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martedì 17 Marzo 2020, 14:14

Stamattina sono uscito di casa

Stamattina, dopo nove giorni, sono uscito di casa – per fare la spesa.

Ero leggermente ansioso, tipo che ero sveglio dalle cinque con la tachicardia solo al pensiero di uscire; perché alla fine, casa propria è il simbolo del proprio animo e chiudercisi dentro dà sicurezza. Mi immaginavo un deserto postnucleare, e invece no: le strade sono piene di macchine e di gente che si fa i cazzi suoi. Ok, non piene come in un giorno normale, ma comunque a ogni semaforo sei in mezzo a diverse altre macchine, e pure i pullman (quasi vuoti – tanto vale che li riducano).

Sono arrivato al Lidl di corso Potenza alle 8:20, dieci minuti prima che aprisse: ero il numero nove, ma siccome la capienza è di dieci alla volta, sono entrato subito. Ma ci ho messo comunque un’ora e mezza: credo che 140 euro al Lidl non li rispenderò mai più… (anche se compravo per noi e per mia mamma).

La sorpresa è che c’era quasi tutto: persino le ricariche del sapone liquido, sparite da febbraio. Mancavano solo i guanti di gomma (e l’alcool, beh, quello è ormai leggenda). Però quando dopo un po’ di ricerca ho trovato in fondo allo scaffale gli ultimi pezzi di mozzarella per pizza, ho comunque esultato a braccia alzate come ai mondiali di calcio. Invece non ho comprato carta igienica, anche se ne ho solo più 47 rotoli: scusate ma per noi anali la certezza di cagare in morbidezza è psicologicamente vitale (comunque l’ho comprata per mia mamma).

Dentro, il clima era surreale. La mascherina ce l’avevamo in pochi (la mia era autoprodotta con un tovagliolo e dello spago, perché pensavo che senza mi avrebbero guardato male). Le distanze sono chiare alla cassa, dove hanno anche messo degli utili adesivi per terra; meno altrove, perché buona parte semplicemente se ne frega. Attorno alla verdura sembrava Porta Palazzo… E pure a me è toccato il vecchio, senza mascherina, che mi è venuto a mezzo metro perché doveva assolutamente farsi dire dove si trovava lo yogurt greco che a sua moglie piace tanto e allora l’aveva mandato lì e (a questo punto, dopo avergli indicato col dito il vicino scaffale di metri e metri di yogurt, ero già andato via).

In cassa non ho aspettato molto, meno del solito; avevo ancora mezzo carrello pieno quando tutto il nastro trasportatore era già occupato, ma la santa cassiera mi ha detto di fare con calma, io l’ho ringraziata e mi sono scusato per lo spesone da 7-10 giorni di autonomia più scorte, lei mi ha detto che faccio bene e che dovremmo fare tutti così. Infatti prima di me è passata una signora che ha speso sei euro in tutto, tipo pane e latte e bon, e si è pure lamentata che aveva dovuto aspettare tutta la spesa di quello davanti. Forse sarebbe il caso di mettere un minimo di spesa o un massimo di uscite settimanali per la spesa, se no questa diventa una scusa buona per uscire continuamente di casa.

Nota di assurdità al fatto che ste povere cassiere hanno anche dovuto mettersi a transennare il pezzo con la cartoleria, il fai da te e gli accessori da giardino. Capisco che chi ha la cartoleria chiusa si lamenti se i supermercati invece vendono le stesse cose, ma tanto le vende comunque anche Amazon. E non ha molto senso che io lavori da casa e però se finisco la carta da stampante debba restare senza, o comprarla online per forza e far girare qualcuno per portarmela.

Infine, io avevo la mia brava autocertificazione (grazie al fatto che non ho finito la carta da stampante) ma nessuno mi ha fermato, né era molto probabile che succedesse, vista la quantità di veicoli in giro. C’erano due vigili in mezzo a corso Francia subito prima di piazza Massaua, fermavano una macchina ogni tanto, una in un senso e poi una nell’altro, mentre altre 50 macchine sfrecciavano via.

In sostanza, è stato bello mettere il naso fuori, ma tutto sommato si sta meglio a casa: a disinfettare due volte tutta la spesa con due diversi disinfettanti.

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Un commento a “Stamattina sono uscito di casa”

  1. GS:

    Credevo di essere l’unico che arrivato a casa lava tutta la spesa nella conegrina, comprese le arance una per una.

 
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