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sabato 10 Dicembre 2016, 13:37

Equitalia, che piacere

Stamattina mi sono messo a pagare le tasse di fine anno. Già che c’ero, ho controllato le mie varie posizioni; faccio così da quando ho scoperto che Equitalia aveva in serbo per me delle cartelle non dovute che io pensavo fossero state sgravate dal mio commercialista anni prima, e che invece secondo loro erano ancora dovute, ma senza avvertirmi; la volta che andai là a pagare 18 euro arretrati che dovevo alla Camera di Commercio, chiesi per curiosità l’estratto e venne fuori che esistevano ancora queste cartelle, che continuavano a maturare more in silenzio; e magicamente poco dopo cominciarono i solleciti.

Alla fine, oltre un anno fa, anche se io negli anni ho sempre pagato tutto ciò che il mio commercialista mi diceva, dopo anni di pratiche strazianti ho deciso di saldare la parte rimanente delle cartelle pur di togliermeli di torno, anche perché ormai erano passati otto anni, avevo chiuso la partita IVA da quattro, e non avevo voglia di andare avanti a rischiare il fermo della macchina e altri casini per qualche centinaio di euro.

Bene, secondo voi cosa risulta? Che una buona metà degli arretrati che ho pagato più di un anno fa secondo loro non sono mai stati pagati, e sono ancora lì che maturano more in silenzio, forse in attesa di qualche futura occasione per minacciarmi di sequestrarmi la macchina, pignorarmi la casa o altre robe così.

Ovviamente ho dovuto perdere un’oretta a spese mie per ricostruire tutti i passaggi e verificare che le somme che mi chiedono sono proprio quelle che ho già pagato, e adesso dovrò andare a rompere le scatole per fargliele cancellare del tutto.

Tra l’altro gli manderei un messaggio dal sito, ma dentro l’area riservata, in cui l’identità è validata dall’Agenzia delle Entrate o addirittura da SPID, non c’è alcuna possibilità di aprire un ticket. C’è invece una form di contatto da fuori, ma per autenticarmi devo allegare una scansione della mia carta d’identità, favorendo così ogni genere di possibili furti d’identità a mio danno. Geniale…

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Un commento a “Equitalia, che piacere”

  1. mfp:

    Ultima utenza attivata a nome mio nel 2003, una flat Tiscali disattivata il giorno stesso dell’attivazione (perche’ limitata alla sola linea telefonica indicata in fase di contrattualizzazione), per la quale mi hanno mandato bollette per quasi 2 anni nonostante la (sola) linea telefonica su cui era utilizzabile la flat era stata disattivata 1 mese dopo l’attivazione della flat: dato che le poste si rifiutavano di bloccare i pagamenti e le mie raccomandate a Tiscali erano andate a vuoto, per potermene liberare ho dovuto cancellare la carta di credito e farne una nuova. Peggio dei cracker di carte di credito. Ma vaffanculo.

    Cessata ogni idea di imprenditorialita’ nel 2004
    : pagare le tasse della partita iva in anticipo per l’anno successivo? Ma vaffanculo.
    Venduto macchina nel 2006: niente assicurazione al chilometro? Ma vaffanculo.
    Incrociate le braccia nel 2007: lavorare per gli altri? Ma vaffanculo.
    Da allora mi rifiuto di lavorare per qualsiasi cosa abbia una qualunque parvenza di italianita’; per evitare una qualunque connessione entro i 6 gradi di parentela: riconosciuti dal codice civile italiano, con una qualunque amministrazione italiana.
    Purtroppo non sono ancora riuscito ne’ a cambiare passaporto con quello di un qualunque altro paese; ne’ a trovare un modo di produrne da me uno utile all’uopo (ie: attestare identita’ senza l’ausilio di autorita’ terze). Il coacervo internazionale costruito dal dopoguerra e’ perfino piu’ pervicace di quello italiota: peggio dell’edera, della gramigna…

    Comunque con me Equitalia casca male: non ho posizioni aperte di alcun tipo, e negli ultimi 6 anni ho vissuto all’estero cercando di non entrare nelle ambasciate italiane per paura che scattasse un qualche allarme per il quale occorre pagare per farlo disattivare. Non e’ materialmente possibile che abbia qualcosa di arretrato da pagare.

    Nel frattempo, le mirabilanti trovate dell’intelligence italiota non ha fatto altro che abbassare la soglia di eta’ di quelli che come te pensano di potersela cavare e continuano a … vivere … aprendo contratti, posizioni fiscali, ecc… finendo per pentirsene. Pentirsi di non aver creduto ai “gombloddi” prima che Rosi Bindi e Mario Monti se ne uscissero in televisione (oggi, fine 2016) dicendo di aver fallito a causa dei massoni. Magari nel frattempo hanno perfino fatto figli.

    Un altro paio d’anni e, per mantenere le pensioni al posto degli stipendi, a Roma avremo i bambini kamikaze come a Kabul.

 
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