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sabato 8 Novembre 2008, 15:45

Imbecilli

Ieri, mentre tornavo dal Cairo, mi è capitato in mano l’International Herald Tribune, ossia la versione internazionale del New York Times: più o meno il più prestigioso quotidiano del pianeta.

La prima pagina e molto spazio all’interno erano dedicate al rapporto OCSE che sembrerebbe suggerire che, quest’agosto, la Georgia si è inventata di sana pianta i presunti attacchi da parte dell’Ossezia per poter cominciare a bombardare la capitale separatista, e che i russi sono intervenuti soltanto dopo che alcuni loro soldati sono stati uccisi nel bombardamento; suggerendo quindi che chiunque nell’amministrazione Bush abbia dato credito al presidente georgiano Saakashvili è stato quantomeno leggero.

Comunque, in terza pagina a margine, c’è un articoletto sull’Italia. Tenete presente che io ero all’estero e non ho quindi assistito dall’interno alle polemiche sull’ultima uscita di Berlusconi; l’ho appresa da questo articolo. Mi sembra quindi interessante riportarvelo qui, tradotto per intero, in modo che sappiate qual è l’immagine che hanno di noi nel mondo, depurata di tutte le manovre e di tutto il sensazionalismo dei media italiani; sperando che ammiriate il sarcasmo anglosassone della conclusione, che ironizza sottilmente su Berlusconi con le sue stesse parole.

SOLO UNO SCHERZO PER BERLUSCONI

MOSCA. Il primo ministro dell’Italia Silvio Berlusconi giovedì ha descritto il Presidente eletto Barack Obama come “giovane, bello e persino abbronzato”.

Berlusconi è sembrato prendere in giro il primo presidente nero d’America durante una conferenza stampa a seguito di un incontro con il presidente russo.

Il leader italiano, che ha una lunga storia di osservazioni controverse, ha ricevuto da un reporter una domanda sulle prospettive per le relazioni tra Stati Uniti e Russia, che sono sprofondate negli ultimi mesi.

Berlusconi ha risposto dicendo che la relativa giovinezza del presidente russo, Dmitri Medvedev, 43 anni, e di Obama, 47 anni, dovrebbe rendere più facile lavorare insieme per Mosca e Washington.

Quindi ha detto, sorridendo, di aver detto a Medvedev che Obama “ha tutto ciò che serve per fare affari con lui: è giovane, bello e persino abbronzato”.

Agenzie di stampa riportano che Berlusconi ha successivamente difeso il commento, definendo l’affermazione “un gran complimento”.

“Perchè la prendono come qualcosa di negativo?”, ha dichiarato a Mosca secondo l’agenzia stampa ANSA. “Se hanno il difetto di non avere il senso dell’umorismo, peggio per loro.”

Più tardi, Berlusconi ha dichiarato a Sky TV – 24 Ore che il commento voleva essere “carino”, e ha frustato verbalmente coloro che non la vedono in questo modo, definendoli “imbecilli, di cui ce ne sono troppi”.

[tags]italia, berlusconi, obama, medvedev, russia, ossezia, georgia, stati uniti, imbecilli[/tags]

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5 commenti a “Imbecilli”

  1. D# AKA BlindWolf:

    Da http://www.corriere.it/politica/08_novembre_07/berlusconi_reporter_usa_db1c40d6-acec-11dd-8da9-00144f02aabc.shtml

    “«PER FAVORE, PER FAVORE… » – Alle domande incalzanti del giornalista americano [Steve Scherer della Bloomberg] («Presidente si rende conto che il suo commento su Obama è offensivo negli Stati Uniti? Perché non chiede semplicemente scusa?) il presidente del Consiglio ha prima replicato con una certa calma: «Vedo che anche tu ti sei messo nella lista di quelli che ho detto ieri…». Quindi ha aggiunto alzandosi e lasciando la sala: «Ma per favore, per favore chiedi scusa tu all’Italia…non c’è il senso del ridicolo». “

    Aver «fatto incazzare» Berlusconi, ha detto ancora il cronista della Bloomberg, «per me è un onore: negli Stati Uniti il giornalismo è critica del potere, o meglio dell’abuso del potere. Il fatto che Berlusconi si sia alterato vuol dire che io, come giornalista, ho fatto il mio lavoro».

    Dimentichiamoci pure (ma neanche troppo) che l’autore delle risposte sia il nostro PresDelCons, ma questo mostra come siamo ridotti in Italia: i politici non rispondono alle domande e, di conseguenza, i giornalisti non devono porle (quelli che le pongono sono definiti “arroganti”, “maleducati”, “terroristi”… Al massimo possono offrire scrivanie di ciliegio).

    Ed ecco un altro motivo per cui il centrosinistra non ha mai tentato di rispedirlo nel suo giardino di Arcore a fare il nonno: è facile fare l’opposizione quando il primo ministro fa cappelle dl genere.

  2. mfp:

    Appena sei on-line vatti a vedere la vignetta di Vauro sul Manifesto di 2 giorni fa… merita. Suona piu’ o meno così:

    Pincopallo puntando il dito sul nano: “Tu sei basso e pelato, e se non ti sta bene vaffanculo”.

  3. mousse:

    Ma sono l’unico che non ha visto nulla di offensivo nella battuta?
    Ok era una battuta riuscita male e capita peggio.

    Curiosamente però il destinatario della battuta s’è comportato in modo molto più intelligente dei giornalisti, pensando bene di ignorarla. Insomma se non s’é risentito lui, a cui la frase infelice era rivolta, perchè dobbiamo per forza montare un caso internazionale?
    Come mai i giornali stranieri sono sempre pronti a bacchettare l’Italia?

    Sempre a proposito di battute, Obama è stato geniale quando ha parlato in conferenza stampa del “major issue” relativo alla scelta del…. cane di famiglia, dicendo indirettamente ai cronisti che si stavano occupando di facezie dandogli troppo peso invece che occuparsi di cose serie.

  4. D# AKA BlindWolf:

    @mousse: se tu fossi di origini africane non ti farebbe certo piacere essere chiamato “cioccolatino” anche se ami i gianduiotti o i boeri.
    Il diretto interessato ha diplomaticamente lasciato correre, ma chi ci rappresenta ha fatto una figura barbina (anche a nome dell’intera nazione).
    Scherer se l’è presa con il PresDelCons, non con l’Italia. Il quale l’ha messa sul piano dell’orgoglio nazionale (vedi il grassetto del mio primo commento).
    Una cosa è fare una battuta su un argomento delicato tra amici intimi al bar giocando a briscola davanti ad un quartino di vino, un’altra è farla in condizioni simili. E non rendersene conto. Ed attaccare scompostamente chi critica tale comportamento.

  5. Alberto:

    Detto che non è improbabile che la Georgia abbia cercato il “casus belli” per porre la situazione in Ossezia all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale e che questo non cambia molto i termini della questione, ho letto l’articolo sul NY Times e ti faccio notare che dice: “The monitors have also said they were unable to verify that ethnic Georgian villages were under heavy bombardment that evening, calling to question one of Mr. Saakashvili’s main justifications for the attack.”. Se capisco bene quindi ciò significa che gli osservatori non sono in grado di confermare l’asserzione georgiana per la quale l’attacco sarebbe stata una ritorsione e non un’azione immotivata, ma non sono nemmeno in grado di confutare tale asserzione.

 
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