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sabato 8 Maggio 2010, 11:08

A voi comunicare

Piazza Bottini è l’equivalente milanese del nostro passante ferroviario: una zona che era già devastata dai cantieri dieci anni fa quando ci passai per la prima volta, che lo è sempre stata ogni volta che ci passavo e che lo è tuttora. Quella che doveva essere una piazza a semicerchio con le sue brave aiuole e i capolinea dei pullman è quasi sempre un buco terroso con passaggi provvisori, pozzanghere, pietrame abbandonato, grate e recinzioni semidivelte; è per le condizioni medie della piazza che la prospiciente stazione (peraltro tenuta a un livello di decoro non dissimile) è giustamente soprannominata Milano Lambraids.

Questa volta però in piazza Bottini Milano ha superato se stessa. L’altro giorno sono sceso dalla S9 per prendere il bus per tornare a casa – e avevo ben due scelte: il 54 e la 93. Il problema, da sempre, è questo: dove fermeranno oggi il 54 e la 93? Ogni volta, a causa del cantiere, fermano in un posto diverso; e dato che la piazza è un semicerchio su cui si affacciano cinque vie ad angoli regolari, c’è l’addizionale quiz del “da che via arriverà e in che via si infilerà stavolta il bus?”. Data la cronica mancanza di indicazioni, la cosa migliore è girare per la piazza cercando di avvistare le paline delle fermate, finché non ne trovi una e puoi leggere se lì ferma il tuo bus.

Stavolta, però, la palina accanto all’edicola mi è apparsa così:

IMAGE_106s.jpg

Apprezzate bene: la palina c’è, ma è all’interno di una zona di cantiere di cinque metri per cinque recintata da una rete arancione, dunque non ci si può avvicinare a meno di due metri (se non verso il retro, dove non c’è scritto niente). Sulla palina è indicato il percorso della 93, ma poi, appeso in basso, c’è un cartello scritto in corpo 8, che evidentemente discute le varie deviazioni: provate voi a leggere un cartello scritto in corpo 8 affacciandovi da una rete a due metri di distanza. Il problema è stato risolto da qualcuno che, con un pennarello, ha scritto con calligrafia stentata sul bordo arancione della palina “93 FERMA IN VIA VIOTTI (50 MT)” e subito sotto “93 SOPPRESSA” – peccato che siano due indicazioni potenzialmente contrastanti (soppressa la fermata o la linea?).

Basta però camminare per altri cinque metri sul marciapiede per trovare questo:

IMAGE_108s.jpg

Ok, qui c’è una fermata. Ma di cosa? Il cartello corpo 8 ora è leggibile, ma non contiene alcuna informazione utile; spiega dettagliatamente che la linea che prima passava di lì ora passa di là, usando nomi di minuscole vie del quartiere che sono perfettamente ignote non solo a un torinese come me, ma, a giudicare dagli sguardi, anche ai milanesi non della zona. Ma non dice da alcuna parte quali siano le linee che fermano lì.

Alla fine ci siamo organizzati; abbiamo visto la 93 apparire e ci siamo buttati in mezzo alla strada finché non ha fermato. Peccato che, dopo un paio di svolte, la 93 sia effettivamente arrivata in via Viotti, dove c’era uno slargo con una palina che recitava “93 CAP.” e una ventina di persone in attesa; la 93 ha bellamente saltato il capolinea per andare ad arrestarsi accanto a una normale fermata cinquanta metri più avanti, dove c’era il solito cartello corpo 8, lanciando una scena da comica in cui le venti persone si sono messe a correre implorando l’autista di aspettare. Evviva le chiarissime indicazioni all’utenza dell’ATM milanese…

P.S. Alla fine Milano mi ha comunque regalato un altro grande episodio. A una fermata, il bus apre la porta centrale e due persone si trovano l’una davanti all’altra: da un lato un anziano che scende dal bus, e dall’altro un ragazzo scapigliato che vi sale. Vedendo libero lo spazio davanti a sè, il ragazzo fa subito per salire; a quel punto l’anziano, con lo scatto di un bradipo stagionato, si butta lateralmente addosso a lui (che nel frattempo, vista la velocità dell’azione, è già interamente sul bus) e gli dice “uè, si lascia scendere prima di salire”. Il ragazzo si scusa: errore madornale, perché, come davanti al lupo sottomesso che mostra la gola, l’anziano parte con una filippica in milanese stretto (tenendo fermo tutto il bus per dieci secondi). Infine scende, il bus chiude le porte e riparte, e mentre scorriamo via vediamo l’anziano fermo sul marciapiede con gli occhi inquisitori puntati sul ragazzo sul bus. Inquietante.

[tags]milano, lambrate, piazza bottini, bus, atm, indicazioni[/tags]

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3 commenti a “A voi comunicare”

  1. for those...:

    Parlar male dell’ATM è come sparare sulla croce rossa.
    Io abito e lavoro nella neonata provincia di Monza e Brianza. Il servizio di trasporti pubblici è gestito dalla Nord Est Trasporti, società dell’ATM.
    Potrei anche usare l’unica corsa mattutina che passa dal mio paese e arriva proprio davanti alla ditta (la cui sede di Agrate Brianza ha qualcosa come 5000 persone che ci lavorano quotidianamente tra dipendenti diretti e indotto).
    L’orario sarebbe anche comodo portandomi qui per le 8.30.
    Peccato solo che la corsa di ritorno sia alle 18.30. Così sarei costretto a farmi un’ora di straordinario tutti i giorni. Logico!

    Ma che la pianificazione degli orari dell’ATM viene affidata alla ruota della fortuna l’avevo intutito quando, un mercoledì sera, all’uscita dallo stadio pieno all’inverosimile per una partita “di cartello”, abbiamo scoperto che la metropolitana faceva comunque orario ridotto nonostante ci fosse una folla di qualche migliaia di persone ammassate sulla banchina della fermata in attesa da oltre 20 minuti.
    Vi lascio immaginare cosa sia successo quando, dal tunnel, è comparso un convoglio formato da soli 3 vagoni!
    Devo ammettere che questo è successo un po’ di anni fa. Da quella volta hanno messo i convogli regolari – sempre con l’orario serale con un treno ogni mezz’ora, però con tutti i vagoni!
    E comunque da un paio d’anni ci andiamo in macchina allo stadio.

  2. vb:

    Beh dai, nel 20XX la linea 5 della metropolitana arriverà direttamente sotto San Siro… sempre con un treno ogni mezz’ora :-D

  3. for those...:

    Aggià! La linea5… resisi conto che con sole 3 linee facevamo la figura dei pezzenti rispetto alle decine delle altre città europee, hanno trovato la soluzione. Saltano i numeri delle linee così sembrano di più! Ed ecco a voi la linea5… senza che esista la 4.
    GENIALI!

 
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