Piero Ricca, finita l'udienza del processo, ha inveito contro il premier: "Buffone, fatti processare, o finirai come Ceausescu"
Sme, contesta Berlusconi e Palazzo Chigi lo denuncia
Il Cavaliere ha ordinato ai Carabinieri: "Identificatelo!" La Cdl attacca il Tg3 che replica: "Solo diritto di cronaca"
MILANO - Lui: "Buffone, fatti processare". E il premier, rivolto ai carabinieri: "Identificatelo!". Da lontano, sembrerebbe il serrato dialogo di un film poliziesco anni Cinquanta. Da vicino, è quanto accaduto oggi tra Silvio Berlusconi e un contestatore al termine delle udienza del processo Sme a Milano.
L'uomo si chiama Piero Ricca, è figlio di un magistrato e ha pazientemente atteso che il presidente del Consiglio terminasse il suo j'accuse contro Prodi. Poi, fuori dall'aula, quando Berlusconi stava attraversando il corridoio che porta all'uscita gli ha urlato, tra l'altro: "Fatti processare, buffone, farai la fine di Ceausescu". Allora si è visto il Cavaliere, visibilmente contrariato, rivolgersi con piglio deciso ai carabinieri dicendo: "Prendete le generalità di quell'uomo, identificatelo". E se n'è andato.
Più tardi, da Roma, si apprendeva che Palazzo Chigi è intenzionata a denunciare l'uomo per ingiurie. Intanto, come da ordine del premier, il giovane è stato fermato e identificato; quindi, una volta rilasciato, è tornato nell'aula della prima corte d'Assise e ha ripetuto, testualmente, l'invettiva contro il capo del governo. "Buffone, fatti processare come tutti gli altri. Rispetta la legge, la magistratura, la Costituzione, la democrazia e la dignità degli italiani o farai la fine di Ceausescu o di Don Rodrigo". "Ho solo voluto dire a Berlusconi - ha spiegato poi - che deve farsi processare come un normale cittadino e rispettare i giudici e la Costituzione".
Un gesto che, come detto, ora gli costerà una denuncia di Palazzo Chigi per ingiurie, anche se dal vicino palazzo Madama qualcuno si dice già pronto a prendere le sue difese. E' l'avvocato Sandro Battisti, senatore della Margherita, che ha offerto gratuitamente la propria assistenza legale. "E' un atteggiamento arrogante che lascia sconcertati, Davide contro Golia - dice il senatore - ora ci auguriamo che il presidente del Consiglio non voglia mettersi a denunciare tutti quelli che lo contestano"
A margine, dopo che le immagini sono state trasmesse da tutti i principali Tg, scoppia l'ennesima polemica sulla Rai. Alessio Butti, di Alleanza Nazionale, parla di un "servizio scandaloso del Tg3" e scrive al Presdiente della commissione parlamentare di vigilanza. Anche il responsabile dell'informazione di Forza Italia, Paolo Romani, se la prende con Antonio Di Bella e parla di "imboscata mediatica di cui dovrà rendere conto la Rai e il direttore del Tg3". Secondo il deputato azzurro, infatti, sarebbe stato fatto un "utilizzo vergognoso e strumentale del telegiornale, che ha dato ampio spazio ai gravi insulti di un fantomatico 'normale cittadino', dedicando più spazio a questo episodio, forse costruito ad arte, che alle dichiarazioni del presidente del Consiglio".
Puntuale, arriva la dura reazione del comitato di redazione del Tg3: non è stato costruito nulla ad arte - si legge in una nota - ma semplicemente è stato esercitato il diritto di cronaca che "è il cuore della libertà di stampa". E ancora, dicono i giornalisti, "è scandaloso che di nuovo venga attaccato il Tg3 solo perché riporta i fatti come accadono"
Anche l'opposizione replica con fermezza e accusa la maggioranza di voler "intimidire" il telegiornale della terza Rete Rai. Dalla Margherita ai Ds si ricorda infatti che lo "scambio" tra il cittadino e Berlusconi è una notizia rimbalzata su tutte le agenzie di stampa ed ampiamente ripresa da tutti i telegiornali. "Dare conto anche delle contestazioni fa parte dei doveri di chi dà le notizie - dice Gloria Buffo della Quercia - ed è una cosa dell'altro mondo che si accusi il Tg3 per aver esercitato il dovere di cronaca".
(5 maggio 2003)
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