Newsletter del M5S Torino inviata in data 23 Maggio 2014
15 buoni motivi per NON votare Chiamparino
Domenica è importante andare alle urne da cittadini informati.
Leggi questo messaggio e invialo a tutti i tuoi contatti piemontesi: http://www.newspedia.it/15-motivi-per-non-votare-chiamparino/
15 BUONI MOTIVI PER
NON VOTARE CHIAMPARINO
1) PD, EXPO e TANGENTOPOLI
I reduci di mani pulite sono stati messi in posizioni chiave nel PD piemontese: Greganti (appena arrestato nell’inchiesta Expo) e Quagliotti (nell'attuale segreteria del PD), collaborano col partito di Fassino e Chiamparino.
2) DEBITO MOSTRUOSO
Torino, con oltre 3 miliardi di Euro di debiti, è la città più indebitata d’Italia e di questo debito l’ex sindaco Chiamparino porta pesanti responsabilità. E' sotto gli occhi di tutti quanto Torino sia cambiata negli ultimi anni, ma gran parte del debito non è servita né per la metropolitana (costata al Comune circa 300 milioni di euro, ovvero 1/3 del totale) né per le altre opere spesso citate, ma per mantenere in piedi un sistema culturale di costruzione artificiosa dell'immagine di Torino, che è stato ribattezzato il "Sistema Torino"
3) SISTEMA TORINO
Anna Martina, super-dirigente comunale nominata da Chiamparino per costruire l'immagine della Città e gestire la comunicazione. E' scivolata su un caso inoppugnabile: affidava direttamente alla ditta del figlio dei lavori per conto del Comune senza gara.
Si è dimessa nel 2012 grazie al caso sollevato dal M5S. Emblema del “Sistema Torino”.
4) FIAT e MARCHIONNE
Quale amico di briscola di Marchionne, sempre dalla parte del potere, non ha mai voluto realmente interessarsi per capire se le promesse di questo fossero vere oppure no. Chiamparino, a prescindere, era a favore del referendum di Mirafiori per l’insensato piano Fabbrica Italia, rivelatosi una bufala. Nell’operazione TNE ha investito 70 milioni di soldi della Città sulle aree Fiat, per incoraggiare la "riconversione" ma ha ottenuto in cambio solo lo spostamento a Torino da Melfi della produzione della vecchia Punto, sprecando risorse pubbliche.
5) SUPER STIPENDI
Cesare Vaciago, nominato da Chiamparino Direttore generale del Comune, ci è costato circa 350.000 euro all’anno (più del presidente degli Stati Uniti Barack Obama!) per oltre 14 anni, è attualmente sotto processo per la vicenda Murazzi e per il concorso dirigenti svolto durante il mandato Chiamparino ma poi annullato dal Consiglio di Stato in quanto truccato. Come premio è stato inviato all’Expo di Milano e dirige il Padiglione Italia con affidamenti da 100 milioni.
6) CASO MURAZZI
Per una casualità, proprio il giorno stesso dell'annullamento delle ultime elezioni regionali, Chiamparino non è stato rinviato a giudizio per il grande scandalo dei murazzi. Hanno firmato in due quella delibera: lui e l'allora assessore al commercio. Uno "assolto" e uno rinviato a giudizio! Ovviamente Chiamparino fa lo smemorato. Firmava lui ma tutto accadeva a sua insaputa e per questo è stato archiviato.
7) SPRECHI MILIONARI
Biblioteca Bellini e Arena Rock: Due opere faraoniche delle giunte Chiamparino. La Biblioteca progettata da Bellini, per la quale sono stati pagati 16,5 milioni di progettazione, non è mai stata realizzata. L'Arena Rock è invece costata 5 milioni di euro prima di essere dismessa e regalata.
8) SCANDALO CSEA
Lo scandalo del centro di formazione, un crac per corruzione e tangenti da 40 milioni di euro, che si è consumato sotto i mandati di Chiamparino. Un consorzio nel quale, è appurato, si veniva assunti per meriti politici o dei parenti.
9) GRANDI OPERE, EVENTI e CRIMINALITA’
Tav e Olimpiadi: i grandi eventi come le grandi opere sono, di fatto, speculazioni finanziarie che non rispondono agli interessi della collettività ma agli interessi delle lobbies che detengono il reale potere economico e politico di un territorio. Alcuni esempi di eredità post-olimpica di cui paghiamo ancora oggi i costi sono l’Ex villaggio olimpico che cade a pezzi ed è occupato, la Pista da Bob di Cesana e i Trampolini di Pragelato. Il Pentito Varacalli ha dichiarato che nei cantieri delle Olimpiadi operavano le imprese della ‘Ndrangheta tramite il subappalto. La sua testimonianza, giudicata attendibile da almeno due sentenze, si trova facilmente con una ricerca su internet.
10) BUCHI DI MILIONI DI EURO
Italia150, l'ennesimo evento organizzato durante il mandato Chiamparino che ha lasciato un buco di 3,5 milioni
11) AMBIENTE
Inceneritore: Chiamparino ha pensato di risolvere i problemi della gestione dei rifiuti costruendo un inceneritore e sostenendo che questo è anche un “grande investimento”: infatti è costato a tutti noi 500 milioni, ed è stato venduto, prima ancora di essere ultimato, (assieme ad AMIAT, nonostante avessero promesso di mantenere pubblica la gestione del ciclo dei rifiuti) ai privati per 180. Come gli affari precedenti!
12) CEMENTO E BANCHE
Simbolo di questa commistione è il grattacielo Intesa Sanpaolo in fase di ultimazione che si vede da ogni angolo della città. Chiamparino, finito di fare il sindaco, è stato poi nominato da Fassino alla presidenza della Compagnia di Sanpaolo, azionista di maggioranza dell’istituto Intesa Sanpaolo che detiene buona parte del debito della città e della regione. Si è dimesso e subito dopo si è candidato alla presidenza della Regione. Lo sliding-doors Politica-Banche è certamente sbagliato.
13) 7 POLTRONE
In politica dal 1975 (da 39 anni!) l'uomo nuovo per il cambiamento che tutti ci aspettiamo!
14) PD e ‘NDRANGHETA
Restano ancora, mai chiariti, i dubbi di quell'intercettazione nella quale un parlamentare del PD chiede al boss della ‘Ndrangheta i voti per Fassino alle primarie. Perchè non si è mai voluto fare luce su questa losca vicenda?
Approfondisci qui e ascolta l’intercettazione qui
15) PD, FIRME FALSE e RIMBORSOPOLI: è stato appurato che anche Mercedes Bresso ha presentato una lista con firme false: Pensionati per Bresso. Solamente la mancanza di un tempestivo ricorso alla Giustizia Amministrativa non ha portato alla sentenza di annullamento anche di quelle liste. Approfondisci qui
Anche il PD, inoltre, è stato coinvolto in rimborsopoli, come il centrodestra e Cota. Il consigliere Stara, infatti, del gruppo Insieme per Bresso ma iscritto al PD, è rinviato a giudizio per l’acquisto di un Tagliaerba, ma anche per spese per ristoranti, bagno turco e giocattoli.
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