Io e l’ENEA
Nel bel mezzo della campagna elettorale, nonostante il caos che imperava, ho portato a termine un’altra impresa: cambiare le finestre di casa per sostituirle con infissi a risparmio energetico. Prima, infatti, c’erano le finestre originarie del 1967, e negli spifferi ci entrava un dito: effettivamente non era un uso molto efficiente del riscaldamento, e d’inverno c’erano comunque 17 gradi stabili.
Dopo aver fatto tutti i lavori, avete 90 (mi pare) giorni di tempo per comunicare i vostri dati all’ENEA, che è responsabile di certificare il vostro diritto alle relative agevolazioni fiscali. Dunque voi andate sulla home page dell’ente, che naturalmente è tesa a magnificare quanto è figo l’ente stesso; comunque, scorrendo un po’, si nota sulla sinistra un giffone che parla delle agevolazioni, seguito da un minuscolo link “Registrazione e invio della documentazione”, che porta sull’apposito sito.
Qui già cascate peggio: vi accoglie la paginetta del “GdL Efficienza Energetica”, una roba in Times New Roman che sembra fatta nel 1998. Bene, direte voi, ora mi spiegheranno cosa fare… e invece no: il testo della pagina è costituito da una lunga serie di scuse, che dicono che l’applicativo (un complicatissimo sistema che deve permettervi di inserire i vostri contatti e quattro dati catastali in un database) è sperimentale, che c’è solo da un paio d’anni, che è ancora in rodaggio. Bene, ok, prendo atto: un po’ di rodaggio serve sempre, vi scuso. Solo che… adesso che devo fare? Nel testo ci sono tre link belli evidenti, in grassetto, ma portano soltanto alle form di contatto o al manuale; nel menu di sinistra c’è un sacco di roba, tra cui gli immancabili riferimenti legalesi, ma non c’è “invia la documentazione”.
Alla fine, svelato l’arcano: dovete scrollare la pagina fino in fondo e cliccare sulla scritta “Invia la documentazione” in Times New Roman rosso non sottolineato. Ovvio, no? Chiunque sa che su Internet il rosso non sottolineato indica i link da visitare.
Ma non è mica finita qui! Il link porta a una pagina di login che a occhio risale al 1995: il webmaster ha appena scoperto l’uso delle tabelle (sì, la pagina è fatta con N livelli di tabelle una dentro l’altra) e della tag IMG, divertendosi a piazzare un po’ ovunque foto a caso e prive di senso per far vedere che si può fare, bullandosi poi davanti a tutti col suo nuovo fiammante Netscape 1.2. Eppure dev’essere stata una faticaccia, visto che in basso c’è scritto “DEM VERSION: v 2.51 (last update: 06 Maggio 2009) – Buon Lavoro – EUROFLASH GROUP ©” (mi raccomando il copyright, non sia mai che qualcuno voglia rubare una simile opera d’ingegno). Insomma, l’hanno aggiornato lo zerosei maggio: nuova fiammante!
Dunque voi effettuate la registrazione, in cui vi chiedono tonnellate di dati personali impaginati a caso e senza alcun aiuto che vi semplifichi l’inserimento. E poi arrivate nel magico menu, di cui ho pronto per voi uno screenshot:
Guardatelo bene (anche perché il font utilizzato è corpo 6, se non lo guardate bene non leggete nulla). Questa pagina, signori, è un capolavoro di servizio Web. Dunque voi vi siete registrati, e senza farvi distrarre dalla scritta “Ministero dello Sviluppo Economico” scritta col font dell’Amiga 500 (ovviamente è una GIF che immagino si tramandi di padre in figlio), volete chiedere il vostro rimborso: come fate?
Siccome non si legge bene, vi riassumo quello che trovate percorrendo la pagina. In alto, sotto la scritta ENEA, ci sono opzioni misteriose come “Accounting > My Profile” (ok, sarà qualcosa su di me, ma non pare atta allo scopo). Poi ci sono tre pulsanti di testo: “Home”, “back” e “next”. Dopo lunghe ricerche ho pensato che questo fosse un wizard e io dovessi premere “next”, e invece… i due link usano javascript per riprodurre la funzionalità dei pulsanti “avanti” e “indietro” del browser: qualcosa di cui tutti sentivamo la mancanza.
Ok, allora il mio link sarà in bella evidenza nella sezione principale, esplicativamente intitolata “Homepage – Web User” (almeno si sono risparmiati il camelcase che invece trovate nel titolo della pagina, che ancor più esplicativamente è “HomePage WebUser – Start”). Cominciamo dal primo: sotto il titolo “Links”, è circondato di stelline, freccine che ruotano… sarà lui? Certo che no: l’intuitivo testo “Flusso Applicativo (Veloce)” porta al manuale del sistema, che vi raccomando di leggere: vi spiega tutti i passi per presentare una dichiarazione, ma non vi dice assolutamente dove cliccare e che cosa fare. Dopo il classico pippone su quanto è fico l’applicativo, le istruzioni “pratiche” sono le seguenti:
– Esempio Pratico:
1) Inserire Mario Rossi o Pippo Srl o Condominio X.
2) Inserire gli edifici/immobili di a).
3) Aprire una Nuova Attività di intervento selezionando il comma di riferimento (34x o 35x).
4) Compilare gli allegati generati automaticamente, salvarli e controllari nuovamente.
5) Chiudere/Inviare l’attività ed annotare/stampare il CPID e Detraibilità Effettiva riportati nella pagina di sommario finale.
Tutto chiaro no? Chiunque di noi sa fin da bambino come “aprire una nuova attività di intervento selezionando il comma di riferimento”: con delle istruzioni così, sicuramente il numero verde di supporto sarà sempre silenzioso. E tra l’altro, ma chi è “a)” che possiede gli immobili??
Torniamo a perquisire la home page: sotto i fantastici “links”, trovate ancora: faq, supporto, normativa di riferimento… ok la solita roba inutile. Poi, l’ennesimo “Mio profilo” e infine “Questionario” (potevano rinominarlo “PER INSULTI QUI”).
Bene, alllora sarà nella parte in mezzo, quella più in vista? No. La parte in mezzo è interamente dedicata a fornirvi una informazione importantissima: l’applicativo funziona. State tranquilli, è tutto ok: la pagina che avete caricato vi dice che la pagina è stata caricata correttamente. Grazie dell’informazione.
Sotto c’è un link: “Contatti”. Cliccate e viene fuori una pagina intitolata “Contatti: Lista (Contact List)”. Dentro c’è una riga con il vostro nome e i vostri dati. Probabilmente, se volete, potete aggiungere anche i numeri di telefono dei vostri parenti. Una funzione utilissima. Grazie, ENEA.
Infine, però, trovate qualcosa che sembra utile: “Nuova attività ”. Ok, questo era il passo 3 delle istruzioni, quindi proviamo: viene fuori una lista di attività con un altro pulsante “nuova attività ”. Confermo… e mi compare la seguente scritta: “Cliente non selezionato o non presente in sessione. Per procedere selezionare un cliente, o rieseguire il login, per riabilitare la sessione scaduta.” Voi vi guardate: assumendo che il cliente siate voi, vi sembra di essere lì davanti al computer, ben presente in sessione; non è chiaro come possiate selezionarvi da soli, ma tanto siete l’unico che sta usando quell’account. E comunque, dov’è che carico i dati di casa mia?
Insomma, la faccio breve: dopo mezz’ora di perquisizione ho scoperto che per inserire i dati di casa propria (passo 2) bisogna andare nel profilo del proprio account, scrollare oltre le tonnellate di dati anagrafici, e notare un drop-down che dice “Nuovo: (Select)”; selezionare l’unica opzione possibile cioè “immobile” (i famosi drop-down monoscelta, un classico delle interfacce utente), e finalmente potete inserire i vostri dati catastali, cominciando da un “nome mnemonico”, un “indirizzo mnemonico” e una “descrizione (sintesi)” che servono tutti e tre a identificare il vostro alloggio (uno non bastava?).
Non è meraviglioso? Per fortuna che è arrivata Internet nella pubblica amministrazione: ora sì che ci siamo liberati delle pastoie burocratiche… Comunque, avendo usato un po’ questo sito non mi meraviglio delle scuse iniziali: immagino che la “Direzione Progettazione e Sviluppo per l’Applicativo Telematico” che firma il manuale – già perché, data la complicazione di realizzare quattro pagine di data entry, per realizzare questa perla c’è voluta una intera direzione indipendente, sicuramente dotata di direttori, vicedirettori, segretarie, tecnici, ingegneri, project manager e facenti caffé – avrà certamente ricevuto i calorosi complimenti di tutti gli utenti… Ma immagino già la risposta: noi l’applicativo l’abbiamo fatto, se poi voi non leggete il flusso applicativo veloc… il manuale, sono problemi vostri!
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