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sabato 26 Gennaio 2008, 20:55

Girone infernale

Cioè le Gru al sabato pomeriggio: io dovevo andarci assolutamente, ma non è stato un bel vedere. Anzi, mi ha fatto pensare molto male degli esseri umani.

E non parlo mica di carenze minime, tipo il tizio che entra da Fnac e chiede al commesso se ha preson bric; e io fossi stato nel commesso gli avrei risposto “sì, e ci ho messo il latte”. No, sto parlando proprio di torme di persone il cui comportamento non ha nulla di ciò che distingue gli uomini dalle bestie.

In fondo, chi legge questo blog è una piccola minoranza; per arrivare fin qui bisogna già avere un computer, un accesso a Internet, la conoscenza per usarli e l’interesse per gli argomenti più vari. Il resto dell’umanità nei paesi sviluppati vive in una naturale sequenza dormire – mangiare – cagare – trombare – comprare cellulare che riproduce senza variazioni il comportamento dei protozoi di milioni di anni fa; a parte l’ultima azione che è culturale, e probabilmente i protozoi per sentirsi accettati dal mondo si scambiavano pendagli di ameba o frammenti di alga, o magari andavano in chiesa a sentire un protoratzinger.

Tutto ciò, riportato ai giorni nostri, si esplicita in comportamenti quali:
a) mettere al mondo dei figli che devono assolutamente mangiare uno yogurt in mezzo ai tornelli d’ingresso del Carrefour, rischiando ovviamente l’investimento da parte della folla;
b) mettere al mondo dei figli che devono urlare “voglio la mamma” almeno 120 volte di fila senza mai prendere fiato tra l’uno e l’altra, a volume altissimo, senza che tu ti ritenga obbligato a dargli i quattro educativi ceffoni che serviranno a non farli diventare dei drogati quando compiranno quindici anni;
c) assillare il povero commesso del Mediaworld, indaffarato con altri dieci clienti, chiedendo come fai a mettere l’antenna dell’autoradio che prenda anche la TV e però abbia anche le lucine tipo Supercar;
d) litigare col tuo lui perché ha ricevuto una telefonata di Pina (che con un nome così, non me la vedo a fare la sciantosa) e poi darti un appuntamento per far pace davanti al municipio di Nichelino;
e) lamentarti che ti sono venute le pustole in faccia dopo che il tuo lui ti ha baciato lì sopra con troppa foga;
f) eccetera eccetera.

Giuro, la prossima volta torno al Lidl, dove almeno non ci sono italiani per cui non capisco cosa si dicono!

[tags]le gru, centro commerciale, tarri al sabato pomeriggio, nichelino spacca[/tags]

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sabato 26 Gennaio 2008, 12:23

E’ successo

Volevo parlare dei cannoli di Cuffaro, o della crisi del governo, o di tutte le altre cose che vanno storte in Italia, ma poi mi son detto: perché? Sin dalla notte dei tempi, l’uomo ha sviluppato la rimozione come mezzo di autoprotezione dalle disgrazie. Forse che non posso servirmene un po’ anch’io?

E così vi racconto invece che ieri sono andato alle Gru per acquisti di vario genere, spaziando da piatti e bicchieri a 14 metri di filo per casse. Mentre giravo, si sono verificate tutte insieme le seguenti condizioni:

1) Ero davanti a Fnac.
2) Avevo nel mio portafoglio un buono sconto da 10 euro per un bluray (valido solo sui titoli Sony Pictures).
3) Il buono sconto scadeva tra cinque giorni.

Così ho deciso di provare a metterlo a frutto; sono entrato e ho ammirato la smodata quantità di porcate che costituiscono l’attuale catalogo dei film in bluray (ma non disperate: i film in bluray occupano comunque quasi tre scaffali, mentre gli HD-DVD si sono già ridotti a venti centimetri scarsi di larghezza). Naturalmente, dovendo comunque pagare venti euro per un pezzo di plastica con un file che avrei in ogni caso potuto scaricare gratis da Internet, volevo che fosse un film che meritasse la qualità dell’alta definizione: qualcosa di spettacolare, che lasciasse senza fiato sul mio schermo full HD da 50 pollici (in realtà non ne possiedo uno, ma già so che entro un paio d’anni, quando scenderanno ancora un po’ di prezzo, lo comprerò).

E invece, la scelta possibile variava da Talladega Nights – sottotitolo Ricky Bobby: La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno – a Resident Evil passando per Stealth – Arma suprema. Stordito da tale infilata di capolavori, avevo individuato l’unico titolo decente in Black Hawk Down, thriller guerresco di Ridley Scott, molto bello e pure spettacolare, anche se con qualche caduta di stile (tipo quando i buoni americani individuano ed ascoltano le voci di due arabi che chiacchierano in una piazzetta, da un satellite).

E però, alla fine, mi è caduto l’occhio su un altro titolo e ho subito saputo che era lui. Non vedo l’ora di ammirare in super-alta definizione tutto il suo splendore di cartonati e basso budget, digitalizzati da un master certamente devastato dal tempo. Romanes eunt domus.

Brian_Nazareth_Blyray.jpg

[tags]bluray, hd-dvd, brian di nazareth[/tags]

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venerdì 25 Gennaio 2008, 11:18

Si salvi chi può

È caduto il governo, è finito il centrosinistra, e se per caso si votasse oggi stravincerebbe Berlusconi; e quindi, è partito il “si salvi chi può”.

Al punto che aprendo stamattina Repubblica.it – in un giorno da record per l’audience – per leggere delle evoluzioni della crisi, si ottiene invece un paginone nero a tutto schermo che pubblicizza un profumo. E non è un defacement, l’hanno proprio fatto loro.

Se il giornale interno del governo Prodi vende frettolosamente il culo in questo modo come se dovesse morire domani, vuol proprio dire che l’establishment del centrosinistra è nel panico più completo.

[tags]centrosinistra, repubblica, pubblicità, panico[/tags]

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giovedì 24 Gennaio 2008, 18:17

Epifanie

Il vero momento del trasloco è quando per la prima volta nella casa nuova, dopo giorni passati a scaricare e spostare scatoloni e pezzi di mobilia, ti viene istintivamente da toglierti le scarpe e metterti le pantofole.

[tags]trasloco[/tags]

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giovedì 24 Gennaio 2008, 12:08

Trasloco

Ebbene sì, oggi è il giorno del trasloco; anzi vi scrivo questo post già dalla mia nuova casa.

Ci sono tanti aneddoti, tante considerazioni, tante sensazioni legate al cambiar casa dopo quasi dieci anni, e si accavallano tutte nella mia mente; può darsi che le esponga poco a poco nei prossimi giorni.

Per il momento, l’unica cosa che mi viene da fare è ringraziare la Samsung per aver realizzato uno scatolone della stampante così solido: praticamente tutto il contenuto di casa mia, dai fumetti ai vestiti, sta venendo spostato all’interno di quello scatolone e al più di un paio d’altri, con innumerevoli giri (ma tanto le case non sono molto lontane e la mia auto comunque non è un furgone).

Allo stesso tempo, dichiaro la mia sensazione di sconforto per l’aver ordinatamente conservato per dieci anni tutti gli imballaggi di tutti i prodotti elettrici ed elettronici che ho acquistato – compresi la tostiera e lo switch cinese da cinque euro – per poi realizzare che, quando li devi spostare tutti insieme in una volta sola, non hai nessuna voglia di reimballarli. L’unica cosa che ho imballato è stata la PS3, anche se al televisore al plasma ho attaccato davanti con lo scotch un riciclo di plastica antigraffio.

E infine ringrazio, questa volta ironicamente, tutto il mio nuovo quartiere per le tredici reti wireless che si pescano da casa mia e che rendono la connessione lenta e problematica ogni volta che rianimo l’iBook. Non temete, andrò presto di cantenna o direttamente di forno a microonde.
[tags]trasloco, samsung, imballaggio, vicini, wi-fi[/tags]

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mercoledì 23 Gennaio 2008, 15:36

Il desiderio di non scendere in dettagli

Vorrei tanto potervi scrivere qualcosa di intelligente.

Ma non solo sono nel mezzo del trasloco: ho anche passato tutta la tarda sera di ieri, la notte, la prima mattinata e la pausa pranzo a premere F5 come un cretino sulle pagine del forum di Forzatoro, per condividere l’incredulità e poi sfogare l’incazzatura per la vicenda Rolando Bianchi.

Per riassumere, come la mette Nesti, “Si percepisce, attraverso le voci dei dirigenti granata, il desiderio di non scendere in dettagli, al di là della grande delusione sul piano umano.” In pratica, stamattina Nesti ha telefonato a Cairo chiedendo “Allora, mi racconta com’è che s’è fatto fregare il giocatore quando l’aveva già annunciato a mezzo mondo?” e Cairo ha risposto insultandolo per dieci minuti…

[tags]toro, cairo, nesti, rolando bianchi, calciomercato[/tags]

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martedì 22 Gennaio 2008, 17:08

Secondo loro

Oggi a Torino è una giornata meravigliosa; il sole splende e in fondo ad ogni via si vede una montagna innevata. Per questo motivo, ho deciso di passare la pausa pranzo sulle panchine di piazza Castello, ed è lì che, con un pezzo di pizza in mano, ho assistito allo sbarco di una truppa televisiva composta da gentile signorina scosciata e cineoperatore con camera a spalla, sulla quale campeggiava un vistoso adesivo Mediaset.

I due, con piglio convinto, hanno abbordato due giovani signore che stavano sedute sulla panchina di fronte alla mia, e hanno cominciato a porre loro domande di vario genere su temi di attualità, spaziando dal Papa alla politica. Dopo qualche domanda, una delle due signore ha chiesto “ma scusate, ma per che cosa è?” e la scosciata ha risposto: “E’ per ‘Secondo voi’, va in onda su Italia 1 alle 12:15”.

Ho effettivamente scoperto che esiste una trasmissione con tale nome, ed è l’ultima erede delle rubriche che Mediaset tira fuori quando le elezioni si avvicinano, quelle in cui intervistano cento italiani a caso divisi equamente: cinquanta entusiasti sostenitori di Berlusconi, e cinquanta implacabili critici del centrosinistra. In questa incarnazione è condotta nientepopodimenoche da Paolo Del Debbio, noto principalmente per due cose: è docente di Etica della pubblicità allo IULM (un po’ come insegnare Sobrietà col whisky agli Alcolisti anonimi) ed è uno dei fondatori di Forza Italia. Non per nulla ne faceva la parodia persino Gene Gnocchi

Comunque, io ho sperato che venissero da me, pur sapendo che nulla di ciò che avrei potuto dire ce l’avrebbe mai fatta a superare la selezione dei berlusconiani. Però mi sono immaginato alcuni modi appropriati di reagire alla fatidica richiesta “Scusi, possiamo farle alcune domande?”, naturalmente dopo che avessero acceso la telecamera. Ad esempio, avrei potuto improvvisamente venire posseduto da una voce rauca e demoniaca, urlando “Diiiiteee a Beeerlusscooooniiii che verroooo preesttooo a rissscuoooteereee il suoo deebitoooo…”. Oppure, avrei potuto dichiarare che i media sono tutti venduti e servi di un sistema corrotto. Oppure avrei potuto esporre lo stesso concetto nascondendolo in modo che non potessero capirlo, ad esempio usando dei congiuntivi. Insomma, ci sono tante cose che si possono fare quando il biscione bussa alla tua porta. Peccato che non andranno mai in onda.

[tags]televisione, tv, secondo voi, italia 1, mediaset, del debbio, berlusconi, media[/tags]

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lunedì 21 Gennaio 2008, 13:55

Il fascino del fascio

Poco fa, mentre tornavo a casa, ho ascoltato per caso il giornale radio su Radio Uno. Mi sono così beccato un pippone micidiale sotto forma di servizio, che decantava l’operazione di recupero svolta dalla Rai su di un brano televisivo scritto cinquant’anni fa da tal Tommaso Landolfi.

A fine servizio, parte a tal proposito una intervista a Giorgio Albertazzi, che alla domanda di cosa pensi di Landolfi risponde innanzi tutto che secondo lui è il più grande scrittore italiano del Novecento. Mentre io immagino Pavese, Montale, e una dozzina abbondante di altri letterati del secolo scorso che si rivoltano nelle proprie tombe, mi chiedo anche – conoscendo sia l’Italia, sia le simpatie politiche di Albertazzi – se questo Landolfi sia per caso parente di Mario Landolfi, ex ministro delle Comunicazioni per Alleanza Nazionale nell’ultimo governo Berlusconi.

Nel frattempo, però, Albertazzi si supera, completando a tono il ridicolo dell’affermazione iniziale: difatti, la frase, infilati un paio di altri superlativi di circostanza, si conclude con “…e poi Landolfi era un grande tombeur de femmes, e questo è qualcosa che ci unisce: difatti nel mio caso non sono io ad aver successo con le donne, sono le donne ad aver successo con me!”.

Per quanto ammiri la capacità e la voglia di Albertazzi, a 84 anni suonati, di rigirare una intervista su un argomento qualsiasi per baccagliare in diretta qualche centinaio di migliaia di donne italiane, non posso non commentare: “Bum!”

[tags]landolfi, albertazzi, baccagliamento, rai, il fascino del fascio[/tags]

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domenica 20 Gennaio 2008, 15:55

Un altro anno da Toro

Ben sapendo quanti granata leggono questo blog, mi sento in dovere di dedicare la domenica a scrivere due righe sulla situazione del Toro; che dopo il 2-1 di ieri, come tante cose in Italia, è grave ma non è seria, anche se domenica scorsa in casa con il Livorno si è vista la prima vera contestazione dell’era Cairo, con migliaia di persone a gridare “Ma ci prendi per il culo, fai giocare pure Oguro” (peraltro giocatore non meritevole certo di sfottò simili) e “Per restare in A, per restare in A, noi vogliamo Oronzo Canà.

Guardando la squadra di quest’anno, il fatto di avere chiuso il girone d’andata con meno punti persino rispetto alla derelitta compagine dell’anno scorso non si spiega proprio; il gioco è di un altro livello, i giocatori pure, l’allenatore altrettanto. Certo, c’è una chiara mancanza di un centravanti serio, e pure di un paio di ali di livello; ma se nel calcio ci fosse una logica, questa squadra, sistemando decentemente tali buchi, nel girone di ritorno farebbe trenta punti.

La partita di ieri, peraltro, è stata segnata pure dal solito delirio arbitrale; la Fiorentina, pur essendo nettamente più forte del Toro, è riuscita a segnare soltanto su due rigori regalati. Per dare un’idea, riportiamo qui sotto la sequenza del “fallo” su Mutu che avrebbe causato il secondo rigore:

mutu1.jpg mutu2.jpg mutu3.jpg mutu4.jpg mutu5.jpg mutu6.jpg mutu7.jpg mutu8.jpg

Su Sky, a un certo punto, hanno cercato disperatamente di giustificare l’arbitro proponendo il fermo immagine del primo fotogramma, ingrandendolo fino a far sembrare ciascun piede un quadratone, e dicendo “mah… qui forse c’è un contatto…”. Poi ci hanno ripensato, e hanno concluso anche loro che Mutu si butta spudoratamente.

Dopo la partita, sia Novellino che Cairo erano furibondi; quest’ultimo ha dichiarato apertamente che “questo rigore mi sembra una cosa assurda, allucinante, il trattamento che ci riservano gli arbitri è incredibile”, che credo sia una cosa vergognosa e scandalosa”, che mi è piaciuto il Toro stasera per il temperamento, poi purtroppo quando ci sono i cascatori è difficile andare avanti”, e addirittura che da quando ho criticato il gol di Trezeguet, da allora in poi ci hanno trattato in modo incredibile”.

Effettivamente, favori al Toro non ne capitano proprio mai, se si esclude un rigore regalato a Napoli e subito compensato da rigore ed espulsione contro. Effettivamente, nonostante faccia piacere il gemellaggio e i cori di sostegno reciproco, a Firenze ormai la società è fatta da “gobbi dipinti di viola”, partendo da quei Della Valle che non esitarono a farsi aiutare da Moggi pur di rientrare nel club di quelli che contano, e che nelle ultime giornate hanno inanellato favori arbitrali uno dietro l’altro (vedi rigore su tuffo di Vieri a Parma domenica scorsa).

La Stampa, ovviamente, si guarda bene dal sollevare il problema, o dal riportare le dichiarazioni di Cairo sul presunto dazio da pagare per aver protestato contro un discusso omaggio fatto dall’arbitro ai cugini rigatini all’ultimo minuto del derby. Allo stesso tempo, quella di buttarla sul superclassico “arbitro venduto, gobbi ladri” è per il presidente una buona tattica per distogliere l’attenzione dalle oggettive carenze della squadra: è difficile avere dei rigori a favore se non si entra mai nell’area avversaria…

Comunque, sperando nell’acquisto di una punta seria, il vero rischio per il Toro è precipitare in un clima d’isteria: è bene protestare, ma non si può entrare in uno psicodramma in cui al minimo ostacolo si perde la testa, si parla di complotti o ci si manda a stendere l’un l’altro. Ieri il Toro ha giocato un’ottima partita, e a parità di peso politico avrebbe portato a casa un punto senza problemi; soprattutto, preso il primo gol non si è disunito ed è arrivato a pareggiare su un bello schema. Bisogna continuare a crederci e a lavorare in tranquillità.

[tags]toro, fiorentina, cairo, novellino, mutu, cascatori, arbitri, il calcio è tuttora una mafia esattamente come tutto il resto[/tags]

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sabato 19 Gennaio 2008, 11:35

Mastella uno di loro

Credo che difficilmente si possa trovare un video che illustra l’Italia meglio di quello qui sotto.

Si tratta della Iena Alessandro Sortino – quello rosso – che va ad intervistare Elio Mastella, figlio di Clemente, cercando nel solito stile delle Iene di metterlo all’angolo sui presunti privilegi che l’ex Ministro della Giustizia avrebbe conquistato per i propri familiari. Mastella jr. snocciola il proprio curriculum – laureato in Ingegneria con 110 e lode, settimo livello metalmeccanico in Finmeccanica con contratto da 1800 euro al mese – e poi, quando proprio non ce la fa più, fa notare alla iena che lui, invece, è figlio di Sebastiano Sortino, giurista di Siracusa, direttore generale della FIEG (la federazione degli editori), e uno degli otto commissari dell’Autorità Garante per le Telecomunicazioni, quella che regolamenta le televisioni (proprio bene, come dicevamo per Sky).

Se sia più a rischio raccomandazione la carriera di Sortino jr. da intrattenitore in Mediaset, rispetto a quella di Mastella jr. da ingegnere in Finmeccanica, giudicatelo voi. Io continuo a sperare di non vedere mai più alcun Mastella in posizioni di rilievo politico in questo paese, e anche di vedere invece una Mani Pulite 2 che tolga di mezzo un po’ di “corrotti di poi”, cioè quei personaggi politici che, ora come nel 1991, sembrano o incapaci o corrotti, e di cui poi, grazie alla magistratura, si scopre tipicamente che è la seconda ipotesi.

Ciò detto, vedo anche evidente il rischio che di Mastella, come di Craxi quindici anni fa, una classe politica non meno compromessa di lui faccia il capro espiatorio da offrire alla cittadinanza incazzata, per cercare poi di tirare avanti esattamente come prima.

E quindi, ben venga questa conferma che, con pochissime eccezioni, tutti coloro che lavorano oggi in posizioni di rilievo, sia nella politica che nei media, sono dentro il sistema fino al collo; non importa quanto pretendano di essere alternativi.
[tags]mastella, sortino, iene, mediaset, politica, televisione, agcom[/tags]

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