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Archivio per il mese di Giugno 2022


giovedì 30 Giugno 2022, 21:27

Parlando di valori

Dunque ricapitoliamo, perché non succede spesso che io prenda in mano la tastiera del possessore ufficiale di questo profilo e possa parlare, né tantomeno esprimere opinioni complesse e poco ufficialmente agibili, idee che vadano oltre allo stanco trollaggio-rantaggio minimo che caratterizza l’interfaccia con cui normalmente venite in contatto su Facebook. Come si dice quando si è votati a farsi divorare dal mondo, prendete e mangiatene tutti: è il motto dei social network moderni.

Coaguliamo quindi la circostanza attuale, quella per cui noi Occidente siamo impegnati in una strisciante guerra tiepida per la salvezza dei nostri valori, sottoposti all’aggressione di mostruose potenze che vogliono ridefinire il mondo in senso autoritario, e per senso non s’intende solo una direzione, ma proprio un significato.

E’ una guerra che ci costa cara, ma non importa; perché non è certo una guerra per miseri interessi finanziari o geopolitici, per il vantaggio di alcuni gruppi dominanti o di alcuni operatori economici della pace armata. Noi combattiamo per la salvezza dell’anima del pianeta, ed è per questo che la guerra non può essere fermata, che deve andare avanti fino alla vittoria; perché se fosse soltanto una guerra d’interesse, beh, allora non sarebbe irragionevole chiedersi se tal interesse può arrivare a un compromesso, e fino a dove è prevalente rispetto ai danni gravi ed evidenti che il conflitto sta causando ai cittadini dell’Occidente stesso, ricchi e militari esclusi. Ma no, è una guerra di principio per salvare la democrazia, e sui principi non si può negoziare; ed è una guerra per salvare le povere vittime ucraine, e sulle vite non si può mercanteggiare.

Quindi è per questo, per sostenere questa guerra fino alla vittoria, che abbiamo appena stretto un accordo per permettere l’ingresso della Svezia e della Finlandia nella NATO, un passo che migliorerà senz’altro la democrazia del mondo; ed è per questo che tale accordo prevede per la Turchia la libertà di procedere all’eliminazione fisica del popolo curdo, la cancellazione di ogni diritto civile in quella parte del mondo (se mai ve n’è stati) e un numero di vittime imprecisato, che però, non essendo locate a favor di telecamera, non sono vittime rilevanti.

Ma a ben vedere, notoriamente i nostri principî sono un po’ questi; che a seconda del momento e della convenienza le vite valgono di più o di meno, che s’usano i media per murare domande anziché per farle, che nulla fermerà il profitto e la sottomissione dell’interesse dei popoli a quello di chi li governa, che difendiamo fino alla morte una democrazia dell’astensione e dell’estinzione, ben simboleggiata da un teatrino di ex comici anziani e professori un po’ massoni e un po’ bolsi, molto presi a distrarre l’attenzione da chi comanda.

E quindi sì, chiaramente, combattiamo per difendere i nostri prìncipi e i nostri principî; son proprio questi e sempre siano lodati. Baciamoci in dolce giubilo fino alla prossima bolletta del gas.

Or me ne torno da dove son venuto, là dove, per dirla col poeta, non batte mai il sole. Ma non temete, il prossimo post sarà su una buca per strada; così potremo sbizzarrirci a modino nei commenti usuali.

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venerdì 24 Giugno 2022, 22:48

Flusso d’agnello

Ho scoperto l’anno scorso la trattoria Bukaleta di Losnati, il tempio dell’agnello di Cherso, e come risultato quest’anno l’unica isola che visitiamo è Cherso, e io ho preso alloggio esattamente nella casa a fianco del ristorante, affinché io possa bearmi del profumo di agnellini in cottura sin dalle nove di mattina. Amo gli animali come Pacciani amava i giovani, nel modo cioè, da ogni punto di vista, più umano e assassino possibile; tranne i gattini, ovviamente, che per qualche motivo la nostra società considera animali non sacrificabili, a differenza degli agnelli. Ma a parte le questioni di scienza e coscienza, il fatto è che stasera è san Giovanni, che è il patrono anche di questo villaggio; e il ristorante era particolarmente pieno. E’ un ristorante villico, in mezzo alla campagna; uno di quei posti pieni di tavolate sotto il portico, circondati dal nulla, dal vento, dal buio e da un cimitero pieno di nonni di emigrati, che combatte l’oscurità che l’assedia con la carnazza e la musica; e che alla fine, quando paghi il conto, t’offre di cuore il diciotto isolabella. Non tutti capiscono un luogo del genere, e ho assistito così alla trita e tragicomica scena della sciura italiana in ciabatte che si presenta al ristorante alle otto e venti vantando una prenotazione per le otto e trenta, e all’obiezione del ristoratore che dovrà attendere il tavolo per dieci minuti risponde aggressivamente con la frase magica “MA IO HO I BAMBINI”. C’è uno strato di società convinto che avere dei figli rappresenti un titolo di precedenza, specialmente nell’accesso ai luoghi pubblici; ciò indipendentemente dal fatto che la suddetta frase venga solitamente accolta con sane pernacchie. Alla fine, l’uso o non uso del pratico goldone è una scelta personale; va detto però che, in tempi di carestia, cavallette e prossima apocalisse, quella di appesantire il mondo con ulteriori bocche da sfamare pare un tantino irresponsabile, anche se capisco che, come diceva mio nonno, i figli sono come le scorregge, vanno bene solo se sono tuoi. Ma dove vuole finire questo flusso di coscienza? Mah, non lo so: non sappiamo dove finisce l’universo né dove finisce il declino del Movimento 5 Stelle, vogliamo sapere dove finisce il mio pensiero? No; e quindi, concentriamoci sul fatto che l’agnello era meraviglioso in ogni sua forma; come sugo degli gnocchi e dei fusi, alla griglia, al forno, impanato e fritto; e ne ho mangiato persino il fegato e il cuore. Non è forse normale che i vecchi mangino il cuore dei più giovani? Succede spesso, suvvia. Infine, per la ricorrenza, siamo stati allietati anche da una band che ha riproposto i grandi successi della musica jugoslava; e da un circolo di mammutones sardi o qualcosa del genere, pronti a ballare con le signore d’ogni provenienza. Ma perché vi scrivo tutto questo? Beh, essenzialmente perché a me piace scrivere; e il fatto che invece a nessuno interessi leggere ciò che scrivo, codroipo, per una sera non è problema mio.

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