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mercoledì 24 Dicembre 2014, 12:10

Ciao, sono B. il capo politico

Ciao, sono Silvio Berlusconi, il capo politico del nostro movimento orizzontale senza leader.

So che ultimamente molti attivisti ed elettori sono delusi dalla mancanza di coinvolgimento della base, dalla confusione dovuta alle non-regole del movimento, dalle continue espulsioni e abbandoni e da alcune decisioni autoritarie, per cui ho deciso d’autorità di sostituire il vecchio “non Statuto” con un nuovo “regolamento”, con una mossa che sicuramente farà contenti tutti (se qualcuno scrive il contrario è un giornalaio venduto al regime), ma intanto io la annuncio alle sei di sera dell’antivigilia di Natale, per garantire maggiore partecipazione e informazione.

Il principale cambiamento è questo: mentre prima per cacciare un parlamentare dovevo ottenere prima l’approvazione dell’assemblea dei parlamentari e poi quella della rete, adesso potrò cacciarlo di mia volontà senza preavviso, e l’espulsione avrà effetto immediato dal momento in cui lo decido io. Se però il parlamentare non si rassegnasse a essere cacciato, potrà andare sul mio sito Web e usare il modulo “Contattaci”, che notoriamente non legge mai nessuno, per inviare una formale protesta.

In tal caso, la sua situazione sarà riesaminata da un “comitato di appello” di tre persone, di cui una nominata dal comitato direttivo del nostro movimento orizzontale senza leader, di cui fino a ieri ignoravate l’esistenza e che comunque è stato creato solo per via delle vergognose leggi imposte contro di noi da quei comunisti che ci governano; comunque, i membri del comitato direttivo, da me decisi, sono: Silvio Berlusconi, Marina Berlusconi, Niccolò Ghedini.

Gli altri due membri del “comitato di appello” saranno votati da voi, sì da voi, i cittadini di cui noi siamo solo umili e insignificanti portavoce. Per favorire la partecipazione, il voto si terrà la vigilia di Natale, dalle 10 alle 19, come preavvisato la sera prima. Però non potete scegliere proprio chiunque, eh! I nomi tra cui potete scegliere sono: Sandro Bondi, Renato Brunetta, Daniele Capezzone, Gianni Letta, Elio Vito. Scegliete chi volete, è una grande prova di democrazia in rete!

Ah, dimenticavo: se i nomi usciti dalla votazione di cui sopra non vi piacciono, potete girare per l’Italia cercando casa per casa uno per uno gli iscritti alla piattaforma, il cui elenco è ignoto e certo non ve lo do, per raccogliere centinaia di firme che potete inviare alla mia casella postale, per fare una votazione in cui potete sostituire uno dei tre, basta che lo votino almeno un quinto degli iscritti; certo, nelle ultime votazioni l’intero totale dei votanti è stato più o meno pari a un quinto degli iscritti, quindi è sostanzialmente impossibile farcela; ma anche se ce la faceste, comunque gli altri due membri sono quelli indicati da me, quindi avrò sempre la maggioranza.

Comunque, se il comitato di appello concorderà sul fatto che quel parlamentare che mi sta sui coglioni è uno stronzo da cacciare subito, non ci sarà più nessun voto in rete: basta che io e i miei fedelissimi del comitato d’appello siamo d’accordo e possiamo cacciare chiunque su due piedi.

Se queste regole non vi piacciono, tuttavia, potete modificarle: basta girare l’Italia casa per casa ecc. ecc., e poi ottenere il voto favorevole di due terzi degli iscritti; certo, non vi è mai stata nessuna votazione online in cui anche solo il numero dei votanti fosse pari a due terzi degli iscritti, ma è un dettaglio insignificante. Del resto, noi siamo per la democrazia partecipativa e i referendum senza quorum, perché il quorum è uno strumento usato dai politici bastardi per togliere potere agli onesti cittadini! E’ per questo che per modificare le nostre regole serve un quorum altissimo.

Avete chiesto delle regole? Tié, beccatevi queste. Ora però non perdiamo altro tempo! C’è da salvare un Paese, e di fronte a questo le questioni di democrazia sono quisquilie e chi le pone è un traditore che ostacola la nostra corsa verso il potere. Sostituiremo il vecchio regime autoritario e corrotto con un nuovo regime autoritario, ma per la corruzione non preoccupatevi: se abbiamo imparato ad essere autoritari e intolleranti come i partiti, nulla ci impedisce più di imparare anche il resto.

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9 commenti a “Ciao, sono B. il capo politico”

  1. mario leone:

    No, ma ben svegliato, vivevi da anni in una monarchia senza saperlo

  2. Gianni:

    Sei un grande. Credevo (non so se ci credo ancora) nel M5S, ma giorno dopo giorno, purtroppo, Grillo mi ha deluso sempre più. Peccato, si poteva veramente provare a cambiare qualcosa in questo paese. Che occasione sprecata. Auguri di Buon natale a tutti

  3. Mimmo:

    Toh, il non-capo non è democratico. E chi se lo sarebbe aspettato mai??? Non lo dava proprio a vedere, eh!

  4. Marletto:

    fare la verginella adesso non ti assolve dal fatto che per anni hai tirato su il braccino davanti al maiale cocainomane come tutti gli altri invasati, sei il dario fo del web 1.0

  5. Marletto:

    Ok, ok, non sei il dario fo del web 1.0, se lo fosti stato staresti negando di essere mai stato pro-m5s. E comunque il tuo sito in stile così retrò mi piace proprio un sacco.

  6. vb:

    Vi spiego una cosa: quando si partecipa a un progetto che dovrebbe mettere insieme una quota significativa degli italiani, non si può pensare di essere sempre d’accordo su tutto. Per cui ogni tanto si passa sopra anche a cose che non si condividono e le si tenta anche di giustificare, una, due, tre volte: perché se no si farebbe parte dell’unico partito con cui si è sempre d’accordo, quello che ha se stessi come unico membro. Certo, poi alla lunga, quando invece di una, due, tre volte cominciano a essere dieci, venti, trenta… C’è una riga che a un certo punto bisogna comunque tirare: oltre, basta.

  7. rccs:

    Ma si dai, sei sempre nel migliore dei partiti possibili, mio caro Candide Bertola!

    Tanto prima o poi il capo politico Grillo passa di nuovo da Torino, ti abbraccia, tu ti sbrodoli di nuovo nei pantaloni, e tutto viene dimenticato!

  8. rccs:

    Ah ‘desso capisco tutto sto fervore: solo perchè il Beppe aveva selezionato il tuo nemichetto Bono tra i probiviri potenziali!
    Adesso che però è stato trombato dalla rete, mi sa che sei più sereno e conciliante.

  9. Mike:

    Della serie te lo avevo detto.
    Il M5S era in uno stato instabile e prima opi sarebbe dovuto collassare in uno stato più stabile.

    Uno stato era di diventare un partito politico tradizionale di massa, con tesseramenti, sezioni, riunioni, feste e compagnia.

    L’altra era quella di diventare un partito in cui un capo prende le decisioni e gli altri seguano gli ordini. Ora se voglio un partito così posso iscrivermi all’originale, con le sue cene eleganti e gli spettacoli di burlesque.

 
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