Per prima cosa, provate con una nuova pila e pulite i contatti delle pile se necessario. Se la vecchia pila era scarica o prossima a scaricarsi, beh .... quando la pila è mezza scarica o le connessioni sono cattive, la logica di conteggio funziona in modo scorretto, può andare più velocemente o più lentamente. Sistemate le pile, date all'orologio una settimana di tempo e vedete se il problema sussiste ancora.
Se l'orologio è ancora impreciso, e lo scarto è di soli pochi minuti alla settimana, allora una regolazione è tutto quanto necessario. Se lo scarto è maggiore, come ad esempio un orologio che funziona a mezza velocità, allora c'è qualche problema con i circuiti logici: è tempo di pensare all'acquisto di un nuovo orologio, o almeno di un nuovo meccanismo di movimento.
Potrebbe esserci un forellino sul pannello posteriore da cui è possibile accedere ad una vite per la regolazione fine della velocità, forse dopo aver rimosso un'etichetta adesiva o un qualche coperchio esterno. La vite potrebbe essere contrassegnata con un paio di frecce e, se siete fortunati, potrebbe essere indicata la giusta direzione in cui ruotare la regolazione a seconda che si desideri aumentare o ridurre la velocità.
Senza disporre di adeguata strumentazione di misura, tutto ciò che potete fare è agire per tentativi. Ruotate di pochissimo la vite nella direzione appropriata; nel caso la direzione non sia contrassegnata, utilizzate il senso antiorario per rallentare il meccanismo ed il senso orario per accellerare il movimento.
Attendete una settimana, e quindi raffinate la regolazione se necessario.
Se disponete di un frequenzimetro con funzione di periodimetro, potete provare a collegare la sonda sui terminali del solenoide e regolare l'orologio per ottenere esattamente 1,000000 secondo, sperando che il carico del contatore non influenzi la frequenza dell'oscillatore.
Se disponete di un frequenzimetro molto sensibile, potrebbe anche essere possibile effettuare la taratura senza alcuna connessione, rivelando la frequenza fondamentale irradiata dall'oscillatore a quarzo e regolando l'orologio in modo da ottenere esattamente 32.768 Hz (è la frequenza più comune).
Ad ogni modo, tenete in considerazione che l'accuratezza richiesta al quarzo dell'orologio per raggiungere uno scarto minore di un minuto al mese è nell'ordine di +/- 1 parte su 43.000, e quindi la precisione richiesta potrebbe superare quella offerta dalla base dei tempi del vostro frequenzimentro. Un'alternativa potrebbe consistere nell'effettuare la stessa misurazione su un orologio che di per certo è accurato, e quindi in base a questo regolare l'orologio che state riparando.
Tra i problemi comuni annoveriamo l'orologio completamente inerte, segmenti del display che non si accendono, funzionamento a velocità diversa dal normale, selettori o pulsanti che non funzionano. Gli stessi difetti possono veriricarsi nella sezione orologio delle radiosveglie.
Si noti che spesso è presente una batteria, di solito una semplice pila alcalina da 9 Volt, utilizzata per il backup in caso di mancanza della tensione di rete. Se la pila è scarica o manca del tutto, una qualunque interruzione momentanea dell'alimentazione di rete farà resettare l'orologio.
Sebbene la causa di un orologio totalmente inerte possa dipendere da un guasto nei circuiti logici, è più probabile un problema di alimentazione. Il trasformatore di alimentazione potrebbe avere un avvolgimento interrotto o potrebbe esserci una cattiva connessione da qualche altra parte; un diodo potrebbe essere difettoso o un condensatore potrebbe essersi essiccato.
Spesso il secondario del trasformatore di alimentazione è a presa centrale; controllate entrambe le uscite con un tester sulla portata in corrente alternata. I valori di tensione tipici sono compresi tra 6 e 15 Volt RMS. Se non leggete alcuna tensione su entrambe le uscite, allora con molta probabilità il primario è interrotto. Potrebbe esserci un resistore fusibile interrotto sotto le spire dell'avvolgimento ma è più probabile un primario bruciato. Sebbene siano disponibili in commercio trasformatori di ricambio generici, avete due problemi da risolvere: determinare l'esatta tensione ed assorbimento di corrente (sebbene di solito non si tratti di valori critici) e trovare un adatto trasformatore di ricambio a norme, per questioni di sicurezza contro possibili incendi.
Se il controllo del trasformatore ha esito positivo, tracciate il circuito per localizzare le uscite in corrente continua. Questi alimentatori solitamente sono abbastanza semplici e dovrebbe risultare agevole localizzare un qualunque problema.
La mancata accensione di alcuni segmenti del display è con molta probabilità causata da cattive connessioni. Provate a stuzzicare e flettere il circuito stampato, e ispezionatelo alla ricerca di eventuali saldature fredde.
Un orologio che scorre lentamente se collegato ad una rete elettrica a 50 Hz, o un orologio che scorre velocemente se collegato ad una rete elettrica a 60 Hz, potrebbe semplicemente non essere compatibile con la frequenza di rete locale. Questi orologi infatti di solito utilizzano la frequenza di rete per la temporizzazione, piuttosto che un oscillatore al quarzo; si tratta in realtà di un approccio più preciso (ed anche più economico), visto che l'accuratezza a lungo termine della frequenza di rete è pressochè perfetta. Alcune volte è presente un selettore oppure un jumper per selezionare la giusta frequenza della rete.
I selettori e i pulsanti sporchi possono essere puliti utilizzando dello spray puliscicontatti.
Gli orologi montati nei computer utilizzano un quarzo e non sono legati alla rete elettrica; dopotutto, devono mantenere il conteggio anche quando il computer è spento. Gli economici orologi digitali che si collegano alla rete elettrica sono estremamente accurati, migliori di qualunque altro riferimento a cui possiate avere accesso, fatta eccezione per il segnale orario trasmesso dalla radio o dalla televisione.
La ragione di tanta precisione è costituita dal fatto che la frequenza della rete elettrica fa riferimento ad un orologio atomico e che la sua accuratezza a lungo termine è quindi mantenuta con enorme precisione. Anche la stabilità in frequenza a breve termine è molto buona, e varia al massimo di una percentuale dell'1% a causa delle variazioni del consumo di corrente che fanno variare la velocità del generatore; questo nel caso della rete elettrica nazionale Statunitense; le frequenza di rete nelle aree isolate dotate di generatori elettrici locali può subire delle oscillazioni molto ma molto più elevate.
Questo tipo di orologi non è in grado di mantenere un conteggio preciso se (1) la linea elettrica è molto rumorosa, (2) si verificano dei black-out, o (3) se sono guasti. Il rumore presente sulla rete, generato da variatori di luminosità o motori universali (aspirapolvere, trapani elettrici, ecc.) è in grado di confondere il conteggio su alcuni di questi orologi.
Praticamente l'unico intervento di assistenza tecnica che potete essere in grado di effettuare è la sostituzione della batteria, ma anche per questa semplice operazione potrete risparmiare qualche migliaia di Lire rispetto allo stesso intervento effettuato da un gioielliere. Una tipica batteria per orologi da polso può durare da un minimo di un anno (pila alcalina) ad un massimo di 5 anni (pila al Litio). La batteria scarica è la causa più comune nel caso di un orologio con display spento o debole, o che non mantiene regolarmente l'orario.
Le batterie (in realtà delle singole pile) utilizzate nella maggioranza dei moderni orologi da polso (una volta venivano chiamati olorogi da polso elettrici, ricordate l'Accutron?) sono delle pile a bottone alcaline o al litio. Alcune di esse hanno dimensioni molto ridotte; dovrete aprire l'orologio per identificare il tipo, in modo da conoscere il tipo di ricambio da acquistare.
Per aprire l'orologio occorre seguire strade diverse dipendentemente dal particolare tipo:
Se invece è presente un sigillo 'O-ring' come sullo Space Shuttle (una guarnizione di gomma a forma di anello con sezione circolare n.d.T.), fate attenzione a non intaccarla o comunque danneggiarla (sapete cosa succede quando tale anello viene danneggiato!).
Una volta rimosso il coperchio, vedrete un sacco di roba di precisione, anche se non tanta come in un vecchio orologio meccanico. NON TOCCATE NIENTE! Vi interessa solo una cosa, la batteria. In alcuni casi, una volta rimosso il coperchio, la pila a bottone si sgancia da sola visto che non c'è alcun altro fissaggio. In altri casi, viene tenuta al suo posto da una o più minuscole viti. Rimuovete con cura queste viti e la pila a bottone. Rimettete le viti al proprio posto in modo da non perderle. Prendete nota dell'orientameneto della pila a bottone, di solito viene montata con il lato piatto verso l'esterno, ma non sempre è così.
Controllate la batteria con un tester; la tensione di una batteria nuova sia aggira su 1,5 V per una pila alcalina e circa 3 V per una pila al litio. Un orologio da polso funziona ugualmente anche con una batteria che si è scaricata a circa la metà della normale tensione.
Le batterie di ricambio possono essere acquistate presso Radio Shack, alcuni supermercati, distributori di materiale elettronico, o fornitori di materiale per corrispondenza. Molto probabilmente, avrete bisogno di consultare una cross reference per comprendere le microscopiche scritte riportate sulla vecchia batteria; di solito chi rivende questo tipo di batterie dispone di una guida alla sostituzione.
Il costo della batterie si aggira sulle 4.000 Lire per una tipica pila alcalina e qualcosa in più per una pila al Litio, di durata maggiore.
NOTA: alcuni orologi da polso nascondono la batteria all'interno dei meccanismi, e richiedono lo smontaggio di altri componenti; lo smontaggio è di solito immediato, ma occorre effettuare delle altre operazioni con il rischio di scombussolare del tutto il funzionamento.
Installate e fissate la batteria di ricambio, ed assicuratevi immediatamente che il display si accenda o che la lancetta dei secondi si sposti. In caso contrario, ricontrollate la polarità. Alcune volte è necessario rimettere a posto il coperchio in modo da assicurare un adeguato contatto elettrico.
Per prima cosa verificate la funzionalità delle eventuali batterie. I fotometri autoalimentati come i vecchi Westons ed i loro cloni possono anche subire dei danni al delicato movimento dello strumento se il coperchio per la regolazione della luce è stato lasciato aperto in presenza di una forte illuminazione. Anche delle cattive connessioni rappresentano una evenienza comune. Ho riparato il meccanismo di movimento dello strumento su questi fotometri, ma l'operazione non è stata affatto divertente.
I fotometri tascabili sono soggetti a danni se urtano per terra.
Tra i problemi che affliggono i fotometri citiamo batterie scariche, contatti delle batterie corrosi, potenziometri sporchi o consumati.
Sembra che negli ultimi pochi anni, l'ammontare di circuiteria stipata all'interno di una compatta macchina fotografica 35 mm sia cresciuto in modo esponenziale. Avanzamento automatico della pellicola, autoesposimetro, autorilevazione della sensibilità della pellicola, autocaricamento della pellicola, autofocus, selezione automatica del flash, riduzione automatica dell'effetto red-eye, praticamente tutto ciò che può essere controllato tramite un microcomputer. La prossima miglioria forse consisterà nella sostituzione del fotografo con un robot automatico!
Nella maggioranza dei casi, le moderne macchine fotografiche sono molto affidabili; ad ogni modo, quando qualcosa non funziona, è virtualmente impossibile tentare la riparazione per due ragioni:
Ad ogni modo, è posibile individuare alcuni problemi senza dover ricorrere ad un centro riparazioni o al cestino dei rifiuti.
Se la macchina fotografica è ancora in garanzia, non pensate nemmeno di tentare alcun tipo di riparazione, a meno che si tratti semplicemente di una batteria scarica. Quasi certamente ogni vostro sforzo sarà fin troppo visibile, viti in miniatura e giunture danneggiate, come minimo. Non esistono delle procedure di riparazione semplici da attuare; lasciate fare questi lavori ai professionisti.
Se invece la macchina fotografica è uscita dal periodo di garanzia, e/o non ci tenete più di tanto e/o desiderate una scusa per acquistarne una nuova, allora potreste tentare di riparare determinate (molto poche) tipologie di problemi.
Per qualunque problema che vada oltre le batterie, dovrete accedere all'interno della macchina fotografica. Ad ogni modo, prima di sforzarvi oltremodo per tentare una riparazione senza speranza, tenete presente che, a meno che non riusciate ad individuare dei guasti ovvi (tipo una connessione interrotta, un contatto di un interruttore piegato o sporco, un motore o altra parte meccanica bloccata o che necessita di pulizia e lubrificazione), non c'è tanto che possiate sperare di essere in grado di fare. L'unica eccezione è per il flash elettronico, che di solito costituisce unità a se stante ed è abbastanza semplice da riparare senza uno schema.
Come nel caso di altri apparecchi elettronici di consumo, raggiungere l'interno può essere una sfida degna di Sherlock Holmes. Oltre alle molte minuscole viti ben visibili lungo il perimetro, potrebbero esserci delle viti all'interno dello scomparto per le batterie e sotto l'impugnatura (staccatela con cautela se l'area sottostante rappresenta l'ultima speranza). Consultate anche il paragrafo "Raggiungere l'interno di un apparecchio elettronico consumer".
Questo è il momento di prendere attente note e di mettere tutte le parti di piccole dimensioni in un contenitore man mano che le smontate. Se non seguite nessuna di queste due raccomandazioni per altri apparecchi, fatelo almeno per le macchine fotografiche tascabili!
ATTENZIONE: il condensatore di accumulo dell'energia utilizzato nei flash elettronici potrebbe essere localizzato in un posto inatteso dall'altra parte della macchina fotografica. Toccare i suoi terminali quando è carico costituisce un'esperienza spiacevole a dir poco. Anche se la macchina fotografica è spenta, in alcuni progetti questo condensatore viene mantenuto a piena carica; inoltre, potrebbe essere mantenuta una carica dolorosa per diversi giorni, anche con la batteria rimossa. Una volta smontati i coperchi della macchina fotografica (ammesso sempre di riuscirci), per prima cosa identificate questo condensatore, che avrà pressappoco le dimensioni di una batteria AA, e coprite i suoi terminali con del nastro isolante.
I seguenti malfunzionamenti possono alcune volte essere risolti con successo anche senza un esercito di tecnici specializzati nella riparazione di macchine fotografiche a vostra disposizione:
ATTENZIONE: non aprite mai il vano pellicola di una macchina fotografica 35 mm in presenza di luce, se c'è una qualche possibilità che all'interno ci sia una pellicola. Se la macchina fotografica non funziona, potrebbe non esserci alcun modo di saperlo. Aprendo il vano anche per un solo istante rovinerete tutta la pellicola esposta ed almeno due altre pose (di solito). L'apertura del vano di qualunque altro tipo di macchina fotografica a rullino provocherà la sola l'esposizione di pochi fotogrammi, visto che la pellicola esposta di solito è dotata di dorso (formato 120) o è montata all'interno di un caricatore (formato 110).
Se una macchina fotografica 35 mm si è guastata con all'interno un rullino contenente delle fotografie insostituibili, è ancora possibile recuperare le immagini, anche se la macchina fotografica non funziona più. Per prima cosa, lavatevi accuratamente le mani per rimuovere il grasso della pelle. Effettuate l'operazione utilizzando come camera oscura un armadio dotato di porte che si chiudano ermeticamente; è meglio operare di notte o comunque chiudere anche la più piccola fessura per bloccare qualunque raggio di luce: dovete ottenere il buio assoluto. Aprite lo scomparto della pellicole e rimuovete con cautela la cassetta della pellicola. Tirate con gentilezza la pellicola esposta dalla bobinetta ricevitrice (situata dal lato della macchina fotografica dove si trova il pulsante di scatto). Dovrebbe avvolgersi con facilità. Evitate di toccare con le dita la superficie della pellicola (ma potete toccare i bordi). Quindi, ruotate in senso orario il perno di plastica che sporge dalla cassetta della pellicola, in modo da riavvolgere la pellicola esposta interamente nella cassetta.
Per i casi (2)-(4), dovrete accedere all'interno della macchina fotografica. Per maggiori dettagli consultate il paragrafo precedente "Entrare all'interno di una macchina fotografica tascabile".
Funzionamento generalmente scorretto o lento, display debole, macchina fotografica che si ferma durante l'avanzamento o il riavvolgimento della pellicola. La causa più probabile è una batteria scarica.
Controllate la batteria e/o installatene una nuova. E' possibile che la batteria abbia semplicemente deciso di scaricarsi nel momento più inopportuno o che sia difettosa. Se possibile, controllate la tensione sulla batteria mentre è installata nella macchina fotografica, e durante l'esecuzione delle operazioni incriminate. Se la tensione scende sostanzialmente, potrebbe esserci un sovraccarico, per esempio un motore che non gira correttamente o un componente in cortocircuito. Se la macchina fotografica è stata buttata per terra, è da sospettare un problema meccanico.
Flash non funzionante o eccessivo assorbimento di corrente, che tende a scaricare prematuramente le batterie. Altre funzioni potrebbero funzionare o meno correttamente. La causa più probabile è un transistor dell'inverter in cortocircuito. Il flash elettronico o lo strobo è di solito un modulo a se stante collocato vicino alla vera e propria finestrella del flash, ma il condensatore di accumulo dell'energia potrebbe essere montato in qualche altra parte, per esempio dalla parte opposta del contenitore. Rileggete le raccomandazioni a tale proposito riportate nel paragrafo precedente, per evitare una possibile sgradita sorpresa!
Problemi meccanici con il fuoco, esposizione, avanzamento o riavvolgimento della pellicola. Cause probabili: inceppamenti dovuti a danni causati da urti subiti dall'apparecchio, cattivo o incostante funzionamento del motore, lubrificazione diventata appiccicosa o sporcizia, o driver o logica di controllo difettosi. Localizzate i motori adibiti a ciascuna funzione (proprio così, buona fortuna) ed assicuratevi che possano ruotare liberamente e far spostare gli appropriati ingranaggi, leve, dentini, ruote, o roba del genere. Se riscontrate una qualche significativa resistenza al movimento, cercate di stabilire se si tratta semplicemente di un problema di lubrificazione o se magari qualcosa è bloccata. Controllate i motori; consultate il paragrafo "Piccoli motori montati negli apparecchi elettronici di consumo".
Il caricamento automatico della pellicola, l'avanzamento o il riavvolgimento della pellicola non arrivano al termine o non funzionano affatto. Tra le cause più probabili annoveriamo: motore difettoso o problemi meccanici, switch sensori sporchi, corrosi o guasti, o controller guasto. Se non viene intrapresa alcuna azione o se vi sembra che qualcosa si inceppi generando un rumore come se stesse lottando per cercare di proseguire, allora controllate la batteria e il motore (punti (1) e (3) sopra elencati). Ispezionate i vari microswitch alla ricerca di attuatori rotti, contatti piegati o deformati, o di qualcosa che si impigli in essi come ad esempio un pezzettino di pellicola staccatosi dal rullino. Della sporcizia potrebbe impedire la chiusura di un contatto. Alcune volte, un cablaggio effettuato in modo improprio durante la produzione può interferire con il libero movimento di un contatto del tipo a foglia.
Esposizione troppo luminosa o troppo scura. Controllate la regolazione della pellicola e/o pulite i piedini dei contatti sotto la cassetta, che rilevano la sensibilità della pellicola (ASA o ISO). Pulite il sensore del fotometro. Controllate le batterie, verificate la eventuale presenza di problemi evidenti nell'iride della lente e/o nel meccanismo di otturazione. Se è, possibile regolare manualmente la velocità di otturazione, consultate il paragrafo "Controllo della velocità degli otturatori delle macchine fotografiche".
Macchina fotografica automatica che non risponde alle regolazioni. Variando la velocità del diaframma o dell'otturatore viene di solito spostato un resistore variabile che è parte integrante del microcomputer che regola l'esposizione. Se un solo controllo ha un effetto scorretto o non agisce affatto, molto probabilmente il suo resistore variabile è sporco o guasto. Se nessuno dei controlli agisce come ci si aspetterebbe, potrebbe esserci un guasto nella circuitazione che calcola l'esposizione; ci sono poche probabilità di riparare un simile guasto. Per prima cosa, sostituite le batterie. Alcune macchine fotografiche potrebbero comportarsi in modo strano se le batterie sono semiscariche.