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Chi ha invitato l'Orkut cattivo?
Numero 65 - 7 Febbraio 2004 (Sabato), 23:36

Vecchio Commonwealth Oggi su fotoblòg

Vecchio Commonwealth

Molto inglese.

Nonostante il sito sia attivo solo da un paio di settimane, sarà già capitato anche a voi di riceverne: prima uno, poi due, poi quattro o cinque, magari seguiti da ulteriori solleciti di persona o via ICQ.

Sto parlando degli inviti a "unirti ai tuoi amici" su Orkut, l'ultima moda della rete. Per i pochi che non lo conoscono, si tratta di un sito di relazioni personali; ogni persona può registrarsi e indicare i propri dati e i propri interessi; può poi unirsi alle "comunità" corrispondenti alle proprie passioni. E, soprattutto, può invitare tutti i propri amici, fornendo al sistema nomi, cognomi e indirizzi di e-mail, che il sistema provvederà a contattare per lui.

Ovviamente, Orkut fa di tutto per incentivare gli utenti a far registrare nuove persone; ad esempio, nella propria pagina personale, gli amici di ogni membro sono elencati nell'ordine corrispondente al numero dei loro amici: e tu vorrai mica essere l'unico sfigato in fondo alla classifica, la cui mancanza di successo sociale viene impietosamente messa in luce dal sistema? No, e allora giù a contattare tutti quelli che conosci e a rompere loro le scatole finchè non si registrano.

Allora, cosa c'è di male? In fondo, si tratta solo di un giochino di società.

Per cominciare, Orkut sfrutta uno dei grandi ritrovati della scienza commerciale moderna, il cosiddetto marketing virale: il trucco di usare come venditori del servizio i tuoi stessi amici e colleghi, costringendoti per rifiutarlo a dir loro in faccia un bel no - cosa non sempre facile.

Personalmente, lo trovo un odioso ricatto, che svilisce completamente i rapporti umani, trasformando una chiacchierata tra amici nella presentazione commerciale di un prodotto altrui; l'unica differenza con il famigerato multilevel marketing - ma proprio l'unica - è che nessuno dei presenti, di solito, guadagna alcunchè. E non sono sicuro che, per gli utenti, sia positiva.

Ma fosse tutto qui... In realtà, Orkut solleva tanti altri dubbi, per vari motivi.

Innanzi tutto, Orkut è un servizio di Google - anche se, finora, questo è scritto nel modo meno evidente possibile. Potrete trovare al massimo una piccola scritta che dice "in affiliation with Google", in blu su azzurro, in fondo alla pagina. Per saperne di più, tocca leggersi qualche articolo giornalistico su siti americani, come ad esempio questo.

Ora, se il governo italiano si presentasse alla vostra porta, chiedendovi gentilmente di compilare una lista contenente nomi, cognomi e indirizzi di e-mail di tutte le persone che conoscete, raggruppate per interessi e opinioni comuni, cosa fareste? Presumo che non solo fareste resistenza, ma probabilmente vi indignereste e protestereste ad alta voce. Del resto, la rete italiana ha appena fatto esattamente questo in occasione di una recente proposta di legge, subito denominata "Grande Fratello".

E allora, perchè dovreste dare le stesse informazioni, perdipiù gratis e volontariamente, a una grande corporation americana come Google?

A una azienda basata negli Stati Uniti, una nazione dove la protezione legale della privacy è decisamente minore di quella comunque obbligatoria per aziende e governi europei?

E perchè basta che gli americani, evidentemente più furbi dei nostri governanti, travestano la stessa richiesta da giochino alla moda perchè subito tutti corrano a partecipare?

Certo, Orkut ha un contratto e una politica sulla privacy, che dice:

"We may share both personally identifiable information about you and aggregate usage information that we collect with Google Inc. and agents of orkut in accordance to the terms and conditions of this Privacy Policy. We will never rent, sell, or share your personal information with any third party for marketing purposes without your express permission."

Naturalmente, quel che a voi resta in mente è la seconda frase, vero? Non è un caso: perchè il problema è nella prima. Difatti, Orkut non darà mai i vostri dati a un terzo per spammarvi... perchè non ne ha bisogno: la frase precedente autorizza Google e non meglio definiti "agenti di Orkut" - cioè chiunque firmi un contratto con Orkut - ad accedere ai vostri dati, anche non anonimizzati.

Ma il vero problema non è affatto il potenziale abuso dei vostri dati a fini commerciali. Il vero rischio di una schedatura di massa come questa - perchè di schedatura si tratta: un grosso elenco di tutti gli utenti della rete che partecipano ad Orkut, e di tutte le loro amicizie, divise per interessi comuni - è l'uso che potrebbe esserne fatto senza che voi mai veniate a saperlo.

Del resto, Google è una compagnia americana, e la stessa pagina sopra citata dice chiaramente che i vostri dati saranno ceduti a qualsiasi entità americana che abbia diritto legale di averli - incluse quelle agenzie governative incaricate di far rispettare certe leggi tristemente famose, come il Patriot Act o il DMCA.

Naturalmente, molti di voi non ci crederanno; del resto, nemmeno io posso essere certo di quale sia il vero scopo di questa iniziativa. E poi, Google non è notoriamente uno dei "buoni" della rete, l'azienda dove i dipendenti sono liberi di creare quel che vogliono e dove i soldi non contano nulla?

Beh, innanzi tutto, ricordatevi che, nel nostro mondo, l'immagine che avete di un prodotto o di una azienda non è mai, ripeto mai, casuale; è stata sempre concepita e pianificata con attenzione, mediante un uso scientifico dei media.

Allora, invece di credere alle favole, adottiamo un approccio più razionale: perchè un'azienda come Google, sulla strada di una tormentata ma lucrativa quotazione in Borsa al misero valore di venti miliardi di dollari, spenderebbe un bel po' di soldi per mettere in piedi un sistema del genere per milioni di utenti?

Beh, stando alla home page, "per far socializzare le persone". Oh, certo: pace e amore è il tipico argomento che convince i banchieri a comprare le tue azioni il giorno in cui ti quoti in Borsa. Nessuna azienda, tantomeno se quotata al Nasdaq, può permettersi di regalare le cose! In qualche modo, prima o poi, Google dovrà pur trarre guadagno dal suo bel database, attraverso il marketing oppure attraverso la vendita di informazioni su di noi a chi è interessato ad averle.

Insomma, ho cercato di dirvi queste cose nel modo più chiaro possibile, anche se magari si tratta di preoccupazioni eccessive, e di un rischio che potrebbe non materializzarsi mai, ma che non possiamo permetterci di correre a cuor leggero.

A me, tanto, non servirà: perchè, grazie alla gentile sollecitudine dei miei amici, il mio nome e il mio indirizzo di e-mail ce l'hanno già. A quel punto, nella form potrei anche dire di chiamarmi Roberto Baggio e dare come indirizzo di mail rbaggio@milan.com (a proposito - questa è la mia finta identità per scaricare RealPlayer, e l'indirizzo di mail vi dice da quanti anni la uso) - ma tanto, grazie al solito cookie, già sanno e sempre sapranno che in realtà io sono Vittorio Bertola.

E però, spero che questa storia possa servire perchè molti di noi comincino a stare più attenti a dove vanno a finire i dati personali; e non solo gli indirizzi di e-mail o i numeri di telefono, ma le indicazioni su chi conosciamo e su chi frequentiamo, e quelle sulle nostre passioni e sulle nostre idee sociali e politiche, che sono e devono essere ancora più private.

Perchè è noto che la vera sfida da vincere per difendere la nostra privacy non è garantirla a quei pochi che la cercano attivamente, ma far capire la sua importanza a quei molti che non ne hanno ancora afferrato il vero valore.


--vb.

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<Commenti>

Attenzione: quanto segue potrebbe non essere vero.
Simone Caldana
8 Febbraio
13:47
Concordo in termini generali, ma non credo che evitare di iscriversi ad Orkut cambi le cose: se sei una persona pubblica sulla Rete (come lo siamo tu ed io) gia' si sanno un sacco di cose su di te. Sono convinto che l'unica maniera di mantenere la privacy sulle tue attivita' in rete sia crearsi una identita' alternativa, non pubblica, e tenere i cookie al loro posto.
E fai sto profilo :)
 
sciasbat
8 Febbraio
14:36
E se mi iscrivessi come Vittorio Bertola?
 
Andrea Bandera
8 Febbraio
15:03
... se ne parla un po' tanto però ;)
 
Mevio
9 Febbraio
9:53
Adesso non ricordo più il sito (forse eweek.com) ma al tempo c'era un articolo in cui una manager di google spiegava come Orkut fosse un'iniziativa indipendende fatta da un suo ingegnere! :-)
 
Davide
9 Febbraio
13:52
Vibbi', vola basso... il tuo "Vitaminic.it" ha trattenuto la mia e-mail di scuola (usata per scaricare gli mp3 dei subsonica) per tutto quel tempo, e quando si e' fusa con Buongiorno mi sono ritrovato automaticamente iscritto ad un altra newsletter... Tutto normale se non fosse stato che mi ero anche disiscritto dalla newsletter dei Subsonica mesi prima della "fusione"...
 
Bertu
10 Febbraio
7:40
C'e' solo un sistema per difendere la privacy: non immettere le notizie che devono essere difese in un computer. Dicevano cosi' ai tempi sul sito del PGP. Aggiungerei che non bisogna dirle al telefono, pronunciarle ad alta voce in luogo chiuso o dirle a terze persone. Altrimenti tutti quelli che devono sapere lo sanno subito. Appena per lavoro tocco un settore nuovo, magicamente, in posta mi trovo comunicazioni al riguardo da aziende americane. Non e' un caso.
 
Vittorio Bertola
10 Febbraio
20:21
Caro Vittorio Bertola nel tuo articolo dici un sacco di stronzate. Il tuo indirizzo email ce l'hanno cani e porci e ti fanno spamming tutti i giorni. Orkut offre un servizio, si ti piace bene, se non ti piace allora non iscriverti. Tutti i siti di questo mondo, se non altro quelli che stanno in piedi, hanno un modello di business. Non si fa niente per niente. Sol tu "per niente" scrivi puttanate e te le pubblicano anche sfruttandoti. Ho deciso che mi iscriverò con i tuoi dati, così tu riceverai pubblicità al mio posto. In quanto a Vitamic, è proprio una bella merda, non mi vanterei di esserne stato il promotore! E' un'idea del cavolo che non sta in piedi neppure con le stampelle! Solo in Italia una cagata simile poteva quotarsi in borsa. Adesso fai un favore a tutti noi, sparisci per sempre.
 
Svegliati V. Bertola
10 Febbraio
22:01
http://www.orkut.com/Profile.aspx?uid=1684263 0419945236603

cosa vieta di inserire dati falsi? cmq io lascio a chiunque la mail, ne ricevo tantissime al giorno, mai avuto spam
 
ubik
11 Febbraio
12:17
Non sei il solo a pensarla così o qualcuno qui ti ha copiato.
 


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