Note per la ricerca dei guasti e la riparazione di monitor video e per computer

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8.5) Fusibile interno bruciato durante un temporale (o sbalzo di tensione)

Sbalzi di tensione o lampi caduti nelle vicinanze durante un temporale possono facilmente distruggere gli apparecchi elettronici. La maggior parte delle volte il danno è minimo o perlomeno facilmente riparabile; se invece il lampo cade proprio sull'apparecchio, quello che rimane in seguito sarà difficilmente riconoscibile!

Idealmente, gli apparecchi elettronici dovrebbero se possibile essere scollegati durante i temporali, sia dalla rete elettrica che dalle linee telefoniche. I moderni televisori, videoregistratori, forni a microonde, e finanche gli impianti stereofonici sono particolarmente suscettibili ai fulmini e agli sbalzi di tensione poichè alcune parti della circuitazione sono sempre attive e pertanto in collegamento diretto alla rete elettrica. Telefoni, modem e fax sono collegati direttamente alle linee telefoniche; i modelli meglio progettati montano al proprio interno dei componenti di filtraggio e soppressione delle sovratensioni. Se un fulmine cade nelle vicinanze, l'unica cosa che potrebbe accadere è la bruciatura del fusibile interno o il microprocessore che impazzisce e che richiede solo un reset. Non esiste alcuna possibile protezione contro un fulmine diretto. Ad ogni modo, gli apparecchi dotati di interruttore che interrompe del tutto la connessione con la rete elettrica sono molto più robusti, in quanto è necessaria una tensione molto più elevata per oltrepassare l'interruttore piuttosto che quella necessaria per bruciare i componenti elettronici. I tubi a raggi catodici dei monitor e dei televisori potrebbero anche magnetizzarsi a causa degli intensi campi elettromagnetici associati alla caduta di un fulmine; l'evento è simile, anche se in scala ridotta, alla EMP causata da un'esplosione nucleare.

L'apparecchio era spento o in funzione nel momento in cui si è verificato lo sbalzo di tensione? Se l'apparecchio era spento tramite un vero interruttore di alimentazione (non un pulsante elettronico), allora o si è bruciato un componente situato nelle vicinanze dell'interruttore, o lo sbalzo è stato abbastanza forte da oltrepassare l'interruttore, o si è trattato solo di una coincidenza fortuita.

Se invece l'apparecchio era in funzione o in standby, o se l'apparecchio non possiede un vero interruttore di alimentazione, allora un certo numero di componenti potrebbero essersi bruciati.

I monitor di solito montano al loro interno dei propri dispositivi per la protezione contro le sovratensioni, come varistori ad ossido metallico, a valle del fusibile. Pertanto è possibile che tutto il guasto consista nel solo fusibile di rete che si è bruciato. Rimuovete i coperchi dell'apparecchio dopo averlo staccato dalla rete elettrica ed iniziate l'ispezione a partire dal cavo di rete. Se trovate un fusibile bruciato, rimuovetelo e misurate la resistenza elettrica tra la parte del portafusibile verso il circuito interno e l'altra parte, che dovrebbe essere connessa al neutro della linea elettrica. La lettura dell'Ohmmetro dovrebbe essere abbastanza elevata, maggiore di 100 Ohm in almeno una delle due direzioni. Potrebbe essere necessario scollegare la bobina di smagnetizzazione del cinescopio visto che la sua resistenza potrebbe essere minore di 30 Ohm. Se la lettura è davvero bassa, potrebbero esserci degli altri problemi. Se invece la resistenza rientra nei valori normali, sostituite il fusibile e provate ad alimentare l'apparecchio. Ci sono tre possibilità:

  1. L'apparecchio funzionerà regolarmente, problema risolto.

  2. L'apparecchio brucerà immediatamente il fusibile. In questo caso c'è almeno un altro componente in cortocircuito, per esempio un varistore ad ossido metallico, il ponte raddrizzatore di linea, un condensatore di filtro di linea, transistor del regolatore, transistor di uscita orizzontale, etc. Dovrete ricercare con un Ohmmetro eventuali semiconduttori in cortocircuito. Rimuovete quelli sospetti e verificate se in questo modo il fusibile sopravvive (utilizzate la lampadina in serie per limitare i danni, consultate a tal proposito il paragrafo: "Il trucco della lampadina in serie").

  3. L'apparecchio non funzionerà regolarmente o apparirà ancora inerte. Ciò potrebbe indicare la presenza di fusibili bruciati o resistenze fusibili o altri componenti difettosi nella sezione di alimentazione o in qualche altra parte del circuito. In questo caso sarà necessario effettuare ulteriori controlli, ed in qualche punto potrebbe necessitarvi lo schema elettrico.

Se la lettura è molto bassa o il fusibile si brucia di nuovo, consultate il paragrafo "Il monitor brucia il fusibile".


8.6) Fusibile sostituito ma il monitor emette un click all'accensione e non fa altro

Il click probabilmente indica che il relè di alimentazione funziona, sebbene potrebbero esserci dei cattivi contatti.

Visto che il fusibile ora non si brucia (non lo avrete mica sostutuito con uno di portata maggiore, vero?), dovrete controllare quanto segue:

Sostituite i fusibili bruciati con altri delle stesse caratteristiche.

Se anche uno solo di questi componenti è guasto, occorrerà sostituitlo con resistori fusibili delle stesse caratteristiche (sebbene sia possibile montare un normale resistore per il solo tempo occorrente ad una prova). Prima di alimentare il monitor, controllate la eventuale presenza di cortocircuiti in: diodi raddrizzatori, transistor di uscita orizzontale, regolatore passante o transistor chopper (se presente), e condensatore principale di filtro.

E' possibile effettuare un controllo iniziale con un Ohmmetro senza smontare i componenti. La resistenza attraverso i terminali di ciascun diodo e tra il collettore ed emettitore dei transistor dovrebbe essere relativamente elevata, nell'ordine di almeno qualche centinaia di Ohm, perlomeno in una delle due direzioni (in-circuit). Nel dubbio, dissaldate uno dei terminali di ciascun diodo e rincontrollate: la resistenza dovrebbe essere nell'ordine di MegaOhm o ancora maggiore in una delle due direzioni. Una volta rimosso il componente dal circuito, la resistenza tra collettore ed emettitore dovrebbe risultare molto elevata in almeno una direzione. Dipendentemente dal tipo di transistor, la resistenza tra base ed emettitore in una direzione potrebbe risultare elevata o di circa 50 Ohm. Se una qualunque resistenza misurata su di un semiconduttore è minore di 10 Ohm, allora è molto probabile che il componente sia guasto. Supponendo che non siate in possesso di uno schema, dovreste comunque essere in grado di localizzare i diodi raddrizzatori, situati vicino al punto in cui è collegato il cordone di alimentazione di rete, e seguire il circuito. I transistor saranno o in un grosso contenitore metallico TO3 o in contenitore plastico TOP3, montati su alette di raffreddamento. Il condensatore di filtro dovrebbe presentare una elevata resistenza in una direzione (ci metterebbe parecchio per caricarsi con la corrente fornita dall'Ohmmetro). Non è però da escludere che poi non funzioni alla tensione di lavoro!

Se trovate un componente guasto, controllate anche l'efficienza degli altri visto che spesso se ne guasta più di uno, e sostituendo solo il primo componente guasto si potrebbe bruciarlo nuovamente alla successiva accensione dell'apparecchio.

Supponendo che tutto il resto sembri a posto, collegate un voltmetro regolato su un fondo scala di 500 Volt o maggiore attraverso i terminali del transistor di uscita orizzontale ed accendete l'apparecchio. Attenzione, non misurate la tensione in questo punto durante il funzionamento della deflessione orizzontale; in questo caso possiamo effettuare la misurazione visto che il monitor non funziona. Se la tensione misurata si aggira tra 100 ed i 150 Volt, allora c'è qualche problema nel pilotaggio al circuito di uscita orizzontale. Se la tensione è bassa o addirittura nulla, allora c'è ancora qualche problema nei circuiti di alimentazione, o negli avvolgimenti del trasformatore di riga, o in una delle sue uscite.

Altri possibili problemi: cattivo regolatore di tensione ibrido, cattivo circuito di startup, cattivi contatti del relè, come menzionato in precedenza.


8.7) Tick-tick-tick o click-click-click all'accensione, ma nessun altro segno di vita

Una varietà di problemi di alimentazione o di startup possono provocare questo o simili comportamenti. Tra le possibilità annoveriamo:

Una possibile prova da effettuare consisterebbe nel variare la tensione di rete ed osservare il comportamento dell'apparecchio, che potrebbe funzionare ad una bassa tensione (si solito) o ad una tensione leggermente più elevata. In questo modo si potrebbe avere qualche indizio sul guasto.

Consultate inoltre il paragrafo: "Monitor inerte con tweet-tweet-tweet o flub-flub-flub periodici".


8.8) Immagine assente ma segni di presenza di alimentazione

Lo schermo è buio ed il raster è del tutto assente. Ci sono segni che la tensione è presente, i LED di status sono accesi e potete ascoltare i normali rumori del relè che scatta al variare della modalità video. Tutto ciò indica che alcune delle basse tensioni sono presenti, ma queste potrebbero essere derivate dai circuiti di alimentazione di standby.

Supponendo che manchino sia la deflessione che l'alta tensione, allora siete in presenza o di un problema alla sezione di alimentazione a bassa tensione, o di un cattivo circuito di startup, o di un cattivo transistor di uscita orizzontale, o di cattivi componenti nel circuito di deflessione orizzontale.

Controllate la eventuale presenza di fusibili bruciati.

Se l'alta tensione è presente, come si può evincere dall'elettricità statica sulla parte frontale del cinescopio, e si ascolta il fischio ad alta frequenza della deflessione orizzontale quando il monitor viene acceso, allora quanto segue non si applica.

  1. Utilizzate un Ohmmetro per verificare la presenza di un eventuale cortocircuito nel transistor di uscita orizzontale. Se il transistor è guasto, cercate eventuali resistori fusibili aperti o altri fusibili che non avevate individuato in precedenza.

  2. Supponendo che il transistor sia in buone condizioni, misurate la tensione tra collettore ed emettitore del transistor di uscita orizzontale (la misura si può effettuare con sicurezza visto che la deflessione è assente). Dovreste misurare una tensione B+ compresa tra 60 e 150 Volt (tipica) dipendentemente dalla modalità operativa (nel caso di un monitor multiscan).

  3. Se non è presente alcuna tensione, allora siete in presenza di un problema all'alimentatore a bassa tensione e/o non avete individuato tutti i componenti cattivi/interrotti. Anche l'avvolgimento primario del trasformatore di riga potrebbe essere interrotto.

  4. Se è presente la tensione ma la deflessione è assente, probabilmente si tratta di un problema di avvio; tutti i monitor necessitano di un qualche tipo di circuito per avviare la deflessione orizzontale fino a che non sono disponibili le uscite di alimentazione ausiliarie dal trasformatore di riga. Alcuni progetti utilizzano a tale scopo un semplice multivibratore, costituito da un paio di transistor; altri alimentano il circuito integrato oscillatore orizzontale tramite una speciale tensione derivata dalla rete elettrica.

    Verificate la presenza di impulsi sulla base del transistor di uscita orizzontale; se non ce ne sono, seguite il circuito all'indietro verso il driver e l'oscillatore. La causa più probabile è la mancanza dell'alimentazione per l'avvio.

    Controllate i transistor con un ohmmetro; se ne trovate uno in cortocircuito, è segno della presenza di un problema. Il sistema usuale in cui un riparatore TV inizierebbe la ricerca del guasto in caso di problemi di startup consiste nell'iniettare un segnale alla base del transistor di uscita orizzontale alla frequenza di circa 15,75 KHz. Se in questo modo il televisore si avvia e continua a funzionare una volta rimosso questo segnale, allora la diagnosi è confermata. Si tratta di una operazione molto rischiosa se effettuata sui monitor e che pertanto non raccomando, visto che è possibile bruciare dei componenti con estrema facilità se non si procede con cautela (oltre al rischio non trascurabile di provocare danni alla propria persona).

Se udite il fischio ad alta frequenza della deflessione orizzontale (probabilmente non riuscirete ad udire il fischio nei monitor per workstation o SVGA a meno che non siate un ratto, visto che la frequenza ricade al di fuori della gamma udibile) e/o avvertite la presenza di una certa elettricità statica sullo schermo, assicuratevi che la deflessione orizzontale e l'alta tensione siano funzionanti regolando il controllo SCREEN (situato probabilmente sul trasformatore di riga). Se riuscite ad ottenere un raster allora il vostro problema risiede probabilmente nei circuiti video (o di crominanza), e non in quelli di deflessione o di alta tensione.


8.9) Monitor perloppiù inerte, possibile fischio dall'alimentatore

Si noti che una simile condizione potrebbe essere perfettamente normale se non c'è alcun segnale video in ingresso; assicuratevi quindi che vi sia un segnale compatibile con le frequenze di scansione e di sincronismo del monitor. Assicuratevi inoltre che la selezione del sincronismo sia settata correttamente.

Ciò potrebbe indicare un alimentatore switching a bassa tensione sovraccarico. Il fischio è provocato dalla frequenza di chopper dell'alimentatore switching che scende a causa del sovraccarico.

Controllate la tensione B+ ai circuiti di deflessione orizzontale (ingresso B+ al trasformatore di riga).

Se la tensione è quasi nulla, verificate che il transistor di uscita orizzontale non sia in cortocircuito ed eventualmente sostituitelo, ma proseguite i controlli con una lampadina o un Variac in serie all'alimentazione. Potrebbe esserci qualche componente che ha fatto guastare il transistor di uscita orizzontale, come un trasformatore di riga in cortocircuito o un diodo di smorzamento guasto o un condensatore snubber.

Se la tensione non è nulla ma è semplicemente bassa (per esempio se risulta di soli 60 Volt al posto dei 120 previsti), allora potrebbe esserci uno dei seguenti problemi:

  1. Alimentatore a bassa tensione difettoso. Controllatelo con un carico di prova come una lampadina da 40 Watt o un resistore di potenza. Se in questo caso l'alimentatore genera una tensione regolare, allora probabilmente è a posto. Come resistore di potenza, scegliete un valore tale che il carico alla tensione prevista sia compreso tra 1/2 e 2/3 del valore di potenza di targa del monitor. Assicuratevi che il resistore possa supportare questa dissipazione di potenza!

  2. Spire in cortocircuito nel trasformatore di riga. Consultate il paragrafo: "Controllo dei trasformatori di riga".

  3. Giogo di deflessione, spire in cortocircuito negli avvolgimenti dell'orizzontale o di correzione della geometria. Scollegate il giogo se possibile e molto lentamente alimentate il monitor tramite un Variac. Siate prudenti, se non ottenete l'alta tensione, potreste ottenere un puntino luminosissimo al centro dello schermo, che si tramuterà quasi immediatamente in un puntino completamente nero; abbassate il controllo screen (G2) e non fate funzionare l'apparecchio in questo stato per più di alcuni secondi. Il problema potrebbe non essere localizzato nel giogo ma nella circuitazione circostante. Controllate velocemente la tensione B+, che probabilmente ora risulterà regolare.

    Con il giogo connesso, utilizzate un oscilloscopio per monitorare il collettore del transistor di uscita orizzontale utilizzando un Variac per aumentare lentamente la tensione di alimentazione dell'apparecchio. Questa procedura è sicura in quanto non dovrete raggiungere la piena tensione B+, ma solo quanto basta per osservare la forma d'onda del segnale; non lasciate che il segnale del collettore superi un paio di centinaia di Volt. La forma d'onda dovrebbe essere un impulso pulito durante il retrace e quasi zero durante l'active video. Idealmente dovrebbe somigliare ad un mezzo ciclo di sinusoide positiva. Se notate punte, serie oscillazioni o altre bruttezze, allora probabilmente c'è un guasto nel trasformatore di riga, bobine di deflessione orizzontale, o circuiteria associata. Staccate il connettore del giogo e riprovate. Se ora la forma d'onda è pulita, dovreste sospettare il giogo o altri componenti ad esso direttamente collegati (bobine di correzione della geometria, condensatori, ecc.).

    Se sospettate il giogo effettuate un 'ring test'. Consultate il paragrafo "Controllo dei trasformatori di riga" visto che si potrebbero utilizzare tecniche similari.

  4. Carico eccessivo su uno dei secondari del trasformatore di riga. Se possibile scollegate tutti i piedini di uscita del secondario ed osservate se la tensione B+ ritorna a valori normali. Naturalmente, buona parte del monitor non è in grado di funzionare senza la presenza di queste tensioni di alimentazione. Successivamente dovrete controllare i componenti in ciascuno degli alimentatori e/o riconnetterli ad uno ad uno.

  5. Pilotaggio improprio al transistor di uscita orizzontale; ispezionate il segnale utilizzando un oscilloscopio. Il segnale di pilotaggio dovrebbe corrispondere al segnale video in ingresso, la sua frequenza dovrebbe corrispondere alla frequenza di scansione orizzontale con un tempo alto uguale a quello del video attivo, tipicamente 75-85% del tempo di linea totale. Se il segnale è attivo troppo a lungo o la frequenza è scorretta, l'uscita non sarà corretta e vi sarà un carico eccessivo sull'alimentatore a bassa tensione.


8.10) Immagine di larghezza ridotta e/o barre di rumore nell'immagine

La causa più probabile è rappresentata da un condensatore principale di filtro essicato. Una volta che la effettiva capacità scende oltre un certo limite, il ripple a 120 Hz (o a 100 Hz negli Stati in cui la tensione di rete è a 50 Hz) riuscirà a farsi strada nell'alimentatore stabilizzato in corrente continua (supponendo il caso di un raddrizzatore ad onda intera).

Un'altra causa probabile che provoca sintomi similari è un regolatore di bassa tensione difettoso, che genera un ripple eccessivo. Il circuito integrato di regolazione potrebbe essere guasto, o il condensatore di filtro a valle del circuito integrato potrebbe essersi essiccato.

Ciascuno di questi due guasti può provocare:

  1. Un paio di ondulazioni e/o barre di rumore nell'immagine, che scorreranno verso l'alto sullo schermo. Nel caso dello standard NTSC dove la frequenza di rete è di 60 Hz ma il frame rate è di 59,94 Hz, occorreranno circa 8 secondi affinchè ciascuna barra superi un determinato punto dello schermo. (In alcuni monitor, viene utilizzato un ponte raddrizzatore a mezz'onda che provoca una singola ondulazione o barra di rumore).

    Nel caso dei monitor per computer ad alta frequenza di scansione, ciò potrebbe provocare delle barre di rumore orizzontali, ondulazioni, o altre distorsioni che scorreranno verso l'alto o verso il basso dello schermo in base alla differenza in frequenza tra la linea di alimentazione elettrica e la frequenza di refresh video fornita dal PC o dalla workstation. E' possibile ottenerne la conferma variando la frequenza di scansione video ed osservando se la frequenza del disturbo varia in modo significativo.

  2. Possibili problemi di regolazione che provocano la mancanza dell'alta tensione o lo spegnimento totale, o l'accensione e spegnimento a ripetizione.

Il miglior sistema per controllare i condensatori consiste nel collegare in parallelo al condensatore sospetto un altro condensatore di capacità simile ed almeno stessa tensione di lavoro (con l'apparecchio spento). E' anche possibile utilizzare un capacimetro, ma in questo caso potrebbe essere necessario smontare dal circuito il condensatore da controllare.

Una volta che ci si è assicurati dell'efficienza dei condensatori, delle misurazioni sulla tensione del regolatore dovrebbero consentirvi di circoscrivere il problema ad un cattivo circuito integrato o un altro componente guasto.


8.11) Monitor inerte con tweet-tweet-tweet o flub-flub-flub periodici

Un monitor che appare inerte eccetto per un tweet o flub ad intervalli di circa un secondo, di solito è segno di un guasto nell'alimentatore switching, spesso un diodo raddrizzatore in cortocircuito. Gli HFR854 (un tipo comune nei monitor) o altri diodi raddrizzatori ad alta velocità ed alta efficienza montati sul lato di uscita dell'alimentatore switching sembra che si divertano ad andarsene in cortocircuito. (mi sono capitati un paio di montor "già defunti al momento della consegna" dove il problema era proprio questo, troppo insignificante per essere messo in luce durante i controlli di qualità!)

Dopo aver scollegato il monitor ed aver atteso alcuni minuti per assicurarsi che i condensatori di filtro si siano scaricati (verificate l'avvenuta scarica con un voltmetro ma state alla larga dal connettore dell'alta tensione al cinescopio, visto che potrebbe mantenere una carica pericolosa e dolorosa per un lungo tempo), misurate con un Ohmmetro i vari diodi nel circuito di alimentazione. I diodi si presentano normalmente come cilindri neri lunghi circa 1 centimetro e di circa mezzo centimetro di diametro (simili a degli 1N400Xs di dimensioni maggiorate). La resistenza dei diodi in almeno una direzione dovrebbe risultare maggiore di 100 Ohm; se invece è molto minore (per esempio 0 o 5 Ohm), allora il diodo è molto probabilmente guasto. Dissaldate il diodo e ricontrollate la resistenza, che dovrebbe risultare infinita (maggiore di 1 Mega Ohm) in una direzione. Se ora il diodo presenta dei valori accettabili, allora il cortocircuito potrebbe essere dovuto a qualche altro componente.

I ricambi sono disponibili per circa 500 Lire presso qualunque fornitore di materiale elettronico.

Controllate anche gli altri semiconduttori di potenza, in particolare il transistor di uscita orizzontale.

Altre possibili cause: cattive connessioni di saldatura, altri componenti in cortocircuito come condensatori, altri problemi nella sezione di alimentazione. Alcune volte tutto ciò potrebbe far pensare ad uno spegnimento dell'apparecchio dovuto alla sovratensione provocata da un regolatore guasto o un carico aperto.

Il problema potrebbe anche essere causato da altri componenti in cortocircuito, come il transistor di uscita orizzontale nel caso in cui sia presente un alimentatore switching separato, così come pure guasti nella circuitazione di sovracorrente o sovratensione dell'alimentatore o nel circuito integrato di controllo.


8.12) Monitor che si accende e si spegne a ripetizione

La spia di accensione potrebbe lampeggiare o, se state alimentando il monitor tramite una lampadina in serie, quest'ultima potrebbe accendersi e spegnersi a ripetizione. Si potrebbe ascoltare un suono secco o pigolante provenire dall'interno dell'apparecchio. (Nota: anche l'utilizzo di una lampadina troppo piccola in rapporto alla potenza assorbita dal monitor potrebbe provocare questo stesso sintomo).

Se è presente un regolatore a bassa tensione o alimentatore switching separato, potrebbe accendersi e spegnersi a ripetizione se il transistor di uscita orizzontale, il trasformatore di riga o uno dei suoi carichi secondari sono difettosi.

Il monitor dispone di un regolatore di bassa tensione e/o di un alimentatore switching separato, oppure tutto ciò fa parte del circuito del trasformatore di riga? Per la seguente discussione, suppongo che sia tutto in uno.

Alcune cosucce da verificare per prime:

Accertatevi che il condensatore principale di filtro funzioni regolarmente. Un ripple eccessivo sul bus di tensione di rete potrebbe provocare varie forme di comportamenti di spegnimento. Un semplice controllo consiste nel saldare in parallelo al condensatore sospetto un altro condensatore con almeno stessa tensione di lavoro e capacità simile (effettuate la saldatura con l'apparecchio spento!).

Utilizzate un Variac, se possibile, per far salire lentamente la tensione in ingresso e verificare se si riesce a trovare un punto in cui il monitor funziona senza spegnersi. In caso affermativo, potrebbe essere un'indicazione dell'intervento dei circuiti di protezione contro i raggi X, sebbene questi di solito una volta entrati in funzione spegneranno l'apparecchio se hanno rilevato una alta tensione eccessiva.

Poichè il monitor non è completamente defunto (c'è qualche segno di vita, il tweet o flup ogni secondo circa), allora è segno che c'è un cortocircuito in uno dei circuiti alimentati dall'alimentatore switching, molto spesso un diodo raddrizzatore in cortocircuito. Potrebbe anche trattarsi del trasformatore di riga, ma controllate prima i carichi. Attendete alcuni minuti per consentire ai condensatori di filtro di scaricarsi (ma state alla larga dal connettore dell'alta tensione al cinescopio, visto che potrebbe conservare una carica pericolosa e dolorosa per un lungo tempo), ed utilizzate un Ohmmetro per controllare i vari diodi montati nell'alimentatore. Misurando con un ohmmetro i diodi raddrizzatori, la resistenza in almeno una direzione dovrebbe risultare maggiore di 100 Ohm; se la resistenza è bassa (come 0 o 5 Ohm), allora il diodo è probabilmente guasto. Dissaldatelo e misuratelo nuovamente; la resistenza dovrebbe risultare infinita (maggiore di 1 MegaOhm) in una direzione.

Altre possibili cause:


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