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sabato 6 Gennaio 2007, 16:30

Storie

Oggi Torino offre due storie di cronaca piuttosto interessanti.

La prima è quella del trentenne ex tossico con fidanzata ex tossica (conosciutisi in comunità) che va ad ammazzare la madre di lei su commissione. Lui, che è pure sieropositivo e handicappato mentale, è uscito dalla droga e ha trovato un lavoro, che inizierà tra pochi giorni; lei vive a metadone ed è senza soldi, e in più i suoi genitori hanno ottenuto di portarle via la figlia avuta a ventidue anni da una delle storie precedenti: a questo punto, uccidere i genitori è l’unico modo per avere sia l’eredità che la figlia. Per convincerlo, gli dice di essere incinta, e che senza i soldi dei genitori sarà costretta ad abortire. Lo spedisce a casa dei genitori, indicandogli pure dove trovare un paio di forbici adatte allo scopo. Lui uccide la madre di lei, la chiama, e a quel punto lei riattacca e chiama i carabinieri, dicendo di aver ricevuto una telefonata da sua madre che chiedeva aiuto, e spedendoli sul posto, dove trovano il fidanzato in un lago di sangue: colto sul fatto, incastrato, in galera per omicidio. Lui però racconta tutto, e (pare) l’analisi delle telefonate conferma la sua versione: durante l’omicidio non ci sono state chiamate dalla madre alla figlia, ma solo tra i due fidanzati. Lei, ovviamente, nega; i carabinieri però l’hanno arrestata, propendendo per l’idea che nel piano ci fosse un terzo obiettivo, liberarsi del fidanzato.

La seconda storia è l’altro lato della medaglia: i giornalisti seguono l’assessore a Tossic Park, il giardinetto sulle rive della Stura assurto a notorietà nazionale per lo spaccio di droga, dove il Comune annuncia grandi provvedimenti di risanamento. Nel frattempo, notano un’auto parcheggiata lì davanti, giorno dopo giorno, con un signore anziano dentro. Alla fine vanno a chiedere, e scoprono un sessantacinquenne che fa da cavaliere a una ragazza di ventotto anni; la porta in macchina, lei entra nel parco, compra la droga, si fa, e poi torna indietro. Viene fuori che lui è stato il suo amante molti anni prima; poi la storia è finita, e lei si è persa tra i tossici. Ritrovatisi, lui, solo, vedovo e con figli grandi, ha deciso di prendersi cura di lei, un po’ per amore residuo, un po’ per senso di paternità. E così, non riuscendo a farla uscire dal tunnel, almeno la accompagna, le sta dietro quando va in crisi, si assicura che non la stuprino e non la accoltellino.

E’ difficile definire la grande varietà di sentimenti che possono intercorrere tra un uomo e una donna quando condividono pezzi di strada sul cammino della propria vita; spesso non li si capisce dall’interno, figuriamoci dall’esterno. A seconda del punto di vista, queste possono sembrare storie d’amore romantico, in cui lui farebbe qualsiasi cosa per lei, o storie di sfruttamento cinico, da parte del lato più forte della coppia. Forse, sono entrambe le cose e molto altro.

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6 commenti a “Storie”

  1. bozzolina:

    concordo con il senso generale: certe storie le capisce (forse) solo chi le vive.

    però…

    “il sessantacinquenne era stato amante della ventottenne molti anni prima”
    QUANTI anni prima? non più di dodici, spero, cioè che lei almeno fosse sedicenne… e uno di cinquantatrè anni che va con una sedicenne ti sembra una brava persona? cominciano a venirmi delle ipotesi su perché poi lei abbia finito per annientarsi nella droga… o quantomeno mi chiedo chi sia quella che tu definisci la “parte forte” nella storia.

    diciamo che quando ci sono di mezzo sentimenti (e gravi problemi) causa ed effetto non sono sempre chiare…

  2. vb:

    In effetti una delle mie curiosità è capire se esista un punto di vista di genere sui rapporti di coppia, cioè se uomini e donne tendano a giudicare questi comportamenti in modo diverso, o a valutare diversamente i rapporti di forza e di causa-effetto.

  3. Bruno:

    Beh, amici, come tutti sapete ho lavorato in più di una comunità per tossici, prima di fare il lavoro che faccio ora.
    Parlando del mio lavoro di un tempo con gli amici, spesso sono stato trattato come un essere senza cuore, un cinico all’ultimo stadio. Il motivo, la mia convinzione che tra tossici l’amore non esista, sostituito da elaborate forme di sfruttamento reciproco; la convinzione che per liberarsi della tossicodipendenza bisogna prima di tutto liberarsi del proprio partner, nel 90% dei casi parte o causa del problema. Ed è per questo che nelle comunità serie è spesso vietato ogni tipo di flirt o relazione.
    Molto peggio dei tossici sono le fidanzate/mogli dei tossici, anche se non si bucano, ho sempre detto.
    Scelgono come partner delle persone in difficoltà, e in maniera più o meno conscia, le aggravano, salvo defilarsi quando le cose si mettono male. In genere, per rovinare la vita ad un altro tizio che già aveva grane sue.

    Omicidio a parte, la storia è tipica: la topa ci fa, la topa ci sfa.

  4. vb:

    Non sono esperto come te, ma immagino che un tossicodipendente sia una persona che soffre solitamente di bassissima autostima e quindi di dipendenza in generale; capisco quindi come si possano creare situazioni di sfruttamento di questa debolezza, che a loro volta la aggravano.

    Sul fatto che spesso – nell’immaturità personale e in quella generale che affligge la nostra società – si scambi per amore quel sentimento cieco (ma bellissimo, eh) che deriva da dipendenze infantili mai risolte, sono assolutamente d’accordo. L’amore, per quanto irrazionale, dovrebbe essere una scelta, non una compulsione istintiva; se diventa un obbligo psicofisico, perde di significato e si riduce a una droga qualsiasi. Ma questo sarà prima o poi il soggetto di un altro post :)

  5. Bruno:

    In effetti è vero: i tossici sviluppano dipendenza da qualsiasi cosa e si accorgono di essere dipendenti quando la “cosa” dalla quale dipendono finisce.

    Quanto all’amore… Nella nostra lingua c’è una parola per ogni modello di automobile o microprocessore, ma una sola per indicare sentimenti diversissimi come l’amore per un figlio, per un padre, per una donna o per i cani o per l’arte.

    Parlando d’amore si è sicuri di capirsi male, insomma.
    In genere, però, chi ama una persona vuole il bene di questa persona, non il proprio…

  6. Bruno:

    La storia dell’anziano che porta la tipa a farsi le pere è altrettanto comune, nel giro delle comunità. Ci sono fondatissime probabilità che la storia della vecchia relazione sia una grossolana, per quanto romantica, panzana. Sarò cinico, ma mi sembra molto più probabile che lei si prostituisse e, raggiunta la somma necessaria per la dose, si facesse portare sulla Stura dall’ultimo cliente.
    Ma anche se fosse vera la toccante storia del vecchio amore, rimane il fatto che lui è un mezzo per procurarsi la droga. Una volta una mamma mi ha detto “davo io i soldi per la droga a mio figlio, e così l’ho salvato: altrimenti avrebbe rubato e sarebbe finito in galera!” Lo stesso il vecchiaccio: era parte del processo che aiutava lei bucarsi, e il resto sono scuse, balle, autoinganni.

 
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