Ai vecchi tempi quando i monitor erano monitor (e non solo un articolo prodotto in massa) c'erano cassettini o pannelli letteralmente pieni di manopole per la regolazione della convergenza. Si potevano perdere delle ore per ottenere alla fine un'immagine meno che soddisfacente. Con il progresso tecnologico, il numero di regolazioni elettroniche si è ridotto drasticamente, al punto che oggi ce ne sono ben poche, se ce ne sono ancora. Ad ogni modo, alcuni monitor di fascia alta prevedono dei controlli accessibili dall'utente per le piccole regolazioni della convergenza statica (centro).
Se volete risparmiarvi un sacco di frustrazioni, raccomanderei di non mettere le mani alla convergenza; potreste peggiorare la situazione. Non ho idea del sistema utilizzato per la regolazione della convergenza sul vostro apparecchio, ma queste regolazioni non sono mai abbastanza independenti l'una dall'altra. Potreste trovare una regolazione che risolve un piccolo problema in un'area dello schermo per scombussolare del tutto un'altra area. Inoltre, sono presenti delle regolazioni per la geometria e la purezza, e forse anche altre, che potreste accidentalmente spostare senza nemmeno rendervene conto fino al momento in cui rimontate l'apparecchio.
Attenzione: contrassegnate accuratamente la posizione originaria di ciascuna regolazione: alcune volte potreste spostare una regolazione che sembra inizialmente non avere alcun effetto ovvio, ma si manifesterà più in avanti. Quindi è estremamente importante essere in condizione di ripartire dal punto iniziale. Se sono decentrate solo le linee verticali rosso/verde, allora è probabile che sia necessario spostare un solo anello, e solo di un pelo. Ma, potreste anche spostare accidentalmente qualche altra cosa!Se davvero non potete sopportare il difetto, assicuratevi di contrassegnare con estrema accuratezza la posizione originaria di ciascuna regolazione, in modo da poter rimettere le cose al loro stato iniziale in qualunque momento; un manuale di servizio è essenziale!
La convergenza viene settata utilizzando come immagine un reticolo o punti luminosi bianchi. Per i PC (un approccio similare si applica anche alle workstation), se non disponete di un generatore di schermate di controllo, utilizzate un programma tipo Windows Paint per creare una immagine simile o un reticolo, ed utilizzatela per le regolazioni di convergenza. Per i monitor video da studio, potrebbe anche andar bene una qualunque scena statica (per esempio ripresa da una telecamera o letta da un nastro registrato in precedenza) con molti piccoli dettagli.
La regolazione della convergenza statica regola i raggi in modo che vadano a coincidere nel centro esatto dello schermo; allo scopo si utilizza un insieme di magneti circolari montati dietro i magneti di purezza sul collo del cinescopio. Non dimenticate di regolare qualunque controllo utente di convergenza in posizione centrale).
Regolate l'insieme centrale di magneti sul collo del cinescopio in modo da far convergere il blu al verde al centro dello schermo; regolate l'insieme posteriore dei magneti in modo da far convergere il rosso al verde al centro dello schermo. La procedura per il vostro monitor potrebbe anche essere leggermente differente.
La convergenza dinamica regola la coincidenza dei raggi ai bordi ed agli angoli.
Nei vecchi monitor a valvole o ibridi, e nei primi monitor a stato solido, la convergenza dinamica era ottenuta tramite una dozzina o più regolazioni elettroniche, tra l'altro non indipendenti l'una dall'altra. Nei moderni monitor, la convergenza è ottenuta tramite dei magneti ad anello montato sul collo del cinescopio, dei magneti incollati al cinescopio, e inclinando il giogo di deflessione. Il morsetto, unito ai cunei in gomma o viti di fissaggio, assicura che il giogo rimanga in posizione.
Rimuovete i cunei di gomma.
Allentate il morsetto del giogo di deflessione quanto basta per poterlo inclinare pur rimanendo il giogo nella posizione in cui lo lasciate. Spostate il giogo su e giu in modo da far convergere i bordi destro e sinistro dello schermo; spostate il giogo da un lato all'altro in modo da far convergere i bordi superiore ed inferiore dello schermo. I cunei di gomma possono essere utilizzati come perni per minimizzare l'interazione tra i due assi ma potrebbe essere necessario effettuare più di un tentativo per ottimizzare la convergenza su tutti i lati. Reinstallate solidamente i cunei e fissateli con sicurezza al cinescopio utilizzando del nastro adesivo. Stringete il morsetto del giogo quanto basta per prevenire degli spostamenti accidentali.
Alcuni monitor potrebbero utilizzare un sostegno di plastica e viti di fissaggio invece di un morsetto e dei cunei in gomma, ma la procedura è similare.
Fate riferimento al vostro manuale di servizio. (Non stiamo forse iniziando ad essere un po' ripetitivi?)
Per ulteriori informazioni sulla regolazione della convergenza, consultate il paragrafo "Le note di Tony sulla regolazione della convergenza nei cinescopi delta gun".
Vi siete appena accorti che l'immagine visualizzata dal vostro costoso (o economico) monitor non è proprio orizzontale, cioè non allineata con il pannello frontale. Si noti che spesso si presenta anche una qualche distorsione a chiave di volta o altra distorsione geometrica in cui i bordi superiore ed inferiore, oppure sinistro e destro dell'immagine non risultano sufficientemente paralleli, cosa di cui potreste non esservi accorti fino ad ora. Poichè questo difetto potrebbe non essere correggibile (o perlomeno non correggibile senza un bel po' di faticosi tentativi), la regolazione dell'inclinazione potrebbe rappresentare un compromesso tra l'allineamento dei bordi superiore/inferiore o sinistro/destro dell'immagine. E' probabile che non riusciate a dormire di notte ora che siete al corrente del fatto che l'immagine del vostro monitor non è perfetta! Potrebbe consolarvi il fatto che posso condividere il vostro dispiacere; poche cose sono più fastidiose di una imperfezione appena visibile come quella descritta.
Possono esserci svariate possibili cause per un'immagine inclinata:
L'immagine è sempre stata inclinata, ma ve ne siete accorti soltanto ora, quando in realtà niente è cambiato. Non scartate questa possibilità. E' sorprendente come si possano ignorare anche dei gravi difetti fino al momento in cui ci vengono fatti notare. Siete un perfezionista? O forse avete appena ricevuto la visita di un vostro amico che vi ha riempito la testa vantandsi del suo nuovo sensazionale P8 a 1000 MHz?
Esiste un controllo esterno di inclinazione che potrebbe essere mal regolato. I più recenti monitor della Sony dispongono di una tale regolazione, davvero molto utile. Peccato per i filini di stabilizzazione dei cinescopi Trinitron. Un controllo digitale potrebbe essersi smemorizzato accidentalmente. La ciruitazione potrebbe presentare qualche guasto.
Esiste un controllo interno di inclinazione che potrebbe essere mal regolato. Poco comune.
Il giogo di deflessione sul cinescopio è stato ruotato o non è stato orientato correttamente in fase di produzione. Alcune volte, l'intero giogo è incollato nella posizione di lavoro oltre ad essere agganciato, rendendone lo smontaggio più complesso (ma riducendo la probabilità che il giogo sia la causa del problema). Su alcuni monitor è invece possibile ruotare anche se di poco il cinescopio.
Se il monitor di recente ha subito degli urti o è stato maneggiato in modo poco ortodosso, il giogo potrebbe essersi spostato fuori dalla posizione ottimale. Ma nella maggioranza dei casi, il livello di abusi meccanici necessario per provocare un simile spostamento di un giogo fermamente agganciato e/o incollato sarebbe tale da distruggere del tutto il monitor.
Oltre al rischio di arrostirvi per le varie tensioni presenti all'interno di un monitor in funzione, c'è il rischio di scombussolare la convergenza o la purezza giocherellando con il giogo o qualunque cosa nei suoi dintorni, visto che la posizione del giogo sul collo del cinescopio e la sua inclinazione influenzano la purezza e la convergenza. Fissate con del nastro adesivo qualunque cuneo di gomma presente sotto il giogo, visto che questi serviranno a mantenere il giogo nella corretta posizione ed inclinazione durante le operazioni. Non assumete che il nastro adesivo preesistente sia sufficiente allo scopo, visto che l'adesivo probabilmente è diventato secco e friabile.
Il cinescopio potrebbe essersi leggermente ruotato rispetto al pannello frontale. Indipendentemente dalla causa di tale inclinazione, a volte è possibile allentare le quattro (di solito) viti di montaggio del cinescopio e correggere l'inclinazione ruotando di poco il cinescopio. Ciò potrebbe essere più semplice che ruotare il giogo.
Campi magnetici esterni che a volte provocano semplicemente una rotazione senza altri ovvi effetti; avete per caso spostato il monitor? Provate a variarne la posizione.
Per funzionare, i monitor richiedono una certa varietà di tensioni (a vari livelli di potenza). La funzione dell'alimentatore a bassa tensione consiste nel ricevere in ingresso la tensione alternata di rete a 115 Volt 60 Hz (220 V 50 Hz o altra tensione in Europa e altrove) e produrre alcune di queste tensioni continue. In ogni caso, l'alimentazione al transistor di uscita orizzontale del sistema di deflessione orizzontale (B+) viene ottenuta direttamente dall'alimentatore a bassa tensione. In alcuni casi, una varietà di altre tensioni continue sono derivate direttamente dalla rete elettrica tramite rettificazione, filtraggio, e regolazione. Ad ogni modo, in altri progetti, la maggioranza della basse tensioni sono derivate da avvolgimenti secondari del trasformatore di riga del sistema di deflessione orizzontale. In ancora altri progetti, è presente un alimentatore switching separato che fornisce alcune o tutte queste tensioni. Esistono anche varie combinazioni di uno o più casi di quelli sopra elencati.
Nota: spesso utilizzeremo il termine 'B+' per denotare la tensione continua principale che alimenta il sistema di deflessione orizzontale della maggioranza dei monitor.
Quanto segue è un paio di tipici sistemi utilizzati nei monitor a colori:
Tutte le tensioni eccetto la tensione B+ al transistor di uscita orizzontale sono derivate dalla deflessione orizzontale (trasformatore di riga); questo è lo schema utilizzato nella maggioranza dei televisori. Un qualche circuito di startup provvede a far partire il transistor di uscita orizzontale, ma in seguito tutte le alimentazioni per la logica interna e l'amplificatore video sono ottenute dai vari avvolgimenti del trasformatore di riga. E' molto probabile che la tensione B+, del valore compreso tra 60 e 130 Volt (o maggiore per gli Stati dove la tensione di rete è di 220 Volt AC) sia regolata, e che il suo valore sia selezionato in base alle frequenze di scansione del segnale video in ingresso. L'alta tensione è ottenuta dal trasformatore di riga.
Alcune o tutte le basse tensioni sono fornite grazie ad un alimentatore switching independente dalla deflessione orizzontale. Ulteriori tensioni possono essere fornite dagli avvolgimenti del trasformatore di riga, come nel punto (1). Alcune volte, questo alimentatore switching è costituito da un'unità autonoma in cui è facile ricercare e riparare eventuali guasti, oppure sostituire l'intera unità. In altri casi, l'alimentatore è integrato nella scheda madre, rendendo difficoltoso seguire il circuito e ricercare i guasti. L'alta tensione potrebbe essere ottenuta dal trasformatore di riga o da un modulo di alta tensione separato.
Nel caso dei monitor multiscan, gli alimentatori a bassa tensione possono diventare abbastanza complessi visto che sono richieste tensioni variabili in base alle frequenze di scansione, perlomeno per quanto riguarda la deflessione orizzontale. Potrebbero essere utilizzati dei regolatori separati, commutati dal microprocessore, per ciascun intervallo di frequenze di scansione, oppure un singolo regolatore potrebbe essere programmato per ottenere le varie tensioni richieste. Si tratta di un'area dove un tipico monitor per PC si differenzia significativamente nel progetto se paragonato ad un televisore o ad un monitor da studio o per workstation a frequenza fissa.
Ci saranno sempre:
Un interruttore di accensione, un relè, o un triac per abilitare l'alimentazione principale.
Un insieme di diodi raddrizzatori, di solito montati a ponte, per trasformare la corrente alternata in corrente continua. Normalmente in parallelo a ciascun diodo è montato un piccolo condensatore ceramico per ridurre le interferenze a radio frequenza.
Uno o più grossi condensatori di filtro per livellare la tensione continua non regolata. Negli Stati Uniti, si tratta molto spesso di una tensione che si aggira intorno ai 150-160 Volt DC. Negli Stati con tensione di rete a 220 Volt AC, la tensione ai terminali del condensatore si aggirerà intorno ai 300-320 Volt DC.
Un regolatore discreto, ibrido, o realizzato con un circuito integrato, per fornire una tensione continua stabile al sistema di deflessione orizzontale. Alcune volte viene utilizzata un'uscita secondaria del trasformatore di riga o finanche dell'alta tensione. Questo regolatore potrebbe essere di tipo lineare o switching. In alcuni casi non è presente alcun regolatore. Alternativamente, potrebbe essere utilizzato un completo alimentatore switching per fornire una o più tensioni stabili alla deflessione orizzontale e ad altri circuiti.
I punti da (1) a (4) potrebbero essere parte di un modulo separato di alimentazione a bassa tensione o essere parte integrante della scheda madre.
Zero o più divisori di tensione e/o regolatori per produrre ulteriori tensioni direttamente dalla tensione di rete; si tratta di una caso relativamente raro, fatta eccezione per i circuiti di startup. Queste tensioni non sono isolate dalla rete.
Un circuito di controllo di smagnetizzazione, che di solito comprende un termistore o posistore (una combinazione di un disco riscaldatore e di un termistore a coefficiente di temperatura positivo (PTC) racchiusi in un singolo contenitore). Quando viene applicata l'alimentazione, la bobina di smagnetizzazione avvolta attorno alla circonferenza del cinescopio riceve una corrente alternata relativamente elevata; con il riscaldamento del termistore PTC la sua resistenza aumenta gradatamente, e quindi la corrente alla bobina decresce verso lo zero in un intervallo di un paio di secondi. Degli schemi alternativi che comprendono dei circuiti di ritardo a resistenza-capacità e relè sono spesso utilizzati nei monitor che prevedono dei pulsanti per attivare manualmente la smagnetizzazione.
Un circuito di startup per avviare la deflessione orizzontale se varie tensioni per alimentare il monitor sono derivate dal trasformatore di riga; il circuito potrebbe essere realizzato con un multivibratore discreto o qualche altro cicruito funzionante da una tensione non isolata o dall'alimentatore di standby. Alcuni monitor sfruttano semplicemente l'ingresso video e lo utilizzano tramite dei semplici circuiti logici o di amplificazione per pilotare il transistor di uscita orizzontale. In questo caso, il monitor non funzionerà affatto in assenza di segnale in ingresso. Ricordate i vecchi monitor per PC IBM? Scollegando il cavo video il raster collassava in una linea verticale per poi sparire.
Un alimentatore di standby per il microprocessore ed il sensore del telecomando. Di solito si tratta di un alimentatore a bassa tensione separato che utilizza un piccolo trasformatore di alimentazione per garantire l'isolamento dalla rete elettrica. Se il monitor non dispone di controlli digitali e/o monta un interruttore di accensione meccanico (non un pulsantino a sfioramento), l'alimentatore di standby non serve.
Utilizzate sempre un trasformatore di isolamento quando lavorate su un monitor, in particolar modo, per la vostra sicurezza, quando lavorate sulla sezione di alimentazione non isolata dalla rete. Leggete e seguite le linee guida per la sicurezza; consultate inoltre il documento "Note per la ricerca dei guasti e la riparazione di piccoli alimentatori switching" per ulteriori trucchetti e tecniche utili nella diagnosi e nel controllo di funzionalità degli alimentatori switching.
I monitor utilizzano una varietà di tecniche di alimentazione switching e sarebbe difficile coprire ciascuna possibilità, ma ecco alcuni commenti relativi agli apparecchi che utilizzano degli approcci di alimentazione derivata dalla deflessione:
Il transistor di uscita orizzontale (di solito in contenitore metallico TO3 o plastico TOP3) si brucia. Spesso come conseguenza si brucia anche un fusibile o un resistore fusibile.
Catena di pilotaggio orizzontale: oscillatore orizzontale, driver, o trasformatore di pilotaggio. I monitor più recenti potrebbero utilizzare un circuito integrato come oscillatore, e questo può guastarsi.
Startup: potrebbe essere presente un qualche tipo di circuito di startup, per alimentare i circuiti fino a che diventano disponibili le tensioni ausiliarie. Questo circuito potrebbe essere costituito semplicemente da un multivibratore o un regolatore a transistor, in grado di fornire la tensione iniziale al circuito integrato o alla circuiteria dell'oscillatore orizzontale.
I diodi raddrizzatori di uscita possono andare in cortocircuito e sovraccaricare le uscite fino al punto da far disattivare l'alimentatore.
Un qualche carico o un condensatore potrebbero essere in cortocircuito, provocando il sovraccarico o lo spegnimento dell'alimentatore.
Il trasformatore di riga potrebbe avere degli avvolgimenti in cortocircuito che sovraccaricano l'uscita; questi (i cortocircuiti sul primario in particolare) possono anche causare il guasto del transistor di uscita orizzontale, problema comune con i più vecchi computer MacIntosh e terminali video. Alcuni guasti al secondario potrebbero non risultare istantaneamente distruttivi ma produrre una alta tensione ridotta o nulla e surriscaldamenti.
Inoltre, cercate eventuali saldature fredde: i monitor tendono a svillupparne come conseguenza dei ripetuti cicli termici e della scarsa qualità di produzione...siamo troppo ripetitivi?
Alcune volte è presente un regolatore in serie dopo il condensatore di filtro, ed anche questo componente potrebbe essersi guastato.
Senza uno schema, tenterei di seguire il circuito dal condensatore principale di filtro o dall'uscita dell'alimentatore switching funzionante a tensione di rete, supponendo che presenti la corretta tensione (approssimativamente 60-120 Volt DC dipendentemente dalle frequenze di scansione).
Se riuscite a localizzare il transistor di uscita orizzontale, controllate se sul collettore è presente ua tensione, che dovrebbe essere la stessa; se la tensione è presente, probabilmente si tratta di un problema di pilotaggio. Se possedete un ECG o semi cross reference simile, potrebbe esservi utile per identificare i circuiti integrati e i transistor e localizzare le porzioni del circuito che vi interessano.
Se non c'è alcuna tensione sul transistor di uscita orizzontale, allora probabilmente c'è un fusibile bruciato o una cattiva connessione da qualche parte, o un guasto nell'alimentatore switching funzionante dalla rete, se c'è n'è uno. Ad ogni modo, il fusibile potrebbe essersi bruciato a causa di un guasto nell'alimentatore switching o nel circuito di deflessione orizzontale.
Se il pulsante di accensione (o altro pulsante) del monitor si comporta in modo incostante, allora la causa più probabile è la più ovvia: il pulsante o selettore è sporco o consumato. Nel caso venga utilizzato un pulsantino a sfioramento, se riuscite a raggiungerlo, potreste rimetterlo a posto con un po' di spray puliscicontatti.
Se l'alimentazione è controllata da un interruttore meccanico che funziona in modo intermittente a causa di contatti consumati o semplicemente perchè si è rotto, il ricambio in genere è disponibile anche se spesso solo dal produttore originale troverete un interruttore che si adatti fisicamente. Come alternativa, potreste montare un piccolo interruttore sulla parte laterale del mobile in sostituzione di quello difettoso; si tratta di una possibilità quasi certamente più semplice ed economica, e forse anche più affidabile.
Se il fusibile si brucia davvero all'istante senza alcuna indicazione che i circuiti in qualche modo funzionano, per esempio non si ascolta il sibilo della deflessione orizzontale (se il vostro cane si nasconde sotto il divano ogni volta che accendete il monitor, allora è segno che i circuiti di deflessione probabilmente funzionano), allora si deve sospettare un cortocircuito da qualche parte, molto vicino alla connessione di rete. Ecco i posti più comuni da controllare:
Dovreste essere in grado di eliminare questi problemi uno ad uno.
Scollegate la bobina di smagnetizzazione, perchè farebbe misurare una bassa resistenza.
Per prima cosa, misurate la resistenza attraverso i terminali di ingresso dei diodi raddrizzatori principali; la resistenza non dovrebbe risultare ccessivamente bassa. Una lettura di pochi Ohm potrebbe indicare uno o due diodi raddrizzatori in cortocircuito, un posistore in cortocircuito, o un varistore ad ossido metallico fritto.
Controllate uno ad uno i diodi raddrizzatori o smontateli e rincontrollate la resistenza sul circuito.
Alcuni monitor utilizzano un posistore per il controllo della smagnetizzazione: si tratta di un piccolo componente a forma di cubo (dimensioni approssimative 1,5 cm x 2 cm x 2,5 cm) con 3 piedini. E' composto da un disco di riscaldamento funzionante a tensione di rete (che spesso se ne va in cortocircuito) e un termistore PTC che controlla la corrente verso la bobina di smagnetizzazione. Smontate il posistore e provate ad accendere il monitor; se in questo modo il funzionamento è regolare, procuratevi un ricambio tenendo presente che nel contempo potete continuare ad utilizzare il monitor, anche se non funzionerà la smagnetizzazione automatica del cinescopio.
Se entrambi questi componenti sembrano a posto, con il monitor scollegato dalla rete misurate con un Ohmmetro il transistor di uscita orizzontale o il transistor di commutazione dell'alimentatore switching. Sarebbe preferibile smontarli e misurarli fuori del circuito.
La resistenza Collettore-Emettitore dovrebbe risultare elevata in almeno una direzione. La resistenza risulterà elevata in entrambe le direzioni se il transistor non dispone di un diodo interno di smorzamento.
La resistenza Base-Emettitore dovrebbe risultare elevata in una direzione e non proprio nulla nell'altra direzione, oppure di circa 50 Ohm in entrambe le direzioni (tipica per i transistor dotati di diodi di smorzamento interno), ma non dovrebbe mai essere vicina allo 0.
Se una delle letture è minore di 5 o 10 Ohm, allora il transistor è guasto. I distributori di materiale elettronico elencati al termine del presente documento dispongono di idonei componenti di ricambio.
Se il transistor si rivela in cortocircuito, provate ad alimentare il monitor con la lampadina in serie e, se la lampadina emette un solo lampo di luce ad indicare che il condensatore si sta caricando, allora inserite un fusibile adeguato nell'apparecchio e provate ad alimentarlo direttamente dalla rete. Il fusibile non dovrebbe bruciarsi con il transistor rimosso.
Ovviamente in queste condizioni non funzionerà granchè.
Montate un nuovo transistor e alimentate il monitor utilizzando la lampadina in serie. Se adesso la lampadina lampeggia inizialmente e quindi si stabilizza ad un basso livello di luminosità, allora è probabile che il monitor sia a posto. Verificate se c'è un qualche cenno di deflessione ed alta tensione, controllate se i filamenti del cinescopio si accendono e regolate la luminosità al massimo per vedere se c'è qualche cenno di un raster. Con la lampadina in serie il funzionamento non sarà ottimale, ma un qualche segno di vita potrebbe essere di buon auspicio. Anche una lampadina che pulsa potrebbe semplicemente indicare che la lampadina è troppo piccola rispetto alla richiesta di corrente del monitor. Non dovrebbero esserci pericoli nell'utilizzo di una lampadina di maggior potenza.
Se la lampadina si accende quasi a piena luminosità, allora c'è probabilmente ancora un guasto da qualche parte. Non siate tentati di rimuovere la lampadina per il momento. Potrebbero esserci problemi nei circuiti di pilotaggio, nel trasformatore di riga, nei carichi secondari, o nel feedback dalla tensioni derivate dall'orizzontale che non effettua una buona regolazione.
Cercate di localizzare altri grossi transistor di potenza in contenitore metallico (TO3) o grossi contenitori plastici (TOP3). Potrebbe esserci un transistor di potenza separato che effettua la regolazione della bassa tensione su un regolatore separato realizzato con un circuito integrato o ibrido. Come abbiamo avuto modo di notare, alcuni monitor montano un alimentatore switching il cui funzionamento è basato su un transistor differente da quello di uscita orizzontale; è possibile che uno di questi transistor sia guasto.
Se si tratta di un semplice transistor, è possibile effettuare i soliti controlli con un Ohmmetro.
Se nessuno dei controlli rivela la causa del guasto, allora è il momento di procurarsi uno schema del monitor.
Un fusibile bruciato rappresenta un guasto molto comune causato da una cattiva progettazione; molto spesso la bruciatura è provocata dal ritorno della tensione di rete dopo un black-out o da fulmini. Ad ogni modo, i componenti che vanno in corto con maggior probabilità sono facilmente controllabili con un Ohmmetro di solito direttamente nel circuito, e successivamente facilmente smontabili per confermare la diagnosi.
Occasionalmente, i fusibili semplicemente si stancano di vivere, e quindi la semplice sostituzione del fusibile potrebbe essere tutto quanto richiesto.
Anche se il guasto è di maggior entità, se riuscite a scovare il problema e porvi rimedio autonomamente, il costo totale dell'operazione non dovrebbe superare le 50.000 Lire.