Gomme invernali e democrazia
Un altro bell’esempio dell’approssimazione con cui è gestito il lockdown, in contrasto a principi di base della democrazia, è quello delle gomme invernali.
Sì, perché il 15 aprile è scaduto il periodo, e l’obbligo di rimettere le gomme estive entro il 15 maggio non è stato né abolito né rinviato. Oddio, obbligo: in realtà pare sia un obbligo solo per certe categorie di gomme invernali e non tutte, per le altre è solo un consiglio. Anche se alcuni però sostengono che girare con le gomme invernali d’estate sia insicuro comunque, e quindi passibile di multa in ogni caso: non si sa, dipende dal poliziotto che ti ferma.
Certamente, girare con le gomme invernali d’estate non è il massimo né dell’efficienza energetica né della sicurezza; del resto, fino all’estate scorsa ci facevano una testa tanta che era assolutamente necessario fare tutti il cambio tempestivamente, nonostante il costo. Oggi, improvvisamente non è più un problema, o forse sì, boh.
I gommisti, peraltro, sono aperti, ma solo per i veicoli usati per uno stato di necessità previsto dall’autocertificazione: in quel caso, si è anche autorizzati ad andare dal gommista a cambiare le gomme. Quindi, le ambulanze o le macchine della polizia possono andare. Ok, ma se io devo usare tutti i giorni la macchina per andare a lavorare? Anche quella è una necessità , direi. Va bene, ma se la uso per fare la spesa? Comunque la uso, se l’auto non è sicura è un pericolo anche per pochi chilometri. Ma se vado dal gommista dicendo che la uso per quello, e mi fermano, probabilmente mi fanno la multa per uscita non necessaria. Ma qual è un’uscita sufficientemente necessaria da giustificare il cambio gomme? Boh.
Riassumendo: l’obbligo di cambiare le gomme è in vigore senza cambiamenti, anche se non si sa quanto sia un obbligo. I gommisti sono aperti, ma se ci vai potrebbero multarti, a discrezione di quanto è rigido il poliziotto del momento. Quindi converrebbe fregarsene, salvo che rischi dopo il 15 maggio di prenderti una multa non appena tocchi la macchina, sempre a discrezione del poliziotto.
Quando si parla di lockdown all’italiana incompatibile con la democrazia, secondo me non è tanto per le limitazioni, ma per come ci rende totalmente sottomessi all’arbitrio del potere, che può punirti a piacimento sfruttando la vaghezza e l’incoerenza delle regole che lui stesso ha scritto: tutto l’opposto della “rule of law” che vincola anche il re, cosa che sin dal medioevo è la base della democrazia.