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giovedì 16 Ottobre 2008, 12:25

Melanzane

Ci sono cose che non sapete: almeno questo, penso che lo sappiate. L’entità effettiva di ciò che non sapete, tuttavia, è molto, molto, molto maggiore di quel che sapete di non sapere.

Purtroppo, quando ti dicono qualcosa che sulle prime sembra incredibile e ti giurano che è vero, tu non hai molti mezzi per decidere se crederci o meno; o ti fidi di chi ti sta parlando (e spesso sbagli) oppure l’unico strumento è controllare le fonti. Internet aiuta molto a trovare fonti, ma d’altra parte aiuta molto anche a creare ad arte fonti manipolate e a farle sembrare credibili. Di conseguenza, potremmo essere molto più manipolati di quello che crediamo.

Per esempio, sarà vero che gli Stati Uniti nel 1991 hanno lanciato una bomba atomica sull’Iraq, la terza della Storia? A suffragio di questa teoria, Maurizio Torrealta di RaiNews24 (giornalista ex santoriano di ferro) ci presenta un video di un veterano e alcuni dati registrati dai medici e dai sismografi. Noi non abbiamo alcun modo di sapere se il tizio nel video sia davvero un veterano, e in questo caso se sia credibile o se sia un pazzo furioso; e se i dati scientifici siano veri, e dicano veramente ciò che ci dicono che vogliono dire.

Personalmente, non ho alcun dubbio che l’esercito americano non si farebbe problemi a usare bombe atomiche se lo ritenesse necessario; ma siamo soltanto al livello della verosimiglianza, che non implica certo la verità.

E quindi, boh: io vi ho linkato la notizia, fate vobis; tanto l’unica soluzione sarebbe vedere coi vostri occhi. Ma persino in quel caso, se tornaste indietro raccontando di aver visto qualcosa di davvero inaspettato, nemmeno i vostri amici vi crederebbero.

P.S. Per completare l’atmosfera matrixiana, ho deciso di copiare Beppe Grillo e di aggiungere un P.S. che non c’entra niente, invece di fare un nuovo post. Oggi vi segnalo una delle rare – e proprio per questo meritevoli – petizioni sensate che ho visto girare (e che ho firmato) sul tema dei ricercatori precari dell’università. Ah, e attenzione: le melanzane sono appassite. Ripeto, le melanzane sono appassite.

[tags]verità, giornalismo, bomba atomica, nucleare, stati uniti, iraq, desert storm, rai, torrealta, grillo, beppegrillo, università, melanzane[/tags]

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8 commenti a “Melanzane”

  1. Lobo:

    Il marsupio e’ nel teatro. Confermo.

  2. Fabio Forno:

    “Personalmente, non ho alcun dubbio che l’esercito americano non si farebbe problemi a usare bombe atomiche se lo ritenesse necessario”.
    Questa frase è geniale, me la devo segnare per come è costruita. Si possono fare un sacco di variazioni, tipo “personalmente non ha alcuno che potresti uccidere se lo ritenessi corretto”, “non ho dubbi che potrebbe rubare se ci fosse il bisogno” o, per arrivare a tautologie più spinte, tipo “potrebbe ubriacarsi se bevesse troppo” o “superare i limiti se andasse veloce” :D

  3. vb:

    E vabbe’ :-D stavo solo cercando di dire che nel momento in cui ciò fosse ritenuto necessario dal punto di vista militare, l’obiezione etica all’uso delle armi nucleari non sarebbe (per loro) sufficientemente forte da impedire di farlo… però effettivamente scritto così è una tautologia :-)

  4. paolo:

    Immagino che la scossa di intensita’ leggermente maggiore di un’ ora prima a circa 250 km ma in Iran sempre a 33 km di profondita’ (se leggo i dati correttamente: la stessa) sia dovuta a un tiro di aggiustamento?

    Della serie: “I said IraQ not IraN dumb*ss?*”

  5. Fabio Forno:

    Ma la cosa bella era come il concetto era chiarissimo, benché ci fosse la tautologia che rendeva la frase inattacabile. Un capolovaro insomma.

  6. simonecaldana:

    Chi c’era all’alzo? il tiratore scelto Philip Asshole?

  7. Thomas Jefferson:

    Però va detto una cosa. Il “documento” del chirurgo pieno di immagini raccapriccianti mi pare parli di D.U. che interpreterei come depleted uranium, col quale non mi pare si facciano bombe atomiche.

    No, in realtà secondo me non hanno usato bombe atomiche. Hanno fatto come da noi in Italia ed in Europa: scie chimiche.

  8. mfp:

    Nostradamus l’aveva previsto! Giuro!

    Comunque onestamente a me piace quest’atmosfera di relativismo… questo continuo galleggiare su input non verificabili… costringe a pensare, a cercare di piu’, a interpolare, a studiare.

 
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