Accidenti del viaggiatore
È tipicamente italiano, viaggiando in treno da Bologna a Milano, dover spendere quasi per forza i 41 euro per prendere l’alta velocità arrivando in un’ora, e poi impiegare altri 50 minuti per andare dalla Stazione Centrale a casa con i mezzi pubblici (nonostante le strade deserte).
Nel frattempo, mentre aspettavo il tram davanti alla stazione, ho dato una mano a un americano dall’aria spersa che doveva prendere il treno per Chiasso; gli avevano detto di andare in una misteriosa stazione “Milano PGAR”, che è il modo chiarissimo in cui Trenitalia denomina Porta Garibaldi nei risultati delle ricerche online. Ovviamente lui non aveva capito niente e inoltre nessuno dei passanti che fermava riusciva a capire cos’è che volesse, dato che la probabilità di trovare un passante che parli un inglese decente è piuttosto bassa. Spero che sia riuscito a prendere la metro.
Comunque, in termini di trasporti, anche Bologna si difende bene: è la prima città che vedo dove una discreta parte dei bus ha la destinazione, sul tabellone luminoso anteriore, scritta in caratteri Comic Sans.
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9 Giugno 2010, 09:35
quando nel 2023 il bikesharing arriverà fino al confine comunale non avrai più di questi problemi.
(e comunque, adesso che mi sono allontanato, non ci metto più 15 minuti per la stazione ma 30. A piedi)