Cara Stampa, mi autodenuncio
Cara Stampa, mi autodenuncio. Mi chiamo Vittorio Bertola e sono il consigliere comunale che con una mozione ha chiesto di proteggere le corsie preferenziali di via Pietro Micca e via Cernaia dalle auto che svoltano illegalmente a sinistra, in piazza Solferino e negli altri incroci.
Ogni giorno, migliaia di torinesi usano tram e bus su quelle strade per andare dalla metro al centro di Torino e viceversa. Ogni giorno, i tram e i bus vengono bloccati in mezzo all’incrocio dalle auto private che, nonostante sia vietato, tengono ferme per minuti un centinaio di persone per la loro personale svolta a sinistra, per non perdere un minuto a fare il giro da via Botero. Ogni giorno su quei mezzi, già sovraccarichi e ridotti a carri bestiame dai continui tagli, vedo anziani volare via e persone farsi male perché l’autista deve inchiodare per evitare un SUV o un furgone che gli taglia la strada con arroganza.
Certamente i vigili devono rispettare per primi le norme, e spesso i Comuni esagerano nel fare cassa con le multe. Tuttavia, il problema del traffico di Torino non è il vigile dietro la colonna, ma la quantità crescente di incivili che rendono stressante e pericoloso girare per la città con qualsiasi mezzo, tra manovre pericolose e veicoli abbandonati ovunque.
Io sono stufo di vivere in un Paese che garantisce sempre e solo i furbi e i delinquenti, e trovo agghiacciante che ci siano consiglieri comunali (molti e di ogni colore) che li difendono pure. Può capitare a tutti, me compreso, di violare una regola, ma se si viene beccati si tace e si paga senza cercare scuse; ed è anche peggio l’idea che i vigili debbano prima “farsi vedere”, in modo che tutti possano violare in tranquillità le regole ovunque non ci sia un vigile con divisa fluorescente in bella mostra.
La vera emergenza è liberare Torino dalla malasosta e dagli egoisti del traffico, e dato che la dissuasione e i gentili inviti ricevono in risposta soltanto scherno ed insulti, l’unico modo per farlo è avere più vigili e più multe. Sarà anche impopolare dirlo apertamente, ma credo che alla fine, se riusciremo ad avere una città un po’ più simile all’Europa anche in termini di comportamenti stradali, ne avremo guadagnato tutti.