Questa è stata una settimana molto intensa per me; tra scadenze assassine e attività ingegneristiche fuori orario, sono più le notti in cui non ho dormito che quelle in cui ho riposato. Così oggi, uscendo dalla server farm verso l'ora di pranzo, ho deciso di prendermi una pausa, e sono andato a mangiare a casa. E quindi, dal telegiornale dell'una e mezza, ho scoperto che oggi era il giorno della "prima esercitazione anti-terrorismo in una grande città europea".

La grande città europea sarebbe Milano - che, a dire il vero, per essere grande lo è davvero, ma siamo sicuri che sia completamente europea? Comunque, i giornalisti erano tutti in calore; pare peraltro che non solo i nostri abbiano contribuito, ma che troupe da mezzo mondo siano volate a Malpensa giusto in tempo per riprendere ogni dettaglio dell'evento.

D'altra parte, il terrorismo è lo spauracchio prescelto per evitarci di pensare alla crisi economica, alla crisi dei valori, alla crisi delle nascite, alla crisi dell'ambiente e a tutte le altre crisi grandi e piccole che dovrebbero a buon diritto portarci ogni giorno alla crisi di nervi; e se il pallone, a parte il Toro, è talmente impantanato in mafiette e scandaletti da non essere più credibile, la lotta all'uomo nero (pardon, barbuto) è sempre uno sport interessante.

Ecco quindi le immagini ben architettate di treni in fiamme, e in particolare il Malpensa Express, che - per finta - è saltato in aria all'arrivo in Cadorna, causando ventiquattro morti e svariati feriti. Un fumo acre esce dai finestrini, ma non preoccupatevi: gli efficientissimi pompieri bauscia sono pronti a intervenire, così come gli infermieri (un paio sono anche così presi da prestarsi a saltare dall'altra parte e recitare la scena del passante isterico, agitandosi e dimenandosi, fino a strappare applausi) e i magistrati; anzi, nota malignamente il TG5, i magistrati anti-terrorismo sono arrivati sul posto ancora prima delle ambulanze: avranno barato?

Pochi minuti e scoppia la seconda bomba: ed è ora il momento degli eroici inservienti della metro di abbordare le carrozze della verde - a giudicare dalle foto, lavate apposta per l'evento - e salvare altri eroici inservienti che fanno finta di essere passeggeri.

Dopo aver assistito ad un po' di immagini spettacolari e sorrisi soddisfatti, però, non si può non chiedersi a cosa serva tutto questo. Il pericolo è oggettivo, ed esercitarsi non fa certo male; ma che cosa si vuole comunicare? Pare proprio che una fiction del genere non possa che essere stata creata per mostrare i muscoli alla gente, per far vedere che il governo sbanda, l'economia crolla, Tremonti ritorna (a dire il vero, più correttamente, bisognerebbe dire: Tremonti ritorna, l'economia crolla), ma lui, Pisanu, c'è. Il superman sardo della sicurezza, che tutte le mattine si sveglia pregando sotto la foto di Kossiga, che dopo aver intasato gli stadi italiani con la ridicola schedatura dei tifosi (bambini compresi, che senza esibire il codice fiscale non possono entrare allo stadio) ha deciso di far vedere che non scherza nemmeno coi terroristi.

E però, sarebbe solo una farsa, se non fosse per l'ultima scena che, stasera, manda il TG5. Quella in cui l'eccitato cronista grida "Ecco! Vedete il momento in cui il terrorista viene finalmente catturato!", seguito dalle immagini di una decina di poliziotti in tuta, casco e pistole che scaricano un paio di caricatori a testa contro qualcuno dentro un pulmino.

Scemo io che pensavo che il concetto di "catturare" non includesse ancora l'omicidio del sospettato.

Ma, a ben vedere, a compiere gagliardamente questo ulteriore passo avanti verso il luminoso futuro della società occidentale avevano già pensato a luglio gli inglesi. E se lo fanno loro...