ATTENZIONE: la carica immagazzinata dal condensatore di accumulo di energia potrebbe essere sufficiente a produrre una scarica letale, specialmente nel caso dei flash di grandi dimensioni alimentati dalla rete elettrica e dei flash di alta poteza da studio. Leggete e rispettate tutte le linee guida per la sicurezza riguardanti gli apparecchi funzionanti di grande potenza funzionanti ad alta tensione. Scaricate completamente il condensatore di accumulo di energia (consultate il documento "Come controllare i condensatori con un tester e come scaricarli con sicurezza") e quindi misurate la tensione per assicurarvi che sia completamente scarico prima di toccare qualunque cosa. Non supponete che la sola accensione del flash sia sufficiente a scaricare il condensatore! Per maggior sicurezza, tenete collegato un filo tra i due terminali del condensatore mentre lavorate all'interno dell'apparecchio.
Sintomi: ridotta intensità luminosa e ciclo di carica di durata insolitamente ridotta possono indicare un condensatore essiccatosi. Un elevato carico della sorgente di alimentazione, accompagnato da un uggiolio a bassa frequenza o debole e udibile possono indicare un condensatore in cortocircuito. Un ciclo di carica di durata eccessiva può indicare che il condensatore ha troppe perdite o necessita di essere ricondizionato.
Controllate il valore del condensatore e la eventuale presenza di un cortocircuito. Sostituitelo con un altro condensatore di capacità simile e tensione uguale o maggiore se lo avete a disposizione.
Ciclando il flash a piena potenza per svariate volte dovrebbe essere possibile ricondizionare un condensatore che si è deteriorato a causa dell'inutilizzo. Se l'intensità del flash è la durata del ciclo di ricarica non ritornano ai valori normali dopo circa una dozzina di flash a piena intensità, allora è segno che il condensatore va sostituito, oppure c'è qualche problema nel circuito di alimentazione.
Sintomi: il condensatore di accumulo dell'energia si carica, come si evince dal fischio dell'inverter, la cui frequenza aumenta durante la carica fino all'accensione della spia 'ready' (se si accende), ma la pressione del pulsante di scatto o del pulsante manuale di test non produce alcun effetto. Uno scatto spontaneo potrebbe essere il risultato di un componente che sta per guastarsi o di un cortocircuito intermittente.
Controllate la presenza della tensione sul condensatore di trigger e la continuità degli avvolgimenti del trasformatore di trigger. Utilizzando un voltmetro adeguato, accertatevi che il condensatore di accumulo dell'energia venga caricato totalmente.
Sintomi: il flash funziona normalmente ma la spia 'ready' non si accende, oppure è sempre accesa o si accende prematuramente.
Controllate la presenza della tensione sul LED o sulla lampadina al neon e tracciate il circuito verso la sua fonte di tensione, che può essere o il condensatore di trigger, il condensatore di accumulo dell'energia, o il trasformatore dell'inverter. Nell'ultimo caso, in cui per la segnalazione del flash pronto all'uso viene utilizzata la rivelazione del carico invece che la semplice osservazione della tensione, la lampadina potrebbe essere alimentata in corrente alternata e quindi una misurazione in corrente continua della tensione ai suoi terminali potrebbe trarre in inganno.
Contatti dell'otturatore o cavetto.
Sintomi: il pulsante di test manuale attiva il flash, ma il rilascio dell'otturatore non ha alcun effetto.
Controllate che i contatti dell'otturatore si chiudano, pulite i contatti della slitta a contatto caldo (se presenti), controllate la eventuale presenza di cattive connessioni, controllate o sostituite il cavetto, pulite i contatti dell'otturatore (proprio così, buona fortuna). Provate a far scattare il flash in un qualche altro modo, per esempio tramite un cavo invece che tramite la slitta a contatto caldo.
Rotto o in perdita.
Sintomi: i condensatori di accumulo dell'energia e di trigger si caricano alla giusta tensione, ma il pulsante di test manuale non fa scattare il flash, anche se riuscite a sentire il tick che indica che il circuito trigger si sta scaricando.
Ispezionate il tubo flash alla ricerca di eventuali danni fisici; provate a sostituirlo con un altro tubo flash simile o leggermente più grande (ma non più piccolo). E' possibile collegare una lampadina al neon sull'uscita del trasformatore di trigger per vedere se lampeggia nel momento in cui premete il pulsante manuale di test o azionate lo scatto. Questo espediente non consente di stabilire se la tensione di trigger è abbastanza elevata, ma fornisce almeno un'indicazione che la maggior parte della circuitazione di trigger funziona regolarmente.
Il flash potrebbe essere totalmente defunto o impiegare così tanto tempo per caricarsi da farvi rinunciare all'attesa.
Nel caso dei flash ricaricabili, provate a ricaricarli per il tempo indicato (o 24 ore se non ne siete a conoscenza). Quindi, controllate la tensione delle batterie; se la batteria non è completamente carica (approssimativamente 1,2 Volt a cella per le NiCd e 2 Volt a cella per le Piombo-acido), allora con molta probabilità la batteria è passata a miglior vita e va sostituita.
Anche per un semplice controllo, non rimuovete le batterie ricaricabili guaste lasciando l'apparecchio senza batterie, ma sostituitele con delle batterie sicuramente efficienti. La presenza delle batterie potrebbe essere necessaria per fornire il filtraggio alla tensione di alimentazione, anche non durante il funzionamento tramite rete elettrica o alimentatore.
Nel caso di flash alimentati con batterie usa e getta, provate ovviamente con delle batterie nuove, ma prima pulite accuratamente i contatti delle batterie.
Consultate il paragrafo relativo alle batterie.
Il condensatore di accumulo dell'energia tende a 'deformarsi', accusando una elevata perdita e capacità ridotta dopo un lungo periodo di inutilizzo. Ad ogni modo, si dovrebbe comunque udire il fischio prodotto dall'inverter che sta tentando di caricare il condensatore.
Se il flash non mostra alcun segno di vita, sia che si tratti di un modello alimentato a batterie che uno alimentato a tensione di rete, controllate la eventuale presenza di contatti dell'interruttore sporchi ed eventuali cattive connessioni. Anche i condensatori elettrolitici presenti nella sezione di alimentazione e nell'inverter potrebbero essersi deteriorati.
Se il flash impiega semplicemente più tempo per caricarsi, ciclando l'apparecchio per una dozzina di volte dovrebbe essere sufficiente a ricondizionare un condensatore di accumulo dell'energia che si è deformato, ma è salvabile. Questo tipo di operazione è probabilmente sicura per il condensatore di accumulo dell'energia, visto che la sorgente di alimentazione è limitata in corrente; ad ogni modo, non c'è sistema per stabilire se il funzionamento continuato con il carico eccessivo causato da un condensatore di accumulo dell'energia in perdita possa surriscaldare l'alimentatore o i componenti dell'ineverter.
Lo schema seguente è stato ricavato da un flash elettronico rimosso da una economica macchina fotografica tascabile, una Keystone modello XR308. Non escludo la possibilità di errori nella trascrizione.
Si noti che la spia 'ready' non opera come di solito, monitorando la tensione del condensatore di accumulo dell'energia, ma bensì sfrutta il principio che, quando viene raggiunta la piena carica e l'inverter non è più caricato pesantemente, dall'avvolgimento ausiliario del trasformatore dell'inverter è diponibile una tensione di pilotaggio sufficiente a far accendere il LED. E' anche interessante il fatto che, diversamente dalli schemi usuali, il condensatore di trigger si carica al momento dello scatto con l'energia del condensatore di accumulo dell'energia, ma l'effetto rimane comunque lo stesso.
Inverter Tubo flash +------------------------------+---------------------+--+--------+---+ | 1 K LED 'ready' | S1 Power | | | | | +--/\/\-----+--|<|-----+ | ______ On | +-+ T2 +-+ | BT1 _ | R1 | IL1 | | | \___| )||( | 3 V ___ | || +------|--/\/\/---+ | C1 | __ Off )||( +|FL1 2-AA _ | ||(2 .4 | R2 10 | Accumulo | | )||( _|_ ___ | || +-------------+ | Energia | +-------+---+ ||( | | | | | ||(5 .2 | | +| 280 uF | | ||( || | +---+ || +------+ | __|__ 330 V | S2 Fire -| ||( || | | ||(1 | | _____ | Otturatore| +--|| | +---+ ||( | C3 | | | +-----+ Trigger || | 3)||( 142 -|47 uF | -| | | | || _ | <.1 )||( _|_ 6.3 | | | R1 \ _|_ C2 |_|_| )||( ___ V | | | 1M / ___ .02 uF | +-+ || +-+ | | | | \ | 400 V -| C| 4 T1 6 | +| | | | / | | B|/ | | | D1 | | | | | +--| 2SD879 +--------------|<|--+----------------+-----+--------------+ | |\ Q1 | | HV Rect. | | E| | | | | +-------------+------|------------------+ | | +-------------------------+
Funzionamento:
Note:
| | ---+--- sono connessi; ---|--- e ------- <b>NON</b> sono connessi. | |
I timer per camera oscura sono dotati semplicemente di un display o di un pannello di orologio (a volte completo di un allarme), mentre i timer per lo sviluppo includono una coppia di prese di corrente commutate, una per lo sviluppatore e l'altra per la lampada di sicurezza. Questi dispositivi di solito si resettano automaticamente, onde consentire l'effettuazione di più copie con gli stessi settaggi di tempo di esposizione.
Se, dopo aver collegato l'apparecchio ad una presa di corrente sicuramente funzionante, l'apparecchio non ne vuol sapere di accendersi, per prima cosa assicuratevi che questo sia in funzione (per esempio le lampadine dell'ingranditore e/o safelight non siano bruciate e che gli interruttori siano in posizione 'on'). Il problema potrebbe anche dipendere dal difetto di uno di questi apparecchi.
Due sono i tipi di progetti più comuni:
Se le lancette non si muovono o il timer non si resetta adeguatamente, allora il motore di temporizzazione o altre parti meccaniche potrebbero necessitare di pulizia e lubrificazione. Il motore potrebbe non funzionare a causa di avvolgimenti guasti o in cortocircuito; consultate il paragrafo "Piccoli motori montati negli apparecchi elettronici di consumo". Nei casi in cui il timer sembra funzionare, ma le prese commutate (la presa per l'ingranditore e la safe light) sembrano non attivarsi e disattivarsi, controllate la eventuale presenza di una camma allentata, di rinvii piegati, o di interruttori o relè con contatti consumati o sporchi. Se la rotella del timer non riesce a resettarsi anche dopo il completamento del ciclo, allora potrebbe essere inceppato o richiedere una pulizia e lubrificazione, oppure una molla potrebbe essersi allentata o rotta.
Nel caso in cui l'apparecchio appare completamente inerte, controllatelo allo stesso modo di un orologio digitale alimentato in corrente alternata; consultate a tale proposito il paragrafo "Problemi degli orologi digitali alimentati a tensione di rete". Se i pulsanti svolgono regolarmente le loro funzioni e le cifre effettuano regolarmente il conteggio, ma gli apparecchi esterni non vengono commutati, allora controllate la eventuale presenza di problemi nei relativi circuiti di controllo. Se l'apparecchio funziona in modo intermittente o non effettua regolarmente il conteggio o il reset, allora potrebbe trattarsi di problemi nell'alimentazione o nella parte logica.
Ecco una storia da album fotografico:
"Da quando ho acquistato la Mamiya 645 Pro due mesi fa, ho sempre avuto problemi di esposizione. Ho l'abitudine di portare i miei nuovi equipaggiamenti sulle colline Twin Peaks (in SF) per controllare la nitidezza delle lenti ed il funzionamento in genere. Beh i miei primi scatti effettuati da lì erano sovraesposti di 2 tacche, e lo strumento forniva delle misure errate; per tale motivo riportai la macchina fotografica per la riparazione, supponendo che fosse già guasta in origine. La Mamiya verificò ogni possibilità, e non riuscì a trovare niente di guasto. Riebbi la macchina Lunedì, e ritornai sulle colline Twin Peaks. Stesso problema di prima! Il fotometro leggeva 2 tacche sopra! Incolpai i tecnici della Mamiya, incolpai il prodotto, incolpai me stesso, e quindi decisi di studiare il problema in modo scientifico. Quindi, sganciai la macchina dal treppiede, e la puntai attorno verso vari soggetti: tutte letture normali...
Puntai la macchina fotografica di nuovo verso la scena di cui avevo appena misurato la luminosità con la macchina sul treppiedi: lettura normale. Rimontai la macchina fotografica sul treppiedi: 2 tacche sopra. Smontai la macchina dal treppiedi: lettura normale, rimontai la macchina: 2 tacche sopra. Incredibile. Fu allora che iniziai a pensare ai segnali radio e TV trasmessi dal traliccio, ed al fatto che il treppiedi potesse agire come antenna, e far entrare una piccola corrente attraverso la presa di massa e forse spostare la tensione di riferimento di massa. Ma si tratta di un treppiedi in fibra di carbonio! Il problema non era ancora risolto.
Presi quindi in prestito un altra 645 Pro dal negozio, presi i miei 3 treppiedi e ritornai sulla collina; i treppiedi erano uno Gitzo 1228, uno Slik U212, ed un Tiltall. Tutti e tre i treppiedi ed entrambe le macchine fotografiche esibivano lo stesso fenomeno, ma con intensità differenti: lo Gitzo era il peggiore, da 1 a 3 tacche; Gli altri 2 non influenzavano la lettura più di tanto, solo una o 2 tacche. La cosa buffa è che non era necessario che le macchine fotografiche fossero a contatto con il treppiede perchè la lettura fosse influenzata! Era sufficiente avvicinare la macchina fotografica al treppiede per vedere che l'indicatore iniziava a segnare qualcosa in più, per salire ancora oltre a contatto avvenuto.
Come conferma, scesi a metà altezza delle colline e ripetetti il controllo. L'effetto era minore, lo Gitzo forniva solo 1-2 tacche di differenza. Quindi ritornai giù in paese, e riprovai: nessuna differenza tra macchina fotografica montata o no sul cavalletto. Ricontrollai nuovamente al ritorno a casa: di nuovo, nessuna differenza."
Il fenomeno che ho descritto è senza ombra di dubbio dovuto alle interferenze in radiofrequenza. Il metallo e le fibre di carbonio sono entrambi buoni conduttori, e quindi la costruzione dei treppiedi non fa molta differenza.
Cosa è successo? E' quello che tutti si chiedono, ma presumo che nella sensibile circuitazione elettronica si sia insinuata abbastanza corrente RF da scombussolare il misuratore. I circuiti integrati sono pieni di giunzioni di diodi, che possono rettificare (rivelare) il relativamente debole segnale RF producendo una tensione continua. Se in questa situazione vi capita di regolare l'altezza del treppiede a circa 1/4 d'onda della frequenza di uno dei trasmettitori presenti nella zona, almeno sarete al corrente di cosa vi potrebbe capitare! :-)
Sembra che oggigiorno il mondo giri attorno agli adattatori di rete o 'Wall Warts' come vengono solitamente chiamati; ce ne sono di svariate concezioni di base. Nonostante il fatto che gli spinotti di alimentazione possano essere identici, QUESTI ALIMENTATORI NON POSSONO GENERALMENTE ESSERE INTERSCAMBIATI. Il tipo (in corrente continua o alternata), la tensione, la corrente massima erogata e la polarità sono tutti fattori critici per il corretto funzionamento dell'apparecchio alimentato. L'utilizzo di un alimentatorino non idoneo o la semplice inversione di polarità possono danneggiare permanentemente o finanche distruggere un apparecchio. La maggior parte degli apparecchi è protetta contro la stupidità ad un livello più o meno elevato, ma non contateci.
I problemi più comuni sono dovuti al guasto del cavo di uscita o dall'estremità dell'alimentatore o dall'estremità dell'apparecchio alimentato, a causa delle ripetute flessioni. Per le procedure di riparazione consultate il paragrafo seguente.
Supponendo di riuscire ad aprire l'alimentatore senza arrivare alla sua totale distruzione, semprechè sia chiuso con delle viti e non incollato, e senza che siate necessariamente familiari con gli arnesi da scasso, se la tensione all'uscita degli avvolgimenti del trasformatore misura 0 Volt oppure è molto bassa in assenza di carico con il trasformatore collegato ad una presa di corrente sicuramente funzionante, allora o il trasformatore si è guastato oppure il fusibile interno si è bruciato. In un caso o nell'altro, è probabilmente più semplice acquistare direttamente un nuovo alimentatore, ma alcune volte è possibile tentare la riparazione. Occasionalmente, il guasto potrebbe essere semplice come una cattiva connessione all'interno dell'alimentatore. Controllate i sottili fili collegati alla presa di corrente come pure le connessioni di uscita. Potrebbe esserci un fusibile termico nascosto sotto gli strati più esterni del trasformatore, che potrebbe essersi bruciato. Questi fusibili possono essere sostituiti anche se localizzarli può rappresentare una sfida.
Come nel caso precedente, potreste trovare della cattive connessioni o un fusibile bruiato all'interno dell'alimentatorino, anche se i problemi più comuni sono dovuti al cavo.
Ancora una volta i problemi al cavo la fanno da padrone, ma sono possibili anche dei guasti ai componenti dell'alimentatore a commutazione. Se in uscita non c'è alcuna tensione ed avete eliminato il cavo come possibile problema, o la tensione in uscita appare e scompare ad intervalli di 1 secondo, allora è possibile che alcuni componenti dell'alimentatore a commutazione siano guasti. Se la tensione in uscita è assente, potrebbe trattarsi di un fusibile bruciato, di un cattivo resistore di startup, di semiconduttori aperti o in cortocircuito, di un cattivo controller, o di guasti ad altri componenti. Se invece la tensione appare e scompare, potrebbe trattarsi di un diodo o condensatore in cortocircuito, o di un controller guasto. Consultate il documento "Note per la ricerca dei guasti e la riparazione di piccoli alimentatori switching" per maggiori informazioni, specialmente a riguardo delle precauzioni di sicurezza durante la riparazione di questo tipo di apparecchi.
Consultate anche il capitolo "Alimentatori degli apparecchi".