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Petizione in difesa della Naming Authority Italiana

(Italiano, petizione al Ministero delle Comunicazioni, 19 Dicembre 2002)

Ogni tanto, istigato da .mau., anche io scendo in piazza. Questa petizione contro il famigerato "tavolo dei domini" voluto dall'indimenticato ministro Gasparri - un tentativo di riforma che poi finì in nulla - era stata gestita online, all'URL na.bertola.eu.org, ed è rimasta là per tutto questo tempo...

Torino, 19 dicembre 2002



Alla cortese attenzione di Gianluca Petrillo

Consigliere del Ministro delle Comunicazioni per la rete Internet

Ministero delle Comunicazioni

Viale America, 201

00144 Roma

Anticipata via E-mail e fax +39 06 5910953



e per conoscenza via E-mail a:


Claudio Allocchio

Presidente della Naming Authority Italiana


Andrea Mazzucchi

Direttore del Comitato Esecutivo della Naming Authority Italiana


Franco Denoth

Direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche




Oggetto: Petizione in difesa della Naming Authority Italiana



In vista della riunione del c.d. “tavolo dei domini” convocata per domani 20 dicembre 2002 presso il Ministero delle Comunicazioni, Vi trasmettiamo una petizione da noi diffusa via Web negli scorsi sette giorni, insieme all’elenco dei 429 firmatari che hanno finora aderito.


Crediamo che la presente petizione possa indicare una serie di principi su cui vi è supporto in una parte significativa della nostra comunità Internet nazionale, trasversalmente alle differenti categorie di cui essa è composta. Lo scopo della presente petizione e dell’allegato articolato alternativo, basato sulla bozza comparsa sulla lista ITA-PE, è quindi quello di presentare in modo costruttivo alcune ipotesi di riassetto del TLD .it parzialmente alternative a quelle che sono state rese pubbliche nelle ultime settimane. Ad ogni modo, riteniamo che qualsiasi proposta che implementi in modo trasparente, credibile ed efficace i principi richiamati nella petizione possa ottenere ampio supporto in tutta la comunità.

 

Per qualsiasi richiesta di approfondimento o chiarimento restiamo a Vostra disposizione ai recapiti sotto indicati:


Maurizio Codogno puntomaupunto@tin.it 335/xxxxxxx

Vittorio Bertola vb@bertola.eu.org 348/xxxxxxx


Distinti saluti,


Petizione in difesa della Naming Authority Italiana

Nelle scorse settimane lo IIT-CNR, ente pubblico che svolge le funzioni operative di registro per i domini .it, ha deciso di eliminare unilateralmente il processo di creazione pubblica e democratica delle regole per la registrazione dei domini .it. Attualmente affidato alla Naming Authority Italiana, questo compito verrà delegato ad un indefinito "comitato interno" designato dallo IIT stesso. Il nuovo contratto per la registrazione dei domini è stato così modificato unilateralmente e deve essere firmato in tempi strettissimi (15 gennaio 2003).

Questa azione è stata giustificata con una presunta scarsa efficienza e responsabilità da parte della Naming Authority, mentre è stata accolta con molto favore da alcuni grandi operatori del settore, poiché semplificherebbe la crescita del mercato dei nomi a dominio senza neppure i pochi controlli attuali.

E' indubbio che le regole attuali debbano essere aggiornate, ma proprio per questo da oltre un anno era in corso un confronto con il Governo. A seguito della decisione dello IIT, la proposta allo studio è stata resa pubblica: essa affiderebbe la gestione del dominio .it e di altre risorse pubbliche della rete nazionale ad una "fondazione" costruita sul modello della RAI, con un consiglio di amministrazione di cinque membri di cui tre nominati dal Ministero, e con un comitato tecnico composto da dieci rappresentanti di vari Ministeri ed enti pubblici, contro quattro rappresentanti dei provider e solo due di non meglio identificate "associazioni degli utenti"; e questi ultimi sei membri non sarebbero comunque eletti, ma nominati indirettamente dal Governo stesso, per mezzo del Consiglio di Amministrazione e di associazioni da esso scelte.

Entrambe le proposte vanno nella direzione di "nazionalizzare" la rete italiana portandola sotto un maggiore controllo del Governo e degli interessi economici più forti, ed escludendo o rendendo marginali nel processo di amministrazione tecnica della rete le componenti indipendenti, quali i consumatori finali, i professionisti del settore, i piccoli operatori, con effetti negativi nel lungo termine sulla concorrenza di mercato e sulla libertà di espressione in rete.

Per queste ragioni:

  • ribadiamo l'inopportunità e l'illegittimità della decisione unilaterale dello IIT-CNR e chiediamo la sua revoca immediata;

  • ribadiamo il principio internazionalmente adottato secondo cui le norme di amministrazione tecnica della rete devono essere definite da organismi rappresentativi di tutta la comunità Internet locale, inclusi i provider/maintainer di qualsiasi dimensione, i professionisti che si occupano di Internet nell'ambito della propria attività, i clienti finali dei servizi interessati, e gli utenti della rete in generale, a garanzia della concorrenza di mercato e della libertà di espressione in rete;

  • chiediamo che questi principi vengano rispecchiati assegnando la gestione delle risorse pubbliche della rete italiana ad un organismo in cui la parte prevalente dell'organo normativo sia composta da rappresentanti della comunità, e che questi rappresentanti non siano nominati ma eletti da una assemblea che erediti il ruolo della Naming Authority Italiana, ad iscrizione non discriminatoria, secondo il principio "una testa, un voto";

  • chiediamo totale trasparenza da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo di riforma, mediante la presentazione e discussione pubblica delle proposte in campo, e totale trasparenza nelle procedure che il nuovo organismo dovrà seguire;

  • sosteniamo l'articolato alternativo costruito rispettando i principi qui esposti ed allegato a questa petizione.

(Seguivano 429 firme)

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