Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Mar 3 - 3:30
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 12 Dicembre 2012


mercoledì 12 Dicembre 2012, 15:42

Sull’acqua pubblica Fassino rema contro

Nel giugno 2011 milioni di italiani, recandosi alle urne, hanno mandato un messaggio chiaro alla politica: l’acqua e gli altri servizi pubblici essenziali devono restare in mano pubblica. All’epoca, tutti i partiti del centrosinistra, dopo la vittoria a sorpresa, fecero a gara a cavalcarne il risultato con manifesti e celebrazioni di ogni genere, pur non avendo mostrato grande interesse nella fase di raccolta delle firme.

Passata la festa, gabbato lo santo: e così, l’amministrazione di Fassino da tempo rema contro. In teoria, dal luglio 2011 è diventato illegittimo ricaricare sulle bollette degli italiani la quota relativa alla remunerazione garantita degli investimenti, che a Torino rappresenta oltre il 15% del totale; eppure, questa quota continua a venir fatta pagare, in attesa da un anno e mezzo che qualche autorità suprema decida di toglierla; e ai cittadini che per “obbedienza civile” si sono autoridotti le bollette si preannuncia di staccare l’acqua, come ai peggiori morosi.

Nell’assemblea delle decine di comuni torinesi soci di Smat, solo pochi (in testa Avigliana e Rivalta) hanno avuto il coraggio di dire che gli abbondanti utili di Smat dovrebbero essere messi da parte per restituire ai cittadini quanto ingiustamente addebitato; la città di Torino ha invece continuato a insistere che, accantonati sei milioni di euro assolutamente insufficienti a coprire la restituzione (si stima che servano fino a trenta milioni), tutto il resto degli utili potevano essere distribuiti ai comuni. Difatti, Torino ha bisogno di soldi; e dunque anche Smat diventa una mucca da mungere, con la scusa che una volta i Comuni ricevevano i canoni per lo sfruttamento dei pozzi e ora non ricevono più null e dunque è giusto che si prendano gli utili.

Il consiglio comunale, con grandi peana anche di esponenti della maggioranza, ha approvato dal 2011 due mozioni che chiedono di trasformare Smat in una società veramente pubblica; adesso, infatti, è una SpA, anche se posseduta dai Comuni, e come tale potrebbe essere facilmente venduta come sta accadendo per le varie GTT e Amiat (e non pensate che nei corridoi nessuno abbia già ventilato l’ipotesi).

Il comitato referendario ha raccolto le firme e presentato una proposta di delibera di iniziativa popolare che vorrebbe trasformare Smat in azienda speciale consortile di diritto pubblico. Possono i partiti che hanno sbandierato la loro adesione al referendum non votare una delibera simile? No, e difatti succede che i dirigenti comunali hanno dato un parere tecnico negativo, sostenendo che legalmente questa trasformazione è impossibile; a quel punto, è facile che “a malincuore” la maggioranza si senta “costretta” a votare contro. Peccato che la stessa trasformazione sia stata fatta a Napoli solo quattro mesi fa, e che diversi luminari abbiano firmato un controparere che dimostra come essa si possa fare.

Per questo abbiamo presentato una interpellanza la cui discussione è mostrata nel video; è piuttosto lunga, ma alla fine è chiara. Almeno così abbiamo ottenuto che venisse detto chiaramente: Fassino e la sua giunta sono contrari a trasformare Smat in una società di diritto pubblico e ritengano che l’acqua si possa gestire soltanto all’interno di dinamiche di mercato. Almeno, adesso lo sanno tutti.

[tags]torino, fassino, acqua pubblica, smat[/tags]

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike