La raccomandazione in breve è: non aggiungete olio o grasso a meno che siete assolutamente sicuri che sia necessario. La maggior parte dei componenti sono lubrificati in fabbrica e non necessitano di ulteriore lubrificazione nell'arco della loro vita. Troppa lubrificazione è peggio che troppo poca; è facile aggiungere una goccia di olio, ma rimettere a posto un registratore che ha fatto il bagno nell'olio è difficoltoso e porta via un sacco di tempo.
NON utilizzate mai il WD40! WD40 non è affatto un buon lubricante, a dispetto di quanto riportato sull'etichetta. Si narra che WD stia a significare Water Displacer, che è una delle funzioni del WD40 quando viene utilizzato per rivestire gli utensili allo scopo di impedire la formazione di ruggine. Il WD40 è troppo sottile per svolgere la funzione di un generico lubricante e presenta il difetto di raccogliere molto velocemente la polvere ed asciugarsi.
Un olio leggero del tipo utilizzato per i motori elettrici o macchine per cucire andrebbe utilizzato per gli ingranaggi o per le ruote degli alberini; un grasso che non danneggi la plastica, come grasso di silicone o Molylube è adatto per i dentini degli ingranaggi, camme, e commutatori meccanici a pianoforte. Non utilizzate mai olio e grasso sui contatti elettrici.
A meno che l'apparecchio non sia stato adeguatamente lubrificato in fabbrica (la qual cosa è certamente possibile), non aggiungete lubrificazione a meno che la vostra ispezione non ne riveli la effettiva necessità. Alcune volte troverete anche un capstan, un motore, una leva, o gli alberini degli ingranaggi asciutti. Se possibile, disassemblate l'apparecchio e rimuovete la vecchia lubrificazione prima di aggiungere del nuovo olio o grasso.
Si noti che nella maggioranza dei casi, l'olio va utilizzato sui cuscinetti piani (non a sfere o a rullo) e sui perni, mentre il grasso va utilizzato sulle parti scorrevoli e sui dentini degli ingranaggi.
In generale, non aggiungete lubrificazione a meno che siete assolutamente certi che sia necessario. Non 'fucilate' un problema lubrificando tutto quanto vi capita davanti! Sarebbe come 'fucilare' direttamente il vostro apparecchio stesso!
Nei registratori audio, è spesso raccomandata la smagnetizzazione delle testine per per migliorare la qualità del suono e la risposta in frequenza. Spesso si discute sugli effettivi benefici di una tale pratica ma, se l'operazione viene compiuta in modo appropriato, il rischio di danni all'apparecchio è minimo. La smagnetizzazione rimuove i campi magnetici residui che possono formarsi sulle parti ferrose delle testine, sulle varie guide metalliche e su altri componenti del percorso del nastro, che potrebbero influenzare la risposta in frequenza.
Utilizzate un piccolo smagnetizzatore progettato per un registratore a bobine o a cassette. Consultate il paragrafo "Smagnetizzatore per testine audio fatto in casa" se non possedete uno smagnetizzatore e non avete intenzione di acquistarne uno. Ad ogni modo, evitate l'uso del primo attrezzo che vi capita sottomano, che potrebbe essere troppo potente, come pure evitate di utilizzare un cancellatore per nastri magnetici, che risulterebbe di sicuro troppo potente.
Assicuratevi che la punta dello smagnetizzatore sia ricoperta di materiale soffice, al fine di non danneggiare le superfici finemente lucidate dei meccanismi di trasporto.
Accendete lo smagnetizzatore tenendolo ad almeno un metro di distanza dal videoregistratore. Quindi avvicinatelo e lentamente passatelo su tutte le superfici degli oggetti che vengono a contatto con il nastro o si trovano comunque nelle vicinanze dei meccanismi di trasporto del nastro. La parola d'ordine in questa operazione è "lentamente"; effettuando movimenti rapidi, renderete il campo magnetico ancora più forte. Al termine, prima di spegnere lo smagnetizzatore, allontanatelo di un paio di metri dal registratore, e poi spegnetelo.
E' possibile costruirsi uno smagnetizzatore per testine audio perfettamente funzionante utilizzando un grosso chiodo, 100 spire di filo di rame isolato (per il numero di spire ho tirato a indovinare) ed un alimentatorino in corrente alternata (per esempio uno recuperato da un vecchio modem). Limate la parte terminale del chiodo in modo che non sia affilata e ricopritela con un materiale soffice o con del nastro isolante, per evitare di graffiare le superfici finemente lucidate delle testine.
Variate il numero di spire e la tensione di alimentazione fino ad ottenere la potenza desiderata. Già, ma qual'è la giusta potenza? La cosa migliore sarebbe un paragone diretto con uno smagnetizzatore commerciale, ma quando avvicinate il vostro apparecchio ad una superficie metallica, dovreste essere in grado di sentire l'attrazione prodotta dalla corrente, ma non al punto che l'apparecchio vi salti dalla mano! Come dire "utilizzate un pizzico di sale, quanto basta" :-)
I seguenti sono problemi comuni dei meccanismi di trasporto dei registratori audio a nastro o a cassette:
Nessun movimento in PLAY o REC: molto probabilmente il capstan non gira o non viene azionato. Se il motore non funziona (non si ascolta il ronzio proveniente dai meccanismi di trasporto), fate riferimento ai paragrafi dedicati ai problemi dei motori. In caso contrario leggete le note qui di seguito riportate.
Il registratore mangia il nastro: il capstan gira, ma la bobinetta takeup non gira con velocità sufficiente ad avvolgere il nastro proveniente dal capstan e pinch roller, o forse non gira affatto.
L'avanzamento veloce e il riavvolgimento non funzionano o il nastro scorre troppo lentamente: supponendo che il motore funzioni, allora la bobinetta interessata non viene azionata con forza sufficiente a vincere l'attrito del nastro, o forse non viene azionata affatto. La bobinetta azionata dal motore deve essere in grado di trasportare autonomamente il nastro attraverso i meccanismi di trasporto.
Si noti che durante la riproduzione alla bobinetta che deve trascinare il nastro è richiesta una potenza molto minore rispetto a quella necessaria per le operazioni di avanzamento veloce e riavvolgimento, poichè nel primo caso il compito di trascinare il nastro dalla bobinetta supply è in gran parte svolto dal capstan a contatto con il pinch roller.
Le cause di malfunzionamento più probabili sono simili per tutti questi sintomi. La bobinetta e/o il capstan non girano a causa di:
Se la causa non è immediatamente evidente dopo aver messo allo scoperto i meccanismi di trasporto, provate ad osservare esattamente cosa accade quanto tentate di riprodurre una cassetta di scarto o a far funzionare il registratore senza alcuna cassetta all'interno. Cercate eventuali parti rotte o componenti che potrebbero essersi sganciati.
Se i meccanismi di trasporto si disattivano subito dopo aver avviato una qualunque funzione, verificate che la cinghietta che pilota il contanastro non sia mancante o afflosciata, e che i sensori di rotazione delle bobinette siano funzionanti. I circuiti che proteggono il registratore contro il mangiucchiamento dei nastri disattivano le funzioni dopo qualche secondo per la mancanza degli impulsi provenienti dai sensori di rotazione delle bobinette. A riprova di questo problema, controllate se il contanastro (sia esso meccanico o elettronico) avanza o meno nel breve intervallo in cui il nastro scorre prima, che le funzioni si disattivino.
Nel caso di un registratore con controlli 'soft touch', se la logica non controlla appropriatamente i vari solenoidi o altri attuatori, allora vi occorerà un manuale di servizio per procedere con la ricerca del guasto.
Quando i nastri preregistrati o quelli registrati su altri apparecchi suonano opachi, la regolazione dell'azimuth dell'apparecchio sotto inchiesta potrebbe essersi spostata o potrebbe essere mal regolato. L'azimuth è l'angolo che il traferro della testina di registrazione/riproduzione forma con le tracce audio incise sul nastro. Questo angolo dovrebbe essere di 90 gradi esatti; in caso contrario, le alte frequenze di un nastro registrato su un apparecchio regolato diversamente tendono ad essere riprodotte con minore intensità. Allo stesso modo, un nastro registrato su un apparecchio il cui azimuth è mal regolato, tenderà a suonare opaco su un apparecchio regolato correttamente.
Un semplice controllo per determinare se il problema è determinato dalla regolazione dell'azimuth consiste nel registrare della musica sull'apparecchio sotto inchiesta e riprodurre il nastro sullo stesso apparecchio. Se la registrazione suona bene sullo stesso apparecchio, ma suona opaca su un altro apparecchio, allora una impropria regolazione dell'azimuth è la causa più probabile del malfunzionamento.
Se invece la registrazione suona opaca anche se riprodotta sullo stesso apparecchio, allora potrebbe trattarsi di problemi elettronici, come eccessivo bias (controllate di aver selezionato il giusto tipo di nastro o di regolazione del bias), di una testina di registrazione/riproduzione consumata, o delle testine o altre parti dei maccanismi di trasporto che necessitano di smagnetizzazione (consultate a tale proposito il paragrafo Tape head demagnetizing".). Ad ogni modo, anche testine sporche o altri problemi meccanici possono provocare un suono debole e opaco. Consultate a tale proposito il paragrafo "Guida alla pulizia dei registratori a nastro e alla sostituzione della parti in gomma".
Il miglior sistema per regolare l'azimuth consiste nel riprodurre una registrazione effettuata su un registratore regolato correttamente; di solito le cassette commerciali rappresentano (anche se non sempre) una buona scelta.
ATTENZIONE: una volta che avete regolato l'azimuth, qualunque nastro registrato in precedenza sull'apparecchio potrebbe suonare opaco. Se utilizzate l'apparecchio per registrare e ascoltare solo i vostri nastri, allora potete anche lasciar stare la regolazione dell'azimuth come si trova.
La regolazione dell'azimuth è di solito costituita da una vite che permette alla testina di registrazione/riproduzione di ruotare di una decina di gradi intorno ad un punto centrale; la regolazione potrebbe essere sostenuta da una molla e forse tenuta a posto con una goccia di vernice. Spesso la vite di regolazione è accessibile attraverso un foro, senza dover rimuovere alcun coperchio, ma non sempre è così. Cercate la vite mentre l'apparecchio è in riproduzione inserendo un cacciavite nei fori praticati in prossimità del gruppo testine (dei quali fino ad ora non conoscevate la funzione). Se non è visibile alcun foro, dovrete rimuovere lo sportellino della cassetta, il coperchio o il pannello frontale dell'apparecchio. Assicuratevi di aver individuato la giusta vite prima di ruotarla selvaggiamente, le altre viti potrebbero influenzare delle critiche regolazioni di altezza o potrebbero essere delle semplici viti di montaggio.
Riproducete un nastro ricco di frequenze acute; la musica classica strumentale o il jazz sono eccellenti per questo scopo. Ora, ruotate semplicemente la regolazione dell'azimuth fino ad ottenere la migliore qualità sonora e il maggior livello possibile di alte freuenze, per ottenere un suono il più naturale possibile. Ruotate la regolazione molto lentamente, 1/16 di giro è significativo; ruotate la vite di regolazione in avanti e indietro e lasciatela nella posizione che produce il suono migliore. Al termine, mettete una goccia di Loctite o smalto per unghie sulla vite per impedire che si sposti.
NOTA: per i problemi di velocità del nastro, di funzionamento, o di qualità del suono, consultate i paragrafi relativi al trasporto del nastro.
Le prese in cui si inseriscono gli spinotti dell'alimentatore o delle cuffie vengono spesso maltrattate durante l'utilizzo dell'apparecchio; ciò potrebbe rompere le saldature nei punti in cui le prese sono saldate al circuito stampato all'interno dell'apparecchio. Prima di procedere, provate a muovere lo spinotto inserito nella presa senza toccare o flettere il cavetto. Se il suono appare e scompare, o il riproduttore si avvia e si ferma, o la radio si accende e si spegne, o il lettore CD si resetta o si spegne, allora con molta probabilità c'è una cattiva connessione sulla presa. NOTA: eliminate la possibilità che il cavo dell'alimentatorino o della cuffia siano guasti, provando a flettere e dare strattono al cavetto mantenendo però ben fermo lo spinotto. Inoltre verificate che non si tratti semplicemente di sporcizia o sudiciume che impedisce una buona connessione.
Le connessioni possono essere facilmente risaldate ma per far ciò dovrete aprire il contenitore dell'apparecchio; di solito questa operazione richiede semplicemente dei cacciaviti da gioielliere e molta attenzione. Ad ogni modo, alcuni Walkman sono costruiti in modo tale che l'accesso alle parti interne è virtualmente impossibile se non utilizzando una bomba a mano! Per riparare le connessioni, utilizzate un saldatore di bassa potenza e del filo-stagno sottile adatto per saldature elettroniche. Assicuratevi di non creare cortocircuiti, e di non perdere qualche minuscola vite.
Potrebbe trattarsi di una testina di riproduzione guasta, di cattive connessioni, o di un componente guasto nei circuiti elettronici di riproduzione.
Per prima cosa, assicuratevi che il problema non risieda nelle vostre cuffie, cavi di collegamento, o una qualche altra parte del vostro impianto audio - se possibile provate ad utilizzare un'altra sorgente di segnale audio.
Per stabilire se la circuitazione di riproduzione funziona regolarmente, guadagnate l'accesso ai terminali della testina di riproduzione (un piccolo involucro metallico situato in corrispondenza della parte centrale della cassetta, nel punto dove il nastro è esposto). Dalla testina dovrebbero fuoriuscire quattro cavetti. Mentre l'apparecchio è in riproduzione, toccate uno per volta i terminali con la punta di un cacciavite da gioielliere; quanto toccate il canale funzionante, dovreste sentire un ronzio proveniente dall'altoparlante del canale corrispondente. Se toccando uno dei terminali (il positivo) ascoltate il ronzio dal canale che non funziona, allora è possibile che la testina corrispondente a quel canale sia guasta. Se invece ascoltate un ronzio nel canale guasto sia toccando il terminale positivo che quello negativo, allora è probabile che la connessione di massa del preamplificatore di ingresso si sia interrotta. Se invece non riuscte ad ottenere alcun segno di vita dal canale non funzionante, allora molto probabilmente c'è un qualche problema nella circuitazione elettronica associata a quel canale. A parte le cattive connessioni, l'area più probabile dove ricercare il problema è l'amplificatore audio, potrebbe esserci qualche circuito integrato o condensatore guasto.
Per prima cosa determinate se si tratta di un problema di registrazione o riproduzione - ascoltate un nastro registrato su un altro apparecchio o un nastro preregistrato commerciale. Provate anche ad ascoltare su un altro apparecchio sicuramente funzionante un nastro registrato sull'apparecchio sotto inchiesta.
Se il problema è nella registrazione che risulta molto distorta, il problema potrebbe risiedere in un cattivo oscillatore di bias o un circuito di commutazione o un commutatore di registrazione. Il bias è un segnale ultrasonico che viene impresso sul nastro insieme al segnale da registrare; senza di esso, il suono risulterebbe molto distorto. In effetti, si tratta di un segnale di linearizzazione.
Controllate che il commutatore di registrazione sia pulito, molti dei suoi contatti potrebbero aver raccolto un sacco di sporcizia. Se il comportamento dell'apparecchio cambia a ciascuna attivazione della registrazione, spruzzate dello spray puliscicontatti all'interno del commutatore (ad apparecchio spento), spostate il commutatore in ciascuna delle sue posizioni per svariate volte in modo da aiutare il processo di pulizia, e attendete che lo spray si asciughi prima di riaccendere l'apparecchio.
Se si tratta di un apparecchio portatile soggetto ad abusi, controllate inoltre la eventuale presenza di cattive connessioni specialmente se, supponiamo, un canale va e viene.
Oltre a ciò potete provare a visualizzare con un oscilloscopio il segnale che arriva alle testine di registrazione mentre l'apparecchio sta registrando. Dovreste vedere un segnale ad alta frequenza oltre al segnale di ingresso. Se uno dei due segnali è assente, dovrete tracciare il circuito verso la sorgente del segnale ed a questo punto probabilmente avrete bisogno di uno schema elettrico.
Alcuni meccanismi autoreverse utilizzano un magnete rotante montato al di sotto di ciascuna bobinetta o facente parte della bobinetta stessa, e un relè Reed o altro dispositivo ad effetto Hall per rivelare l'assenza di movimento della bobinetta ed attivare il meccanismo di autoreverse.
Mi è capitato un riproduttore montato in una Toyota dove l'ingranaggio di trazione in plastica su cui era montato il magnete ed era parte del meccanismo che trasferiva la trazione ad una delle due bobinette si bloccava al dentino sbagliato provocando l'attivazione del reverse e a volte il mangiucchiamento del nastro. Quel piccolo ingranaggio in plastica mi costò 9 dollari.
Altri meccanismi sono interamente meccanici e se manca la lubrificazione, o se ci sono cinghiette o gommini idler sporchi o consumati o parti rotte, l'autoreverse può iniziare a comportarsi in modo scorretto.
Sebbene possa anche trattarsi di un guasto elettronico, esaminate attentamente i meccanismi alla ricerca di problemi più o meno ovvi prima di mettere mano all'oscilloscopio.
Per attivare l'autoreverse viene utilizzato uno dei seguenti sistemi:
Un sensore ottico rileva lo spezzone di nastro trasparente della cassetta. I migliori apparecchi utilizzano questo sistema per la rilevazione del fine nastro, cosicchè l'autoreverse viene attivato immediatamente al termine del nastro magnetizzabile piuttosto che dopo aver atteso lo scorrimento dello spezzone di nastro trasparente più uno o due secondi per l'arresto dello scorrimento del nastro.
Un sistema totalmente meccanico dove una levetta preme contro il nastro e quando la tensione dello stesso aumenta a causa dell'arresto dello scorrimento, viene attivato il meccanismo per invertire la direzione del nastro.
Sensori ottici che rilevano la rotazione delle bobinette.
Sensori magnetici che rilevano la rotazione delle bobinette; si può trattare di sensori ad effetto hall o di semplici relè reed.
Se i meccanismi di trasporto funzionano senza alcuna cassetta inserita, controllate se la bobinetta takeup ruota in modo appropriato ed osservate se il reverse ha luogo. Se la rotazione è normale ma l'apparecchio attiva il reverse senza alcun motivo, allora o avete un sensore di fine nastro di tipo ottico oppure c'è qualche problema nei sensori adibiti al controllo della rotazione delle bobinette. Se la bobinetta takeup non ruota allora, come abbiamo già suggerito in precedenza, controllate la eventuale presenza di cinghiette o gommino idler in cattive condizioni.
Cinghiette e gommini idler sono disponibili presso fornitori come la MCM Electronics.
Di solito per implementare l'autoreverse delle testine audio viene utilizzato uno dei due sistemi qui di seguito descritti:
Le testine di registrazione/riproduzione e la testina di cancellazione vengono montate su un meccanismo in grado di ruotare di 180 gradi, dipendentemente dalla direzione di scorrimento del nastro. Dei fermi meccanici determinano la precisa posizione.
Le testine di registrazione/riproduzione e la testina di cancellazione sono montate su un meccanismo che può spostarsi trasversalmente attraverso il nastro della distanza di una traccia, dipendentemente dalla direzione di scorrimento del nastro. In questo caso le connessioni ai canali Left e Right devono essere interscambiate elettronicamente per una delle due direzioni.
I problemi possono essere di natura meccanica o elettronica. Ad ogni modo, è probabile che non si tratti della normale regolazione dell'azimuth delle testine.
Indipendentemente dal sistema utilizzato, la lubrificazione sui meccanismi potrebbe essere diventata appiccicaticcia e il meccanismo non si posizione correttamente per una o entrambe le direzioni. Potrebbero esserci dei cavi spezzati o cattive connessioni poichè, particolarmente nel caso (2), nello spostamento della testina potrebbe verificarsi un significativo movimento dei cavetti.
Prima di prendere in considerazione l'eventualità di guasti elettronici sarebbe consigliabile controllare, pulire e lubrificare le parti meccaniche.