di calcio) succedono le stesse cose. Un candidato premier che strappa pubblicamente il simulacro del programma di governo avversario o un suo alleato evocante fucili sono gesti ben peggiori dal punto di vista politico.

    Poi, per dirla alla Luttazzi, la volgarità è la tecnica della satira. Molto meglio un “vaffa” che un “devi morire”.

  6. Daniele Comoglio:

    @filo: Terrore? Grillo le parolacce le dice da sempre e non ha mai scatenato ondate (neanche ondine) di rivolta!

    Vaffanculo lo si dice perchè noi, gente normale, siamo stufi di chi (non) ci rappresenta e lo urliamo, cosi come lo diremmo se li vedessimo per strada, senza la benchè minima idea di violenza.

    Dovrebbero farti terrore LORO!
    Dovrebbe farti terrore chi urla VAFFANCULO se fosse incappucciato con le spranghe, ma cosi non è, perchè ieri anche i vecchietti lo urlavano e li stimo moltissimo.

    Io credo di essere stato educato con il brutto vizio della libertà, ovvero comportamento rispettoso in generale, ma con la possibilità di dire quello che penso, di sfogarmi contro le ingiustizie (senza fare male a nessuno)!

    La parola vaffanculo è di uso comune (a differenza di chi minaccia di imbracciare i fucili o di chi santifica i mafiosi, queste cose vengono dette solo da pazzi che trovnao in buona parte degli italiani loro simili!) e detta in uno show di un comico perde molto del terrore che potrebbe infondere. Ripeto, POTREBBE!

    La parola VAFFANCULO è solo una parentesi tra discussioni e dati importantissimi, non perdiamoci dietro queste insulsaggini buone per chi vuole denigrare questo spettacolo di democrazia partecipativa!

  7. Daniele Comoglio:

    ho sbagliato a scrivere l’indirizzo del mio blog.
    quello corretto è: http://www.ideedemocratiche.splinder.com
    grazie

  8. Mir:

    Non lo capiscono che Grillo, pur con i vaffanculo che preoccupano, e’ l’ultima
    spiaggia per tentare di dare un cambiamento a questo paese che si, affonda.
    Voglio dire, chi altro c’e’ che ha la potenza mediatica di coagulare tutte
    queste persone intorno a dei temi interessanti e comuni?
    Non voglio fare il disfattista, ma la politica degli ultimi 20 anni (e forse piu’)
    si e’ massivamente impegnata a sfruttare a fondo questo paese e a mancare totalmente
    di lungimiranza per cui oggi davvero si rischia di affondare, non tanto per i
    problemi economici, strutturali, organizzativi, o per le troppe tasse (che’ si e’
    visto con la Fiat, basta mettersi un po’ di impegno e quello che san fare gli
    italiani si vede..)
    Secondo me rischia di affondare perche’ e’ marcio il modo di pensare, e’ perverso.
    Tutti contro tutti, contro quelli che non celebrano la nostra magnificenza, a partire
    dal burino che al semaforo scende dalla macchina e sarebbe pronto ad accoltellarsi
    per una mancata precedenza, agli intellettuali inorgogliti che celebrano vissuti
    ormai vecchi di 40 anni come se fossero nuovi di zecca e dovessero valere come oro
    colato per tutti.
    Basta! Woodstock e il 68 son finiti! Si’, eravate giovani e pieni di speranze, quelli
    erano i VOSTRI ideali, magari anche giusti, ma non potete andare ad argomentare con
    gli stessi arnesi davanti a chi oggi ha 20 anni e un futuro gia’ bruciato e che se
    va bene ha davanti a se la prospettiva di un call-center!
    Ci vuole un pensiero NUOVO per problemi diversi! E per questo ci vogliono teste
    giovani, non i vecchi baronati!
    Tutto questo torrone per dire che secondo me dovrebbero pensarci un pochino prima
    di attaccare Grillo, e osservare che forse, tra le 1000 affermazioni populiste che
    calamitano la platea (che loro credono ancora una platea di imbecilli, ma sbagliano
    di grosso e ancora non si rendon conto..) c’e’ forse un.. 40% di cosine da prendere
    in considerazione per migliorare la gestione di questa nazione?
    Macche’. Non si smuovono! “Grillo e’ PAGATO da Berlusconi! E’ un infiltrato di
    Forza Italia!”. Questo si arrivera’ a dire?
    Poi non ci si puo’ meravigliare delle 400 persone in Piazza Castello.
    Occorre darsi una mossa. Questo e’ davvero l’ultimo treno. Se lo perdiamo lo
    immaginiamo tutti quel che ci sara’, ma chissa’ perche’ sedendoci al ristorante o
    al caldo in qualche centro commerciale pensiamo che sia qualcosa di ancora lontano,
    o che “succede solo agli altri”.
    E invece e’ vicino, sempre piu’ vicino.

  9. rectoscopy:

    Siamo tutti orfani di Blogbabel, LOAL.

    Sono quindi rimasto molto deluso dal fatto che la blogosfera ne abbia parlato così poco, e soprattutto così male […]

    Ora io non so esattamente quanto ne abbia parlato la blogosfera. Se Blogbabel funzionasse forse avremmo il polso della situazione. Ciononostante osservo che i blog che seguo ne hanno parlato. Senza contare che il blog di Beppe Grillo, primo in classifica, raccoglie più visitatori dei successivi 99 blog della classifica messi assieme ;)

    Non so quanto possa interessare, ma posso presentare la mia giustificazione, cioè spiegare perchè non ne ho parlato. Innanzitutto non mi sembrava affatto un evento poco pubblicizzato a livello di blogosfera. In secondo luogo non ho avuto un’esperienza diretta dell’evento. 1) Non abito a Torino. 2) Il 25 aprile sono fuggito dalla mia città. Sono passato per un paese di 17.000 abitanti sperando di trovare un banchetto in piazza e non c’era nulla. Bah, per protestare contro la casta dei giornalisti non mi sembra il caso di adottare le stesse tecniche della casta dei giornalisti: parlare a tutti i costi di qualcosa che non si conosce :o)

  10. Stefano:

    Se posso andare controcorrente: Grillo non mi convince.

    A mio parere finora non ha fatto nulla: zero. Se non raccogliere un po’ di persone (non di co che siano poche, ma anche certi programmi televisivi raccolgono milioni) a cui ha raccontato cosa magari anche sensate (be’, qualcosa di opinabile l’ha detta pure Grillo) senza fare nulla.

    Avrà smosso le coscienze? Questione di opinioni, ma anche fosse a mio avviso tutta uesta mobilitazione non ha fatto abbastanza: la montagna ha partorito il topolino. Persino le firme che raccoglierà per dei referendum interessanti pare che non saranno valide: un grande buco nell’acqua.

    Non scrivo tutto questo perché c’è l’ho con Grillo o con le sue idee. Sono veramente rammaricato che tutta questa energia positiva venga malamente sprecata.

    Io sono dell’idea che chi non vota (nullo, bianco o astenuto) semplicemente non abbia la volontà di cambiare le cose: è facile dire che il partito del non voto è il più grande partito. Sarà il più grande ma non entrerà mai in parlamento e non cambierà mai il paese.

    Bisogna darsi da fare perché è facile raccogliere gli scontenti, ma il difficile è mettere assieme le stesse persone scontente per fare qualcosa di positivo:

    Su quest’ultimo punto temo che Grillo non ce la farà mai.

  11. Attila:

    Secondo voi 100.000 o 150.000 persone su 56 milioni sono tante o poche… io penso che già 1 milione di persone siano poche… in più parlare di grande vittoria dell’assenteismo e delle schede nulle/bianche a fronte di un 80% abbondante di elettori alle urne (provate a vedere nelle altre democrazie “evolute” quante persone vadano a votare e vedrete delle percentuali molto meno “bulgare”) e ad una percentuale fisiologica di schede nulle/bianche riscontrata in ogni votazione mi pare per lo meno un azzardo…

    A me sembra che il buon Grillo sia davvero un bravo “guappo”, che si batte contro tutto e tutti per un buon corrispettivo personale citando cifre e fatti con una buona dose di casualità (per dirla con magnanimità) e portando solo quello che gli aggrada (voci sensate fuori dal coro non gli aggradano troppo, mentre chi gli spara contro a casaccio gli piace moltissimo, echissàperchè…)…

    Comunque… chi ci sarà vedrà…

  12. D# AKA BlindWolf:

    @Attila: Anche secondo me infatti la storia della “vittoria dell’astensionismo” è una bufala: il calo dei votanti rispetto alle elezioni scorse (già affollatissime) è stato modesto.

    Io però non minimizzerei il numero di persone scese in piazza e che hanno firmato per i referendum: si tratta di un risultato notevole, specialmente se ottenuto senza il battage dell’informazione tradizione e senza la struttura organizzativa di un partito o di un sindacato.

    Riguardo al “io penso che già 1 milione di persone (su 56) siano poche” è stato detto dall’allora Presidente del Consiglio per quanto riguardava la grande manifestazione del 1994 (mi pare) e non aveva detto una frase particolarmente felice…

  13. mousse:

    Il discorso non è quanta gente Grillo (oggi è Grillo domani potrebbe essere chiunque altro) porta in piazza.
    La cosa su cui riflettere forse dovrebbe essere il perchè gli italiani sono così pronti a scendere in piazza per protestare e quando hanno la possibilità di far cambiare le cose non lo fanno. O meglio, fanno qualcosa e poi si lamentano così per fare.Abbiamo avuto la possibilità di esprimere il nostro diritto di scelta di chi ci governa alle urne e l’abbiamo fatto, indipendentemente da chi ha vinto ora sarebbe il caso di vedere SE la scelta che abbiamo fatto sia quella giusta.

    Guardiamo in faccia la realtà: quella che scende ora in piazza e grida “vaffanculo” spinta da Grillo è la STESSA gente che due settimane fa osannava un pò Berlusconi e un pò Veltroni. Non so, mi sembra di leggere quel passo dei “promessi sposi” sui tafferugli a Milano, in cui alla fin fine la gente “segue” chi fa la voce più grossa.

    Non mi sento per nulla parte di questo gregge di “gente”.

  14. vb:

    La dinamica delle masse è animale ed è quella ben descritta da Manzoni, indipendentemente dal motivo del momento. Tuttavia, io sono andato a votare, ma è innegabile che in queste elezioni non ci fosse grande scelta e moltissima gente abbia votato per l’uno o per l’altro turandosi il naso. Ciò non mi pare incompatibile con una protesta di piazza come quella di Grillo: mi sembra perfettamente legittimo voticchiare e poi protestare.

  15. Attila:

    Io sono sempre convinto che 1 milione di gente che si mostra non valga gli altri 56 milioni che si vogliono far rappresentare…
    poi i governi deboli ne risentono del milione… io ricorderò sempre la Signora di Ferro presente in altre latitudini… bu that was just a dream…

  16. D# AKA BlindWolf:

    1 milione di persone che alzano le natiche dalla poltrona non sono poche. Se gli altri 55 milioni vogliono dire il contrario si alzino anche loro.

  17. Attila:

    Dopo aver letto questo, confermo tutti i miei dubbi sul simpatico “guappo”…

    http://www.beppegrillo.it/2008/04/lagenzia_delle.html#comments

 
Creative Commons License
This site (C) 1995-2024 by Vittorio Bertola - Privacy and cookies information
Some rights reserved according to the Creative Commons Attribution - Non Commercial - Sharealike license
Attribution Noncommercial Sharealike