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A volte ritornano
Numero 24 - 24 Giugno 2003 (Martedì), 12:44

Vecchio Commonwealth Oggi su fotoblòg

Vecchio Commonwealth

Molto inglese.

Sì, è vero, oggi tutti i blog parlano del nuovo sito di Cesare Previti; per cui anch'io non potevo evitare di metterci un link e contribuire a portare traffico alla sua autodifesa. (Lo ammetto, ho letto solo fino alla seconda frase; poi, di fronte a un perentorio "Sono un uomo solcato da rughe mediterranee", non ce l'ho fatta a proseguire.)

Quindi, essendo per natura un anticonformista, io oggi vorrei invece ricordare un signore che un tempo, non troppi anni fa (ma paiono secoli), fu un net-personaggio molto famoso: Alberto Vazzoler, o meglio ancora, il signor Netfraternity; l'inventore del concetto di "pagati per navigare".

Ma prima, una nota a margine: non sarebbe possibile suffragare questo articolo con link senza la fondamentale Wayback Machine del Congresso americano, l'archivio globale totale del Web che gli americani tengono per potersi legare le cose al dito, ma che viene piuttosto comodo in questi casi.

Dunque, io scoprii Netfraternity nel 1998, quando, passando dall'ufficio del Politecnico a casa, l'ISP del Politecnico di Torino a cui all'epoca lavoravo, notai alcuni dei borsisti collaboratori (niente nomi: Yari, Zilo e Dumbo) perennemente appiccicati ai PC, con dei bei banneroni su mezzo schermo. Incuriosito, andai a vedere cosa fosse e così conobbi Netfraternity.

Già la home page faceva venire qualche piccolo dubbio: perchè va bene la fraternità e i quattro milioni di net.fratelli, ma scrivere uno dietro l'altro che "NETFRATERNITY® IS A NON-PROFIT MAKING ORGANIZATION." e che "THE NETFRATERNITY® PROJECT IS PROTECTED BY INTERNATIONAL PATENTS." già puzzava non poco.

Ma poi, entrando nel sito, la rivelazione: Netfraternity è una organizzazione per liberare la rete, rimborsando i costi di connessione a Internet (telefonata + provider, all'epoca si pagavano entrambi, ricordate?), perchè siamo tutti fratelli e ci aiutiamo tra noi e vogliamo essere liberi e belli. Ciò risultava anche dalle FAQ, attentamente studiate per rassicurare il sempre diffidente italiano medio, perchè questa era gente brava buona e seria, mica terribili àcherz:

"D. Un amico mi ha detto che siete un'associazione di hackers e che non c'e' niente di serio.
R. Questa e' una stupidaggine! Il nostro progetto ha richiesto due anni di lavoro con l'unico fine di portare la connessione veramente a tutti senza discriminazioni. Il nostro presidente e' un medico filantropo (Dr. Alberto Vazzoler), non un hacker!

D. SCUSATE QUESTE DOMANDE MA AL GIORNO D'OGGI BISOGNA AVERE DELLE CERTEZZE.
R. A noi sembra che l'unica certezza sia che Internet finora e' stato a pagamento (e lo sara' ancora se non ci uniremo come fratelli della rete)."


Sì, ma in pratica, come funzionava? Io non l'ho mai provato direttamente; ma a quanto pare, per prima cosa ci si scambiavano due pacche sulle spalle e ci si sentiva tutti net-fratelli, e poi, installando l'apposito software, per un'ora al giorno durante la navigazione venivano mostrati dei begli spot, purchè l'utente risultasse effettivamente attivo sul computer (altrimenti non valeva). Alla fine del mese, venivano accreditati all'utente i soldi relativi alle ore di navigazione sponsorizzata attivamente effettuate, e poi quando i soldi raggiungevano una certa soglia li si poteva ritirare; oppure, li si poteva convertire in NETCOINS®, ossia, sostanzialmente, buoni spesa per un negozio di e-commerce.

Nell'epoca della bolla crescente, qualsiasi modello di business era possibile, per cui anche l'idea che ci fossero investitori pubblicitari disposti a pagare per mettere degli spot durante la navigazione degli utenti non era così improbabile; del resto i banner non sono concettualmente così diversi. Quello che però puzzava era quest'aria di fratellanza dietro un leader carismatico, un vero "medico filantropo" che vuole portare soldi e libertà per tutti. Ma d'altra parte, c'è un tipo che sulle stesse onde è riuscito a diventare Presidente del Consiglio...

E' per questo motivo che l'idea venne immediatamente copiata, e nei periodi successivi nacquero concorrenti vari (persino Tiscali si inventò il suo Microportal). Per non parlare di GratisTel, la compagnia telefonica con cui si telefonava gratis in cambio dell'ascolto di un messaggio pubblicitario! Vazzoler tentò di farsi forte di tutti i suoi ® e i suoi brevetti, denunciando i concorrenti per violazione dei copyright e ricevendo in cambio insulti e mailbombing vari.

Ma il problema principale era un altro: gli italiani, alla fine, sono più furbi del furbo. Dopo pochi mesi erano già nati migliaia di programmini che muovevano da soli il mouse, cliccavano da soli sui banner, e facevano finta di essere connessi mentre il presunto spettatore degli spot si faceva bellamente i cazzi propri lontano dal computer. Per anni si andò avanti a lotte reciproche tra gli autori di cheat sempre più sofisticati e le relative contromisure introdotte nel software di Netfraternity, che alla fine arrivò a non pagare quelli che cercavano di fregare il sistema, prendendosi in cambio ulteriori insulti: perchè si sa, l'italiano medio pensa sempre che tutto gli sia dovuto. Ma d'altra parte, se uno si lancia con lo slogan "soldi facili per tutti" non può mica chiedere ai suoi "fratelli" un atteggiamento diverso, nè si capisce perchè uno dovrebbe sorbirsi pubblicità aggiuntiva se non per soldi.

La crisi della new economy fece il resto, i pagamenti in soldi, che molte di queste aziende alla fine non fecero mai, vennero infine da Netfraternity convertiti in moneta virtuale, e il fenomeno del "pay-to-surf" finì in una bolla di utenti incazzati e aziende svanite. Netfraternity ancora sopravvive, dopo una svolta verso la TV satellitare, ma non se ne parla più. Quasi tutti i net-fratelli se ne sono andati da un pezzo.

Dunque, una sola cosa resta da spiegare: perchè proprio oggi mi è venuta voglia di ricordarvi la storia di Netfraternity?

Perchè, stando a Clarence (copia cache), il sito di Previti - per amicizia? per ringraziamento (e di cosa)? per ricavarne ganci futuri? o come normalissima commessa di lavoro, perchè anche gli ex net-personaggi, nel 2003, devono pure campare? - l'ha fatto proprio Vazzoler.

E' proprio vero che, a volte, ritornano.


--vb.

<< Hacker 2003The Boss Live >>

<Commenti>

Attenzione: quanto segue potrebbe non essere vero.
Lucio Virzì
24 Giugno
14:26
Eccome se me lo ricordo.. un personaggio mitico; uno degli eroi dell'involuzione digitale!!! :) Dovrei avere ancora un po di crediti, da qualche parte...

LV
 
trinket
25 Giugno
21:05
Sostanzialmente chi faceva e/o usava i cheat per fregarli erano più delinquenti di loro e probabilmente un po' di sinistra... eh si :-)
perchè l'Italiano medio è fatto cosi!
 
Yari
26 Giugno
5:07
Avevo completamente rimosso la cosa... :)
 
Piero
26 Giugno
11:11
Bhe già il nome della società, mi suscitò disagio...tnato dal tenermene lontano.
Ulteriore dimostrazione di come i famosi "investitori" non siano altro che un gregge di pecore.

Meditate gente....meditate (ve la ricordavate questa?)
 
Nicolò
4 Marzo
16:39
Vazzoler è stato geniale. Chi lo critica è solo invidioso e si sente inferiore. Quanti vorrebbero inventare un sistema così lucroso. Ma c'è una mentalità da italiano medio anche qui.
 
Mario Giotti
24 Luglio
11:41
L'autore del seguente articolo è un ciarlatano che non si firma nemmeno...
 
Mario Giotti
24 Luglio
11:42
anzi...avevo visto male io,,, chiedo scusa
 


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