Votare con un dito
Da qualche giorno sta girando in rete l’anteprima dell’annuale puntata dell’orrore dei Simpson, che come tutti gli anni andrà in onda subito dopo Halloween, a inizio novembre, un paio di giorni prima delle presidenziali americane. Nel trailer, Homer prova a votare per il ticket democratico Baracca & Bidé, ma…
La cosa che colpisce non è tanto che si dia per scontato che anche stavolta, come in passate occasioni, i repubblicani possano “aggiustare” dei voti. E’ invece il fatto che, in America, diventi mainstream l’idea che il voto elettronico è quanto di più imbrogliabile ci possa essere. Questo è un tema su cui molti si sono scervellati, senza trovare grandi soluzioni: come si fa infatti ad accertare che il software che conta i voti non bari?
Su piccole dimensioni – ad esempio per elezioni associative – la soluzione trovata è stata quella di pubblicare al termine delle elezioni i singoli voti in maniera anonimizzata, associati a un codice noto solo al votante. In questo modo, ciascun votante può verificare che il proprio voto sia riportato correttamente, mentre tutti possono sommare i singoli voti e verificare i totali. Il problema, però, è che pochi si prendono la briga di verificare il proprio voto; inoltre, resta la possibilità per il sistema di aggiungere voti associati a chi non si è presentato alle urne, che molto difficilmente andrà a controllare che tra i voti pubblicati non compaia il proprio. Tutto questo diventa ancora più difficile su scala nazionale, con molti milioni di voti.
E’ comunque possibile prendere delle precauzioni; sicuramente il software dei sistemi di voto dovrebbe essere di tipo libero (ma poi come si può verificare che il software che gira nel singolo seggio sia lo stesso che è stato pubblicato?); anche avere ricevute cartacee rilasciate in privato dalla macchina al singolo elettore, o messe in un’urna per un successivo conteggio cartaceo, può aiutare.
Resta però il fatto che imbrogliare alle elezioni, con qualsiasi sistema, è piuttosto semplice per chiunque gestisca la macchina elettorale; di solito questa cosa viene passata sotto silenzio per non minare la fiducia delle persone nello Stato, ma a me piacerebbe sapere quanto spesso ciò sia davvero avvenuto.
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