Ti conosco mascherina
16 aprile. Cirio annuncia: “cinque milioni di mascherine per tutti i piemontesi”. Il costo è di 6 milioni di euro (1,20 euro a mascherina chirurgica). Forse le pagavo meno io comprandone cento in farmacia, ma lasciamo stare.
2 maggio. Il Comune di Torino annuncia: “arrivate le mascherine dalla Regione, da lunedì 4 inizia la distribuzione, ve le porteranno a casa gli amministratori di condominio”. Appendino fa un video su Facebook.
4 maggio. La Regione rende obbligatorie le mascherine in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico e sui mezzi pubblici, ma nessuno a Torino ne ha ancora ricevuta mezza. In attesa delle istituzioni, i torinesi si sono arrangiati per i fatti propri da un pezzo, magari pagando le mascherine chirurgiche quattro euro l’una o cucendosele da soli.
6 maggio. Gli amministratori di condominio giustamente fanno notare che consegnare le mascherine a casa a tutti ha un costo che il Comune non paga, quindi lo faranno pagare ai condomini. Nessuno ci aveva pensato, ma comunque per i poitici è colpa degli amministratori di condominio. Nel frattempo, le mascherine non sono ancora arrivate.
8 maggio. Il Comune di Torino annuncia: “è iniziata oggi la distribuzione delle mascherine”. Appendino si fa un selfie su Facebook, in posa con un pacco di mascherine in mano.
9 maggio. Molti amministratori comunicano che il Comune, dopo i primi pacchi di mascherine, gli ha spostato in avanti la date di ritiro di una settimana. Quasi nessuno in città ha avuto le mascherine, che poi si scoprono essere una per ogni nucleo familiare, probabilmente contando sul fatto che in ogni famiglia sia rimasta solo una persona che non è né disoccupata né in quarantena da settimane in attesa di un tampone.
11 maggio. Il Comune annuncia ufficialmente la “riprogrammazione del piano di distribuzione agli amministratori di condominio”. Le consegne sono ferme. I giornali titolano: “Coronavirus, a Torino il pasticcio delle mascherine gratis”. Appendino, su Facebook, si vanta di avere appena riasfaltato corso Potenza: le mascherine sono ufficialmente un problema del passato.
16 maggio. Il povero Unia viene mandato avanti a dare la cattiva notizia: anche se meno della metà delle famiglie torinesi ne ha avuta una, la distribuzione delle mascherine è sospesa a tempo indeterminato e non si sa quando potrà riprendere. Su Facebook Appendino da una settimana parla solo più di piste ciclabili (anche se non farà nemmeno quelle, disegnerà solo delle bici sui controviali con la vernice).
In tutto questo fiume di annunci quasi mai seguiti da fatti, l’unica cosa che la politica per settimane si è quasi sempre dimenticata di dire è che i soldi per le mascherine non erano nemmeno i loro: venivano dalle donazioni dei piemontesi.