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martedì 7 Aprile 2009, 16:02

Euro di tutti i colori

(Nota: Ormai, quando non so più a che santo votarmi, scrivo una lettera a Beppe Grillo.)

Caro Beppe,

qui a Torino la cupola che governa la città – noi li chiamiamo i Chiampa-amici – è sempre più in crisi. Mentre le fabbriche chiudono una dopo l’altra, stanno venendo fuori tutti i loro altarini: nelle scorse settimane si è scoperto che il tanto decantato Premio Grinzane Cavour, uno dei fiori all’occhiello degli amministratori sabaudi, serviva a riversare milioni dei nostri euro nelle tasche di alcuni Chiampa-amici, finiti un po’ nell’acquisto di terreni e appartamenti di lusso, e un po’ nell’offrire cene e viaggi da favola agli altri Chiampa-amici. Lo scandalo è tale che Angelo Soria, il dirigente regionale responsabile delle comunicazioni nonché fratello del direttore del Grinzane a cui firmava vari finanziamenti, per punizione si è addirittura preso un mese di ferie, e forse dovrà addirittura spostarsi di stanza: poveretto!

Imperterriti, comunque, i Chiampa-amici continuano a spendere e spandere i nostri soldi come più conviene a loro. Nell’attesa di risolvere il mistero della diga di terra in mezzo al Po, costruita, spazzata via e ricostruita già cinque volte a spese dei contribuenti, io mi sono chiesto: ma da dove prendono i soldi?

Per questo mi ha colpito leggere nelle scorse settimane una improvvisa ondata di lamentele sulle bollette della luce inviate da Iride (la municipalizzata dell’energia un tempo nota come AEM, poi fusasi con l’equivalente genovese; quindi è probabile che sia l’azienda che dà elettricità anche a te). Persino il giornale cittadino, notoriamente allineato e coperto quando si parla di colà dove si puote, non ha potuto esimersi dal pubblicarle: famiglie, piccole imprese, single, persone che segnalano che improvvisamente, senza nessun motivo e senza alcun cambiamento nei loro usi di energia, le loro bollette della luce sono aumentate del 20, 30, 50, 80 per cento.

Alcuni attribuiscono questo mistero alla sostituzione dei contatori meccanici con quelli elettronici, che sarebbero più sensibili e quindi darebbero letture più alte a parità di consumo. Anche se fosse vero, l’energia effettivamente fornita non è cambiata, dunque a che diritto viene aumentata la bolletta? Se cambia il metodo di misurazione aumentando a tutti la lettura a parità di energia fornita e quindi di costi per Iride, Iride dovrebbe abbassare il prezzo unitario dell’energia, no? In quanto azienda pubblica è lì per fornire un servizio efficiente ed economico, non per guadagnarci, vero?

Ma anche così, ci sono persone che lamentano l’inspiegabile aumento anche senza aver cambiato il contatore: allora, cosa sta succedendo? Immagino che sia tutto regolare: sarà certamente una allucinazione collettiva, una “inflazione percepita” (ti ricordi che ce l’avevano spiegato, che l’aumento dei prezzi dopo l’introduzione dell’euro era solo “percepito”, insomma eravamo pazzi noi), un grappolo statistico in cui chiunque abbia avuto un minimo aumento, anche se normale, si lamenta per principio o per imitazione. Certamente Iride provvederà a spiegarcelo.

Io però, a te che sai tutto, volevo fare una domanda: i giornali hanno parlato molto del fatto che, in una di quelle operazioni di finanza creativa a spese dei contribuenti, Iride dovrebbe prossimamente fondersi con Enìa, la sua equivalente emiliana. Naturalmente, per determinare chi comanda e chi guadagna in una fusione sono fondamentali il fatturato e gli utili di ognuno: dunque non sarà mica che i Chiampa-amici hanno interesse a migliorare i conti di Iride a tutti i costi?

Non solo: sulla testa di Iride è piovuta una grossa tegola quando i tribunali dell’Unione Europea hanno confermato che essa aveva indebitamente goduto di 180 milioni di euro in aiuti di Stato, che doveva quindi restituire (già, perché all’Europa questa strana cosa tutta italiana delle aziende municipalizzate gestite dai politici, che sono pubbliche quando devono socializzare le perdite e private quando devono spendere gli utili, proprio non va giù). Il problema è che l’asfittico bilancio del Comune di Torino, già duramente provato dai geniali investimenti in derivati fatti dai Chiampa-amici, ha assoluto bisogno della sua quota di utili da Iride: dunque, se Iride ripaga lo Stato per gli aiuti indebitamente ricevuti, non ha più i soldi per riempire le vuote casse di Chiamparino. Vero è che i Chiampa-amici sono finalmente riusciti a farsi approvare in Parlamento un emendamento per rimandare la restituzione a fine anno (vedi che contare nel PDmenoL serve sempre), tanto si sa che noi contribuenti, per riavere i nostri soldi, possiamo aspettare all’infinito; ma non sarà che nel frattempo è emersa l’esigenza di costruirsi comunque un dividendo?

Comunque, ho anche un’altro dubbio: ma secondo te, questo improvviso aumento delle bollette della luce dei torinesi sarà mica legato al fatto che – secondo la classifica pubblicata da Repubblica – il presidente e l’amministratore delegato di Iride sono i due manager pubblici meglio pagati del Piemonte, guadagnando rispettivamente 550.000 e 525.000 euro lordi l’anno?

[tags]iride, energia, bollette, chiamparino, torino, enia, finanza, municipalizzate, stipendi, grinzane, scandalo[/tags]

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8 commenti a “Euro di tutti i colori”

  1. ff:

    Un post ottimamente grillino

  2. Stefano:

    A me risulta che Iride et Eni abbiano semplicemente fatto il conguaglio… mi sbaglio?

  3. FRANK:

    Chiaccherando con un amico che in IRIDE ci lavora, mi ha spiegato che in effetti questi contatori son molto più precisi dei precedenti. Inoltre ti permettono di sforare nei consumi, mi pare, del 10% fino a 2 ore al giorno. Metti insieme precisione e sovraconsumo (misurato e contabilizzato, non come prima) e vengono fuori le bollette aumentate.
    Tra l’altro la tecnologia del contatore è ENEL, che poi li rivende a tutti gli altri player.
    Inoltre ricordiamoci che stiamo pagando i conguagli dell’energia erogata quando il petrolio stava a 150$ al barile.
    E poi leggiamole queste bollette: l’importo più alto è quello delle tasse….. e delle tasse sulle tasse (iva).
    Itali, a biutiful cauntri!
    FRANK

  4. vb:

    Continua a sfuggirmi il perché le bollette debbano aumentare: l’energia erogata da Iride è sempre la stessa e i costi per produrla (in totale, non per unità) sono sempre gli stessi, cambia solo la convenzione con cui l’energia viene contata.

    A me sembra ovvio che se tu adotti un nuovo sistema di conteggio, con cui tieni conto di componenti che prima non consideravi (ma che mi davi già!), e con cui tutti i totali risultano sistematicamente e pesantemente superiori a prima, tu abbassi nel contempo il prezzo unitario in modo che il risultato sia “stesso consumo di prima = stessa bolletta di prima”. Invece ora è “stesso consumo di prima = bolletta del 30% più cara” ossia un aumento silenzioso e molto pesante del costo dell’energia per tutti, vecchiette e cassintegrati compresi.

    Sbaglio?

  5. FRANK:

    No, non sbagli.
    Voglio essere buono. Prima erano in perdita…. e non per colpa degli stipendi pagati ai manager, pensa :)
    A parte tutto, IMHO dovremmo “normalizzare” le bollette odierne e quelle passate epurandole dagli aumenti delle tariffe. A quel punto sono confrontabili. Lo vedi lo scrittore medio di specchio che fa questi conti? Perchè io su specchio leggo gente che si lamenta di aumenti, ma non viene mai specificato se di KW o di euro.

  6. Stefano:

    @FRANK sono d’accordo con te, per quel che può valere nel mio giro di amicizie ho verificato quattro casi di “aumenti delle bollette”. In tutti i quattro i casi l’importo aumentava solo perché Iride (o Eni) aveva fatto il conguaglio e l’utente non aveva mai comunicato le letture.

    Nel caso di uno dei miei amici infatti l’ultima lettura risaliva a 6 anni fa e la differenza tra il consumo stimato e quello effettivo ammontava a circa un bimestre.

    Non averne a male: davvero un post grillino… :(

  7. vb:

    Non me ne ho a male :) Ma possibile che le decine di segnalazioni (tra lettere e commenti) pubblicate da La Stampa siano tutte di gente che non sa leggere la propria bolletta?

  8. FRANK:

    @Non me ne ho a male :) Ma possibile che le decine di segnalazioni (tra lettere e commenti) pubblicate da La Stampa siano tutte di gente che non sa leggere la propria bolletta?

    Emh… sì?
    Quando leggerò una lettera che riporta dati concreti allora gli darò credito. Dati concreti vuol dire KW, euro, tariffe. Al prossimo conguaglio, calcolato con il petrolio a 50$, scriveranno ancora a specchio per dire che la bolletta “magicamente” è diminuita? Non penso.
    FRANK

 
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