Falda Falchera, un altro anno di prese in giro
Lo scorso anno, come forse ricorderete, eravamo andati a filmare l’incredibile “acqua alta di Falchera“: da alcuni anni ogni estate le fondamenta, le cantine e i garage dei palazzi di una parte di Falchera si riempiono d’acqua, a causa della falda acquifera che risale. In parte si tratta di un fenomeno storico, dovuto alla chiusura delle industrie e alla conseguente forte riduzione del consumo dell’acqua sotterranea; eppure, a Falchera l’allagamento si verifica da quando è stato costruito il tunnel del tram 4, che sbarra lo scorrimento sotterraneo delle acque. Da allora i cittadini attendono che le istituzioni si facciano carico del problema, trovando il modo di far scorrere via le acque e potendo ritornare pienamente in possesso delle proprie case.
Noi ci occupiamo di questa questione da quando siamo entrati in consiglio comunale; ogni primavera puntualmente presentiamo l’interpellanza e chiediamo che cosa è stato fatto, per avere poi aggiornamenti durante l’anno. Anche quest’anno l’abbiamo fatto, e per fortuna: perché subito dopo l’acqua ha cominciato a salire, molto prima del previsto. Le grandi piogge di questa primavera hanno reso drammatica la situazione: lunedì scorso l’acqua è salita di oltre venti centimetri in una notte ed è arrivata al livello massimo degli anni scorsi, solitamente toccato solo in piena estate.
Nel video potete osservare come si è svolta la discussione: l’assessore Lubatti si è quasi offeso per la definizione di “presa in giro”, sottolineando come lui si sia dato da fare mentre la Regione latita. Il problema è che il cittadino non può stare a distinguere tra questo e quell’ente; il cittadino si interfaccia con lo Stato e vuole una risposta dallo Stato, non un rimpallo di competenze. E il cittadino in questo caso si trova a mollo da anni e non vede la fine del suo calvario, anzi vede delle vere beffe, come lo stanziamento di dieci milioni di euro per sistemare i laghetti e fare una nuova via davanti alle case: è vero che quei soldi non potevano essere spesi per la falda, ma nel complesso che senso ha che la comunità spenda per abbellire un quartiere in buona parte allagato, senza prima risolvere il problema alluvionale?
Ora, probabilmente, il Comune farà scavare un pozzo che dovrebbe ridurre un po’ gli allagamenti. Noi abbiamo ripresentato formalmente una mozione che chiede che i proprietari di queste case siano almeno esentati dall’IMU, per intero per i garage e le cantine che sono allagate sei mesi l’anno, e per una parte per gli appartamenti (che ovviamente sono deprezzati), anche perché il grosso delle spese di svuotamento e gestione dell’emergenza è sempre stato pagato da loro. Speriamo che questo possa essere almeno un segno di interesse da parte delle istituzioni, in attesa che finalmente il problema venga risolto.