Javaffa
Scusate se oggi non posto; sono in ufficio da Glomera, che tra due giorni lancerà la sua nuova (ed effettivamente molto intrigante) piattaforma di video streaming su Internet. E, come sempre due giorni prima del lancio di una nuova piattaforma, non funziona una mazci sono alcuni piccoli bachi da riparare urgentemente. E’ la vita del tecnico informatico del ventunesimo secolo, sempre sull’orlo del disastro e sotto la mannaia delle scadenze organizzative “a prescindere” (“non importa se è complicato: entro domani mattina alle nove voglio quella piramide egizia pronta sulla mia scrivania!”).
Colgo però l’occasione per segnalare che chiunque abbia concepito Java andrebbe fustigato per la pubblica via: con questo linguaggio, infatti, è fin troppo facile per chi sviluppa gli applicativi di base inventarsi delle complicatissime API ad oggetti, in cui ogni oggetto del sistema, come da teoria, è wrappato dentro sette o otto livelli di astrazione successiva, in gran parte utili solo a complicare le cose; dopodiché, documentare per bene le decine di classi che ne risultano è troppo lungo, per cui ci si limita a rilasciare la documentazione standard, una riga per classe e mezza riga per metodo, senza minimamente spiegare quali siano il ruolo e la relazione reciproca dei vari oggetti.
Il risultato è un pastrocchio imperscrutabile che è molto meno utilizzabile dal programmatore terzo di una qualsiasi libreria procedurale in PHP…
[tags]programmazione, tecnologia, java, php[/tags]