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Sglobalizzando la rete (part II) |
Numero 37 - 22 Settembre 2003 (Lunedì), 21:09
Dunque, ieri parlavamo di come l'uniformità e la globalità della rete si stia perdendo dietro ai venti delle contrapposizioni nazionali e degli interessi economici.
A questo proposito, è interessante dare un'occhiata alle ultime indiscrezioni provenienti dal WSIS, il World Summit on Information Society, il forum mondiale organizzato dalle Nazioni Unite di cui si sta svolgendo in questi giorni a Ginevra l'ultimo girone preparatorio, in vista della conferenza finale di dicembre in cui saranno adottate le linee guida che dovrebbero indicare il futuro delle telecomunicazioni a livello mondiale.
Quel che sta succedendo là dentro, a proposito di Internet, è riferito molto chiaramente (anche se con la dovuta discrezione) da chi vi partecipa: ormai da mesi è in corso una guerra diplomatica senza esclusione di colpi tra le nazioni sviluppate, in testa gli americani che vorrebbero mantenere il controllo della gestione di Internet tramite ICANN, e le nazioni emergenti, in testa la Cina ma anche molti africani e sudamericani, che vorrebbero che il controllo di Internet passasse ad una organizzazione internazionale ma puramente governativa come ITU, e che in generale i governi avessero una presa molto più stretta su quello che i loro cittadini fanno con la rete e sugli scambi che essi hanno con l'esterno.
Non c'è nessun vero accordo in vista sul famoso "paragrafo 44" della dichiarazione, che affronta questo argomento, e il risultato (come nel recente round WTO di Cancun) potrebbe essere un nulla di fatto; ossia, un via libera perchè ogni nazione metta le mani sul proprio pezzo di rete.
Nessuna delle due soluzioni proposte soddisfa appieno lo spirito della rete; ICANN è una organizzazione relativamente aperta alla partecipazione dal basso, ma sostanzialmente in mano al governo americano e a quelle grandi corporation che dominano il processo di globalizzazione telematica in modo incontrollato; ITU ha il vantaggio di essere sovranazionale, ma è stata finora una organizzazione burocratica e paragovernativa in cui le possibilità di partecipazione per la società civile sono ancora minori, e in cui il peso di governi poco o per nulla democratici è piuttosto alto.
Ma è proprio per questo che, attualmente, il destino della rete sembra segnato; e che le due alternative per il suo futuro paiono essere o una rete mirata al business ed alla dominazione culturale ed economica, sotto il controllo di poche multinazionali e di una sola nazione del mondo, e quindi antiglobale per definizione, oppure un arcipelago sglobalizzato di reti nazionali e regionali in rapporti più o meno buoni e più o meno aperti tra loro, in cui ogni isola si fa gli affari propri nell'indifferenza, nell'impotenza o addirittura nell'ignoranza del resto del pianeta.
La sfida per chi viene dall'Internet originale è allora chiara: non dimenticarsi mai da dove si viene e dove si voleva arrivare, e provare ad alzare la propria piccola mano, in questo scontro di grandi interessi mondiali, per ricordare che entrambe queste soluzioni sarebbero una sconfitta per tutti, e che in un'era in cui i problemi ambientali, sociali, economici sono necessariamente mondiali, tornare indietro agli antichi egoismi locali non si può.
Ma anche per ricordare che solo lo spirito originario della rete, quell'atmosfera di collaborazione e fiducia reciproca da pari a pari, quella libertà di espressione e di innovazione dal basso, può fare in modo che Internet sia uno strumento di crescita per tutto il pianeta, come è stato fino ad alcuni anni fa.
--vb.
<Commenti>
Attenzione: quanto segue potrebbe non essere vero. |
Simone Caldana
23 Settembre 10:40
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O capitano, mio capitano!
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.mau.
23 Settembre 20:25
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no compriendo (il messaggio di ieri). La wildcard nel DNS è deprecata in genere da almeno dieci anni, quindi si sa che il protocollo non è ben fatto. Punto.
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Rutto
24 Settembre 19:26
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La scelta è solo tra queste due opzioni?
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Piero
29 Settembre 1:05
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Molto interessante. Purtroppo c'è ancora tanta gente nel mondo che non sa cosa sia Internet.
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