Come creare un disastro
So che molti di voi non capiscono cosa sia che porta persone del tutto normali, dotate di una certa cultura e di una certa intelligenza, a venire coinvolte così dal calcio. E se non lo capite, non c’è modo di spiegarvelo: siate comprensivi con noi che, da mercoledì pomeriggio, non riusciamo più a fare altro che a pensare a questa partita (il forum di Forzatoro.net ha toccato picchi di oltre 500 persone collegate contemporaneamente).
Oggi è stata infine la giornata dei biglietti: dopo una settimana di rinvii, i punti vendita abilitati hanno cominciato a vendere i biglietti del settore ospiti di Brescia-Toro, come da disposizioni della Questura bresciana “uno a testa solo ai residenti in provincia di Torino”. I punti vendita sono gestiti dalla Index, un circuito di vendita il cui business consiste nel trovare negozianti disperati e farsi pagare da loro migliaia di euro per diventare “Index point”, illudendoli così di fare fortuna con la vendita di biglietti e ammennicoli di altro genere. Vi dico solo che per sapere l’indirizzo dei punti vendita è necessario andare sul loro sito e lasciargli l’email, confermandola pure mediante un link personalizzato; è facile capire che fine faranno quegli indirizzi (nel dubbio, io mi sono registrato con l’indirizzo in-indexspammerdim…@bertola.eu).
Comunque, i punti vendita comprendono negozi di DVD, colorifici, persino una panetteria: gente che avrebbe tutt’altro da fare che gestire un assalto di tifosi alla caccia del biglietto. Il Brescia infatti ne ha concessi solo 2100, nonostante il loro stadio in semifinale fosse mezzo vuoto (anche a Torino loro sono venuti solo in 500, erano l’unico settore semivuoto dello stadio) e nonostante a Modena i tifosi del Toro fossero oltre 5000. La partita è importante, ed era facile prevedere l’assalto con ogni mezzo.
Del resto, l’assalto era già cominciato ieri: poco prima di mezzogiorno era comparsa sul sito del Brescia una pagina che annunciava l’apertura delle vendite. Io mi ero subito precipitato a un punto vendita, per scoprire che loro avevano già cominciato a prendere “prenotazioni”, con pagamento anticipato, e che c’erano oltre 100 persone prima di me soltanto da loro. Poi l’apertura di ieri è stata bloccata dopo un quarto d’ora, con pochissimi biglietti già stampati (ci vanno un paio di minuti a biglietto), e rimandata a oggi alle 10.
Come potrete capire, chi si è presentato stamattina in vista delle 10, convinto di essere il primo, ha scoperto che i biglietti erano già quasi esauriti: e potete immaginare i litigi, perché questa idea delle prenotazioni è di dubbia validità . Ma non gli è andata poi così male, perché a forza di girare hanno trovato venditori con disponibilità , mentre i biglietti sono andati esauriti così in fretta che i punti vendita che hanno preso centinaia di prenotazioni non sono riusciti a fare in tempo tutti i biglietti già venduti e pagati (e sono altre liti).
Ma c’è di più: all’inizio il sistema era male configurato, per cui stamattina i biglietti del settore ospiti erano in vendita libera ovunque: c’è chi li ha comprati a Novara, chi a Bra, chi addirittura a Milano o a Rimini… ma solo fino a mezzogiorno, poi qualcuno se n’è accorto e hanno chiuso le vendite fuori Torino. Così ci sono gruppi divisi, un paio col biglietto e gli altri senza perché al terzo il sistema s’è bloccato, e interi club che chiedono come mai da Alessandria o da Cuneo non si possa andare alla partita.
Inoltre, come ovvio, molti punti vendita, presi d’assalto, non hanno richiesto i documenti e hanno fatto anche dieci biglietti a botta, scrivendoci sopra qualsiasi nome venisse dato a voce senza alcun controllo.
Qual è il risultato? Il clima era già tesissimo prima, per via dell’importanza della posta in palio e della storica inimicizia tra Toro e Brescia (forse ricorderete la cronaca della mia prima trasferta a Brescia, con tanto di incidenti visti da vicino); e per via del fatto che dall’anno prossimo, con la tessera del tifoso, molti ultras per principio non verranno comunque più allo stadio – dunque non hanno alcuna remora a prendersi diffide in questa ultima trasferta. E’ diventato incandescente dopo l’andata, con il gol annullato tra mille proteste, l’assurda squalifica di Bianchi per bestemmia dopo che i bresciani Maifredi e Corioni hanno fatto la spia con l’aiuto di Sky, le accuse reciproche di favoritismi (vedere l’incredibile intervista del presidente di Intesa-Sanpaolo Gianni Bazoli), antisportività , violenza verbale e fisica. Tra ieri e oggi su tutti i forum sono circolati indirizzo, numero fisso e numeri di cellulare di Maifredi, che sono prontamente stati usati per minacce e insulti di ogni tipo. E basta fare un giro su Internet per trovare fotomontaggi con il centro di Brescia che brucia o foto della tragedia di Superga usate per scherno.
E ora, grazie a questa geniale gestione della biglietteria, centinaia di persone arriveranno a Brescia con un biglietto teoricamente non valido e altre migliaia – dato che Sky, pensando ai propri incassi, ha negato la possibilità di installare maxischermi nelle piazze di Torino – verranno comunque anche senza biglietto, sperando di poter comprare il biglietto là per un qualsiasi settore o magari di entrare gratis nella calca. Ed è facile prevedere che non sarà fisicamente possibile fare controlli all’ingresso e che il settore ospiti sarà occupato al doppio della capienza. Potrebbe essere una calca magnifica in cui nessuno si fa male, come quella che si verificava al vecchio Comunale negli anni ’70 e ’80; ma potrebbe succedere anche qualcosa di grave.
Complimenti al Brescia F.C., alla Questura di Brescia, alla Lega Calcio e un po’ a tutti: i tifosi esagitati non mancano mai, ma esistevano molti modi di gestire una situazione del genere (tra cui spostare la partita in uno stadio più capiente e sicuro, a Verona per esempio, ed evitare di montare teatrini sul labiale dei giocatori), per non arrivare all’ultimo giorno impreparati e senza sapere che fare. Invece, è stato fatto tutto quel che si poteva per esasperare gli animi e creare le basi per un disastro. Complimenti davvero.
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