La banfata e la provocazione sono due elementi fondamentali, simili e complementari, della comunicazione moderna in Italia. Anzi, da noi banfate e provocazioni rappresentano decisamente l'essenza stessa della vita sociale. E se le banfate a proposito di Torino e del suo futuro meriteranno prima o poi una bloggata a parte, comunque può valer la pena di sottolineare alcune di quelle che sono piovute copiose nell'ultimo paio di giorni, anche perchè non sempre è chiaro se si tratti proprio di malevole provocazioni, o piuttosto di clamorose banfate.

Era probabilmente una provocazione, ad esempio, lo strillo con cui La Stampa aveva tappezzato le edicole martedì mattina: "TUTTA TORINO DAVANTI ALLA TV PER JUVE-REAL". Probabilmente qualche gobbo giornalista (pardon, fedele incarnatore dello spirito aziendale) stava talmente rosicando per il clamoroso risultato della marcia granata di sabato scorso, con cinquantamila persone in festa per ore in tutta la città il giorno dopo una retrocessione, che si era sentito in dovere di mostrare tale rosichìo in modo evidente. Sarà quindi probabilmente lo stesso il gobbo giornalista che, dopo una partita in cui almeno per metà la Juve è stata schiacciata nella propria area peggio della Cavese in trasferta a San Siro, si è sentito in dovere di dimostrare ulteriormente il proprio rosichìo con una clamorosa banfata nello strillo di stamattina: "LA JUVENTUS A TESTA ALTA DOPO IL REAL MADRID". Testa alta forse, ma culo dolorante sicuramente.

Era probabilmente una provocazione quella dello storico tedesco Nolte, che invitato a una conferenza presso il nostro Senato si è sentito in dovere di paragonare l'attuale governo israeliano a quello nazista del Terzo Reich. Ma era una provocazione o una banfata quella del pilota Alitalia del Roma - Tel Aviv che, dopo l'atterraggio nella capitale israeliana, ha augurato ai passeggeri il benvenuto in Palestina? Nel dubbio, è stato prontamente crocifisso al grido di provocatore. Ma è in casi come questi, in cui la catena della comunicazione ufficiale si inceppa dal basso, e in cui i singoli rivendicano cinque secondi di libertà per esprimere apertamente le proprie opinioni, condivisibili o meno che siano, che io ravviso una possibile speranza affinchè l'avvolgente vaselina della propaganda marchettar-commercial-aziendal-politica di qualsiasi colore venga un pochetto arginata.

Ma la provocazione maggiore è quella che oggi mi ha reso maggiormente felice. Voglio dire, per una persona che si propone in ambito pubblico l'importante è che si parli di lui; bene o male, ma che se ne parli. Quando quindi stamattina è stato pubblicato un irridente sito che sberleffa un numero incredibile di partecipanti regolari ad ICANN, sono subito andato a vedere se c'ero. Stavo già deprimendomi quando mi sono trovato davanti al capolavoro assoluto. Forse era intesa per farmi incazzare, ma vi confesso che la considero un complimento geniale. Potrei persino allegarla al mio curriculum.

Musica di supporto: niente, è tardi e Elena è gia sul divan^Wletto. No, assolutamente, non è vero che la faccio dormire sul divano. Nego tutto.