Accidenti del viaggiatore
È tipicamente italiano, viaggiando in treno da Bologna a Milano, dover spendere quasi per forza i 41 euro per prendere l’alta velocità arrivando in un’ora, e poi impiegare altri 50 minuti per andare dalla Stazione Centrale a casa con i mezzi pubblici (nonostante le strade deserte).
Nel frattempo, mentre aspettavo il tram davanti alla stazione, ho dato una mano a un americano dall’aria spersa che doveva prendere il treno per Chiasso; gli avevano detto di andare in una misteriosa stazione “Milano PGAR”, che è il modo chiarissimo in cui Trenitalia denomina Porta Garibaldi nei risultati delle ricerche online. Ovviamente lui non aveva capito niente e inoltre nessuno dei passanti che fermava riusciva a capire cos’è che volesse, dato che la probabilità di trovare un passante che parli un inglese decente è piuttosto bassa. Spero che sia riuscito a prendere la metro.
Comunque, in termini di trasporti, anche Bologna si difende bene: è la prima città che vedo dove una discreta parte dei bus ha la destinazione, sul tabellone luminoso anteriore, scritta in caratteri Comic Sans.
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