Elezioni Torino 2021: risultati e commenti
Per prima cosa le informazioni utili, cioè la composizione del nuovo consiglio comunale di Torino salvo errori, omissioni e probabili ricorsi.
Se vince Lo Russo: centrosinistra 25 seggi (Lo Russo, PD 17, Lista Lo Russo 2, Sinistra Ecologista 2, Moderati 2, Lista Tresso 1), centrodestra 13 seggi (Damilano, Lista Damilano 4, FdI 3, Lega 3, Forza Italia 2), M5S 3 seggi (Sganga, M5S 2).
Se vince Damilano: centrodestra 25 seggi (Damilano, Lista Damilano 7, FdI 7, Lega 7, Forza Italia 3), centrosinistra 14 seggi (Lo Russo, PD 10, Lista Lo Russo 1, Moderati 1, Sinistra Ecologista 1), M5S 2 seggi (Sganga, M5S 1).
Poi i commenti: a parte i bestemmioni per Viale che resta fuori per un centinaio di voti di lista e per otto preferenze, è la giornata in cui perdono tutti tranne Lo Russo, anche se c’è ancora da giocare il secondo tempo e sarà il ballottaggio a confermare o ribaltare il risultato.
Pessima (mi scusino loro, anche se apprezzo comunque il tentativo e la fiducia in se stessi) la performance della “alternativa interna”: dopo aver strascicato le balle per mesi che Salizzoni, Tresso e persino Topolino avrebbero fatto meglio di Lo Russo come candidato sindaco e che con lui la sconfitta era certa, Lo Russo al primo turno lascia indietro Damilano di quasi cinque punti (e di quindicimila voti) ma loro portano la miseria di ottomila voti scarsi, facendo peggio di qualsiasi altra lista del centrosinistra tranne i superstiti di Articolo Uno; persino i Moderati gli danno la pasta. Lo Russo sarebbe stato primo anche senza di loro, ma siccome è intelligente, eviterà di umiliarli perché al ballottaggio ogni voto conta e non è il momento delle ripicche.
Brutta anche la performance della Lega, che arriva addirittura terza nel centrodestra, dove a vincere a sorpresa è la lista Damilano – un bel segnale per Salvini e Meloni, tipo “meno vi fate vedere a Torino e meglio è”. Mi spiace per Mecu Beccaria che raccoglie 160 voti in tutto e resta lontanissimo dall’elezione; direi che il popolo granata non se l’è filato proprio.
Complimenti invece a Enzo Liardo, un democristiano tra gli (ex?) fascisti che fa il record di preferenze del centrodestra, oltre 1700, e sono tutte meritate. Certo immagino le teste di cavallo che gli faranno trovare i suoi nuovi amici.
Un abbraccio di cuore al mio amico Davide Ricca, la cui operazione Progresso Torino è stata un discreto disastro (0,75%), ma non poteva essere altrimenti, e comunque lui non si merita tutto questo. Conta anche il fatto che il peso elettorale delle madamine Sì Tav, come ampiamente prevedibile, richiede un microscopio per essere trovato. Unica consolazione, Giachino ha fatto pure peggio.
Tra i minori, mi spiace per D’Orsi; come al solito, se i comunisti si presentassero uniti invece che divisi in cinquanta liste eleggerebbero almeno un consigliere, e invece così tutti fuori. La stessa cosa, ma stavolta per fortuna, si può dire dei no vax; ammetto che Mattei non è andato male, il due per cento non è pochissimo, ma comunque è rimasto lontano dalla soglia dell’elezione.
E poi… c’è il M5S. Voi penserete che io stia aspettando questo momento da cinque anni, e invece no, sono solo senza parole: già il 10% sarebbe stato un disastro, ma Sganga si ferma al 9 pulito e la lista addirittura arriva a stento all’8, rispetto al 30 per cento di cinque anni fa. Non voglio dire, ma se io nel 2011, da sconosciuto con seimila euro di budget, portai a casa 22.500 voti da sindaco e 21.000 voti di lista, e Sganga, da erede della sindaca uscente e primo partito in parlamento con visibilità su tutti i media, si ferma a 28.500 e 24.000, forse qualche problemino c’è.
Alle elezioni si raccoglie ciò che si è seminato e se evidentemente io e Chiara per cinque anni avevamo seminato bene, Chiara e il suo stormo di 24 consiglieri in questi cinque anni hanno solo seminato delusione. Come giudicare gente che per cinque anni è stata presidente di commissione, vicepresidente di consiglio, coinvolta in maggioranza in questa e quella vicenda in cui avrebbe avuto opportunità per servire i cittadini, risolvere problemi e raccogliere poi la gratitudine alle urne, e invece si ripresenta e prende 80, 50, 40 preferenze? Se neanche i tuoi parenti ti hanno rivotato vuol dire che hai fatto davvero disastri.
Complimenti però a Tea Castiglione, che a sorpresa straccia tutti tranne il capolista e fa vedere agli altri come si fa bene il consigliere, persino in una circoscrizione; se vince Lo Russo entrerà in consiglio comunale. E complimenti anche a Albano e Iaria che pur non entrando sono gli unici che si salvano un po’. Per il resto, spero di vedere un po’ di autocritica e magari le scuse alla città per una figura di emme epocale, e per una grossa opportunità storica gettata alle ortiche.
Per il resto, vedremo: l’unico modo in cui Lo Russo può perdere è che si scateni una ondata popolare di “chiunque ma non il PD” che riporti alle urne chi stavolta è stato a casa. Però non è più il 2016; in politica i pendoli ritornano, e dopo aver provato sulla propria pelle l’alternativa, secondo me a questo giro tanta gente penserà “alla fin fine a Torino il centrosinistra, turandosi il naso, è il meno peggio di tutti”, che poi è quel che penso io da un po’. Lo Russo invece deve addormentare la partita e conservare l’1-0 che ha adesso, e spero che ce la farà . Ma che non faccia apparentamenti, eh!