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mercoledì 15 Agosto 2007, 21:29

L’Italia si schiera

Il tassista che mi ha riportato a casa poco fa aveva sul cruscotto un adesivo di Valentino Rossi, e stava ascoltando un CD di Zucchero. L’Italia popolare si è schierata!

(Comunque, stavolta hanno ragione loro: sia Rossi che Zucchero…)

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16 commenti a “L’Italia si schiera”

  1. DaniloP:

    Sicuro? Che le tasse siano alte non si discute, ma che da “qualche parte” vadano comunque pagate e` comunque indiscutibile. Prova a leggere questo http://www.freddynietzsche.com/2007/08/non_vale.php

  2. Alberto:

    Non mi è chiaro in che cosa Valentino Rossi ha ragione. Se cioè nell’avere rubato (se sarà confermato) 60 milioni di euro ai contribuenti italiani o nell’aver pensato di dover diffondere un messaggio a rete unificate in cui si discolpava?

    Ero in Croazia quando ho sentito di questa cosa e mi è parsa uno di quelle buffonate che, quando sono lontano dal nostro paese, mi fanno guardare intorno furtivo sperando che nessuno si sia accorto che sono italiano.
    Se ha davvero rubato 60 milioni di euro paghi come fanno tutti gli altri italiani (compresi quelli che 60 milioni di tasse da evadere non li metterebbero insieme in un migliaio di anni) se no mi dispiace per l’errore, ma dei processi di piazza ne ho discretamente la nausea. Certamente la pagliacciata del video a reti unificate è solo la testimonianza del fatto che puoi anche girare per il mondo, abitare a Londra, ma l’arroganza ed il vittimismo italiano non ti si staccano mai di dosso.

    Lo stesso giorno del messaggio eravamo a cena a Spalato e vicino a noi c’era una famiglia di italiani i quali hanno pensato bene: prima di spiegare al cameriere la differenza che passava tra gelato e sorbetto, poi di chiamare il capocameriere spiegandogli come e quando dovevano essere levati gli spaghetti. Ci siamo nascosti per un po’ sotto il tavolo dopodiché abbiamo lasciato un ampia mancia come a risarcimento a nome del nostro paese.
    Ciao ciao

  3. vb:

    Continuo a pensare che un italiano abbia ancora almeno il diritto di emigrare ed andare a vivere in un paese meglio amministrato (il che include anche una tassazione meno invasiva) senza che lo sgoverno italiano si senta in diritto di pretendere il suo 60% di tasse solo perché ha ancora parenti, proprietà e audience in Italia…

  4. Attila:

    Su Rossi se la vedrà la magistratura… cmq sono daccordo con te vb… il famoso 60% a perdere fa girare le cose a tutti (con o senza aver letto il libro di Stella “La Casta”, anche se averlo letto ti aumenta la potenza del rotore… ho fatto la prova empirica su me stesso leggendolo).

    Per quanta riguarda Zucchero… beh… con un cachet di € 300.000,00, ad una cena a Cala di Volpe in cui la maggior parte degli invitati era lì solo perchè doveva esserci per questioni di “pubbliche relazioni” e aveva pagato € 1.000,00 a testa… cosa si aspettava? Il pubblico di fans adolescenti che sanno a memoria ogni strofa delle sue canzoni e che vanno in estasi ad ogni intro? Chi va a far le markette non può pretendere di non essere trattato da markettaro e addirittura incazzarsi e fare alla fine l’offeso… mi sa che la parola dignità a qualcuno non è mai passata sotto il naso sfogliando il dizionario…

  5. vb:

    Nel caso di Zucchero, questo è l’episodio incriminato, e onestamente mi sembra più un numero comico mal riuscito (Grillo, per dire, è uno che ad ogni spettacolo fa la stessa cosa con varie persone del pubblico, solo che lui è capace e la gente ride invece di prendersela) che un tentativo di offendere.

  6. sciasbat:

    Premesse tre cose:
    – se uno ha possibilità di pagare meno tasse lo fa comunque di sicuro (o è fesso)
    – è un illuso chi pensa tasse più basse riducano in modo significativo l’evasione (se uno è disonesto e avido lo rimane comunque)
    – su Rossi occorre vedere effettivamente se e dove pagava le tasse, perché pare che anche in Inghilterra non pagasse molto… però mi stupisco che il fisco inglese non si sia ancora fatto sentire
    Aggiungo: è cmq da tafazzi un sistema fiscale che spinge tutti quelli che lo possono eludere (non ho detto evadere, ma eludere legalmente) a farlo. Chi ci governa dovrebbe rendersi conto che la globalizzazione c’è anche per i vari sistemi tributari… se io posso spostare l’azienda in Irlanda perché lì c’è un sistema fiscale vantaggioso, ditemi perché non dovrei farlo.

  7. Alberto:

    Ricordo a vb che in realtà anche i cittadini di paesi forse meglio amministrati dell’Italia, come i tedeschi Michael Schumacher o Boris Becker o gli svedesi Bjorn Borg e Mats Wilander, tanto per dirne qualcuno che ricordo a memoria, decisero a suo tempo che di andarsene da qualche altra parte dove avrebbero pagato meno tasse, cosa che, a mio avviso, è nel loro pieno diritto se è lecita, ovvero se facendolo non violano delle leggi.
    Rossi, secondo il rapporto dell’agenzia delle entrate, non aveva solo parenti e audience in Italia ma anche yacht, 14 auto di grossa cilindrata e vari contratti di sponsorizzazioni milionari (Birra Peroni, Telecom Italia, Dainese e altri…). A quanto pare questi ed altri beni e redditi venivano occultati al fisco italiano attraverso una serie di società di comodo e occultati a quello britannico sfruttando una norma che considera irrilevanti ai fini fiscali i redditi di stranieri residenti percepiti al di fuori del Regno Unito. Non sono un giurista ma se tutto ciò, come sospetto, è contro la legge, Rossi ha lo stesso dovere di pagare i 112 milioni che il fisco gli chiede che ho io di pagare la multa per divieto di sosta che mi hanno fatto perché ho lasciato scadere il parcheggio a tempo. Io purtroppo però, come tanti altri italiani che devono pagare multe allo stato, non ho la possibilità di apparire a reti unificate per spiegare che ricordavo di aver pagato il parcheggio fino alle 11 ed invece lo avevo pagato solo fino alle 10 e che il vigile è stato ingiusto nei miei confronti, visto che ero in totale buona fede. Per questo giudico l’idea di Rossi di apparire in televisione di un’arroganza e di una volgarità considerevole.
    Rispetto il punto di vista di chi si commuove all’idea di un poveretto che guadagna 100 milioni ed è costretto a pagarne allo stato 60: capisco che quando ti rimangono in tasca solo 40 milioni di euro sei in uno stato di tale disperazione che sei pronto a tutto ma che volete che vi dica… Evidentemente ho il cuore di pietra…
    Purtroppo io non riesco a capire la differenza tra chi evade il fisco e chi borseggia i passeggeri sull’autobus. L’uno sottrae soldi alla collettività, l’altro ad un singolo ma non vedo che cosa renda il primo meno odioso del secondo, per cui considero chi ruba 60 milioni all’erario esattamente come se li avesse rubati a me, cosa peraltro difficile non avendo nulla che valga tanto…
    Avverto spesso in interventi di Vb un accostamento tra buona amministrazione e tassazione leggera: può essere anche che ciò abbia un fondamento, ma mi domando sempre come mai paesi come la Svezia o la Finlandia, pur avendo una pressione fiscale ben più pesante della nostra, crescono al 4/5%. E se non dipendesse da quello? Se c’entrasse il fatto che l’Italia è schiacciata da un debito pubblico soverchiante, da un tasso di illegalità e corruzione che tutti gli istituti specializzati ci riconoscono? E come mai le cose non cambiano? Sbaglio o tutti i governi italiani che hanno combattuto l’evasione fiscale e cercato di risanare le finanze pubbliche hanno infranto primati assoluti di impopolarità?
    E guardacaso proprio in Italia siamo pronti a commuoverci per chi è accusato di averci rubato 60 milioni… E anziché condannare l’arroganza di chi sfrutta la popolarità per andare in televisione a reti unificate, prendiamo a cuore il suo caso penoso… Ci sarà un nesso? Mah…
    Ciao ciao

  8. matale:

    Scusa Alberto, io non riesco però a capire perchè qc. che ha guadagnato 100 milioni, come dici tu, metti in maniera onesta, con idee originali, lavorando anche 24 ore al giorno, pagando tutti i dipendenti, ecc. debba dividere ( praticamente) con lo stato le sue fatiche, per ricevere gli stessi servizi ( strade, ospedali, ecc. ) di chiunque altro che ha scelto, a volte, di lavorare meno, di accontentarsi di un lavoro di meno ore, meno impegnativo. Spiegami perchè a me a distanza di anni ancora sfugge il concetto…

  9. simonecaldana:

    matale, andro’ a spiegare brevemente perche’ sei un coglione: io guadagno cira 25k eu/anno netti lavorando 45 ore a settimana. Forse che Valentino Rossi lavora 45 mila ore la settimana?
    Mi risponderai che lui e’ migliore/piu’ furbo/piu’ intelligente/piu’ capace di me. Ok, dico io, nessun problema. il punto e’ che per una persona singola guadagnare 40 milioni l’anno o 100 non fa nessuna cazzo di differenza. A meno che tu sia un coglione e li sprechi tutti. A questo punto decade il migliore/piu’ furbo/piu’ intelligente/piu’ capace.

  10. vb:

    Stavo scrivendo un commento ma è troppo lungo. Facciamo che domani mattina faccio un altro post e continuiamo da lì :-P

  11. Alberto:

    Matale, provo a spiegarti. Qualcuno un giorno si è accorto che se aumenti le tasse dal 40% al 60% a chi guadagna 20 mila euro l’anno gli rimarrà appena di che vivere e probabilmente non potrà comprare un auto, un telefonino, non potrà fare figli, e se per caso li ha fatti non può mandarli all’università, aumenterà probabilmente la probabilità che lui o la sua famiglia sia insoddisfatto della sua vita e che per migliorarla arrivino a violare la legge.
    Se invece aumenti le tasse dal 40% al 60% ad uno che guadagna 20 milioni di euro all’anno non gli cambi sostanzialmente nulla a meno che il suo commercialista non gli consigli di cambiare cittadinanza.
    Ci sarebbe tutta un’etica che parla di società equa ed altre puttanate ma dell’etica naturalmente ce ne sbattiamo i maroni, prendiamo però atto che una società più equa pare permetta di ampliare il mercato includendo anche quegli sfaticati che non ci hanno voglia di fare una fava e quindi che giustamente guadagnano solo pochi euro, ma che potrebbero essere acquirenti dei grandi lavoratori che cercano di vender loro auto e telefonini, e prendiamo atto che una società più equa pare riduca cose spiacevoli, tipo quando qualche cencioso ti frega l’autoradio dalla BMW.
    Ce l’ho fatta?

  12. sciasbat:

    Mah, io quando inizio a sentire parlare di società equa in rapporto alle tasse incomincio ad avere l’orticaria… per me potrebbe essere equo che uno si tenga il 100% di quello che guadagna e non lo dia al primo fancazzista di turno. Dimostratemi dal punto di vista dell'”equità” che ho torto. Estremizzando il ragionamento di Alberto (se paghi le tasse ci sono meno ladri) puoi addirittura dire che le tasse sono un furto legalizzato, perché fanno prendere allo stato quello che uno altrimenti ruberebbe da solo…

    E’ diverso invece se mi fate il discorso: al mondo non vivi da solo, occorre qualcuno che mantenga l’ordine; si vive meglio se non si sta sulla porta di casa armati per difendere i propri beni; molti servizi diventano più economici e efficienti se riesco ad applicare il criterio dei commons (esempio: conviene che ci sia lo stato a gestire la rete stradale, piuttosto che ognuno si costruisca il pezzo di strada che gli serve e faccia pagare il pedaggio agli altri). In sostanza: le tasse ci sono perché pare che con questo sistema ci sia più equilibrio ed efficienza rispetto ad altre alternative sperimentate in passato.

    Però proprio per questo capisco poco la tassazione progressiva, che mi sembra voler “punire” chi è più bravo[1]. Se guadagno un milione e lascio il 30%, lascio 300k, che non sono pochi, che sono pur sempre 10 volte di più di chi ne guadgna 100… L’unica che mi sembra sensata (non equa di nuovo) in fatto di tassazione progressiva è una no tax-area, che inciderebbe molto sui redditi bassi, abbassando di fatto l’aliquota a chi guadagna fino ai 30-40k.

    [1] sì lo so, molti di quelli che guadagnano molto in realtà non se lo meritano, ma è solo un’opinione, non un criterio oggettivo

  13. sciasbat:

    Dimenticavo una cosa, Alberto: anche per far pagare le tasse devi tenere conto della realtà. Chi guadagna 100 milioni ha molte più possibilità di eludere le tasse perché non li riceve certo da uno stipendio. Se gli aumenti le tasse da 40 a 60 stai correndo il grosso rischio di non vedere nemmeno i quaranta, in modo perfettamente legale, occorre capire se il gioco vale la candela. Se ho 100 milioni, che ci vuole andare a vivere effettivamente a Montecarlo?
    Inoltre se avessi 100 milioni e se proprio fossi spinto a far del bene, piuttosto che finanziare con 60 la riduzione dello “scalone” o altre mosse populistiche che non fanno altro che aumentare il debito, mi faccio la mia fondazione e li do a chi voglio… ma di sicuro ne farei avere il meno possibile allo stato.

  14. Alberto:

    sciasbat: direi che se ho 100 milioni posso andare a vivere a Montecarlo indipendentemente dal fatto che lo stato mi tassi al 60% o al 40%. No?
    Anche a me piacerebbe decidere a chi versare i miei soldi, invece di delegare questa decisone a Tremonti o Padoa Schioppa, però se il principio fosse questo probabilmente la maggior parte delle persone lo destinerebbe in modo poco oculato, almeno ai miei occhi, ed è per quello che, per mettere tutti d’accordo, si delega a qualcuno, delegato a farlo, la decisione su come ripartire quanto prelevato dai contribuenti, esattamente come fanno i proprietari degli appartamenti in un condominio delegando ad un amministratore la gestione finanziaria delle parti comuni. Non ho mai avuto un buon rapporto con gli amministratori ma gli esperimenti che ho fatto di autogestione del condominio sono stati sempre decisamente fallimentari…

  15. matale:

    per simone caldana.
    ti ho forse preso a nomi, non riesci a rivolgerti in maniera meno offensiva? Non sarebbe meglio una tassazione indiretta ( cosa che in Italia subiamo già oltre a quella diretta) in modo che chi più consuma ( i ricchi che secondo te sprecano tutto…) più paga tasse e chi meno consuma ( tu, noi poveri) ne paga meno?

  16. simonecaldana:

    La tassazione indiretta penalizza quelle attivita’ commerciali che muovono denaro con margini bassi e in generale tendono a creare una situazione economica dove le transazioni (essendo tassate) si riducono al minimo, che e’ esattamente quello che non vuoi in un sistema capitalistico.
    (si, riesco a essere meno offensivo, ma mi sento in dovere di ribadire :))

 
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