Sky
Vittorio vb Bertola
Wandering on the Web since 1995

Thu 25 - 23:28
Hello, unidentified human being!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
about me
about me
site help
site help
site news
site news
license
license
contact me
contact me
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
old blogs
old blogs
personal
documents
documents
photos
photos
videos
videos
music
music
activities
net governance
net governance
town council
town council
software
software
help
howto
howto
internet faq
internet faq
usenet & faqs
usenet & faqs
stuff
piemonteis
piemonteis
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
ancient software
ancient software
biz
consultancy
consultancy
talks
talks
job placement
job placement
business angel
business angel
sites & software
sites & software
admin
login
login
your vb
your vb
register
register
giovedì 31 Agosto 2017, 13:30

Gli occidentali che odiano se stessi

Ne conosco molti, anche tra gli amici.

Di quelli che hanno passato anni a stracciarsi le vesti e ad accusare l’Italia e l’Europa, perché il Mediterraneo era pieno di barche di aspiranti immigrati e ogni tanto un barcone si rovesciava e i migranti morivano in massa, nell’indifferenza generale (cioè, ogni volta la notizia era il titolo di apertura di tutti i telegiornali, ma per loro era sempre “nell’indifferenza generale”).

Poi, finalmente è arrivato un ministro che ha preso il problema di petto come poteva, ha stroncato un po’ di traffici dubbi, si è messo d’accordo coi libici. E di colpo, il “fenomeno storico inarrestabile e inevitabile” si è quasi fermato, e con esso anche i morti in mare: quest’estate gli sbarchi sono calati del 70% rispetto all’estate scorsa, e di conseguenza altrettanto le vittime.

E invece di ringraziarlo e festeggiare, gli amanti dell’immigrazione gridano ancora più forte: non va bene nemmeno così, perché comunque in Libia i migranti vengono imprigionati e maltrattati.

Allora potremmo considerare alcune possibilità alternative: per esempio, stante che la Libia è in piena guerra civile, potremmo mandare le truppe internazionali dell’ONU e ripristinare noi la pace e i diritti umani nella regione. Ma no, dicono loro, non va bene nemmeno questo: sarebbe un’intrusione nella libertà degli africani, e anzi, è proprio perché noi ci intromettiamo che loro scappano.

Potremmo allora aprire attività industriali nei Paesi africani, aiutandoli a casa loro? Non sia mai! Aiutarli a casa loro è razzismo, è colonialismo, finisce per forza in sfruttamento e corruzione e mai per responsabilità dei popoli africani, che evidentemente loro stessi considerano dei minorati inadatti a scegliersi un governo, ma sempre per colpa nostra.

Alla fine, ancora non si capisce quale sia la proposta concreta, se non qualche vagheggiamento di ponti aerei gratuiti che portano a ciclo continuo africani in Europa, o qualche pensiero magico del tipo “diamo il permesso di soggiorno a chiunque lo voglia e automaticamente l’Italia si riempirà di lavoro, ricchezza e pensioni a 55 anni per tutti”; insomma, robe buttate lì senza alcun realismo e alcuna prova di sostenibilità pratica ed economica, tanto per dire qualcosa.

Per questo, alla fine, sembra che l’obiettivo di queste persone non sia tanto quello di risolvere un problema concreto e drammatico, quanto quello di cercare una scusa qualsiasi per dare contro all’Italia, all’Europa, all’Occidente, al proprio vicino di casa, facendo la morale a tutti gli altri sui social network per sentirsi migliori. E, in questo modo, alienandosi talmente dalla realtà da arrivare a negare una verità elementare, cioè che l’Occidente, con tutti i suoi limiti e i suoi problemi, è la parte del mondo più avanzata, più democratica, più benestante, più evoluta; e che chiunque di noi, in un Paese arabo o africano, non durerebbe una settimana, a meno di rinunciare a buona parte delle libertà, delle sicurezze e delle comodità che la società occidentale ci garantisce, o di tornare in ginocchio a chiedere di vivere in un crudele Paese europeo governato da un Gentiloni qualsiasi.

In fondo è bello che la libertà dell’Occidente si concretizzi persino nell’allevare una parte della propria società che odia e disprezza se stessa; ma è anche un fatto inquietante, in un momento in cui i valori occidentali sono messi sotto attacco da diversi fronti, dagli italiani razzisti come dagli immigrati islamisti, e avremmo proprio bisogno di difenderli con forza.

divider

Comments are closed.

 
Creative Commons License
This site (C) 1995-2024 by Vittorio Bertola - Privacy and cookies information
Some rights reserved according to the Creative Commons Attribution - Non Commercial - Sharealike license
Attribution Noncommercial Sharealike