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Archivio per la categoria 'TorinoInBocca'


giovedì 28 Gennaio 2010, 13:06

Rumore di zoccoli

Poco fa, ho interrotto il lavoro e sono andato a fare mezz’oretta di passeggiata nel quartiere, per sbrigare alcune commissioni. La giornata è bella e c’è il sole; fuori si sta proprio bene.

Ho attraversato il parco della Tesoriera schivando il fango, ho girato l’angolo e… sorpresa. In una tranquilla mattinata d’inverno, all’angolo tra via Medici e corso Monte Grappa, stava parcheggiata una camionetta della polizia con cinque o sei poliziotti davanti, in assetto da guerra.

Arrivo all’angolo, giro lo sguardo e mi trovo davanti una scena da Sud America: via Medici è bloccata da un nugolo di poliziotti e carabinieri. A prima vista conto un’altra camionetta della polizia, due camionette di carabinieri, un gippone, parecchie volanti. In tutto, ci saranno stati almeno cinquanta poliziotti, forse di più.

Svolta la mia commissione, ripasso dopo dieci minuti e sono ancora tutti lì; il capo parla nel walkie-talkie, gli altri gironzolano; particolarmente truci i carabinieri messi in fila con i mitra in mano, ma anche i poliziotti con gli scudi antisommossa non scherzano.

Ho subito capito perché fossero lì; e infatti ho poi trovato la breve sul sito della Stampa. Hanno sgomberato il micro-centro sociale che stava all’angolo tra via Medici e via Fogazzaro (quando facevo il liceo era una capanna di lamiera di una bocciofila, immaginate le condizioni attuali).

Premetto che io sono favorevole alle attività dei centri sociali e contrario all’occupazione abusiva di locali altrui, nonché favorevole al pronto riutilizzo degli edifici urbani abbandonati (anche requisendoli temporaneamente ai privati, se li lasciano in abbandono, fino a quando questi non dimostrino di essere pronti ad usarli – ma deve essere una autorità pubblica a farlo e ad assegnarli secondo regole chiare) e contrario alla musica a palla e al mancato rispetto delle regole di convivenza civile con chi è meno alternativo di te.

Ma la cosa che mi ha colpito non è l’ennesimo sgombero di un centro sociale; è lo shock di camminare tranquillamente per il mio quartiere in una paciosa mattina qualsiasi e trovarlo militarizzato senza preavviso.

Questo, sì, è lo shock; e anche alla mia successiva tappa al centro anziani di via Fabrizi (tra me e il pagamento dei miei bollettini c’erano 35 numeri da attendere, sono subito andato via e tornerò con la tessera “corsia preferenziale per non pensionati”) tutti i presenti non parlavano che di questo. Non “hai visto, mandano via gli squatter” ma “hai visto quanta polizia”.

Ed è una brutta sensazione, quella che tra alternativi, operai in lotta, studenti inkazzati, manifestanti contro il governo e comitati no qualcosa, ormai davvero la protesta sia diffusa; e che il principale interlocutore politico che le istituzioni offrono alla cittadinanza in fermento siano le camionette della polizia, perché non hanno idea di cos’altro offrire. Il rumore di zoccoli è sempre più forte.

[tags]occupazioni, centri sociali, sgombero, polizia, carabinieri, militari, dittatura, crisi, zoccoli[/tags]

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mercoledì 27 Gennaio 2010, 13:16

Nuove a Porta Nuova

Ieri, dopo alcune settimane dalla mia ultima e turbolenta visita, ho preso un treno da Porta Nuova.

Con la ristrutturazione Porta Nuova ci ha guadagnato in sicurezza e luminosità, ma si è anche trasformata in un contenitore semivuoto di negozi e attività commerciali perennemente “in prossima apertura”. Se dovessi scommettere, penso che molte non apriranno mai, a meno di un improbabile cambio di clima economico; scommetterei anche che parte dello sciagurato tentativo di abolire la fermata di Porta Susa dei treni alta velocità fosse legato all’idea di costringere la parte più danarosa della clientela ad attraversare per forza il centro commerciale di Porta Nuova per prendere il treno per Milano.

Comunque, in queste ultime settimane qualcosa è cambiato: infatti, dopo una brevissima esistenza, hanno già chiuso la nuova biglietteria allestita nella sala dai soffitti di legno sul lato di via Nizza, e l’hanno spostata in un nuovo vano davanti ai binari, lato via Sacchi. Bene, finalmente sarà una sistemazione definitiva? Mah, spero di no: infatti la nuova biglietteria è ancora più piccola della precedente, e pur essendo andato in un momento di morta (le 11:30 del mattino) la coda era di una ventina abbondante di persone.

Per non parlare del fatto che anche qui, sebbene in maniera meno devastante che a Milano Centrale (a Milàn fanno sempre le cose in grande), sono riusciti ad abbattere l’efficienza del percorso di accesso ai treni. Se i nostri padri nel 1861 avevano costruito la stazione con la biglietteria esattamente al centro c’era un motivo: entrando da qualsiasi ingresso si convergeva direttamente al centro, si faceva il biglietto e si andava dritti ai binari. Oggi no; bisogna arrivare fino ai binari, andare fino in fondo al lato destro, fare il biglietto, e poi se il treno è sui primi binari bisogna riattraversare tutta la stazione. D’altra parte, logicamente al centro della stazione ci deve stare un negozio di intimo per signora, no?

In compenso ha aperto il nuovo supermercato, presso l’ingresso su via Sacchi circa a metà della stazione. E ho trovato molto indicativo sull’attuale stato di Torino che esso sia in realtà un discount della catena Dico

[tags]stazione, ferrovie, torino, porta nuova, trenitalia, trasporti[/tags]

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lunedì 25 Gennaio 2010, 09:22

I quattro gatti di Chiamparino (2)

Io vorrei non dover più parlare di Tav, vorrei parlare di problemi più importanti come lavoro e servizi pubblici, o anche solo dei fatti miei…

Devo però segnalare ancora che nella notte tra sabato e domenica ignoti hanno dato fuoco al presidio di Borgone (come a quello di Bruzolo nei giorni precedenti) e stavolta hanno anche imbrattato di scritte “Sì Tav” ciò che rimaneva. Che siano ragazzini esaltati (come i giovani del PDL che sabato sono andati a rimuovere il “NO” dalla scritta “NO TAV” sul Musiné in modo che la manifestazione sfilasse sotto la scritta “TAV”, evidentemente non sapendo che tra il Musiné e Susa ci sono trenta chilometri) o mafiosi veri con interessi nei cantieri, l’episodio è preoccupante e dimostra ancora una volta che la violenza di solito non arriva da chi protesta. Il commento dei sì Tav è affidato all’onorevole Esposito (PD) su Facebook: “L’unica cazzata del vostro comunicato è cercare di attribuire a chi è favorevole alla TAV l’incendio del presidio.” Manipolatori! Si sarà incendiato da solo.

Domenica mattina c’è poi stata la “grande manifestazione” Sì Tav al Lingotto: potevo non andare a fare il video? No, non potevo, ed ecco qui. Premetto che è leggermente sarcastico…

[tags]no tav, valsusa, si tav, lingotto, chiamparino, bresso, esposito, borgone, incendio, treni, grandi opere[/tags]

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domenica 24 Gennaio 2010, 09:15

I quattro gatti di Chiamparino

Questo è un piccolo racconto della imponente manifestazione svoltasi a Susa il 23 gennaio 2010 contro la realizzazione della TAV Torino-Lione e l’avvio dei “carotaggi” per sondare la consistenza del terreno lungo il tracciato.

Le immagini del corteo sono impressionanti: bandiere bianche No Tav per chilometri ovunque. La stima degli organizzatori è di quarantamila persone, e il corteo ha dovuto compiere un giro aggiuntivo semplicemente per riuscire a far entrare tutti i partecipanti dentro le vie di Susa.

Nonostante i disperati tentativi del TGR Piemonte di dipingere la manifestazione come un raduno di esagitati e violenti, chi è venuto a vedere con i propri occhi ha constatato la verità: si è trattato di una gigantesca manifestazione di gente comune, che non vuole la costruzione di un’opera assolutamente inutile e dal costo spropositato (15 miliardi di euro) che servirebbe ad ingrassare soltanto le aziende che ne riceverebbero gli appalti e la mafia dei subappalti.

Durante i discorsi finali, il presidente della Comunità Montana Plano (uno degli amministratori del PD scomunicati dal partito) racconta delle pressioni subite semplicemente per aver riportato fedelmente il volere dei propri cittadini, mentre il leader storico del movimento, Alberto Perino, infiamma la platea riportando dell’altra grande manifestazione tenuta tra Francia e Spagna e poi denuncia altre manipolazioni mediatiche.

Infatti, come dalle stesse riprese trasmesse sul TGR Piemonte, i famosi “carotaggi” del cui avvio si vanta la lobby trasversale PD-PDL che spinge l’opera sarebbero in realtà dei clamorosi falsi: data l’impossibilità di installare trivelle funzionanti in mezzo alle proteste popolari, le “carote” di terreno da mostrare alle telecamere – in teoria estratte dalle profondità della terra – sarebbero state fabbricate a mano dal fango raccolto lì vicino…

Il corteo è stato aperto da due asini e da figurine dei politici della lobby pro Tav (Chiamparino, Saitta, Bresso, Osvaldo Napoli) e del “traditore” Antonio Ferrentino, unico sindaco ad avere ceduto alle pressioni e alle blandizie della lobby.

Stamattina si tiene al Lingotto di Torino, in una elegante sala congressi, una “manifestazione Sì Tav”, organizzata dal sindaco Chiamparino che a proposito della manifestazione di Susa aveva detto “saranno i soliti quattro gatti”. Vedremo quanta gente ci sarà al Lingotto…

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sabato 23 Gennaio 2010, 08:36

Il teatrino di Bossi e i trasporti in Piemonte

L’altro giorno ha fatto un certo scalpore la dichiarazione No Tav di Bossi: “il Piemonte forse non ha bisogno della Tav, il Piemonte deve essere collegato col sistema imprenditoriale lombardo”. D’altra parte Cota è di Novara e la Lega è forte soprattutto nel Piemonte orientale e meridionale, non certo a Torino; l’obiettivo della Lega è governare tutto da Milano.

Certo qualcuno deve poi avere richiamato a cuccia il senatur, perché ieri ha smentito tutto: “è evidente che sono a favore della Tav”. Si capisce che la dichiarazione gliel’ha scritta qualcuno qui a Torino, perché poi anche Bossi riprende la litania del “se Cavour non avesse fatto il Frejus” (a Mirafiori qualche superesperto di marketing, tipo Lapo per esempio, deve aver deciso che quella è l’arma finale contro i dati dei No Tav). Comunque, che la Lega, a proposito di trasporti piemontesi, “malpensi” (si, è un gioco di parole) è evidente a tutti.

Eppure dovrebbe essere altrettanto evidente che Torino non ha bisogno della TAV, ha bisogno di collegamenti ferroviari a lunga distanza per il resto d’Italia (AV e non) frequenti, affidabili e a prezzi abbordabili; e ha bisogno di un aeroporto che la colleghi a basso prezzo col resto d’Europa. Se la Lega è chiaramente milanocentrica, mi sembra che Bresso & Chiamparino – che governano la regione da cinque anni e il comune da venti – abbiano contribuito attivamente in questi anni sia al progressivo declino di Caselle, ormai ridotto ad aeroporto provinciale, che alla devastazione dei collegamenti ferroviari da Torino.

L’importante era spender soldi per costruire una nuova enorme ala dell’aeroporto per due settimane di Olimpiadi (avete idea cosa ci costa anche solo scaldarla e pulirla?) e ancora più soldi per dei binari percorsi da sette coppie di treni al giorno. E poi, l’altro importante era regalare agli amici: l’aeroporto è stato regalato a Benetton, l’autostrada Torino-Milano è nelle mani di Gavio, e per le ferrovie ecco pronta la nuova azienda di Montezemolo. E poi ti chiedono perché sei contro la Torino-Lione.

Pensare che su questo fronte tra destra e sinistra cambi qualcosa è utopia: ne abbiamo ampie prove. E allora oggi pomeriggio dalle 14 saremo all’autoporto di Susa a manifestare in allegria, e poi domani non ci preoccuperemo nemmeno di andare a vedere la famosa manifestazione Sì Tav al Lingotto – l’unica manifestazione che si tiene al chiuso dietro le porte sbarrate di un auditorium di lusso, perché se i “manifestanti” scendessero in strada sarebbero accolti coi fischi.

E poi, almeno se ci darete una mano con le firme, andremo in Regione dal retro ad aprire una breccia di Porta Pi(l)a, per cominciare a cambiare qualcosa.

[tags]tav, trasporti, treno, aereo, caselle, cota, bresso, chiamparino, bossi, politica, elezioni, piemonte[/tags]

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giovedì 21 Gennaio 2010, 12:06

Anche Maroni avanza

Premetto che non sono riuscito a ritrovare il gruppo Facebook in questione e dunque non posso verificare che la storia sia vera; ma verosimile lo è senz’altro – e, nel momento in cui i giornali la riportano con evidenza, diventa vera ipso facto.

Stando a La Stampa, un gruppo Facebook di sostegno all’UDC per le elezioni regionali sarebbe improvvisamente diventato un gruppo pro Lega Nord. Come risultato, l’UDC piemontese avrebbe presentato una denuncia alla magistratura (non si sa bene per cosa) e soprattutto avrebbe cominciato una campagna di pressione a Roma, tramite i propri parlamentari, per ottenere da Maroni un intervento d’autorità in materia (non si sa se di polizia o legislativo) contro questo genere di azione.

Una burla? Possibile; ma segnalo l’episodio per dimostrare quanto è facile che una baggianata come un gruppo Facebook del genere, magari gestito da un ragazzino che si è divertito e si è sentito furbo, possa scatenare l’ondata di controllori della rete ai più alti livelli.

Ho come il sospetto che noi internettari siamo talmente abituati al mondo virtuale da aver preso l’abitudine di scherzare col fuoco: fin che è virtuale, comunque non brucia. Occhio solo che potrebbe diventare reale in un attimo.

[tags]politica, internet governance, facebook, libertà della rete[/tags]

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martedì 19 Gennaio 2010, 09:44

Una giornata viola

Questo è il video che racconta la giornata viola di sabato, con le azioni del gruppo del No Berlusconi Day Piemonte – in particolare un presidio sotto la Rai per chiedere libertà di informazione. Il tutto ha prodotto pochi secondi di immagini mute in fondo al TGR, ma ovviamente non demordiamo…

P.S. Stanotte (sempre di notte come i ladri) circa 1500 poliziotti hanno invaso la zona di Susa e hanno portato una trivella nel punto di sondaggio più vicino a quello presidiato (non in quello presidiato, ovviamente). Le uscite dell’autostrada di Susa sono bloccate. Al presidio si sta radunando parecchia gente e chiunque voglia partecipare è il benvenuto; inoltre, sabato sempre a Susa si terrà una grande manifestazione.

[tags]popolo viola, no berlusconi day, libertà di informazione, rai, no tav, susa, valsusa[/tags]

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lunedì 18 Gennaio 2010, 17:10

L’inflazione che non c’è

Oggi ho scoperto che con l’anno nuovo Angelo, il mio pizzaiolo al taglio di fiducia della zona ovest di Torino – un negozietto all’inizio di via Monginevro che serve essenzialmente gli studenti della zona raddoppio del Politecnico – ha aumentato il costo del trancio da 3 a 3,50 euro.

E già qualche tempo fa lo storico Demir, kebabbaro turco “solo carne piemontese” di piazza Adriano, aveva aumentato il costo del panino kebab da 4,50 a 5 euro, non molti mesi dopo averlo aumentato da 4 a 4,50.

In entrambi i casi mi sono accorto dell’aumento, prima ancora di vederlo, dall’evidente calo di volumi: almeno, da Demir mi ero subito chiesto come mai ci fosse così meno gente del solito, e anche da Angelo (che comunque continuo a raccomandare perché la pizza è ottima e abbondante) c’era più pizza da vendere del solito.

Frequentando il locale da anni, e vedendolo sempre lì dentro a sfornar pizze in qualsiasi momento del giorno e dell’anno, escludo che Angelo giri con il Ferrari e aumenti il prezzo della pizza perchè vuol comprarsi anche il Porsche; del resto già mesi fa mi aveva detto che a tre euro ci stava giusto giusto. Tuttavia è preoccupante che anche in spacci di cibo a buon mercato i prezzi siano in aumento del 10, 15, 25 per cento in un anno o poco più.

I telegiornali non parlano più di prezzi, e quando lo fanno dicono che l’inflazione è ferma da anni all’1%: dev’essere per questo che il governo ha concesso agli eredi Gavio di aumentare il pedaggio dell’autostrada Torino-Milano da 7 a 9,6 euro in otto mesi – prima un aumento del 19,46% dal primo maggio 2009 e ora, dal primo gennaio 2010, un ulteriore aumento del 15 e rotti per cento. A dire il vero in altre parti d’Italia gli aumenti sono stati più normali, ma si sa che la cricca che governa Torino e il Piemonte è piuttosto ingorda… e così i soliti amici si sono arricchiti oltre il dovuto.

Già, perché anche quando gli aumenti vengono propagati in fondo alla catena, in modo che a metterteli sul piatto sono i dettaglianti, di solito è qualcuno in cima alla catena che si arricchisce. Sarebbe interessante capire qual è l’effetto sui consumi, perché come dicevo prima ho la sensazione che la domanda sia molto elastica: in altre parole, questi aumenti avranno il solo effetto di far calare i volumi e far diminuire sia le entrate dei venditori che le uscite di casa degli italiani.

Certamente, anche se nessuno ne parla, il fenomeno c’è ed è inquietante.

[tags]inflazione, prezzi, cibo, pizza, demir, angelo, ferrari, torino, milano, autostrade, gavio, aumenti[/tags]

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sabato 16 Gennaio 2010, 10:07

Oggi si manifesta

Oggi si manifesta abbondantemente: ecco l’elenco degli eventi a cui in un modo o nell’altro cercherò di essere presente.

Ore 11-12: Sit-in del Popolo Viola davanti alla Rai, in via Verdi, per la libertà di informazione.

Ore 14-17:30: Manifestazione di protesta del popolo granata contro la gestione Cairo. Prima della partita, i tifosi di entrambe le curve manifesteranno davanti agli ingressi spiegando le ragioni di dissenso con il presidente, come la sua disinvolta gestione del bilancio, la distanza tra promesse e fatti e la continua manipolazione dei media tramite cortine di fumo per sviare l’attenzione. I tifosi delle curve poi non entreranno e andranno a seguire la partita allo Stadio Filadelfia. Gli altri entreranno a sostenere la squadra aziendale delle Edizioni Cairo.

Ore 14:30-16:30: Marcia No Tav sui luoghi dei carotaggi in corso Marche. Il raduno è in piazza Massaua, e si prevede la partecipazione sia dei centri sociali che dei No Tav della valle, e ovviamente di una delegazione di grillini.

Ore 16-18: Prima assemblea regionale del Popolo Viola, in corso Siracusa 213. Si discuterà su chi siamo, dove andiamo, cosa vogliamo fare e come ci organizziamo. Tanto per cambiare, prevista ampia discussione sulla Tav.

Nel frattempo vi lascio con un bel video del presidio No Tav di Rivoli. Ieri la trivella che lavorava alla stazione di Collegno ha terminato il suo lavoro ed è stata portata via; nel frattempo ne è apparsa una parcheggiata a Susa, in attesa di provare un blitz per piazzarla da qualche parte in valle. Dovunque ci proveranno, apparirà un presidio.

[tags]manifestazioni, torino, no tav, toro, cairo, popolo viola, no berlusconi day[/tags]

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martedì 12 Gennaio 2010, 11:45

Una notte al presidio No Tav

Ieri sera all’ora di cena hanno cominciato a circolare insistenti le voci secondo cui questa sarebbe stata la notte degli scontri: infatti, per oggi era previsto l’avvio dei carotaggi in vari punti della Valsusa e della cintura torinese, una operazione che è preliminare alla scelta del tracciato definitivo ma che di fatto è un primo inizio dell’opera. Ovviamente, i No Tav della valle non erano certo intenzionati a permettere un passo del genere, dunque avevano preparato un presidio sul punto del carotaggio di Susa, vicino all’autoporto. La paura era che stanotte la polizia sgomberasse il presidio con la forza, come successe nel 2005 per il presidio di Venaus – uno degli storici episodi di violenza della polizia italiana.

L’unico modo di impedire l’uso della violenza è essere in tanti e avere tante telecamere; e così, stanotte sono andato anch’io, partendo da casa attorno alle tre di notte (l’ora preferita per i blitz è l’alba). Alla fine, nonostante in valle siano state segnalate diverse colonne di mezzi carichi di polizia in assetto antisommossa, stanotte non è successo niente; c’è stata una cortese visita a cui è stato opposto un cortese rifiuto. Certo, non si sa quando, ma prima o poi il tentativo di sgombero forzato avverrà: pertanto il presidio è permanente e regolarmente popolato da centinaia di persone.

Nel frattempo, potete vedere le immagini che ho girato stanotte e montato stamattina (grazie, iMovie). Dubito infatti che sui giornali e sui telegiornali vedrete altro che propaganda; e invece, come potrete notare, questa non è una manifestazione di pericolosi estremisti, ma un raduno di persone normali che vogliono soltanto evitare lo scempio della propria terra e di ingenti quantità di denaro pubblico, imposto con la forza per le sole esigenze private del partito degli affari.

[tags]no tav, susa, torino, lione, ferrovia, presidio, manifestazione, venaus[/tags]

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