Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Gio 16 - 4:09
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per la categoria 'Itaaaalia'


domenica 18 Novembre 2007, 19:59

Milioni di terroristi

Sono tornato, e, nonostante abbia passato tutta la domenica a dormire, ho avuto modo di leggere una interessante coppia di commenti alla vicenda del tifoso ucciso all’autogrill.

Qui trovate il sondaggista Diamanti: uno dei membri di quella elite che analizza e insieme plasma l’opinione in Italia, e che contribuisce in modo significativo a determinare l’azione dei politici, che ormai, perduto ogni contatto con la realtà, vivono di giornali, televisioni e sondaggi. Bene, egli dichiara apertamente di non capirci più niente – in particolare, di non sapersi spiegare come gli stessi italiani che chiedono sicurezza poi si siano preponderantemente infuriati con la polizia invece che con gli ultras, nonostante la campagna di stampa che i media conducono da anni contro questi ultimi – e, pertanto, si incazza con gli italiani stessi, che si permettono di disobbedire al suo modello. Questa, peraltro, sembra la reazione prevalente anche nel mondo politico e nei fini pensatori dei quotidiani.

Sul blog di Grillo, invece, trovate la lettera di tal Cristian T., sgrammaticata e anche discutibile in varie affermazioni. Eppure è una lettera perfetta, perché spiega come una parte crescente degli italiani, pur chiedendo allo Stato sicurezza, odi lo Stato e soprattutto le divise che lo rappresentano; perché invece di vedere gli eroi che lottano per loro contro la mafia e la criminalità, osserva quello che oggi è l’aspetto molto più visibile dello Stato, ossia le ingiustizie, i privilegi, le raccomandazioni, la burocrazia, le mille leggi assurde di cui le forze dell’ordine, volenti o nolenti, sono il braccio armato.

C’è sicuramente nell’animo italiano una renitenza alla responsabilità, acuita dal permissivismo post-sessantottino come dal buonismo cattolico. Ma io non sottovaluterei la pericolosissima deriva secondo cui, per una quantità crescente di persone, se questo è lo Stato è meglio che ce ne sia il meno possibile e anzi che prima o poi non ci sia più.

Probabilmente è esagerato pensare che gli ultras violenti (che, non dimentichiamolo, sono un sottoinsieme degli ultras, che a loro volta sono un sottoinsieme dei tifosi) siano veramente terroristi, con un piano per rovesciare l’ordine attuale: la maggior parte vuole fare essenzialmente casino. Anche in quelli non politicizzati, però, c’è spesso ben chiara una aspirazione libertaria e anarchica, che, a seconda della città, può diventare culturalmente molto evidente. In altre parole, forse gli ultras non vogliono rovesciare lo Stato, ma certamente vogliono rivendicare un’isola di autonomia da esso. Che ciò sia ora quello che, magari embrionalmente, pensano anche milioni di italiani, stufi di sentirsi vessati dall’ordine costituito, è una novità preoccupante.

[tags]ultras, stato, forze dell’ordine, diamanti, grillo, terrorismo[/tags]

divider
martedì 13 Novembre 2007, 17:52

Mistero

In questi due giorni ho avuto modo di conoscere ancora un altro sottosegretario del presente governo – e non di un ministero qualsiasi, ma del ministero delle Comunicazioni – e anche di chiacchierarci un po’. E ancora una volta ne ho ricavato una impressione decisamente positiva, di persona capace e ben disposta.

Non resta quindi che dedicarsi ad analizzare il mistero di come sia possibile che, nel ceto politico italiano, un insieme di persone singolarmente di valore combini così tanti casini.

[tags]governo, politica, mistero[/tags]

divider
lunedì 12 Novembre 2007, 16:51

Un tragico errore

Così il sempreverde Amato ha definito l’incidente dell’autogrill: un tragico errore.

Eppure, non riesco a immaginare alcuna dinamica dei fatti per cui una cosa del genere possa essere un tragico errore. Una persona con una pistola in mano che prende la mira e spara ad altezza uomo verso una macchina, da un lato all’altro di un’autostrada, non è un tragico errore, ma un tentato omicidio che purtroppo ha avuto successo; e ciò indipendentemente da chi ci sia nell’auto e che cosa abbia fatto.

Perdipiù, piano piano è emersa la verità: che il tifoso ucciso non era un ultras ma un ragazzo di 26 anni che faceva il DJ in una famosa discoteca romana e lavorava in un negozio di abbigliamento, e che la “pericolosa rissa tra violenti ultrà” che i poliziotti erano intervenuti a sedare era in realtà uno scambio di insulti di trenta secondi, e che il poliziotto aveva sparato freddamente a una macchina che non poteva scappare.

E allora, parliamo di quali sono veramente i tragici errori.

Un tragico errore è avere soffiato sul fuoco per mesi, fino a creare un clima di criminalizzazione generalizzata dei tifosi di calcio, che nella mente di un poliziotto esaltato può costituire l’autorizzazione a sparare come in un western.

Un tragico errore è non avere applicato regole serie e fermato i violenti uno per uno, preferendo invece i provvedimenti arbitrari a seconda di come gira, e le diffide sparate nel mucchio compresi i vecchietti, salvo poi ritrovarsi ostaggi della piazza organizzata.

Un tragico errore è non fermare il campionato, dicendo in faccia a tutti, in un momento di animi tesi, che se muore un poliziotto si ferma tutto e se muore un tifoso chi se ne frega, che le televisioni reclamano i gol. E poi stupirsi se i violenti reagiscono mettendo a fuoco le città.

Un tragico errore è avere una classe politica e un corpo di amministratori pubblici e forze dell’ordine che, pur con molte eroiche eccezioni, non è in grado di amministrare nemmeno un condominio; figuriamoci l’ordine pubblico di un Paese cupo e turbato come l’Italia.

In un paese civile, dopo un disastro del genere, si dimetterebbero tutti: l’Osservatorio del Viminale, magari pure il ministro. Ma naturalmente, si preferisce cercare di scaricare il barile di un poliziotto assassino – che avrebbe potuto ammazzare chiunque – sul comodo capro espiatorio dei tifosi violenti, coprendo un atto ingiustificabile e proteggendo il giro di soldi, potere politico, immoralità, faciloneria e incompetenza che ruota attorno al calcio.

Arriveranno altre restrizioni generalizzate, altri slogan criminalizzanti, altre punizioni sparate nel mucchio, che provocheranno solo ulteriore rabbia e ulteriore violenza, spingendo i tifosi normali a simpatizzare con i violenti invece che con le forze dell’ordine. Ma ciò non cancella la vergogna collettiva per quello che tutto il mondo sta vedendo dell’Italia.

divider
giovedì 8 Novembre 2007, 11:34

Trovato il petrolio a Carisio

Stamattina, sul pullman che mi portava a Malpensa, ho potuto constatare di persona un avvenimento eccezionale: hanno scoperto il petrolio a Carisio!

Proprio nel mezzo della carreggiata sud della A4, in coincidenza del nuovo svincolo per Carisio, hanno difatti praticato una lunga serie di fori quadrati di circa due metri di lato, disposti a scacchiera in mezzo all’asfalto; il loro scopo non è immediatamente chiaro, ma evidentemente non possono essere altro che scavi per la trivellazione del petrolio. Infatti hanno dovuto chiudere al traffico l’intera carreggiata per un paio di chilometri, in un tratto in cui essa era già stata rifatta dopo i lavori di ampliamento ed aperta al traffico; certo, lavoro buttato, ma per il petrolio ne vale la pena.

A meno che, invece, i fori non servano assolutamente a nulla, e siano solo un’altra trovata per prolungare all’infinito i decennali lavori sul tratto Torino-Novara. Voi certo saprete che la Torino-Milano fu acquistata tempo fa dalla SATAP (Torino-Piacenza) del gruppo Gavio, il cui amico Martinat (AN) fu sotto Berlusconi viceministro alle Infrastrutture; egli venne perfino intercettato in conversazioni sconvenienti a proposito di tentativi di favorire Gavio nell’appalto olimpico della circonvallazione di Avigliana.

La SATAP è anche protagonista dell’altra annosa vicenda della Asti-Cuneo, in cui prima ebbe la concessione, poi prese dei soldi per rinunciare, e poi, nonostante le interrogazioni parlamentari, ricevette da Berlusconi e Martinat altri soldi per riprendersela, venendo poi recentemente indagata per avere secondo l’accusa fatto i lavori da schifo per risparmiare sui costi (vedi una interrogazione della Lega che invita la Regione a non rompere tanto le scatole sulla questione).

Ora, prendete questa notizia con le pinze, perché potrebbe anche non essere vera; ma gira voce che, come tutte le concessionarie autostradali, la SATAP debba allo Stato una lauta percentuale dei sostanziosi utili ricavati dai pedaggi astronomici praticati sulle proprie autostrade. Se però tutto ciò che si ricava viene speso in importantissimi lavori (purtroppo dai costi spropositati) per spostare la terra da là a qua e poi da qua a là, non c’è alcun utile e quindi non c’è alcuna percentuale; se poi i lavori vengono affidati ad altre ditte dello stesso gruppo o comunque dello stesso circolo industriale, i soldi che escono di lì rientrano da là, però senza più dover nulla allo Stato. E intanto la gente si ammazza contro le barriere di cemento dei cantieri.

P.S. Comunque il pullman della Sadem, senza aver incontrato altri cantieri o particolari ingorghi, è arrivato al terminal 1 di Malpensa con venti minuti di ritardo; se dovete utilizzarlo, tenete conto che 20-30 minuti di ritardo sono la norma, o perderete l’aereo.

P.S.2 Ho capito che sono in Lombardia perché i soli tre quotidiani disponibili nella lounge sono il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, e Il Giornale.

P.S.3 Comunque, tornando all’argomento principale del post – se tra un po’ mi trovano in un fosso, sapete perché.

divider
venerdì 2 Novembre 2007, 19:50

Rom e romani

Ho scoperto oggi, leggendo i giornali dal web, che in Italia c’è un certo fermento per l’ennesimo episodio di violenza da parte di un rom su di un romano.

Vista da qui, la situazione non sembra così complicata: basterebbe evitare le generalizzazioni, punire adeguatamente chi commette crimini, sussidiare l’integrazione chi dimostra di comportarsi bene, e non tollerare situazioni di illegalità, come i campi di roulotte autoorganizzati o come quei gruppi di famiglie rom che notoriamente vivono di sfruttamento dei minori mandati ad elemosinare, quando non di furto organizzato.

Se tutto ciò diventa un problema di massa per l’abbondanza di delinquenti in un certo gruppo sociale, e se si pensa di non poter gestire una integrazione ordinata di tale massa, nulla dovrebbe vietare di chiudere le frontiere a nuove immigrazioni o di adottare provvedimenti che abbiano un effetto analogo – anche perché è noto che in Romania sono ben lieti di togliersi i rom dalle scatole, e allo stesso tempo questa situazione dà loro modo di chiedere più soldi all’Europa, con la giustificazione di dover creare condizioni sociali che riducano la tendenza ad emigrare (lo stesso trucco è stato utilizzato spesso da Gheddafi).

Questo è un tipico problema di integrazione “borderline”, cioè con una comunità che ha usi e costumi incompatibili con le nostre leggi; è lo stesso problema che si pone, anche se in modo meno marcato, con la comunità islamica. Non è mai facile tirare la riga, e definire fino a dove siamo noi che dobbiamo accettare la diversità, e dove devono essere gli altri che vengono qui ad adottare la nostra cultura; soprattutto, non è un problema che si possa risolvere in astratto, con un principio valido sempre e comunque.

Purtroppo, in Italia c’è ancora per questa questione un approccio ideologico nel senso deteriore del termine: non si riesce ad andare oltre il terzomondismo d’accatto, per cui tutto va accettato in quanto loro sono poveri (persino quando non lo sono affatto!), ed il corrispondente fascismo strisciante, per cui non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono rom.

Purtroppo, pare che in Italia, invece di avere discussioni basate su dati e proposte concrete, qualsiasi problema debba dare necessariamente luogo a isteria, scaricabarili e strumentalizzazione. La rete, tra le altre cose, dovrebbe essere un luogo sufficientemente libero e pacato per cominciare a rovesciare questo approccio. Eppure, quando non più di tre settimane fa Grillo ha lanciato l’allarme, i benpensanti della blogosfera l’hanno ricoperto d’insulti. Mi sa che è proprio vero che la nostra politica e i nostri media, tanto criticati in questo periodo, si limitano a riflettere la mentalità del romano medio.

[tags]rom, violenza, tor di quinto, grillo[/tags]

divider
sabato 27 Ottobre 2007, 19:13

Rivoluzioni

Volevo esprimere il mio massimo rispetto per il senatore Fosco Giannini di Rifondazione Comunista, che l’altro giorno ha avuto la forza e il coraggio di indignarsi in Parlamento per un servizio del TG2 di mercoledì sera, dedicato al novantesimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre.

Anche io avevo visto il servizio e ne ero rimasto allibito: descriveva la rivoluzione russa con una faziosità virulenta, chiaramente studiata a tavolino, ben lontana da qualsiasi possibile giudizio storico, e molto più simile a un bollettino della CIA degli anni ’50. La scelta e il racconto dei fatti, l’uso degli aggettivi e dei verbi erano studiati per denigrare il comunismo come nemmeno Emilio Fede avrebbe mai fatto. In pratica, la rivoluzione bolscevica veniva descritta come un colpo di stato minoritario, autoritario e sanguinario basato su idee “atee, materialiste e violente” (notare l’associazione tra ateismo e violenza). Secondo il servizio, poi, il comunismo russo sarebbe la causa diretta dell’avvento del nazismo in Germania, come a sottintendere che è colpa dei comunisti se c’è stato Hitler; le due ideologie vengono poi apertamente equiparate. Segue l’affermazione secondo cui “fascismo e nazismo crollarono con la guerra”, fattagli evidentemente dagli alieni e non anche dall’Unione Sovietica comunista: il ruolo del comunismo nella seconda guerra mondiale viene scientificamente ignorato, e anzi si dice che il comunismo alla guerra sopravvisse “abilmente”, come un criminale di strada. E così via.

Ora, voi sapete che io sono ben lontano dall’essere comunista, e anzi che mi diverto a denigrare quei vecchioni della sinistra conservatrice e i loro schemi ideologici, che sono certamente inefficaci, e molto spesso illiberali e autoritari. Eppure, un conto è instaurare un sistema sociale centralizzato ed autoritario – che però ha permesso la liberazione di mezzo mondo dal feudalesimo, dallo sfruttamento e dal colonialismo – e un conto è  spedire gli ebrei nei forni.

Le rivoluzioni comuniste nel mondo sono nate per ideali nobili, per richieste di giustizia sociale, di equità economica, di maggiore libertà da preesistenti regimi oppressivi o dittatoriali. Che esse siano poi degenerate in altrettante dittature è innegabile, nè io vorrei mai vivere in un paese comunista; ma sostenere che il loro scopo fosse esplicitamente e sin dal principio la dittatura e il vantaggio personale è non solo oggettivamente falso, ma vergognosamente irrispettoso di chi per quegli ideali ha dato il proprio sangue (e sì, c’è stata in passato gente che moriva per un ideale, non solo per troppo alcool o troppo sballo).

Il problema è che al giorno d’oggi parlare di rivoluzione, qualunque rivoluzione, è pericoloso; per vent’anni ci è stato fatto un lavaggio del cervello continuo per convincerci che l’ideologia è un male, che l’ideale è un male, che quello attuale è il migliore dei mondi possibili e che chi domanda cambiamenti che non siano meramente estetici è necessariamente un violento e un terrorista, o perlomeno uno stupido che vive di sogni.

Eppure, proprio l’Italia dimostra come sia necessaria una grande rivoluzione, nel senso proprio di un cambiamento radicale e improvviso di classe dirigente. Una rivoluzione molto diversa da quelle passate, innanzi tutto perché pacifica, non violenta, tranquilla. Una rivoluzione glocale come il nuovo sistema economico mondiale, con un occhio alle grandi questioni planetarie, e l’altro ai problemi spiccioli e concreti di tutti i giorni. Ma pur sempre una rivoluzione, perché il sistema sociale attuale è ingiusto e insostenibile per tanti, troppi motivi. E quando una gerarchia non sta più in piedi prima o poi, volente o nolente, cade.

Rivoluzioni così sono successe, in questi vent’anni, proprio nelle nazioni ex sovietiche, che avevano lo stesso nostro problema di gerarchia sclerotizzata. Però preparatevi, perché nessun grande cambiamento storico è mai avvenuto stando col culo sulla sedia a guardare i Simpson, o a farsi rincitrullire dal televisore su come l’importante sia stare zitti e delegare ad altri il potere politico ed economico, in nome della lotta contro un profluvio di paure artificiali e in cambio di svariati specchietti e perline. Prima o poi, ci sarà da sedersi in una piazza e non muoversi più.

[tags]tg2, rivoluzione d’ottobre, giannini, rivoluzione, casta[/tags]

divider
venerdì 26 Ottobre 2007, 08:40

Torino violenta

Metti che una sera di un novembre piovoso ci si ritrovi a cena in una doppia dozzina, in una pizzeria tutta colorata di granata, a festeggiare il ritorno senza danni dall’avventurosa trasferta di Bergamo, e a discutere della prossima pila di vecchie guide telefoniche da coriandolare, e in generale a mangiare e bere alla facciazza di chi del calcio ha una visione triste e presbite, e più lo guarda e meno ci capisce.

E poi metti che d’improvviso alle tue spalle spunti per completo e totale caso un signore alto e brianzolo; è Claudio Sala, il poeta del gol, che si ferma a chiacchierare per un quarto d’ora con i più canuti del gruppo. Loro baciano l’aria che lui respira, ma lui è uno di quei campioni di una volta, di quelli che andavano in giro non con la Ferrari o la BMW ma col centoventisette verde pisello, di quelli che hanno chiamato i figli con un nome come quello di qualsiasi comune mortale, e non con un nome da profumo o da cane. Alla fine ci saluta, ci fa tutti gli autografi che vogliamo, ci lancia il coro e poi va a finirsi la pizza pure lui.

Intanto, mentre gli ultras friulani sono venuti fin sul nostro forum ad invitarci lo stesso a Udine, ché il rischio quattro sarà soltanto quello di mescolare troppo il Barbera col Tocai, l’osservatorio dei pizzettari, capitanato dal rappresentante della società Autogrill (non scherzo, ce n’è veramente uno: l’Italia è l’unico paese al mondo dove un venditore di pizzette può limitare la libertà di movimento dei cittadini), ha attribuito al derby di Roma il rischio tre. Non c’è alcun problema: neutralizzato il rischio terroristico degli ultras del Torino, Roma-Lazio si può giocare di notte e in diretta Sky, senza alcuna limitazione sulla vendita dei biglietti.

In fondo, uno degli ultimi derby notturni di Roma è solo stato sospeso a metà per una falsa notizia diffusa ad arte, con tanto di invasione di campo e due ore di scontri, con metà del Foro Italico dato alle fiamme. Ma che vuoi che sia, so’ de Roma, so’ ragazzi, e poi al Viminale semo tutti daa Maggica: vuoi mica rompere li cojoni aa Maggica e aa Lazzie per quelle du’ coltellate che scappano quasi ad ogni derby? Quei 66 tifosi daa Lazzzzie arrestati un mese fa con abbastanza coltelli da attrezzare la fabbrica della Simmenthal, mica saranno un precedente? E quello che l’hanno aspettato sotto casa e gli hanno sparato in una gamba? E quei due interisti accoltellati dai romanisti un mese fa in mezzo ai lucchetti del Ponte Milvio?

Ma, in fondo, chi se ne frega. Il calcio di oggi è marcio dalla testa, la violenza c’è ma interessa solo come scusa, perché il flusso di denaro verso una manciata di soliti noti non possa interrompersi. Finché però ci si potrà arrangiare attorno alle italiche follie, e continuare a gioire o incavolarsi per un millimetro di qua o di là della riga, e poi trovarsi a cena tutti insieme attorno a una pizza, noi torinesi violenti continueremo ad esserci.

[tags]ultras, torino, violenza, stadi, osservatorio del viminale, roma, lazio[/tags]

divider
giovedì 25 Ottobre 2007, 14:27

Bonus

Mi scrive LiberoWindInfostrada:

Vuoi navigare in Internet quanto vuoi e senza pensieri? Attiva la fantastica offerta Mega 15000 e con soli 30 euro mensili potrai avere un bonus di ben 15.000 euro al mese per navigare su Internet, con il tuo telefonino o con la tua data card, in modalità HSDPA/UMTS/GPRS!
Inoltre, la promozione che ti permette di navigare gratis su Internet la notte continua fino al 3 febbraio 2008, se hai una ricaricabile con la Mega 15000, le tue connessioni notturne, effettuate dalle 24 alle 8 del mattino, non verranno scalate dal tuo bonus di 15000 euro!

Molto interessante… grazie per l’offerta, ma i 15000 euro li preferirei in contanti: ecco qui i miei trenta. O ho capito male?

In effetti, mi attendo una analoga offerta da Lidl: con soli 30 euro, puoi avere 15000 euro di bonus* in bottiglie di Freeway Cola!

* Nota: solo per gli aderenti all’offerta, ogni bottiglia di Freeway Cola, che a noi costa dieci centesimi, sarà disponibile al vantaggiosissimo prezzo di 5000 euro. Tasse e costi di gestione non inclusi. Contratto di durata minima 24 mesi, che per legge puoi rescindere anticipatamente pagandoci solo il costo tecnico dell’operazione, da noi valutato in 14000 euro.

Se quelli di Lidl facessero una offerta così, prima gli rideremmo dietro e poi andremmo a denunciarli per truffa. Invece, nelle telecomunicazioni tutto è lecito.

Almeno, se l’andazzo è questo, potremmo risparmiarci gli stipendi delle centinaia di dirigenti, dipendenti e consulenti delle varie Autorità Garanti, prima tra tutte l’AGCOM. Tanto nessuno si metterà mai a disturbare l’industria che, con il proprio budget pubblicitario, mantiene l’80% delle tette & culi & propaganda della televisione italiana.

[tags]wind, libero, infostrada, lidl, agcom, tv, pubblicità ingannevole, gratis a soli 30 euro al mese[/tags]

divider
giovedì 25 Ottobre 2007, 11:32

Il ritorno dei nonni viventi

Se pensate che tutti i pipponi sulla vecchiaia della nostra classe dirigente siano eccessivi, questo è ciò che ne pensa il Times, istigato dalla “internet tax” (questo invece è BoingBoing, il blog più seguito al mondo).

[tags]internet tax, roc, levi-prodi, a settant’anni si dovrebbe andare ai giardinetti[/tags]

divider
mercoledì 24 Ottobre 2007, 08:33

Blogstar

Ma secondo voi Mantellini s’offende se – dopo che lui ha dichiarato di aver scritto questo post sul famoso ROC, il registro dei blog proposto dal governo, solo per poterlo intitolare “ROC IN THE CASBAH” – io gli faccio notare che la famosissima canzone dei Clash si chiama in realtà Rock The Casbah, visto che in inglese to rock, quando ha significato di scuotere, è un verbo transitivo?

[tags]mantellini, blogstar, clash, internet tax[/tags]

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2025 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike