Sky
Vittorio vb Bertola
Wandering on the Web since 1995

Tue 16 - 22:35
Hello, unidentified human being!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
about me
about me
site help
site help
site news
site news
license
license
contact me
contact me
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
old blogs
old blogs
personal
documents
documents
photos
photos
videos
videos
music
music
activities
net governance
net governance
town council
town council
software
software
help
howto
howto
internet faq
internet faq
usenet & faqs
usenet & faqs
stuff
piemonteis
piemonteis
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
ancient software
ancient software
biz
consultancy
consultancy
talks
talks
job placement
job placement
business angel
business angel
sites & software
sites & software
admin
login
login
your vb
your vb
register
register

toblòg

toblòg <<>> fotoblòg

Blog sospeso!
Il mio blog attuale:
Near a tree

Su di me
Chi è vb?
Cos'è toblòg?
Cos'è fotoblòg?
La mia home page

toblòg per e-mail
Lascia la tua e-mail per essere avvisato in automatico dei nuovi post di toblòg.

Cerca in toblòg

Gravitazioni
Elena
Simone, Rutto, Gaglia,
Dumbo, Lobo, Sciasbat,
Fabbrone, Susan, Bruno
.mau.
Dariofox, Matteo
Lenders
Fraser, Mugly, Laurence
Thomas, Bret, Esther, Wendy, Karl A., Ross

Aggregami! RSS 0.92 RSS 2 RDF

[powered by b2 + molte modifiche - login]

Da Ginevra a Roma
Numero 54 - 20 Dicembre 2003 (Sabato), 12:42

Vecchio Commonwealth Oggi su fotoblòg

Vecchio Commonwealth

Molto inglese.

Perdonatemi, perchè il mese di dicembre è stato piuttosto parco di nuovi messaggi su questo blog; d'altra parte, si sa, dicembre è un mese frenetico per tutti, compreso chi non si lascia troppo prendere dalla frenesia regalizia come me. Cercherò di recuperare nei prossimi giorni, perchè cose da raccontare ce ne sarebbero tante, sia riguardo a Torino sotto Natale, sia riguardo al mio viaggio a Ginevra; e su questo cominceremo oggi.

Dunque, il WSIS è finito già da un po'; io sono riuscito a passarci un paio di giorni, ufficialmente accreditato da GLOCOM, un centro di ricerca di Tokyo, per parlare dell'impatto sociale delle nuove tecnologie cellulari. Nel frattempo ho potuto anche osservare un po' di "dietro le quinte", e in particolare seguire l'evoluzione della questione aperta da mesi: chi deve regolamentare Internet a livello internazionale, ICANN, ITU o qualcun altro?

Partiamo dalla fine, ossia dal risultato: questo è il testo che è finito nella versione definitiva della Dichiarazione di Principi, il principale prodotto del summit insieme al Piano di Azione.

In pratica, l'accordo si è raggiunto sul fatto di essere in disaccordo; per questo motivo, l'esito pratico è stato quello di chiedere a Kofi Annan, il santo protettore delle cause difficili, di mettere in piedi un gruppo di lavoro che coinvolga un po' tutti - governi, industria, società civile, ITU, ICANN e chiunque altro passi di lì - e che discuta di Internet governance fino alla seconda fase del summit (Tunisi 2005).

E' stato però raggiunto un risultato molto importante: viene riconosciuto chiaramente che Internet non può essere amministrata soltanto dai governi, ma deve essere gestita coinvolgendo sia il settore privato, sia la società civile, mediante il cosiddetto approccio "multi-stakeholder" o "tripartito", pena la distruzione del ciclo virtuoso che ha permesso a Internet di generare libertà e ricchezza.

Naturalmente, in questo approccio ci sono distinguo e finezze diplomatiche; naturalmente, è tutto da vedere se questa idea resterà sulla carta o verrà applicata veramente. Ma è la prima volta che un summit delle Nazioni Unite riconosce questo modello, aprendo la strada ad una innovazione nei sistemi di governance mondiali che potrebbe radicalmente cambiare la politica internazionale del futuro.

E' per questo che l'impatto del ritorno in Italia è stato per me un pelino deprimente. Appena rientrato da tutte queste alte discussioni su modelli di governance innovativi, mi sono trovato di fronte alla solita (proposta di) leggina, questa volta dal Ministero delle Attività Produttive, che cerca di mettere mano alle questioni di Internet governance nazionali - in primis, la gestione del .it - per portarle sotto il diretto ed esclusivo controllo di qualche burocrate di un ministero.

Questa proposta di legge contiene alcuni veri e propri obbrobri, come (art. 118) "può registrare un dominio solo chi è titolare di un qualche diritto su di esso" - presumibilmente, un corrispondente marchio registrato - e (art. 120.3.c) "non si possono registrare domini generici se ostacolano lo sviluppo di iniziative commerciali" - ossia, non si può registrare scuola.it per farci un sito di disegni di bambini delle elementari se qualcuno lo vuole usare per vendere libri di testo.

Ma soprattutto, questa proposta di legge istituirebbe una "Commissione per l'accesso all'INTERNET e alle altre reti telematiche", con la finalità non solo di regolamentare i
domini .it, ma anche di "promuovere le iniziative necessarie per dare luogo alla più ampia diffusione dell'utenza dell'INTERNET o di altre reti telematiche" (cioè, praticamente qualsiasi cosa), nonchè "garantire che la utilizzazione o la registrazione dei nomi a dominio non determini posizioni dominanti o pratiche restrittive della concorrenza" e "garantire la sicurezza della rete e la protezione del trattamento dei dati personali" (mai sentito parlare di Garante della Privacy e Autorità Garante della Concorrenza?).

Questa commissione sarebbe presieduta dal Ministero delle Attività Produttive e conterrebbe solo ed esclusivamente rappresentanti di vari Ministeri, della Presidenza del Consiglio e del CNR (non c'è dentro nemmeno il Parlamento). Al massimo, ci sarebbe un comitato consultivo di docenti universitari (che non mancano mai) e, bontà loro, di non meglio specificati "operatori e utenti".

Insomma, vedete l'ombra di governance tripartita? Di consultazione pubblica? Non sono nemmeno stati coinvolti gli altri ministeri (Comunicazione, Università, Innovazione) che si occupano di Internet, nè considerati gli anni di sforzi per creare meccanismi funzionanti; praticamente, Internet viene vista come un puro e semplice strumento di produzione industriale.

Inutile dire che, in rete, si sta già organizzando una vasta protesta contro questa proposta, che potrebbe andare da Confindustria fino alle associazioni di software libero.

Ma questo è piuttosto indicativo dell'approccio italiano a questo genere di cose, e di quanto molti (non tutti, per fortuna) dei nostri funzionari ministeriali, pur avendo magari messo la firma sotto alle dichiarazioni di Ginevra, siano ancora lontani anni luce dalle nuove sfide della società dell'informazione e dalla mentalità che permette di vincerle.


--vb.

<< La NA è morta, viva la NAIl Natale e le auto (part I) >>


<Lascia un commento>
Nome E-mail
Url
Testo
Auto-BR (vai a capo a fine riga)

Oggi
Cambio di blog

Nel passato recente
14/4Lo schermo
13/4Fine (I feel)
27/3Rottami
25/3Perso e tradotto
6/3Una salita a Superga
15/2Miracolo a Torino
31/1L'Italia che filtra gli IP

Recenti su fotoblòg

Molto inglese.Attacco degli UFO?Anche qui!
La città vista dall'alto.Scappando dai cavi.La baia di Wellington.
Sull'Oceano al tramonto.Un albero sul cielo in fiamme.Un foro di luce sulla città.

Archivi
Aprile 2006
Marzo 2006
Febbraio 2006
Gennaio 2006
Dicembre 2005
Novembre 2005
Ottobre 2005
Settembre 2005
Agosto 2005
Luglio 2005
Dicembre 2004
Ottobre 2004
Settembre 2004
Aprile 2004
Marzo 2004
Febbraio 2004
Gennaio 2004
Dicembre 2003
Novembre 2003
Ottobre 2003
Settembre 2003
Agosto 2003
Luglio 2003
Giugno 2003
Maggio 2003

Creative Commons License
This site (C) 1995-2024 by Vittorio Bertola - Privacy and cookies information
Some rights reserved according to the Creative Commons Attribution - Non Commercial - Sharealike license
Attribution Noncommercial Sharealike