Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Ven 19 - 12:40
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
mercoledì 9 Febbraio 2011, 17:23

L’antica città di Ciqikou

È stato davvero triste leggere che una parte dell’antica città di Ciqikou è andata a fuoco l’altro giorno. Ciqikou (pronunciato più o meno zicicou) è un quartiere di Chongqing, la capitale della Cina centrale – una media città cinese di cinque milioni di abitanti, anche se spesso viene definita la più grande area urbana del mondo perché dentro i confini amministrativi della municipalità ne vivono trentadue.

Chongqing è nota soprattutto per essere stata la capitale della Repubblica di Cina (quella di Chang Kai-Shek) durante la seconda guerra mondiale e fino alla sua fuga a Taiwan; per questo è stata un po’ trascurata dai comunisti, fino a quando ultimamente il governo ha deciso di investire sulla città come porta dell’interno cinese. Oggi, la città vera e propria sta venendo rasa al suolo e ricostruita sotto forma di grattacieli modernissimi; tuttavia, a differenza di Shanghai, il processo è un po’ più indietro e dunque ci si può ancora trovare in mezzo a tutte le contraddizioni di questa trasformazione (nonché in mezzo a una temperatura di 43 gradi all’ombra, come successo a noi: è la prima volta che sento il mio corpo emettere calore dall’interno in piena notte, dopo averlo accumulato di giorno).

Ma il vero tesoro di Chongqing è appunto Ciqikou, un vecchio quartiere di pescatori sul fiume Jialing rimasto ancora fermo ai tempi della Cina rurale. Ci si arriva con una dozzina di chilometri di viaggio (pochi euro di taxi) su una tangenziale a sei corsie costruita a mollo davanti alla riva del grande fiume, che però, intelligentemente, finisce nel vuoto subito prima del villaggio, senza distruggerlo. Il villaggio è fatto di vecchie case appena ristrutturate e trasformate in negozi per turisti, che nonostante tutto sono lo stesso interessanti; seguendo i vicoli e la via principale si arriva poi ai piedi del grande tempio Baolun.

Per entrare nel tempio si paga, ma si ricevono in cambio i ceri votivi da accendere; la salita al tempio è devastante, una gradinata non lunghissima ma molto ripida. In cima, però, l’atmosfera è magnifica, e persino in piena stagione turistica vi capiterà di essere soli con i monaci, con le galline e con un paio di gentili signorine che, a gesti, ci hanno dimostrato l’uso dei ceri; in quello stranissimo e affascinante concetto di “nuovo vecchio” – l’architettura antica appena rifatta, col legno lucido e nuovissimo e il cantiere ancora aperto – che caratterizza tantissimi monumenti cinesi.

La parte migliore, però, per me è stato andare oltre il tempio: la zona ristrutturata termina, e si finisce in un agglomerato di case di contadini, aggrappato sulla riva ripida di un torrentello, seguito subito da poveri fazzoletti di terra coltivata a mano. Sulla parte più bassa c’è una piazzetta (dove stanno lavorando al selciato) da cui si vede la piccola valle, e poi si finisce nel terrazzo di un locale che sembra un nostro ristorante di campagna degli anni cinquanta. E’ bello perché è tipicamente cinese, ma soprattutto è tipicamente umano: non è molto diverso da come poteva essere un nostro villaggio di contadini prima che ai vicoli e ai sentieri fossero sostituite le strade.

Non so quanto sia effettivamente andato distrutto nell’incendio, spero non molto – magari solo qualche negozio di souvenir per turisti, o una di quelle rivendite di intestini di pollo annodati e fritti (sì, li ho provati, anche se non lì). Le immagini che vi lascio nel video descrivono a malapena quelli che sono tra i miei ricordi più belli del viaggio in Cina, e che fanno venire voglia di tornare.

[tags]cina, viaggi, chongqing, ciqikou[/tags]

divider

Comments are closed.

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike