C’è lavoro e lavoro
Spesso si dice che di questi tempi è importante dare lavoro, e che il Tav Torino-Lione porta lavoro, e che dunque il Tav Torino-Lione è un progetto importante. La realtà è ben diversa: quale lavoro porta il Tav, e a chi?
Se ne sono occupati i No Tav, andando ad analizzare in un corposo dossier alcune delle aziende che hanno già avuto appalti per il Tav, quelli per il “cantiere” di Chiomonte (ricorderete dalle foto dell’ultima visita che dentro non ci sono quasi lavori, solo tanta polizia). E ovviamente hanno scoperto inquietanti legami tra Tav, politica e criminalità organizzata.
Nel dossier sono infatti descritti e provati tutti gli elementi che gravano su diverse aziende che lavorano nel cantiere di Chiomonte e sui loro soci, a cominciare dalle famiglie Martina e Lazzaro, già coinvolte nell’inchiesta Minotauro e anche in altri problemucci, per venire al Consorzio Valsusa-Piemonte Imprese per lo Sviluppo, presieduto dall’ex parlamentare DS Luigi Massa, che comprende – oltre alla nuova impresa dei Lazzaro denominata Italcostruzioni – diverse aziende riconducibili a persone già in passato arrestate o condannate in inchieste relative ad appalti per lavori pubblici in Piemonte, come i casi in cui furono coinvolti l’allora viceministro Martinat e l’imprenditore Gavio.
La risposta del partito del cemento non si è fatta attendere. Un mesetto fa è stata organizzato un incontro della Commissione Antimafia del Comune di Torino con Mario Virano, che ha presentato le misure antimafia che saranno introdotte negli appalti del Tav: difatti, le gare d’appalto vengono fatte non in Italia ma in Francia, paese che non dispone di una legislazione antimafia. Peccato che, in questa riunione a porte chiuse di autorità incravattate, ci fossi anch’io: dunque ho potuto alzare la mano e cominciare a snocciolare in faccia a Virano & friends una serie di nomi, dati e condanne penali.
La cosa più divertente è stata quando un megadirigente delle ferrovie ha replicato sdegnato “ma questi nomi non li conosco, non hanno mai lavorato con noi!”, salvo poi beccarsi un colpetto di gomito da Virano, seguito da comunicazione all’orecchio e da successiva rettifica: “ah, mi dicono che forse hanno vinto delle gare in Francia…”. Ma anche quando ho fatto a voce alta il nome di uno dei vari condannati e diversi presenti hanno cominciato a discuterne: “chi?” “ah ma quello là ” “ah già è vero, me lo ricordo…”. Addirittura il TGR ha voluto riprendere le mie dichiarazioni: come risultato, abbiamo fatto un po’ di rumore ma devo essermi fatto altri nemici.
Qualche settimana fa, tra gli ospiti della nostra festa alla Falchera, abbiamo avuto il piacere di ospitare Alberto Perino che ha raccontato al pubblico queste vicende. Siamo lieti di presentarvi ora un estratto video: perché queste verità continuino a circolare.
Nel frattempo, siete tutti invitati alla manifestazione No Cmc – una delle cooperative rosse che spargono cemento – che si terrà domani a Ravenna: qui trovate le informazioni.
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