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Cultura
(Del 7/5/2003 Sezione: Cultura Pag. 8)

Tel Aviv, pilota Alitalia: «Siamo in Palestina»



ROMA

Un pilota dell'Alitalia ha rischiato di provocare un incidente diplomatico con Israele. Dopo l'atterraggio dell'AZ810 Roma-Tel Aviv dell’altra notte, i passeggeri si sono sentiti congedare dall'altoparlante con un «benvenuti in Palestina, buona festa dell'indipendenza alla Palestina». Stupiti, quelli di nazionalità israeliana hanno chiesto invano al personale di bordo di poter avere un chiarimento dal pilota, che è rimasto chiuso in cabina. Era tra l'altro passata la mezzanotte e si era quindi già nella giornata della Memoria, che ricorda i caduti israeliani in guerra alla vigilia della Festa dell'indipendenza del 7 maggio. Le frasi sono state riportate con grande enfasi dai media israeliani. Il portavoce dell'aviazione civile dello Stato ebraico, Pini Schiff, ha preannunciato una protesta formale e ha parlato di «insensibilità» per quei commenti pronunciati «mentre migliaia di persone si recano nei cimiteri». «Si è trattato solo di un lapsus, dopo tante ore di volo ci si può anche confondere tra Israele e Palestina, non c'era nessuna intenzione di offendere il popolo di Israele». Questa la versione del presidente dell'Anpac, Andrea Tarroni. L'amministratore delegato dell'Alitalia, Francesco Mengozzi, ha scritto all'ambasciatore di Israele a Roma, Ehud Gol, per presentare le sue «sincere scuse» per l'«imperdonabile errore» e ha assicurato che nei confronti dei responsabili saranno prese le «necessarie misure». Come ha sottolineato Mengozzi, lo scalo di Tel Aviv è «uno dei punti cardinali nella strategia commerciale» dell'Alitalia sulle rotte internazionali. Il direttore commerciale dell'Alitalia a Tel Aviv, Orly Segal, ha assicurato che il pilota «non volerà più in Israele». L'ambasciata italiana a Tel Aviv ha parlato di «atto irresponsabile» e ha ricordato che la compagnia di bandiera era stata l'unica tra quelle europee a non sospendere neppure per un giorno i collegamenti con Israele durante la guerra in Iraq. Ma per l’ambasciatore d' Israele a Roma, Ehud Gol, «non sono sufficienti» le scuse presentate dall'Alitalia. «Per questo fatto grave devono essere presi dei provvedimenti nei confronti del pilota», ha dichiatato il diplomatico israeliano. «Ce lo aspettiamo», ha aggiunto. È stato «un insulto tremendo e che non è scusabile», ha proseguito, soprattutto perchè pronunciato in una giornata di lutto nazionale in cui Israele ricorda tutte le vittime di guerra dall'Indipendenza in poi. Un caso analogo si era verificato nel luglio scorso con l'Air France: un pilota si era riferito allo scalo di Tel Aviv definendolo «Israele-Palestina» ed era stato per questo tolto da quella tratta, con le scuse allo Stato ebraico dell'amministratore delegato Etienne Rachou.


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