Un fiorino
Giovedì scadeva la presentazione mensile dell’IVA: siccome a settembre ho fatturato un progetto plurimensile, l’IVA da pagare era di 823 euro. Sfortunatamente, però, ho premuto sul pulsante sbagliato e l’ordine di pagamento non è stato inserito.
Ieri mattina me ne accorgo e chiamo il commercialista: pagando con un giorno di ritardo c’è una mora, che lui mi calcola. La mora è di euro 30,87: 7 centesimi di interessi e 30,80 euro di sanzione, la quale è indipendente dal numero di giorni di ritardo purché inferiore a 30.
In sostanza, lo Stato italiano mi fa pagare la mia disattenzione con un interesse del 3,75% giornaliero: circa il 68’500’000% su base annua.
Io non ho mai evaso una lira, e attendo da oltre un anno un rimborso di circa quattromila euro che mi chiesero di pagare ingiustamente (cioè: prima mi fecero pagare e poi mi dissero “sì ma quello era un calcolo presuntivo che facciamo in modo approssimato, in effetti doveva pagare quattromila euro in meno, faccia domanda di rimborso, aspetti e speri”), che naturalmente non sarà certo rimborsato con quel genere di interesse… Insomma, comincio a capire come mai molti miei colleghi trovino l’evasione e l’elusione fiscale moralmente giustificate. D’altra parte, di fronte a un comportamento del fisco di questo genere, ve la sentite di dar loro torto?
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